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PubblicatoLeonzio De rossi Modificato 10 anni fa
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Lezione 11 Un mondo. II. Libero scambio e gold standard
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Gran Bretagna: liberista o interventista?
la rivoluzione industriale industriale avviene in un contesto di non-intervento dello stato i massimi teorici del liberismo tra Sette e Ottocento sono britannici (Smith, Ricardo) di qui un’immagine della Gran Bretagna come patria del liberismo e del libero scambio in realtà, due facce della politica economica britannica sei e settecentesca (ma anche in parte ottocentesca): liberismo all’interno e interventismo all’esterno
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Protezionismo britannico 1651-1815
varie forme di protezionismo messe in atto dalla Gran Bretagna tra Sei e Settecento la misura più importante i Navigation acts del 1651, abrogati soltanto nel 1849, in conseguenza della svolta libero-scambista
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La vicenda delle corn laws
le corn laws - approvate nel erano finalizzate a tutelare i produttori britannici di cereali, esposti alla crescente concorrenza straniera soprattutto dopo diversi raccolti negativi esse prevedevano un meccanismo automatico di tassazione delle importazioni di cereali nel momento in cui i prezzi dei prodotti interni superavano quelli dei prodotti stranieri, ma in realtà rappresentavano l’inasprimento di vecchi provvedimenti a partire dal 1839 si formò una coalizione (Anti-Corn Law League) per l’abrogazione del provvedimento guidata dall’industriale liberista Richard Cobden ma solo nel 1846 il governo Peel riuscì a far passare il provvedimento iniziava con questo atto il passaggio della Gran Bretagna al liberoscambismo
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Libero scambio come standard commerciale “naturale”?
dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, predominio incontrastato del liberoscambismo, sia a livello teorico che di provvedimenti, nazionali e sovranazionali di qui l’idea che il libero scambio sia la condizione fisiologica, “naturale” dei rapporti commerciali internazionali storicamente, invece, è una eccezione e anche abbastanza recente adottata in prima battuta e sostenuta energicamente soprattutto dai paesi già dominanti a livello commerciale (nell’Ottocento la Gran Bretagna, dal 1945 gli Stati Uniti) in precedenza fortemente protezionisti
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Significato e conseguenze della vittoria di Cobden
fu il primo grande successo politico della borghesia industriale britannica sull’aristocrazia terriera stabilì lo spostamento definitivo delle priorità di sviluppo del paese dall’agricoltura all’industria (infatti il settore cerealicolo decadde progressivamente e venne in parte sostituito da quello lattiero-caseario, soprattutto dopo l’invazione dei grani americani) e in direzione dell’esportazione di manufatti fece della Gran Bretagna un paese la cui cultura commerciale prevalente era liberoscambista, con enorme influsso politico-ideologico sulle élite dei restanti paesi del mondo favorì l’inizio (ma lo vedremo) un breve ma intenso periodo di libero scambio a livello internazionale
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Gran Bretagna leader del libero scambio
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Un primato industriale saldo ma già insidiato
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Un primato finanziario indiscusso
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Libero scambio: l’apertura dei mercati
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Apertura dei mercati: l’impulso britannico
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L’Europa dei trattati commerciali 1871
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Libero scambio e protezionismo fuori d’Europa
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L’internazionalizzazione dei mercati
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Volumi e caratteri del commercio mondiale
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Commercio mondiale 1830-70 (1830=100)
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Il finanziamento della crescita commerciale
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Mercati vecchi e nuovi, ora globali
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Affermazione del gold standard
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garantire la corrispondenza tra quantità di moneta circolante e quantità di oro posseduto dallo stato
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Funzionamento effettivo del gold standard
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