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PubblicatoPiera Paoli Modificato 11 anni fa
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1 I COSTI DELLA RAZIONALITA LIMITATA NEGOZIAZIONE MISURAZIONE INVESTIMENTO IN VANTAGGI NEGOZIALI SEGNALAZIONE SELEZIONE
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2 PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA SCELTA DELLE ATTIVITA –INTEGRAZIONE VERTICALE –INTEGRAZIONE ORIZZONTALE MECCANISMI DI COORDINAMENTO SISTEMA DI INCENTIVAZIONE SISTEMA DI MISURA SISTEMA INFORMATIVO SISTEMA DECISIONALE STRUTTURA
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3 CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI SISTEMA DEI TRASPORTI ICT TECNOLOGIE DI PRODUZIONE TIPOLOGIE DI PRODOTTO
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4 STRUTTURE ORGANIZZATIVE PURE PER FUNZIONI MULTIDIVISIONALE (PER PRODOTTO, AREA GEOGRAFICA, ECC.) PER PROGETTI A MATRICE
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5 CONFRONTO TRA LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEI PROGETTI E DEI PROCESSI INDUSTRIALI AMBITO DI PROGETTO UNICITA DELLOUTPUT E DEL PROCESSO OBIETTIVI ESPLICITI TEMPORANEITA PIANIFICATA INTERDIPENDENZE RECIPROCHE AMBITO DI PROCESSO PROCESSO RIPETITIVO E STANDARDIZZATO OBIETTIVI IMPLICITI PERMANENZA INTERDIPENDENZE SEQUENZIALI
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6 PROGETTI SU COMMESSA SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI PROGETTI DI SERVIZIO INTERNI INNOVAZIONI DIFFUSE Richieste del Cliente NOTE A PRIORI (Cliente-Committente) NON DEFINITE A PRIORI (Cliente-Target) CLIENTE ESTERNO CLIENTE INTERNO
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7 ANALISI ECONOMICA CONFRONTO TRA STRUTTURA FUNZIONALE E STRUTTURA MULTIDIVISIONALE IPOTESI –MECCANISMO DECISIONALE –TIPOLOGIA DI DECISIONI –RAZIONALITA LIMITATA
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8 SCHEMA FUNZIONALESCHEMA DIVISIONALE TIPOLOGIA DI PROGETTI B (BUONI, a%, RENDIMENTO ATTESO = X 1 ) C (CATTIVI, (1-a)%, RENDIMENTO ATTESO = -X 2 ) Pr (Scelta/B) = p 1 Pr (Scelta/C) = p 2 p 1 > p 2 TRA I LIVELLI SI SCAMBIA SOLO INFO SULLA APPROVAZIONE
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9 ORGANIZZAZIONE DIVISIONALE Pr(Scelta/B)= p 1 + p 1 (1-p 1 ) = p 1 (2-p 1 ) Pr(Scelta/C)= p 2 + p 2 (1-p 2 ) = p 2 (2-p 2 ) D = aX 1 p 1 (2-p 1 ) – (1-a) X 2 p 2 (2-p 2 ) ORGANIZZAZIONE FUNZIONALE Pr(Scelta/B)= p 1 2 Pr(Scelta/C)= p 2 2 F = aX 1 p 1 2 – (1-a) X 2 p 2 2
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10 RISULTATI LORGANIZZAZIONE DIVISIONALE COMMETTE PIU ERRORI p 2 (2-p 2 )>p 2 2 LORGANIZZAZIONE DIVISIONALE E PIU DINAMICA p 1 (2-p 1 )>p 1 2 CHI GUADAGNA DI PIU?
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11 D > F ap 1 X 1 (1-p 1 ) > (1-a)p 2 X 2 (1-p 2 ) L, R L R X 1, X 2 a = 0,5
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12 INTEGRAZIONE VERTICALE VANTAGGI COORDINAMENTO PROTEZIONE DEGLI INVESTIMENTI INCENTIVI EVITA DISTORSIONI DEL MERCATO ACQUISIZIONE DI RENDITE BARRIERE ALLENTRATA SVANTAGGI ECONOMIE DI SCALA ECONOMIE DI VARIETA COMPETENZE SPECIFICHE BENEFICI DELLA COMPETIZIONE GARE DAPPALTO GESTIONE
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13 RELAZIONI VERTICALI ALTERNATIVE COOPERATIVE –IMPRESE DI PROPRIETA DI COLORO CHE INTRATTENGONO RAPPORTI DI SCAMBIO (LAVORATORI, CLIENTI, FORNITORI). FRANCHISING –SISTEMA DI IMPRESE CHE UTILIZZA UN UNICO MARCHIO (CONCESSO DAL FRANCHISOR). IL DETENTORE DELLA LICENZA (FRANCHISEE) PAGA I DIRITTI, DEVE SODDISFARE STANDARD, RICEVE ASSISTENZA TECNICA E COMMERCIALE.
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14 ESPANSIONE ORIZZONTALE SPESSO DIFFICILE DISTINGUERE DA INTEGRAZIONE VERTICALE (TEST: LAZIENDA DIVENTA CLIENTE DI SE STESSA?) 1.INTEGRAZIONE ORIZZONTALE (AFFINITA TECNOLOGICHE E DI MERCATO) 2.DIVERSIFICAZIONE LATERALE (AFFINITA TECONOLOGICHE O DI MERCATO) 3.DIVERSIFICAZIONE CONGLOMERALE
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15 ESPANSIONE INTERNAZIONALE ESPORTAZIONE STIPULA DI ACCORDI STRUTTURE DISTRIBUTIVE PROPRIE IMPIANTI DI ASSEMBLAGGIO E PRODUZIONE STRUTTURE AZIENDALI AUTOSUFFICIENTI
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16 ESPANSIONE VANTAGGI NUOVE FONTI DI PROFITTO STABILITA RIDUZIONE DEL RISCHIO GLOBALE ECONOMIE DI VARIETA SVANTAGGI DIVERSITA MANAGERIALI PROBLEMI DI INFORMAZIONE COSTI DI INFLUENZA DIVERSE CULTURE DIMPRESA
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17 ATTIVITA DI INFLUENZA INSORGONO QUANDO: –DEVONO ESSERE PRESE DECISIONI RELATIVE ALLA DISTRIBUZIONE DI COSTI E BENEFICI –ESISTONO CANALI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE –LE PARTI INTERESSATE HANNO LA DISPONIBILITA DI RISORSE UTILI PER INFLUENZARE LE DECISIONI E SPESSO CONTROVERSA LA INDIVIDUAZIONE DEI PORTATORI DI LEGITTIMI INTERESSI (STAKEHOLDERS)
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18 COSTI DI INFLUENZA
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20 RISPOSTE ORGANIZZATIVE COMPETIZIONE TRA LE PARTI LIMITAZIONE DELLE COMUNICAZIONI INFLESSIBILITA LIMITAZIONE DELLE IMPLICAZIONI DISTRIBUTIVE DELLE DECISIONI DECENTRALIZZAZIONE DELLE DECISIONI E SEPARAZIONE DELLE ATTIVITA STRUTTURAZIONE DEI PROCESSI DECISONALI
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21 CONCLUSIONI IL SISTEMA LEGALE DA UN LATO LIMITA LE OPPORTUNITA DI INFLUENZA, DALLALTRO NE CREA DI NUOVE IL RUOLO DEGLI AMMINISTRATORI E DEI DIRIGENTI LA GESTIONE PARTECIPATIVA LA PARTECIPAZIONE AZIONARIA DEI DIPENDENTI IL PROBLEMA E PIU CRITICO NEL SETTORE PUBBLICO
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22 ALTRE FORME DI RELAZIONE TRA IMPRESE NUOVE FORME DI RAPPORTO CON I FORNITORI RETI DISTRETTI INDUSTRIALI CONSORZI ALLEANZE KEIRETZU
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23 CRESCITA E ORGANIZZAZIONE CICLO DI VITA DIVERSE FASI DI CRESCITA CON DIVERSO SVILUPPO ORGANIZZATIVO QUATTRO STADI PRINCIPALI: –DELLA CREATIVITA –DELLA COLLETTIVITA –DELLA FORMALIZZAZIONE –DELLA ELABORAZIONE
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24 STADIO IMPRENDITORIALE STADIO DELLA COLLETTIVITA STADIO DELLA FORMALIZZAZIONE STADIO DI ELABORAZIONE STADI DI SVILUPPO DELLORGANIZZAZIONE DIMENSIONE DELLIMPRESA NUOVA FILOSOFIA MATURITA CONTINUATA DECLINO
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25 STADIO IMPRENDITORIALE ENFASI SULLA CREATIVITA SOPRAVVIVENZA ORGANIZZAZIONE INFORMALE SUPERVISIONE DIRETTA SINGOLO PRODOTTO O SERVIZIO FORTE IMPEGNO INNOVAZIONE DA PARTE DEL VERTICE RAGIONE DELLA CRISI: BISOGNO DI LEADERSHIP
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26 STADIO DELLA COLLETTIVITA LEADERSHIP FORTE PRODOTTO PRINCIPALE CON VARIANTI OBIETTIVI CHIARI VISION LORGANIZZAZIONE PRENDE FORMA, MA RIMANE SOPRATTUTTO INFORMALE I MEMBRI SI SENTONO PARTE DELLA SQUADRA ENTUSIASMO INNOVAZIONE CON CONTRIBUTI DIFFUSI CRISI: BISOGNO DI DELEGA
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27 STADIO DELLA FORMALIZZAZIONE LORGANIZZAZIONE SI STRUTTURA IN MODO FORMALE LINEA DI PRODOTTI E SERVIZI DIVISIONE DEL LAVORO MECCANISMI DI COORDINAMENTO ED INCENTIVAZIONE CONSENTONO DI CONTINUARE LA CRESCITA INNOVAZIONE DA PARTE DI GRUPPI SEPARATI CRISI: ECCESSO DI BUROCRAZIA
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28 STADIO DI ELABORAZIONE APPRENDIMENTO E ADATTAMENTO PER ATTACCARE I SISTEMI FORMALI MOLTEPLICI LINEE DI PRODOTTO ENFASI SUI PROCESSI SVILUPPO DI NUOVE CAPACITA E COMPETENZE INNOVAZIONE DA CENTRO SPECIALIZZATO CRISI: MATURITA (COME NEI SISTEMI BIOLOGICI)
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29 I TRE ORIZZONTI IL POTENZIALE DI CRESCITA E COLLEGATO ALLA CAPACITA DI MANTENERE UN ELEVATO LIVELLO DI PRESTAZIONE SU TRE ORIZZONTI –BUSINESS CORRENTE –IDEE EMERGENTI (FASE IMPRENDITORIALE) –SEMI PER IL FUTURO (PROGETTI IN FASE DI R&S) IL MANTENIMENTO DEL POTENZIALE RICHIEDE RISORSE
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30 Conclusioni: Il mercato delle idee, quello dei capitali e dei talenti sono interconnessi ed operano in modo fluido Mercato dei capitali Mercato delle idee Mercato dei talenti
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31 NUOVE FORME DI CAPITALE ALTA TECNOLOGIA NEL SOTTOFONDO ENFASI SU STRUTTURE ORGANIZZATIVE IN GRADO DI STIMOLARE LA CREATIVITA DIREZIONE NON GERARCHICA ATTENZIONE SU EMOZIONI E SENTIMENTI CAPACITA DI ATTINGERE A TUTTE LE FONTI DI CONOSCENZA VALORIZZAZIONE E CONDIVISIONE DELLA CONOSCENZA VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO
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