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PubblicatoSonia Fantoni Modificato 11 anni fa
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Diffusione dell’industrializzazione. I. Le dinamiche, i second comers
Lezione 8 Diffusione dell’industrializzazione. I. Le dinamiche, i second comers
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La diffusione della rivoluzione industriale
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La promozione della modernizzazione
per tentare di ricreare la “miscela inglese”: intervento dall’alto di amministratori particolarmente intelligenti e capaci che impostano politiche economiche innovative in vari campi e/o pressione dal basso di imprenditori/investitori interessati all’innovazione economica e alla creazione di un ambiente favorevole a tale innovazione la storia europea dell’Ottocento, in gran parte è storia di questi tentativi
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I principali interventi
modernizzazione del settore agricolo sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista produttivo liberalizzazione delle attività manifatturiere e commerciali messa in opera di forme di regolamentazione legale di tipo moderno per questi due settori la costituzione di organismi pubblici di controllo e di promozione dell’economia come ad esempio le banche centrali o le borse la promozione e il sostegno a iniziative di vario genere volte a stimolare l’ammodernamento dell’apparato produttivo, creditizio e commerciale
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La diffusionedelle nuove tecnologie in Europa
nonostante i divieti di esportazione le nuove tecnologie “migrano” sul continente grazie all’imitazione da parte dei tecnici belgi, francesi, tedeschi grazie alla “fuga di cervelli” inglesi nel continente grazie anche al fatto che alla fine gli inglesi trovano naturalmente conveniente vendere non solo cotone o ferramenta o acciaio ma anche macchinari industriali
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Uno o più percorsi di industrializzazione?
i marxisti: l’accumulazione primitiva a partire dalla modernizzazione dell’agricoltura Rostow: i cinque stadi della crescita economica gli studi recenti: percorsi diversificati nel tempo e nello spazio
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“Second comers”: i paesi più prossimi, tra 1800 e 1850
primi a industrializzarsi dopo la Gran Bretagna, i paesi geograficamente più prossimi, anche se molto diversi tra loro: Belgio e Francia a partire dai primi anni dell’Ottocento con l’aggiunta di un altro paese piccolo e con una vicenda abbastanza particolare: la Svizzera
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I grandi bacini carboniferi dell’Europa occidentale
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Il caso belga alla base: una lunga tradizione marittima
alla base: una grande e antica tradizione manifatturiera indipendenza dai Paesi Bassi molto vicina (1830) buon inizio industriale già nel Settecento (miniere e lana) migrazione di tecnici dall’Inghilterra, soprattutto del tessile (il caso di William Cockerill) espansione manifatturiera diversificata (zucchero, vetro, cantieri, chimica) sistema bancario moderno sostenuto dalla corona: Societé Nationale de Belgique precoce ed estesa rete ferroviaria
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La rivoluzione francese: i provvedimenti economici
abolizione della feudalità e dei diritti feudali: i diritti signorili (sulle attività) e i diritti reali (sulla terra) distribuzione gratuita della terra ai contadini (riforma agraria) abolizione delle corporazioni, dei monopoli di stato, delle dogane interne, dei privilegi delle imprese sostituzione della selva di imposte precedenti con un’imposta diretta sulle proprietà immobiliari e con contributi sui profitti industriali e commerciali
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I provvedimenti napoleonici
l’istituzione (1800) e potenziamento (1803) della Banca di Francia creazione del Consiglio Generale per il Commercio riorganizzazione delle borse società per il miglioramento dell’agricoltura e delle manifatture promulgazione di un sistema di codici nuovi: codice civile (1804) e codice commerciale (1807) unificazione del mercato nazionale: sistema metrico unico e sistema monetario a parità argentea
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