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OIC 24 – Le immobilizzazioni immateriali
Ottobre- novembre 2010 OIC 24 – Le immobilizzazioni immateriali OIC e IAS/IFRS Riccardo Ranalli Andrea Gabola Luca Ambroso
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Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO
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Agenda Principi generali Evoluzione normativa Definizione
Classificazioni in bilancio Caratteristiche Rilevazione Valore originario di iscrizione Iscrizione in valuta estera Vita utile e processo di ammortamento Impairment test Ripristino di valore Rivalutazione
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Evoluzione normativa Codice civile (artt. 2426 - 2427)
Principio contabile CNDCEC 24 (marzo 1999) D. Lgs. 17 gennaio 2003, n. 6 Riforma del Diritto Societario OIC 1 - I principali effetti della riforma del diritto societario sulla redazione del bilancio d'esercizio (25 ottobre 2004) Operazioni e saldi denominati in valuta estera (Immobilizzazioni immateriali) Immobilizzazioni immateriali di durata indeterminata D.Lgs. 28 dicembre 2004, n. 310 “Integrazioni e correzioni alla disciplina del diritto societario ed al testo unico in materia bancaria e creditizia” Appendice di aggiornamento al principio contabile OIC 1 (30 maggio 2005) Operazioni e saldi denominati in valuta estera (Immobilizzazioni immateriali) Riformulazione del capitolo “6 - riduzioni di valore di immobilizzazioni materiali e immateriali” del principio contabile OIC 1 OIC 24 – Immobilizzazioni immateriali (30 maggio 2005)
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Evoluzione normativa Recepimento della Riforma del Diritto Societario e Coordinamento con OIC 1 e relativa Appendice di aggiornamento Art. 2427, 3-bis e Appendice all’OIC 1 modifica all’informativa in Nota Integrativa (D.Lgs 6 e quindi 310) “… la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali (immateriali di durata indeterminata), facendo a tal fine esplicito riferimento al loro concorso alla futura produzione di risultati economici, alla loro prevedibile durata utile e, per quanto rilevante, al loro valore di mercato, segnalando altresì le differenze rispetto a quelle operate negli esercizi precedenti ed evidenziando la loro influenza sui risultati economici dell’esercizio” Introduzione della nozione di immobilizzazioni immateriali di “durata indeterminata” (OIC 1 rimasta nell’OIC 24) Il riferimento alle motivazioni come vedremo va letto alla luce della durevolezza della perdita Il richiamo alla futura produzione di risultati economici si riferisce al valore d’uso VIU La durata utile riguarda invece il caso in cui … Il valore di mercato è invece l’elemento che consente di determinare il valore realizzabile (prezzo di vendita al netto dei costi di vendita)
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Evoluzione normativa Introduzione del concetto di iscrizione in bilancio delle immobilizzazioni in valuta estera e successive valutazioni rinvio all’OIC 26 – Operazioni e partite in moneta estera (che recepisce l’introduzione del punto 8-bis nell’art. 2426) (D.Lgs. 310) Art –bis Le immobilizzazioni immateriali rilevate al costo in valuta devono essere iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto (cambio storico) o a quello inferiore alla data di chiusura dell’esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole OIC 26 “… le immobilizzazioni materiali e immateriali devono essere svalutate, per effetto di una riduzione del cambio giudicata durevole, solo quando risultano correlate ad una valuta estera e si sia in presenza di una riduzione durevole di valore delle stesse. In questo caso, la verifica dell’eventuale riduzione durevole di valore tiene conto dei futuri flussi finanziari generati in valuta. Se, infatti, le immobilizzazioni non generano flussi finanziari in valuta l’andamento dei cambi diventa per esse irrilevante.” Vita utile indeterminata non tragga in inganno -> processo di ammortamento comunque necessario
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Definizione Immateriali in quanto mancanti della tangibilità
Costituite da costi che non esauriscono la loro utilità in un solo periodo Acquisizioni: direttamente dall'esterno, a titolo di godimento o realizzati internamente Comprendono: i beni immateriali (diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno, concessioni, licenze, nonché i diritti simili) i costi pluriennali che non si concretizzano nell'acquisizione o produzione interna di beni o diritti (costi di impianto e di ampliamento, costi di ricerca e di sviluppo e di pubblicità, ecc.) l'avviamento i costi interni ed esterni sostenuti per beni immateriali in corso di produzione o di acquisto, compresi i relativi acconti
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Classificazione in bilancio
Sono iscritte nello Stato Patrimoniale in B.I. - Immobilizzazioni immateriali 1) Costi di impianto e di ampliamento 2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità 3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 5) Avviamento 6) Immobilizzazioni in corso e acconti 7) Altre
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Caratteristiche I beni immateriali veri e propri
Sono identificabili e individuabili Di norma, sono rappresentati da diritti giuridicamente tutelati potere esclusivo di sfruttare, per un periodo anche determinato, i benefici futuri attesi da tali beni Sono suscettibili di valutazione e qualificazione autonome ed indipendenti dal complesso dei beni dell'impresa principio di separabilità I costi pluriennali hanno caratteristiche più difficilmente delimitabili Avviamento Identificabilità e individualità nonché Suscettibilità di valutazione qualificazione valgono per i beni immateriali in senso stretto Non sempre il potere esclusivo di sfruttamento deriva dalla tutele giuridica. Si pensi ad una lista clienti. Differenza tra le spese di formazione del personale (spese pluriennali) e i beni immateriali. Non vi è potere di sfruttamento in esclusiva dei benefici futuri non potendo impedire al dipendente di rassegnare le dimissioni.
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Rilevazione Iscrizione originaria al costo effettivamente sostenuto:
costi che possono essere distintamente identificati ed attendibilmente quantificati esclusione delle acquisizioni a titolo gratuito Iscrizione subordinata all’accertamento della utilità futura: Per talune categorie l’utilità futura sottoposta al verificarsi di condizioni gestionali, produttive, di mercato che al momento del sostenimento dei costi possono solo essere presunte Per le spese pluriennali non esistono regole precise relative alla capitalizzazione ma solo dei vincoli: consenso Collegio Sindacale distribuzione dividendi subordinata alla sussistenza di riserve disponibili superiori ai costi capitalizzati limite durata processo ammortamento Non sono distintamente identificabili le spese di una ricerca condotta internamente in assenza di contabilità della individuazione delle risorse che vi hanno lavorato e del tempo impiegato. L’attendibile quantificazione viene meno in assenza di imputazione di costi solamente stimata. Ad esempio in misura percentuale non suffragata da elementi oggettivi
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Rilevazione In presenza di utilità futura obbligo o facoltà di iscrizione? Obbligo beni immateriali in senso stretto e avviamento Facoltà costi pluriennali (prevale il principio della prudenza) Esclusione immobilizzazioni immateriali ricevute a titolo gratuito Acquisti a titolo gratuito -> anche per mancanza di altri attendibili elementi valutativi
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Rilevazione Momento di iscrizione
la capitalizzazione può aver inizio solamente a far tempo dal momento in cui tutte le condizioni necessarie per la capitalizzazione sono soddisfatte i costi capitalizzabili sono solamente quelli sostenuti da tale esercizio. Non è consentito che costi precedentemente addebitati al conto economico vengano ripresi e capitalizzati nell'attivo patrimoniale (ad esempio in seguito al verificarsi delle condizioni) “Immobilizzazioni in corso e acconti” vengono iscritti nell’esercizio in cui sono sostenuti non sono ammortizzate ma sono soggetti ad impairment Esempio: l’impresa sostiene dei costi per lo sviluppo di un nuovo processo produttivo tali costi potranno essere iscritti tra le immobilizzazioni, solo nell’esercizio in cui sia certa la portata a termine del progetto e sussistano i requisiti per la capitalizzazione: accertamento della utilità futura fino a che tali condizioni non siano vere, i costi sostenuti andranno rilevati a conto economico
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Valore originario di iscrizione
Acquisto dall’ESTERNO costo di acquisto oneri accessori Fusione e Scissioni: OIC 4 valori risultati dalle scritture contabili alla data dell’operazione con allocazione del disavanzo a maggiori valori dell’attivo, minori valori del passivo e avviamenti Conferimenti: Valori di perizia nei limiti dell’aumento del capitale sociale e del sovrapprezzo deliberati Permute: OIC 16 Beni simili: valore della immobilizzazione acquisita pari a quello di quella ceduta Beni dissimili: valore di mercato Realizzazione all’INTERNO costo di produzione che comprende tutti i costi diretti i costi indiretti ma direttamente imputabili per la quota ragionevolmente attribuibile all’immobilizzazione costi generali di produzione Non comprende Costi generali amministrativi Costi straordinari prezzo d’acquisto, altre tasse, sconti e resi (in deduzione), lavoro (diretto), quota di costi generali fissi di produzione Esclusi i costi straordinari (ad esempio costi derivanti da uno sciopero, per un bene materiale da una alluvione)
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Valore originario di iscrizione
Limiti al valore di iscrizione Il valore iscritto non può eccedere il maggior valore tra il presumibile valore realizzabile tramite alienazione il valore d’uso Tale limite deve essere rispettato già al momento della prima capitalizzazione Valore realizzabile da cessione tramite vendita a prezzi normali di mercato, tra parti ben informate ed interessate, al netto degli oneri diretti per la cessione Valore d’uso valore attuale dei flussi di cassa attesi nel futuro derivanti o attribuibili alla continuazione dell'utilizzo dell'immobilizzazione, compresi quelli derivanti dallo smobilizzo della stessa al termine della sua vita utile
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Iscrizione in valuta estera
Art. 2426, n. 8-bis c.c. “Le immobilizzazioni materiali, immateriali e quelle finanziarie, costituite da partecipazioni, rilevate al costo, in valuta devono essere iscritte al tasso di cambio al momento del loro acquisto o a quello inferiore alla data di chiusura dell'esercizio se la riduzione debba giudicarsi durevole” OIC 26 – Operazioni e partite in moneta estera Ipotesi di acquisizione di una attività immateriale in valuta estera Se non genera flussi finanziari futuri in valuta estera il valore originario: al cambio storico alla fine di ciascun esercizio, le variazioni del cambio non dovranno essere considerate (poiché irrilevanti) Se genera flussi finanziari futuri in valuta estera alla fine di ciascun esercizio, si deve tenere conto del valore recuperabile (flussi finanziari o valore di mercato) in tale valuta da convertire in euro al tasso di cambio alla data della valutazione se inferiore a quello di carico si deve tenere conto solo delle variazioni negative che determinano una perdita durevole di valore Se i flussi sono in valuta estera: La variazione del cambio rileva solo nella misurazione dei flussi e del conseguente valore attuale. La conversione dei flussi va fatta al valore di cambio di carico, salvo che esso sia superiore a quello corrente. In sintesi: -> da un lato gli amministratori della società devono evitare che perdite permanenti di valore dei beni siano mascherate dall’andamento favorevole del cambio, -> dall’altro, essi devono considerare un eventuale impatto sfavorevole del cambio solo se ritenuto permanente
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Vita utile e processo di ammortamento
Vita utile determinata possibile determinare il periodo di tempo o la quantità di prodotto (o misura similare) attesa dall’utilizzo dell’immobilizzazione La vita utile è stimata ipotizzando solo le spese per mantenere la capacità di partecipazione alla produzione del reddito ad un livello pari a quello esistente al momento in cui viene effettuata detta stima senza oneri che eccedano i limiti della normalità e della economicità Accertata comunque la capacità e la volontà dell’impresa a mantenere tale livello di produttività Vita utile indeterminata se non sia possibile individuare ragionevolmente un limite al periodo della immobilizzazione di generare flussi di cassa positivi ciò non significa quindi che la durata della vita sia “infinita”, né che lo sia il suo periodo stimato di utilizzazione (OIC 1) Una immobilizzazione si considera a durata indeterminata se non è prevedibile un limite in ipotesi di sostenimento di spese di manutenzione non superiori alla media Comunque soggetta ad ammortamento
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Vita utile e processo di ammortamento
Se vita utile determinata Ammortamento costituisce obbligatoriamente un processo “sistematico” di ripartizione del costo sostenuto sull’intera durata di utilizzazione Se vita utile indeterminata Art. 2426, c.2 c.c. e OIC 1 (“deve” essere ammortizzato) difforme dai principi internazionali (IAS 38 e IAS 36): no ammortamento e impairment test Piano ammortamento a quote costanti oppure decrescenti oppure parametrate sulla base di determinate variabili Decorrenza dal momento in cui l’immobilizzazione è disponibile oppure da quando comincia a produrre benefici economici per l’impresa Durata residua possibilità di utilizzazione costi pluriennali: periodo massimo di 5 anni; concesso un periodo più lungo con giustificazione in Nota Integrativa recante gli elementi specifici sulla base dei quali è fondata la determinazione della vita utile residua Il periodo di ammortamento delle immobilizzazioni a durata indeterminata è soggetto di stima su base convenzionale (benchmark) L’ammortamento anche delle immobilizzazioni a vita indeterminata è probabilmente transitoria Nella relazione al D.Lgs 6 si evince che essa sarà oggetto di rimeditazione in linea con la prassi internazionale in sede di revisone delle norme contabili sulle aggregazioni
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Impairment test Il valore di bilancio non deve essere superiore al valore recuperabile Valore recuperabile rappresenta il maggiore tra il valore realizzabile ed il valore d’uso CAUSE Requisito della durevolezza della perdita (e delle sue cause/condizioni di utilizzo; ragionevole valutazione delle cause ) Le cause hanno natura straordinaria e devono essere gravi diverse ad esempio da fatti che giustificano il periodico riesame del piano di ammortamento
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Impairment test Indicatori esterni ed interni di presenza di perdite durevoli di valore: Indicatori esteriori Indicatori interni il valore di mercato diminuito più di quanto prevedibile in base all’uso o al tempo variazioni significative nell’ambiente tecnologico, di mercato, economico o normativo nel quale l’entità opera o nel mercato al quale un’attività è rivolta i tassi di interesse di mercato sono durevolmente e significativamente aumentati nel corso dell’esercizio impattando sul valore d’uso il valore contabile è superiore al valore di mercato perdita in presenza di valori di immobilizzazioni immateriali evidente obsolescenza o deterioramento fisico delle immobilizzazioni materiali dalle quali dipende quella immateriale significativi cambiamenti nella misura e nel modo di utilizzo dell’attività (piani dismissione, ristrutturazione, rilocalizzazione) cambiamento o riduzione della durata non dipendente da periodico riesame Tecnologia legata ad un impianto specifico
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Impairment test Informazioni in Nota Integrativa:
Considerazioni fatte al fine di determinare la riduzione del valore concorso delle immobilizzazioni alla produzione dei risultati economici prevedibile durata utile valore di mercato se applicabile/rilevante Indicazione delle differenze rispetto a svalutazioni eventualmente effettuate in precedenza Indicazione degli effetti della svalutazione effettuata sul risultato economico dell’esercizio, prima e dopo le imposte Indicazione degli effetti della svalutazione effettuata su ogni altro indicatore di redditività di cui si sia data informazione nel bilancio o nella relazione sulla gestione, o in altra forma di pubblica comunicazione Ad esempio: Impatto su ROI, su ROE Inizialmente la norma faceva riferimento alle immobilizzazioni immateriali a vita indeterminata e L’OIC 1 aveva osservato ancora che l’informativa richiesta dal 3-bis del 2427 è volta a rendere evidenti l’impatto dell’ammortamento dell’avviamento in luogo del suo impairment.
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Valore d’uso Elementi che incidono sui flussi di cassa
Budget, tasso di crescita Provenienza: singola immobilizzazione o CGU più piccola Spese generali, i costi delle ristrutturazioni Investimenti per mantenere il livello standard Flusso di cassa netto per la cessione dell’immobilizzazione al termine della vita utile Attualizzati in base a tasso adeguato Tasso risk free (durata, rischio paese, netto-lordo imposte) Rischio sistematico Rischio specifico Flussi reali, tassi al netto del fattore di copertura dell’inflazione Rischio specifico. Tendenzialmente il beta determinato sulla base dei comparables. In realtà, e i principi internazionali al riguardo sono precisi, ci si deve riferire al grado di incertezza di conseguire i flussi di piano. Il che può dipendere non solo dal settore ma dal modello di business, dalla capacità dell’impresa di reagire alla congiuntura negativa, al tracking record degli scostamenti nella stima dei risultati prospettici
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Tasso di attualizzazione
rf = rendimento dei titoli privi di rischio β = coefficiente di rischio specifico rp = premio per il rischio sistematico riconosciuto dal mercato Il tasso per la determinazione del terminal value deve essere depurato del fattore di crescita g ir = tasso di attualizzazione per la determinazione del terminal value i = tasso di attualizzazione dei flussi reddituali come anzi determinato g = tasso di crescita
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Impairment test CGU - cash generating unit (IAS 36) = “…il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività” L’OIC precisa come allocare le perdite per riduzione di valore delle CGU Decremento valore di iscrizione del goodwill eventualmente allocato alla CGU Per l’eventuale eccedenza di perdita, decremento proporzionale del valore contabile delle altre attività che compongono la CGU (diverse da elementi soggetti a specifiche valutazioni – ad es. rimanenze finali e crediti) La presenza di flussi riferibili ad una CGU non contrasta con il requisito, previsto dall’OIC 24, di valutazione autonoma rispetto al complesso dei beni. Intendosi per tale l’intera azienda.
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Ripristino di valore Ripristino di valore
Quando le cause che hanno determinato la svalutazione, vengono meno (in tutto o in parte), la svalutazione non può più essere mantenuta Valore originario deve essere in tutto o in parte ripristinato al netto degli ammortamenti non calcolati a causa della precedente svalutazione Si tratta comunque di un caso molto raro perché una perdita di valore duratura (e la conseguente neutralizzazione) deve derivare da fatti gravi Casi di esclusione : avviamento e costi pluriennali Contabilizzazione perdita di valore: A CE come COSTO nella voce B.10.c “ Altre svalutazioni delle immobilizzazioni” oppure nella voce E.21 “Oneri straordinari”
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Ripristino di valore Contabilizzazione ripristino di valore:
A CE come PROVENTO nella voce A.5 “Altri ricavi” oppure nella voce E.20 “Proventi, con separata indicazione delle plusvalenze da alienazioni i cui ricavi non sono iscrivibili al n. 5)” Limiti di iscrizione: il nuovo valore contabile è il valore contabile, al netto dell’ammortamento, che si sarebbe determinato se non fosse stata rilevata alcuna perdita di valore negli esercizi precedenti Rettifica per gli esercizi futuri, della quota di ammortamento dell’attività, al fine di ripartire il nuovo valore contabile lungo la restante vita utile In E.20 ed E.21 vanno allocate le perdite ed i ripristini di valore o le plus/minus valenze di beni non utilizzati nella gestione ordinaria e di entità tale da inficiare il reddito operativo
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Rivalutazione La rivalutazione del costo dei beni immateriali può avvenire solo in applicazione di leggi speciali Iscrizione in bilancio: a differenza del ripristino di valore, la rivalutazione non costituisce componente del conto economico ma deve essere accreditata alla voce A.III “Riserve di rivalutazione” Non sono ammesse rivalutazioni effettuate al di fuori dell’applicazione di leggi speciali L’art c.c. consente la rivalutazione in casi eccezionali; la relazione ministeriale ritiene di non poterli esemplificare né enunciare in quanto di assoluta eccezionalità
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Agenda Costi d’impianto e di ampliamento Costi di start-up
Costi inerenti il personale Costi di avviamento di impianti di produzione
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Costi d’impianto ed ampliamento
Rappresentano oneri che vengono sostenuti in modo non ricorrente dall’azienda in precisi e caratteristici momenti della vita dell’impresa i costi d’impianto sono costituiti dagli oneri sostenuti da un’impresa in fase di costituzione, organizzazione e avviamento dell’intera attività; comprendono: costi per costituire l’impresa atto costitutivo e relative tasse, consulenze dirette alla costituzione, ottenimento di licenze, autorizzazioni e permessi costi per costituire l’azienda studi preparatori, ricerche di mercato, addestramento “iniziale” del personale i costi di ampliamento sono costituiti dagli oneri sostenuti durante la vita aziendale per incrementare o diversificare la capacità produttiva e di mercato; comprendono: costi per ampliare l’impresa o l’azienda aumenti di capitale, fusioni, ammissione alla quotazione in borsa, costituzione di nuove sedi
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Costi d’impianto ed ampliamento
La rilevazione tra le immobilizzazioni di tali costi è facoltativa: deve essere possibile dimostrare il rapporto causa – effetto tra il sostenimento dei costi ed il beneficio futuro che l’impresa si attende da essi occorre il consenso del collegio sindacale, ove esistente Ammortamento: in quote costanti sulla base di un piano sistematico durata massima 5 anni (principio di prudenza) Tali costi possono essere mantenuti nell’attivo patrimoniale: a condizione che permanga l’utilità futura per un ammontare che non può eccedere il valore stimato dell’utilità futura attesa
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Costi d’impianto ed ampliamento
per stimare l’utilità futura attesa dei costi iscritti tra le immobilizzazioni immateriali occorre fare riferimento agli strumenti aziendali di pianificazione (budget e business plan) tramite questi strumenti gli organi di amministrazione e di controllo possono valutare la sussistenza del principio della ricuperabilità futura del costo, ossia la presenza di flussi di reddito futuri sufficienti a coprire tutti i costi e le spese ivi inclusi gli ammortamenti dei costi capitalizzati la valutazione circa l’utilità futura dei costi da capitalizzare deve essere effettuata sia nell’esercizio di iscrizione sia in quelli successivi
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Costi d’impianto ed ampliamento PREVISIONE (BUDGET O B.P.)
Per i costi di impianto e di ampliamento non riferiti a progetti specifici, la misurazione dell’utilità futura è legata alla prospettica redditività dell’impresa nel suo complesso. In particolare il valore di tali costi deve essere posto in correlazione con le previsioni circa i risultati aziendali. Laddove i risultati attesi non siano tali da coprire i costi delle capitalizzazioni effettuate occorre procedere come segue: riduzione degli utili svalutazione solo se gli utili generati non sono sufficienti a coprire gli ammortamenti perdite di carattere non permanente PREVISIONE (BUDGET O B.P.) perdite significative il cui recupero non è previsto entro il termine del periodo di ammortamento dei costi d’impianto svalutazione integrale nell’anno
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Costi d’impianto ed ampliamento
Bilancio al 31/12/2008
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Costi di start-up sono i costi sostenuti per l'avviamento di una nuova impresa o di una nuova attività; includono i costi del personale che avvia le nuove attività, addestramento del nuovo personale, allacciamento ai servizi generali, adattamento degli stabilimenti esistenti condizioni per la capitalizzazione: i costi sono direttamente attribuibili alla nuova attività e sono limitati a quelli sostenuti nel periodo antecedente a quello del possibile avvio (i costi generali e quelli derivanti da inefficienze non possono essere capitalizzati); il loro differimento è comunemente accettato come prassi del settore aziendale (es. settore alberghiero o commerciale) il principio di ricuperabilità è rispettato
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Costi di start-up
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Costi di start-up Bilancio al 31/12/1999
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Costi inerenti il personale
i costi inerenti il personale iscrivibili tra le attività immateriali possono essere: costi di addestramento e qualificazione del personale costi straordinari di riduzione del personale gli oneri in questione vengono spesso sostenuti in attuazione di piani di ristrutturazione aziendale volti al rilancio dell’azienda e all’eliminazione delle inefficienze tali piani, infatti, prevedono frequentemente l’utilizzo di strumenti quali la CIGS o la mobilità e sono in alcuni casi accompagnati da interventi di addestramento, formazione e riqualificazione del personale
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Costi di addestramento del personale
i costi di addestramento e qualificazione del personale sono i costi sostenuti per portare ad un grado di professionalità media il personale e/o gli agenti; ne fanno parte: i costi per i materiali impiegati per la qualificazione costi di addestramento (docenti, materiale didattico, ecc) tali oneri sono capitalizzabili in due situazioni: quando sono sostenuti in relazione ad una attività di avviamento di una nuova impresa o di una nuova attività dell’impresa quando sono sostenuti in relazione ad un processo di ristrutturazione o riconversione che comporti un profondo cambiamento nella struttura produttiva, commerciale o amministrativa i processi in questione debbono risultare da un piano approvato dagli amministratori da cui risulti la capacità prospettica dell’azienda di generare flussi di reddito futuri sufficienti a coprire i costi
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Costi di riduzione del personale
i costi straordinari di riduzione del personale sono quelli che l’impresa sostiene per favorire l’esodo o la messa in mobilità del personale; si tratta principalmente di: incentivi all’esodo C.I.G. straordinaria costi inerenti ai licenziamenti è difficile dimostrarne l’utilità pluriennale capitalizzazione è attuabile in rari casi vengono spesati interamente: nell’esercizio di sostenimento nell’esercizio in cui l’impresa decide formalmente di attuare tali piani di ristrutturazione
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Costi di avviamento di impianti di produzione
la differenza tra il costo di produzione a regime ed il costo di produzione relativo ad un impianto in fase di avvio, ovvero tra quest’ultimo ed il prezzo di vendita, può essere capitalizzato: se i costi sono rilevati attraverso un idoneo sistema di contabilità industriale se vi sono fondate aspettative di recuperabilità costo di produzione in fase di avviamento dell’impianto costo di produzione a regime differenza capitalizzabile prezzo di vendita differenza capitalizzabile La capitalizzazione può avvenire fino alla messa a regime dell’impianto
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Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO
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Costi di ricerca e sviluppo
Classificazione e Definizione Stato Patrimoniale B.I.2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità il legislatore non ha fornito né una definizione specifica, né la portata del contenuto in ragione della loro finalità, possono distinguersi in costi sostenuti per: 1. ricerca di base insieme di studi, esperimenti, indagini e ricerche che non hanno una finalità definita con precisione, ma che è da considerarsi di utilità generica all'impresa 2. ricerca applicata o finalizzata ad uno specifico prodotto o processo produttivo insieme di studi, esperimenti, indagini e ricerche che si riferiscono direttamente alla possibilità ed utilità di realizzare uno specifico progetto 3. sviluppo è l'applicazione dei risultati della ricerca o di altre conoscenze possedute o acquisite in un progetto o programma per la produzione di materiali, strumenti, prodotti, processi, sistemi o servizi nuovi o sostanzialmente migliorati, prima dell'inizio della produzione commerciale o dell'utilizzazione
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Costi di ricerca e sviluppo
Ricerca applicata vs fase di sviluppo distinzione tra i diversi momenti della realizzazione di un progetto 1° fase: ricercare (es. esistenza di tecnologie, mezzi di fattibilità tecnica, ecc.) 2° fase: sviluppare in base agli studi fatti nella 1° fase Scarsa rilevanza pratica scopo comune la realizzazione di un progetto Criteri di iscrizione 1. ricerca di base addebitati al conto economico dell'esercizio in cui sono sostenuti (poiché rientrano nella ricorrente operatività aziendale) 2. ricerca applicata o finalizzata ad uno specifico prodotto o processo produttivo possono essere (facoltà e non obbligo) capitalizzati (e come tali, iscritti all'attivo patrimoniale del bilancio dell'impresa) solo i costi diretti esterni ed interni, inclusi gli oneri accessori 3. sviluppo
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Costi di ricerca e sviluppo
Casi pratici esemplificativi Il mercato desidera determinate caratteristiche di prodotto (ha preferenze e bisogni) 1° fase: Il marketing percepisce o interpreta tali bisogni / preferenze ricerche di mercato di base imputazione a CE 2° fase: La produzione si adegua alle richieste di mercato sulla base delle segnalazioni dell’Ufficio Marketing ricerca applicata e sviluppo di prodotto capitalizzazione a SP La capitalizzazione dei costi in B.I.2 prevede il consenso del Collegio Sindacale (ove esistente) e un periodo di ammortamento ≤ 5 anni Realizzazione di un prototipo: Il prototipo può essere definito come il risultato di un lavoro di ricerca / progettazione che consente di realizzare ad esempio un modello di un nuovo prodotto Se presenta i requisiti per essere brevettabile, il costo residuo ammortizzato o valore contabile netto dovrà essere capitalizzato come brevetto, unitamente agli altri eventuali costi o oneri accessori derivanti dal riconoscimento o della registrazione del medesimo diritto
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Costi di ricerca e sviluppo
Requisiti per la capitalizzazione relativi ad un prodotto / processo chiaramente definito (tale diretta inerenza deve poter essere dimostrata sistema contabile adeguato) identificabili e misurabili ( sistema contabile adeguato) riferiti ad un progetto realizzabile, cioè tecnicamente fattibile, per la realizzazione del quale l'impresa possieda o possa disporre delle necessarie risorse recuperabili tramite i ricavi che nel futuro si svilupperanno dall'applicazione del progetto stesso Esempi di costi impiegati per la ricerca e sviluppo: costi relativi al personale impegnato costi dei materiali e dei servizi impiegati l'ammortamento di immobili, impianti e macchinari oppure di brevetti e licenze, nella misura in cui tali beni sono impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo i costi indiretti (diversi dai costi e dalle spese generali ed amministrativi) gli interessi passivi sostenuti a fronte di finanziamenti specificamente ottenuti ed utilizzati per lo svolgimento dell'attività di ricerca e sviluppo (cfr. slide ->)
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Oneri finanziari La capitalizzazione degli interessi passivi deve esser effettuata nel rispetto delle seguenti principali regole: interessi sostenuti per capitali presi a prestito specificamente per la realizzazione dell’investimento di ricerca e sviluppo gli interessi capitalizzabili sono solo quelli maturati durante la realizzazione del progetto (ovvero fino a quando il progetto sia disponibile per l’uso) le perdite su cambi, derivanti da contratti di finanziamento in valuta estera e subite durante la fase di realizzo del progetto, possono essere capitalizzate in B.I.2 rispetto della regola generale della recuperabilità dei costi inerenti il progetto di ricerca e sviluppo
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Costi di ricerca e sviluppo
Realizzabilità del progetto (3° requisito) Principio guida nella valutazione della capitalizzazione: la prudenza Nelle fasi iniziali del progetto difficoltà nella previsione della realizzabilità Fattori determinanti la realizzabilità: interni (es. fattibilità tecnica e possesso delle risorse adeguate) ed esterni (es. sviluppo nuove tecnologie da concorrenti, tendenze del mercato, etc.) Costi precedentemente addebitati al conto economico non possono essere capitalizzati La capitalizzazione può avvenire solo dal momento in cui sussistano tutti i requisiti necessari La “significatività in assoluto” dell’ammontare di tali costi non ha alcuna rilevanza elevati investimenti in ricerca e sviluppo per un determinato progetto non possono essere un elemento che assicura la realizzabilità dello stesso
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Costi di ricerca e sviluppo
Recuperabilità dei costi tramite i ricavi futuri generati dall’applicazione del progetto (4° requisito) I ricavi previsti dal progetto devono essere ≥ ai costi sostenuti per lo studio del progetto + costi di sviluppo ulteriori + costi di produzione + costi di vendita direttamente sostenuti per commercializzare il prodotto Principio della prudenza nella valutazione impone che se esistono margini di dubbio, i costi debbano essere capitalizzati solo nei limiti in cui siano giudicati recuperabili
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Costi di ricerca e sviluppo
Ammortamento dei costi capitalizzati Piano ammortamento a quote costanti oppure decrescenti (per maggior prudenza) rivisto annualmente per accertarne la congruità in caso di perdita durevole svalutazione (cfr. caso pratico) Durata massimo 5 anni (art. 2426, n. 5 c.c.) decorrenza dall’esercizio in cui il processo risultante è disponibile per l’utilizzazione economica Modifiche ai criteri devono essere motivate in Nota Integrativa
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Costi di ricerca e sviluppo
Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2001 DADA Spa
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Costi di ricerca e sviluppo
Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2005 Beghelli Spa
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Costi di pubblicità Classificazione e Definizione
Stato Patrimoniale B.I.2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità Se spese di pubblicità ricorrenti B.7 Costi per servizi Il legislatore non ha fornito una definizione del termine pubblicità Requisiti per la capitalizzazione legati alla fase di “lancio” di un nuovo prodotto no costi di “sostegno” alla commerciabilità di prodotti già esistenti nella sostanza rappresentano ulteriori oneri sostenuti in correlazione agli altri costi pluriennali propriamente detti, e cioè i costi di impianto e di ampliamento (ai quali si rimanda per la loro trattazione) funzionali, e quindi quasi essenziali, al buon esito del progetto per il quale i costi di start up sono stati sostenuti (es. avviare una nuova attività produttiva, lanciare un prodotto innovativo, etc.) carattere di eccezionalità e non ricorrenza relativi ad un progetto definito dal quale l’impresa nutra la ragionevole aspettativa di importanti e duraturi ritorni economici
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Costi di pubblicità Ammortamento dei costi capitalizzati
Piano ammortamento a quote costanti oppure decrescenti (per maggiore prudenza) rivisto annualmente per accertarne la congruità Durata massimo 5 anni. L’ammortamento decorre dal’esercizio in cui il nuovo prodotto diviene disponibile per l’uso Materiale pubblicitario Sono costi sostenuti per la progettazione / produzione / distribuzione di: cataloghi, espositori, altro, con finalità promozionale Sono capitalizzabili Criteri per ammortamento: Lungo il periodo in cui vengono distribuiti se il materiale ha vita breve (es. depliant) Lungo il periodo in cui si attendono benefici economici dalla loro distribuzione se il materiale ha vita lunga (es. cataloghi) quote costanti
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Costi di pubblicità Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2003 Tiscali Spa
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Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO
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Diritti di brevetto Classificazione e Definizione
Stato Patrimoniale B.I.3 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno Fanno parte delle “creazioni intellettuali” per le quali il codice civile e alcune leggi speciali riconoscono la particolare tutela del diritto esclusivo di sfruttamento dell’invenzione Brevetti industriali e brevetti per modelli di utilità e per modelli e disegni ornamentali sono del tutto assimilabili medesime modalità di trattamento Requisiti per la capitalizzazione titolarità di un diritto esclusivo di sfruttamento determinazione attendibile del costo per l’impresa recuperabilità dei costi tramite i benefici economici futuri da esso generati
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Diritti di brevetto Sono capitalizzabili nel rispetto del requisito di recuperabilità: Costi di PRODUZIONE INTERNA Costi di ACQUISTO da terzi costi relativi al personale impegnato costi dei materiali e dei servizi impiegati l'ammortamento di immobili, impianti e macchinari e altri beni utilizzati nella fase di realizzo, oppure di brevetti e licenze, nella misura in cui tali beni sono impiegati nelle attività di ricerca e sviluppo gli interessi passivi sostenuti, a fronte di finanziamenti specificamente ottenuti ed utilizzati per lo svolgimento dell'attività di realizzazione del bene / processo brevettato costi accessori relativi a: domanda ed ottenimento del brevetto costo diretto di acquisto + oneri accessori costi di progettazione & costi per gli studi di fattibilità volti all’effettiva implementazione nel contesto aziendale costo di acquisto iniziale una tantum (es. nel caso di acquisto di un brevetto con pagamenti di importi annuali commisurati agli effettivi volumi di produzione / di vendita + pagamento iniziale una tantum) anche i costi di acquisto per i brevetti ottenuti in licenza d’uso
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Diritti di brevetto Esercizi successivi a quello di rilascio del brevetto In occasione dell’impairment test annuale, deve essere verificato il valore residuo del brevetto e, qualora si riscontri una perdita durevole, il relativo valore deve esser corrispondentemente ridotto. In tale sede, va quindi verificato e accertato: il permanere dell’utilità futura (che ne giustificò la capitalizzazione) la coerenza del valore d’iscrizione rispetto al valore stimato dell’utilità futura attesa Si precisa che: non si tratta di verificare che sussistano ancora quelle specifiche condizioni innovative che giustificano l'ottenimento del brevetto in sé (originalità e novità) bensì che persistano per l'impresa il carattere dell'industrialità e la capacità aziendale di proseguire i piani e i programmi di sfruttamento dell'invenzione e che i benefici economici attesi dallo sfruttamento si mantengano in misura sufficiente a garantire la copertura dei costi ancora iscritti all'attivo nonché il recupero degli altri oneri connessi all'utilizzo
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Diritti di brevetto Ammortamento
Periodo di ammortamento: non esistono limiti massimi vale la regola “della residua possibilità di utilizzazione” (durata economica) quindi: limite massimo = durata legale del brevetto (che rappresenta il venir meno dell’utilizzo esclusivo dello stesso) oppure durata minore a quella legale in caso di aspettative di utilità futura ridotte Anche nel caso in cui l’utilizzo del brevetto sia direttamente collegato con l’utilizzo di determinati impianti (con durata fisica > durata legale del brevetto), non è possibile applicare un iter di ammortamento > durata legale Piano ammortamento rivisto annualmente per accertarne la congruità a quote costanti oppure con altri metodi (quote decrescenti o in base alla produzione realizzata)
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Diritti di brevetto Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2005 Beghelli Spa
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Diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno. Diritto d’autore
Classificazione Stato Patrimoniale B.I.3 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno Definizione Art c.c.: “Formano oggetto del diritto di autore le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro e alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione” Destinazione specifica la rappresentazione intellettuale diretta alla comunicazione l’oggetto della protezione risiede sulla forma di espressione, libro, opera cinematografica, esecuzione e non sui principi artistici in esso contenuti Momento di acquisizione del diritto = momento creazione dell’opera (non sono previste registrazioni / altri formali presupposti) = momento dal quale compete all’autore il diritto esclusivo di pubblicare / utilizzare l’opera nei limiti fissati dalla legge Caratteristica intrinseca da avere: l’originalità effettiva della forma espressiva
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Diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno. Diritto d’autore
Soggetti che possono acquistare il diritto d’autore: L’autore stesso Regista (nel caso di opere cinematografiche diritti morali) Produttore (nel caso di opere cinematografiche diritti patrimoniali) Costi capitalizzabili relativi alla produzione interna o all’acquisto da terzi e Ammortamento si veda quanto precisato in sede di trattazione dei diritti di brevetto Requisiti per la capitalizzazione titolarità di un diritto esclusivo di edizione, rappresentazione ed esecuzione derivante da un diritto d'autore o da un contratto che attui la traslazione dei diritti stessi possibilità di determinazione attendibile del costo di acquisizione dei diritti recuperabilità negli esercizi successivi dei costi iscritti tramite benefici economici che si svilupperanno dallo sfruttamento dei diritti stessi (sia in termini di ricavi diretti che indiretti)
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Diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno. Diritto d’autore
Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2006 RAI Spa
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Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO
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in relazione a tutta la durata della concessione
Concessioni sono iscrivibili tra le immobilizzazioni immateriali (B.I.4) le concessioni relative a: diritti su beni di proprietà di enti concedenti (sfruttamento in esclusiva di beni pubblici) diritti di esercizio di attività proprie degli enti concedenti (gestione di servizi pubblici) i costi riferibili alle concessioni hanno natura diversa voci di costo iscrizione ammortamento costi di ottenimento della concessione capitalizzati in relazione a tutta la durata della concessione canone una tantum canoni periodici capitalizzati solo se non correlati all’intera durata della concessione
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Concessioni Bilancio al 31/12/2001
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Concessioni Bilancio al 31/12/2006
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Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO
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Licenze e marchi Classificazione Licenze:
Stato Patrimoniale B.I.4 Concessioni, licenze e marchi Licenze: di derivazione pubblicistica (ec. licenza di noleggio di veicoli con conducente) di derivazione privatistica (es. licenze d'uso su brevetti, invenzioni) Le licenze a derivazione privatistica vanno iscritte nella classe che accoglie il diritto principale (es. le licenze d'uso su brevetti sono indicate unitamente ai brevetti stessi) Per i costi iscrivibili ed il loro ammortamento si fa riferimento alle “Concessioni” (al cui trattamento si rinvia) Per l’iscrivibilità ed il trattamento contabile dei costi relativi alle licenze d'uso sui singoli beni e diritti immateriali si può far riferimento ai “Diritti di Brevetto Industriale e Diritti di Utilizzazione delle Opere dell'Ingegno”
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Licenze e marchi Marchi:
Definizione: è uno dei segni distintivi dell'azienda (o di un suo prodotto fabbricato e/o commercializzato) e può consistere in un emblema, in una denominazione e/o in un segno Se risponde ai requisiti di novità, originalità e liceità è riconosciuta una particolare tutela giuridica (marchio registrato) Possono essere iscritti nelle immobilizzazioni immateriali anche i marchi non registrati Trattamento contabile: se prodotto internamente costi iscrivibili: diretti interni ed esterni sostenuti per la produzione (non devono essere confusi né con quelli di R&S del prodotto né con quelli per avviamento della produzione né con quelli per campagne promozionali) caso raro Periodo di ammortamento: collegato al periodo di produzione e commercializzazione in esclusiva dei prodotti cui il marchio si riferisce se non prevedibile, è pari ad un massimo di 20 anni se acquisito da terzi a titolo oneroso acquisizione di azienda o di un suo ramo iscrizione in bilancio al valore corrente
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Licenze e marchi Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2003 TOD’S Spa
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Licenze e marchi Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2005 Geox Spa
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Know-how Classificazione Definizione
Stato Patrimoniale B.I.4 o (se prodotto internamente) B.I.2 Definizione complesso di conoscenze tecniche (apprendimento interno), non brevettate, a disposizione di un’impresa, che le permettono di gestire efficacemente il processo produttivo Know-how tecnologico, ovvero patrimonio tecnologico dell’impresa, è, quindi, il frutto di un insieme di conoscenze necessarie per: la produzione e distribuzione di prodotti; la prestazioni di servizi rappresenta un intangibile specifico (non rientra nel concetto di avviamento intangibile generico) il patrimonio di conoscenze può essere realizzato internamente o acquisito all’esterno
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Know-how I contratti di know-how riguardano la comunicazione di conoscenze tecniche non brevettate, da parte del cedente al cessionario Trattamento contabile: se acquisto esterno capitalizzazione in B.I.4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili + ammortamento se acquisto di una licenza d’uso con pagamenti periodici ogni rata costituisce un costo di periodo da imputare in conto economico secondo competenza se acquisto di una licenza d’uso con pagamento una tantum se produzione interna capitalizzazione delle spese sostenute in B.I.2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità (previo consenso del Collegio Sindacale) + ammortamento non si potranno distribuire dividendi in assenza di riserve che coprano i costi ancora da ammortizzare
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Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO
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Avviamento Definizione:
rappresenta il maggior valore dell’azienda rispetto alla valutazione atomistica dei sui beni l’azienda, entrata nella fase dinamica, produce profitti maggiori di quelli che si sarebbero potuti ritrarre dai singoli beni che la compongono l’azienda bene avviata fa leva su un aggregato di condizioni intangibili favorevoli che le conferiscono maggiore attitudine a raggiungere i propri obiettivi e a produrre utili non è suscettibile di vita propria indipendente e separata dal complesso aziendale e non può essere considerato come un bene immateriale a sé stante Non capitalizzabile “Avviamento internamente generato / originario” Capitalizzabile “Avviamento acquisito a titolo oneroso / derivativo”: deriva dall’acquisizione di un’azienda o di una partecipazione oppure da un’operazione di conferimento d’azienda, di fusione o di scissione. E’ quindi quantificabile separatamente
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Avviamento “Avviamento acquisito a titolo oneroso” corrisponde alla eccedenza tra costo acquisizione sostenuto e valore corrente dei beni e degli altri elementi patrimoniali acquisiti Purché tale eccedenza corrisponda a benefici economici futuri Verifiche per accertarne l’esistenza valore normale delle attività e passività contabilizzate durata prevedibile del complesso aziendale turbolenza del mercato di riferimento obsolescenza del prodotto variazioni della domanda variabili macroeconomiche aspettative riguardo alla permanenza in servizio di dipendenti “chiave” azioni prevedibili dei concorrenti attuali e potenziali clausole legali o contrattuali condizionanti la durata della vita utile
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Avviamento Se prezzo azienda > fair value dei suoi elementi eccedenza può dipendere da: “avviamento” allora immobilizzazioni immateriali “cattivo affare” allora componente negativa di reddito decisioni non correlabili alla redditività dell’azienda acquisita (es. eliminazione di un concorrente, ingresso in un nuovo mercato, etc.) componente negativa di reddito Valore di iscrizione prezzo complessivo sostenuto - valore corrente degli elementi patrimoniali attivi e passivi
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Avviamento Se “avviamento” = immobilizzazione immateriale ammortamento Piano ammortamento: preferibilmente a quote costanti Periodo: non superiore ai 5 anni Eccezioni: periodo di ammortamento fino ad un massimo di 20 anni solo se da un’analisi effettuata la vita utile sia ritenuta sicuramente maggiore di 5 anni
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Avviamento Ragioni di utilizzo per periodo di ammortamento maggiore di 5 anni devono essere: Specifiche e ricollegabili direttamente alla realtà e tipologia dell’impresa cui l’avviamento si riferisce Illustrate in Nota Integrativa Esempi di possibili ragioni specifiche per l’impresa: Necessità di lunghi periodi per portare a regime l’attività Cicli operativi di lungo periodo Settori di operatività in cui non si prevedono rapidi o improvvisi mutamenti tecnologici o produttivi e nei quali quindi si possono mantenere a lungo le posizioni di vantaggio acquisite Per superare i 5 anni concessioni, Volatilità contenuta Da considerare la probabilità di futuro deterioramento posizioni di forza
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Avviamento Alla chiusura di ciascun bilancio analisi del valore dell’avviamento (impairment test) al fine di rilevare eventuali mutamenti nei fattori / variabili considerati durante la prima rilevazione (data di acquisto) Secondo l’OIC 24 le eventuali riduzioni di valore che emergessero dall’analisi debbono essere registrate procedendo alla svalutazione della posta Tutto ciò è coerente con il disposto dell’art c.1 n.3 c.c., ai sensi del quale, qualora, alla data della chiusura del bilancio, l’immobilizzazione risulti durevolmente di valore inferiore rispetto al costo di acquisto (al netto dell’ammortamento) occorre procedere alla svalutazione La svalutazione dell’avviamento è irreversibile non è quindi consentito il ripristino di valore
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Avviamento Esempio di Impairment Test sull’avviamento
Allocare l’avviamento alle CGU (o al gruppo di CGU) che si prevede trarranno benefici dalle sinergie dell’aggregazione Confrontare il valore netto contabile della CGU (incluso l’avviamento attribuitole) con il valore recuperabile della CGU Se valore recuperabile della CGU < valore netto contabile della CGU svalutazione avviamento (ed il resto in modo proporzionale agli altri beni) Top down pe allocare l’avviamento Quindi bottom up per verificare la permanenza del valore
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Agenda Altre immobilizzazioni immateriali
Costi pre-operativi e di acquisizione commesse Costi incrementativi su beni di terzi Diritti reali di godimento su azioni Oneri accessori su finanziamenti Costi trasferimento e riposizionamento di cespiti Costi di software
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Altre immobilizzazioni immateriali
la voce “Altre” (B.I.7) contiene altri costi capitalizzabili che non trovano collocazione nelle altre voci. Essa è una voce residuale prevista con la finalità di ridurre al minimo la necessità di aggiungere altre voci per trovare collocazione in tale voce i costi devono essere produttivi di benefici economici lungo più esercizi (principio di recuperabilità) il periodo di ammortamento varia in relazione al periodo di utilità per l’impresa alla fine di ogni esercizio occorre verificare il permanere dei requisiti di iscrizione di tali costi nell’attivo; se questi sono venuti meno occorre spesarne nell’esercizio il valore netto residuo
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Altre immobilizzazioni immateriali
L’OIC 24 elenca quali sono le tipologie di costi che possono trovare collocazione in questa voce. Esse sono: costi per l’acquisizione di commesse e relativi costi pre-operativi costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi diritti reali di godimento su azioni oneri accessori su finanziamenti costi per il trasferimento e per il posizionamento di cespiti costi di software
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Costi per l’acquisizione di commesse e costi pre-operativi
i costi per l’acquisizione di commesse sono generalmente imputati a conto economico per la loro natura "ricorrente” sono tuttavia capitalizzabili se: sono specificamente sostenuti per una commessa definita; l’assegnazione della commessa avvenga entro data di approvazione bilancio ovvero esista la ragionevole certezza che entro la data di approvazione del bilancio questa venga assegnata tali costi siano recuperabili attraverso i margini di commessa sono costi pre-operativi quelli sostenuti dopo l'acquisizione del contratto ma prima dell'inizio dell'attività di costruzione; rientrano nella categoria: costi progettazione sostenuti dopo l'acquisizione del contratto costi di organizzazione ed avvio produzione costi di impianto ed organizzazione cantiere (approntamento del cantiere, trasporto dei macchinari, allacciamento)
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Costi per l’acquisizione di commesse e costi pre-operativi
la rilevazione dei costi pre-operativi è diversa a seconda del criterio di valutazione delle commesse adottato dalla società Metodo utilizzato Rilevazione commessa completata La rilevazione avviene tra le rimanenze di lavori in corso su ordinazione Il costo viene capitalizzato tra le immobilizzazioni immateriali ed ammortizzato sulla base degli stati avanzamento lavori % di completamento
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Costi per l’acquisizione di commesse e costi pre-operativi
Bilancio al 31/12/2002
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Costi per l’acquisizione di commesse e costi pre-operativi
Bilancio al 31/12/2005
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Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi
sono i costi sostenuti dall’impresa per migliorie o spese incrementative su beni presi in locazione (locazione pura o leasing) tali costi sono capitalizzabili tra le immobilizzazioni immateriali solo se tali migliorie o spese non sono separabili dal bene in locazione; altrimenti sono iscrivibili tra le immobilizzazioni materiali l’ammortamento deve avvenire lungo il periodo minore tra: vita utile delle spese durata della locazione
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Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi
Bilancio al 31/12/2000 Bilancio al 31/12/2000
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Costi per migliorie e spese incrementative su beni di terzi
Bilancio al 31/12/2009
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Diritti reali di godimento su azioni
il principale diritto reale di godimento su azioni è l’usufrutto a seguito di questa operazione: cedente cessionario cede il diritto al percepimento dei dividendi per un determinato periodo di tempo l’importo della cessione è pari al valore attuale dei dividendi che verranno erogati lungo la durata dell’usufrutto iscrive il diritto di godimento su azioni tra le attività immateriali per un valore pari all’importo pagato (valore attuale dei dividendi futuri) ammortizza tale diritto lungo il periodo in cui vengono iscritti e percepiti i dividendi
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Oneri accessori su finanziamenti
sono i costi sostenuti dall’impresa per ottenere finanziamenti si tratta principalmente di oneri relativi a: spese di istruttoria imposta sostitutiva su finanziamenti a medio termine tali costi devono essere capitalizzati nella voce “Altre immobilizzazioni immateriali”; se, a seguito dell’istruttoria, il finanziamento non viene erogato allora tali costi vanno interamente spesati nell’esercizio l’ammortamento degli oneri accessori su finanziamenti è determinato in relazione alla durata dei relativi finanziamenti in base a quote calcolate preferibilmente secondo modalità finanziarie oppure a quote costanti, se gli effetti risultanti non divergono in modo significativo rispetto al metodo finanziario
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Oneri accessori su finanziamenti
fasi della negoziazione costo trattamento retainer fee termination fee success fee arranging fee up front fee underwriting fee agency fee spread imm. immateriali oneri finanziari costi amministrativi advisory arrangement underwriting utilizzo
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Oneri accessori su finanziamenti
determinare l’ammortamento di tali oneri sulla base di modalità finanziarie significa applicare il “metodo dell’interesse effettivo” tale metodo è previsto dai principi contabili internazionali; gli IAS, infatti, prevedono la valutazione dei finanziamenti ricevuti attraverso il metodo del costo ammortizzato che a sua volta comporta l’applicazione del metodo dell’interesse effettivo il tasso di interesse effettivo è il tasso che rende il valore attuale del flusso dei pagamenti attesi fino alla scadenza, o fino alla prossima valutazione basata sul prezzo di mercato, esattamente uguale al valore contabile corrente il costo ammortizzato comporta la contabilizzazione tra gli oneri finanziari di tutte le componenti di costo legate al finanziamento, inclusi gli oneri accessori
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Oneri accessori su finanziamenti
Esempio: finanziamento oneri accessori tasso nominale 3,5% tasso reale 5,3% (tale da porre a 0 il valore attuale dei flussi) ammortamento in quote costanti costo ammortizzato (IAS 39) ammort. proporzionale allo stock di debito ammortamento con il metodo finanziario
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Costi per il trasferimento e riposizionamento di cespiti
sono i costi sostenuti per trasferire o riposizionare singoli cespiti, linee di produzione o interi stabilimenti nell’ambito di un’operazione di relayout le operazioni di relayout permettono di solito di ottenere delle efficienze in termini di: riduzione dei tempi/costi di movimentazione maggiore produttività della manodopera diretta e indiretta riduzione degli spazi occupati coordinamento delle attività più efficiente requisito essenziale per la capitalizzazione è la presenza di benefici economici futuri generati dall’operazione non possono essere capitalizzati gli oneri di trasferimento a seguito di cessata locazione o per lo sgombero dei locali il periodo di ammortamento deve essere breve (3 o 5 anni)
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Altre immobilizzazioni immateriali
esempio di altri costi iscritti tra le immobilizzazioni e non previsti dall’OIC Bilancio al 31/12/2000
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Costi di software Classificazione (a seconda dei diversi casi)
Stato Patrimoniale B.I.3 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno Stato Patrimoniale B.I.4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili Stato Patrimoniale B.I.7 Altre immobilizzazioni immateriali Caratteristiche intrinseche suddivisione tra: software di base: “… insieme delle istruzioni indispensabili per il funzionamento dell'elaboratore (hardware)” software applicativo: “… insieme delle istruzioni che consentono l'utilizzo di funzioni del software di base al fine di soddisfare specifiche esigenze dell'utente” Il bene software può essere: acquistato esternamente a titolo oneroso realizzato internamente
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ISCRIZIONE CAPITALIZZAZIONE
Costi di software Software ACQUISTATO esternamente ISCRIZIONE CAPITALIZZAZIONE AMMORTAMENTO Software di base Iscritto insieme al bene materiale (hardware) a cui appartiene Periodo: il minore tra utilità futura del software di base e la vita utile del bene materiale pertinente Software applicativo acquistato a titolo di proprietà Iscritti in: B.I.3 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno Periodo: prevista utilità futura oppure 3 anni Quote costanti Software applicativo acquistato a titolo di licenza d'uso a tempo indeterminato Iscritti in: B.I.3 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno (si veda esempio) Software applicativo acquistato a titolo di licenza d'uso a tempo determinato Se pagamento una tantum iscritto in: B.I.4 Concessioni, licenze, marchi e diritti simili (si veda esempio) Se pagamento periodico CE, quando vengono sostenuti Periodo: durata della licenza d’uso
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Software PRODOTTO internamente ISCRIZIONE CAPITALIZZAZIONE
Costi di software Software PRODOTTO internamente ISCRIZIONE CAPITALIZZAZIONE AMMORTAMENTO Software di base Costi iscritti insieme al bene materiale (hardware) a cui appartiene Periodo: il minore tra utilità futura del software di base e la vita utile del bene materiale pertinente Software applicativo prodotto per uso interno “tutelato” (dalla legge sui diritti d’autore) Costi sostenuti iscritti in: B.I.3 Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione di opere dell’ingegno Periodo: prevista utilità futura oppure 3 anni Quote costanti Software applicativo prodotto per uso interno “non tutelato” Costi sostenuti che danno luogo a programmi utilizzabili in più anni, iscritti in: B.I.7 Altre immobilizzazioni immateriali Altrimenti imputati a CE nel periodo di sostenimento Periodo: previsto utilizzo del software in azienda oppure 3 anni (a partire da quello del sostenimento dei costi)
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Software realizzato internamente
Costi CAPITALIZZABILI Costi NON CAPITALIZZABILI Costi diretti INTERNI: Stipendi + costi connessi del personale che ha lavorato direttamente sul progetto ed il cui lavoro è propriamente documentato Costi diretti ESTERNI attribuibili direttamente al progetto di software Costi INDIRETTI: Affitti, ammortamenti, costi del personale con funzioni di supervisione, altro Costi di MANUTENZIONE, per aggiornamenti, modifiche di minor entità, CONSULENZE esterne generali sui sistemi informativi Requisiti per la capitalizzazione dei software prodotti internamente: certezza del completamento e dell’idoneità all’uso atteso del software Verifica valore residuo: al termine di ogni esercizio occorre effettuare analisi critica su utilizzo del software all’interno dell’azienda e se risulta che software non più utilizzato (o che l’utilizzo non è economico) -> svalutazione per perdita durevole di valore
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Costi di software Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2004 Tiscali Spa
104
Costi di software Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2001 DADA Spa
105
Costi di software Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2002 Snam Rete Gas
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Costi di software Fonte: Bilancio d’esercizio 31/12/2005 Geox Spa
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Costi di software Fonte: Bilancio consolidato 31/12/2003 Bulgari Spa
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Agenda Principi generali Costi di impianto e di ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo, e di pubblicità Diritti di brevetto Concessioni Licenze e marchi Avviamento Altre immobilizzazioni immateriali CASO PRATICO
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Caso pratico CASO a) Acquisto da terzi di un diritto di brevetto
Gli amministratori ritengono che il costo di acquisto del brevetto, pari a €, possa essere ammortizzato in 3 anni a partire dall’esercizio in cui è stato acquistato anno n ATTIVO B) IMMOBILIZZAZIONI B.I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI B.I.3 Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere dell’ingegno Valore al lordo del f.do ammortamento meno f.do ammortamento ( ) CONTO ECONOMICO … B) COSTI DELLA PRODUZIONE B10) AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI B.10.a) Ammortamenti imm.ni immateriali
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
CASO b) Sviluppo e realizzazione interna di un prototipo Nell’anno n l’azienda inizia la fase di ricerca applicata per la produzione interna di un prototipo, sostenendo complessivamente costi pari a € Alla data di chiusura dell’esercizio gli amministratori non hanno la certezza di disporre delle risorse necessarie a concludere il progetto. In mancanza di tale requisito non è possibile capitalizzare i costi sostenuti per la ricerca applicata anno n CONTO ECONOMICO … B) COSTI DELLA PRODUZIONE B7) PER SERVIZI consulenze per progettazione prototipo B9) PER IL PERSONALE a) salari e stipendi
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
CASO b) Sviluppo e realizzazione interna di un prototipo Nell’anno (n+1) vengono reperite le risorse necessarie per completare, entro l’esercizio (n+2), il progetto. Gli amministratori ritengono quindi che: in base agli studi di fattibilità, si possa definire certo il completamento dello stesso in base ai piani aziendali, sia presumibile attendere flussi di ricavi, derivanti dallo sfruttamento economico del progetto, tali da coprire i relativi costi nell’esercizio (n+1), sussistono così le condizioni per la capitalizzazione dei costi relativi al progetto sostenuti nell’esercizio pari a € anno (n + 1) ATTIVO B) IMMOBILIZZAZIONI B.I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI B.I.6 Immobilizzazione in corso e acconti
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
anno (n + 1) CONTO ECONOMICO A) VALORE DELLA PRODUZIONE A.4 Incremento di imm.ni per lavori interni … B) COSTI DELLA PRODUZIONE B6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci ( ) B7) PER SERVIZI consulenze per progettazione prototipo ( ) B9) PER IL PERSONALE a) salari e stipendi Capitalizzazione INDIRETTA Capitalizzazione DIRETTA Poiché l’attività di ricerca non è ancora completata, i relativi costi sono classificati nella voce B.I.6 “Immobilizzazione in corso e acconti” Al fine di identificare in modo corretto, tutti i costi relativi alla sviluppo e realizzazione del prototipo, e di esclusiva competenza dello stesso, l’azienda deve possedere un sistema di contabilità industriale adeguato al fine di poter ribaltare correttamente i costi sui relativi progetti di appartenenza (contabilità industriale, sistema di centri di costo)
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
CASO b) Sviluppo e realizzazione interna di un prototipo Alla fine dell’anno (n+2) il progetto di ricerca viene completato, il prototipo viene realizzato ed è quindi utilizzabile Gli amministratori valutano in 4 anni il periodo di ammortamento. L’iter di ammortamento inizia a decorrere dall’esercizio (n+2), in quanto il processo di ricerca risulta ultimato e quindi utilizzabile I costi sostenuti per la realizzazione del progetto nel corso dell’anno (n+2) sono pari a € Il requisito del valore recuperabile è soddisfatto, in quanto sulla base di piani aziendali la stima di ricavi attesi dallo sfruttamento commerciale del progetto sono in grado di coprire i costi di ricerca e tutti gli oneri connessi al processo
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
anno (n + 2) ATTIVO B) IMMOBILIZZAZIONI B.I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI B.I.2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità Valore al lordo del f.do ammortamento meno f.do ammortamento ( ) CONTO ECONOMICO VALORE DELLA PRODUZIONE A.4 Incremento di imm.ni per lavori interni … B) COSTI DELLA PRODUZIONE B6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci ( ) B7) PER SERVIZI consulenze per progettazione prototipo ( ) B9) PER IL PERSONALE salari e stipendi B.10.a) Ammortamenti imm.ni immateriali
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
CASO b) Sviluppo e realizzazione interna di un prototipo Nel corso dell’anno (n+3), durante la fase di sfruttamento del progetto, a seguito di una nuova e aggiornata analisi economico finanziaria svolta dagli amministratori, vengono riviste le stime sul suo valore recuperabile. L’aggiornato ritorno economico futuro stimato al termine dell’esercizio (n+3) è pari a € Per adeguare il valore netto contabile del progetto al suo valore recuperabile è quindi necessario effettuare una svalutazione pari a € (svalutazione dovuta a perdita durevole di valore) Sulla svalutazione devono, inoltre, essere rilevate le imposte anticipate, poiché la rettifica operata in bilancio è fiscalmente è neutrale
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
anno (n + 3) ATTIVO B) IMMOBILIZZAZIONI B.I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI B.I.2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità Valore al lordo del f.do ammortamento meno f.do ammortamento ( ) meno svalutazione ( ) … C) ATTIVO CIRCOLANTE II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 4-ter) imposte anticipate = (svalutazione * aliquota IRES) *27,5%
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
anno (n + 3) CONTO ECONOMICO VALORE DELLA PRODUZIONE A.4 Incremento di imm.ni per lavori interni … B) COSTI DELLA PRODUZIONE B.10.a) Ammortamenti imm.ni immateriali B.10.c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni 22) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate (27.500)
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
CASO b) Sviluppo e realizzazione interna di un prototipo Nell’esercizio (n+4), continua il processo di ammortamento dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti per la produzione del prototipo Tale ammortamento sarà quindi inferiore rispetto a quello dell’anno (n+3) poiché calcolato sul costo storico del prototipo svalutato per euro In questa ipotesi, deve essere rilevato anche un parziale riassorbimento della fiscalità anticipata iscritta nell’esercizio (n+3), pari alla differenza tra ammortamento fiscale e ammortamento civilistico
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
anno (n + 4) ATTIVO B) IMMOBILIZZAZIONI B.I. IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI B.I.2 Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità Valore al lordo del f.do ammortamento meno f.do ammortamento ( ) … C) ATTIVO CIRCOLANTE II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo: 4-ter) imposte anticipate – 6.875 Progressivo riassorbimento della fiscalità anticipata: 6.875 = (amm.to fiscale – amm.to civilistico)*aliquota IRES ( )*27,5%
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Caso pratico - Costi di ricerca e sviluppo
anno (n + 4) CONTO ECONOMICO VALORE DELLA PRODUZIONE A.4 Incremento di imm.ni per lavori interni … B) COSTI DELLA PRODUZIONE B.10.a) Ammortamenti imm.ni immateriali 22) imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate
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