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PubblicatoBibiana Nigro Modificato 11 anni fa
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“Un embrione umano non può essere pensato come una persona umana o anche una persona potenziale: è semplicemente un insieme di cellule che, a mano che si impianti in un ambiente uterino umano, non ha potenziale di sviluppo. Non c’è, perciò, ragione per accordare a queste cellule alcuna protezione.” Rapporto Warnock.
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1)Non si può non ammettere che una nuova entità biologica nasce all’atto della fecondazione;
2) questa nuova entità ha una unicità genetica che è definitiva; 3) nel caso di gemellarità il processo non è di divisione ma di moltiplicazione; 4) distinguere i concetti di identità (che cosa è?) ed individualità (quanti sono?).
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JÉRÔME LEJEUNE I termini feto ed embrione hanno tanti significati quanti ne hanno i termini scolaro e coscritto. Quando un bambino va alla scuola comunale si dice che è scolaro. Quando va al liceo si dice che è un liceale. Quando fa il servizio di leva si dice che è una recluta, ecc.. Ed in ogni caso è sempre il medesimo individuo. Allo stesso modo per l’essere concepito, che lo si chiami embrione, che lo si chiami successivamente feto o che lo si chiami bambino, si tratta comunque di appellativi che definiscono uno stadio della sua crescita, ma non definiscono la sua natura. La sua natura è la natura umana, a partire dalla fecondazione.
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1) L’embrione umano non è una pura potenzialità ma una sostanza vivente ed individualizzata; l’embrione umano è un essere nel quale, come in tutte le sostanze viventi, il principio di sviluppo e mutamento sono interni alla sostanza stessa.
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2) L’ovulo e lo spermatozoo sono in potenza un individuo umano ma solo se si uniscono tra loro; lo zigote è già in atto un essere umano, sviluppa un programma interno suo proprio, come programma è già completo, sufficiente, individualizzato e attivante se stesso, ovviamente date le condizioni necessarie di sviluppo.
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3) Lo zigote è dotato di vita propria, con una propria identità conferita da un unico principio sostanziale unificante; l’embrione ha bisogno per svilupparsi fisicamente e culturalmente dell’ambiente esterno ma gli stimoli ambientali vengono da lui assimilati secondo una sua propria legge di sviluppo.
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4) Il salto qualitativo avviene nel passaggio dalla condizione di due sostanze (ovulo e spermatozoo) ad un’unica sostanza (zigote); questo passaggio avviene nella fecondazione non prima e non dopo.
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“Laddove la ricerca sugli embrioni in vitro è consentita dalla legge, questa assicurerà una protezione adeguata all’embrione”. Council of Europe, Convention for the Protection of Human Right and Dignity of the Human Being with Regard to the Application of Biology and Medicine, 4 aprile 1997, art. 18.
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‘Proteggere qualcuno o qualcosa’, nel linguaggio corrente, richiama l’attenzione alla necessità di preservare o salvare il protetto da un pericolo presente o prevedibile; ed il minimo grado di protezione da garantire ad una entità che abbia un certo valore è di preservarla dalla morte e dalla distruzione. A prescindere da come l’embrione umano in vitro venga considerato nell’attuale dibattito - un soggetto umano con piena dignità personale e diritti o un’entità biologica il cui valore si fonda sulla sua potenzialità di divenire una persona - la richiesta di protezione dell’embrione nell’ambito della ricerca biomedica dovrebbe mettere al bando ogni sperimentazione che di sua natura o nelle intenzioni ne provoca la morte.
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“Il frutto della generazione umana, dal primo momento della sua esistenza, e cioè a partire dal costituirsi dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all’essere umano nella sua totalità corporale e spirituale”. Congregazione per la Dottrina della Fede, Donum Vitae, I, 1, 1988.
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