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Capitolo 6 La disoccupazione

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Presentazione sul tema: "Capitolo 6 La disoccupazione"— Transcript della presentazione:

1 Capitolo 6 La disoccupazione

2 Un uomo che desidera lavorare, ma non riesce a trovare un’occupazione, è forse la visione più triste che la sorte esibisce sotto il sole. Thomas Carlyle Capitolo 6: La disoccupazione

3 Il percorso La disoccupazione
Tasso di disoccupazione naturale. Disoccupazione frizionale e strutturale. Le politiche economiche. I connotati della disoccupazione. Tendenze nel tempo. Capitolo 6: La disoccupazione

4 Tasso naturale di disoccupazione
In questo capitolo viene studiata la disoccupazione presente nel sistema economico anche nel lungo periodo. Definizione: Il tasso naturale di disoccupazione è il tasso di disoccupazione medio attorno a cui l’economia fluttua Il tasso di disoccupazione corrente può essere superiore o inferiore a quello naturale. È superiore a quello naturale durante periodi di recessione economica e inferiore durante i periodi di espansione (boom). Capitolo 6: La disoccupazione

5 La disoccupazione (USA) Tasso naturale e tasso corrente
11 10 9 8 7 Percentuale della forza lavoro 6 5 4 3 2 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Tasso di disoccupazione Tasso naturale di disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

6 Il tasso naturale di disoccupazione Notazione
L: Forza lavoro totale U: Stock di disoccupati in ogni istante di tempo E: Stock di occupati in ogni istante di tempo s: Tasso di separazione Percentuale di occupati che perde il lavoro in un dato periodo di tempo f: Tasso di collocamento al lavoro Percentuale di disoccupati che trova lavoro in un dato periodo di tempo Capitolo 6: La disoccupazione

7 Il tasso naturale di disoccupazione Perdita del lavoro e nuovi occupati
s x E Separazione dal lavoro E: occupati U: disoccupati Ottenimento del lavoro f x U Capitolo 6: La disoccupazione

8 Il tasso naturale di disoccupazione Perdita del lavoro e nuovi occupati
In ogni istante di tempo ci sono: s x E nuovi disoccupati f x U nuovi occupati Quando il numero di nuovi occupati è uguale al numero di nuovi disoccupati il tasso di disoccupazione non cambia: f x U = s x E Questa equazione definisce l’equilibrio di stato stazionario in cui la disoccupazione non cambia. Capitolo 6: La disoccupazione

9 f x U = s x L – s x U quindi: (f + s) U = s x L
Il tasso naturale di disoccupazione Perdita del lavoro e nuovi occupati La condizione di stato stazionario permette di identificare il tasso di disoccupazione naturale. Poiché E = (L – U) allora: s x E = s x (L – U) = s x L – s x U In stato stazionario: f x U = s x L – s x U quindi: (f + s) U = s x L Calcoliamo il tasso di disoccupazione naturale: U/L U/L =s/ (f + s) Capitolo 6: La disoccupazione

10 Esempio Calcolo del tasso di disoccupazione naturale
Se ogni mese: L’1% dei lavoratori impiegati perde il proprio lavoro → s = 0,01 Il 19% dei disoccupati trova un nuovo lavoro → f = 0,19 Allora il tasso naturale di disoccupazione è dato da: Capitolo 6: La disoccupazione

11 Il tasso di disoccupazione naturale Politiche economiche
Il tasso di disoccupazione naturale cala se: f aumenta s diminuisce È necessario studiare le cause di f e s Attuare politiche che permettano di cambiare questi tassi. Capitolo 6: La disoccupazione

12 Disoccupazione frizionale e strutturale
Due cause di disoccupazione: La ricerca del lavoro: disoccupazione temporanea La rigidità dei salari: disoccupazione persistente Capitolo 6: La disoccupazione

13 La disoccupazione frizionale La ricerca del lavoro
Se il processo di ottenimento di lavoro fosse istantaneo (ovvero se f = 1), allora il periodo di disoccupazione sarebbe quasi nullo e il tasso naturale vicino a zero. L’economia ha disoccupazione anche se la domanda di lavoro sarebbe sufficiente a occupare tutti i lavoratori. La disoccupazione dovuta al tempo necessario per trovare un lavoro è detta: disoccupazione frizionale Capitolo 6: La disoccupazione

14 La disoccupazione frizionale La ricerca del lavoro
Per trovare un lavoro occorre tempo perché: I posti di lavoro non sono tutti uguali e anche i lavoratori sono diversi tra loro (abilità, istruzione, ecc.). Reperire informazioni sui posti di lavoro e sui lavoratori richiede tempo ed è costoso. I posti di lavoro e i lavoratori sono distribuiti sul territorio e la mobilità geografica richiede tempo ed è costosa. Capitolo 6: La disoccupazione

15 La disoccupazione frizionale La ricerca del lavoro
L’innovazione tecnologica cambia in continuazione la domanda di lavoro (richiede nuove competenze). Cambiamenti settoriali: (agricoltura – industria – servizi). La domanda di lavoro cambia. Spostamenti di attività produttive tra diverse regioni. Capitolo 6: La disoccupazione

16 Occupazione e settori Capitolo 6: La disoccupazione

17 Occupazione e regioni in Italia
Tasso di attività = Forza lavoro / Popolazione in età attiva (15-65) Tasso di disoccupazione = Disoccupati / Forza lavoro Capitolo 6: La disoccupazione

18 Approfondimento Tassi di disoccupazione in Europa
Capitolo 6: La disoccupazione

19 Politiche economiche Riduzione della disoccupazione frizionale
Il governo può rendere più facile l’incontro tra lavoratori e imprese: Uffici pubblici di collocamento: forniscono informazioni sui nuovi lavori e favoriscono l’incontro tra lavoratori e imprese (oggi centri per l’impiego). Il governo può attivarsi per riqualificare i lavoratori con competenze obsolete: Programmi di formazione professionale: aiutano i lavoratori delle industrie in declino ad acquisire la professionalità richiesta nei settori emergenti. Capitolo 6: La disoccupazione

20 Politiche economiche I sussidi di disoccupazione
Definizione: Il governo paga al disoccupato parte del suo precedente salario (per un periodo di tempo limitato) dopo la perdita del lavoro. Effetti: La disoccupazione frizionale aumenta all’aumentare del periodo di sussidio. Il tasso di occupazione si riduce perché il sussidio riduce l’urgenza di trovare lavoro. Vantaggi: I lavoratori possono cercare un lavoro più adatto alle loro esigenze e preferenze. Capitolo 6: La disoccupazione

21 Studio di un caso Un esperimento quasi naturale
1985 Illinois. I lavoratori che fanno domanda per il sussidio di disoccupazione sono divisi in due gruppi. A un gruppo sono offerti 500 dollari di premio se trovano lavoro entro 11 settimane. Risultato: –7% Disoccupazione Gruppo con premio Gruppo senza premio Durata media della disoccupazione in settimane 17,1 18,3 26 Capitolo 6: La disoccupazione

22 La disoccupazione strutturale Rigidità e inefficienze del mercato del lavoro
Consideriamo il grafico di equilibrio sul mercato del lavoro Se non esistono rigidità il salario reale si aggiusta fino a eguagliare domanda e offerta PML L’offerta di lavoro è costante e pari a tutto il lavoro disponibile nell’economia Salario W/P LD = PML L Capitolo 6: La disoccupazione

23 La disoccupazione strutturale Rigidità e inefficienze del mercato del lavoro
Se il salario non è libero di aggiustarsi liberamente non tutto il lavoro viene impiegato PML Salario W/P LD = PML L Capitolo 6: La disoccupazione

24 La disoccupazione strutturale Rigidità e inefficienze del mercato del lavoro
Non tutto il lavoro può essere impiegato: l’offerta è superiore alla domanda Nell’equilibrio di mercato esiste quindi disoccupazione strutturale PML Salario (W/P)min Per esempio se esiste un salario minimo W/P LD = PML L Capitolo 6: La disoccupazione

25 La disoccupazione strutturale Le cause principali
Leggi sul salario minimo Sindacati e contrattazione collettiva I salari di efficienza Restrizioni e costi di licenziamento Capitolo 6: La disoccupazione

26 La disoccupazione strutturale Leggi sul salario minimo
Definizione: salario minimo legale che le imprese devono corrispondere ai lavoratori Il salario minimo è inferiore al salario medio e non si applica alla maggioranza dei lavoratori (ovvero è inferiore al salario di equilibrio). Quindi non può essere causa del tasso di disoccupazione naturale in quanto non si applica alla maggioranza dei lavoratori. Capitolo 6: La disoccupazione

27 La disoccupazione strutturale Leggi sul salario minimo
Tuttavia è spesso superiore al salario di equilibrio di: lavoratori a bassa qualifica lavoratori giovani con poca esperienza (per cui parte della remunerazione avviene sotto forma di formazione professionale) Un aumento del 10% del salario minimo riduce l’occupazione giovanile dell’1-3%. Capitolo 6: La disoccupazione

28 La disoccupazione strutturale Leggi sul salario minimo
Altre critiche: Strumento non mirato: spesso utilizzato da giovani di classe media in part-time Strumenti alternativi: Credito d’imposta concesso in modo mirato a famiglie a basso reddito Capitolo 6: La disoccupazione

29 La disoccupazione strutturale Leggi sul salario minimo (nel 2005)
Capitolo 6: La disoccupazione

30 La disoccupazione strutturale Sindacati e contrattazione collettiva
Perché i sindacati possono cercare di ottenere salari superiori a quelli di equilibrio? I sindacati rappresentano (e massimizzano l’utilità) degli occupati (insider). I disoccupati preferirebbero salari inferiori che garantiscano la piena occupazione. In Italia i contratti di lavoro sottoscritti dai sindacati sono efficaci anche per i non iscritti. Capitolo 6: La disoccupazione

31 La disoccupazione strutturale Sindacati e contrattazione collettiva
Capitolo 6: La disoccupazione

32 La disoccupazione strutturale Sindacati e contrattazione collettiva
Percentuale di lavoratori coperti da contratti collettivi (2005) Capitolo 6: La disoccupazione

33 La disoccupazione strutturale Teoria dei salari di efficienza
È possibile che le imprese decidano volontariamente di pagare salari superiori a quelli di equilibrio? Sì, se salari elevati aumentano la produttività e permettono di aumentare i profitti. Capitolo 6: La disoccupazione

34 La disoccupazione strutturale Teoria dei salari di efficienza
Questo è verso se alti salari: Attirano i lavoratori migliori. Riducono il “turnover” e i costi di formazione di nuovo personale. Aumentano l’impegno sul lavoro e riducono l’assenteismo. Riducono i conflitti sindacali e gli scioperi. Paesi in via di sviluppo: migliora lo stato di salute e di nutrizione. Capitolo 6: La disoccupazione

35 La disoccupazione strutturale Teoria dei salari di efficienza
Henry Ford e gli “efficiency wages” : da 450 a lavoratori 1913: tasso di rotazione 370%, assenteismo 10% 1914: da 9 a 8 ore con raddoppio di salario(da 2,34 a 5 dollari al giorno) La ragione principale era combattere l’elevato tasso di turnover Capitolo 6: La disoccupazione

36 La disoccupazione strutturale Teoria dei salari di efficienza
Il tasso annuale di turnover crollò dal 370% nel 1913 al 16% nel 1915! L’assenteismo crollò dal 10% al 2,5% La produttività aumentò tra il 40 e il 70% … … e i profitti aumentarono del 20% Discussione sui dati esatti, ma anche benefici secondari Tenere lontani i sindacati Pubblicità Capitolo 6: La disoccupazione

37 La disoccupazione strutturale Rigidità della protezione dell’impiego
Il governo può rendere più difficile la separazione tra lavoratori e imprese Aumentando i costi di licenziamento (rigidità della protezione dell’impiego) Capitolo 6: La disoccupazione

38 La disoccupazione strutturale Rigidità della protezione dell’impiego
Italia: un licenziamento con causa persa costa all’impresa più di un anno di salario Confronti internazionali Europa meridionale: rigida (alti costi di licenziamento) Europa centro-settentrionale: intermedia Paesi anglosassoni: flessibili Capitolo 6: La disoccupazione

39 La disoccupazione strutturale Rigidità della protezione dell’impiego
Più difficile essere assunti Aumenta la disoccupazione giovanile Aumenta la durata della disoccupazione Insiders (protetti) e outsiders (non protetti) Capitolo 6: La disoccupazione

40 La disoccupazione strutturale Rigidità della protezione dell’impiego
Insider: occupati con una rendita di posizione (contratti a tempo indeterminato, dipendenti pubblici, ordini professionali, licenze) Outsider: disoccupati, ec. sommersa, neoassunti, ancora privi di rendita di posizione (irregolari, precari, etc.) Rendita di posizione: sostituire un insider con un neoassunto è costoso Capitolo 6: La disoccupazione

41 La disoccupazione strutturale Rigidità della protezione dell’impiego
Differenziale salariale fra insider e neoassunti La disoccupazione totale non scende, perché si riducono sia s che f, e può salire, perché gli insider hanno salari più alti di quelli di equilibrio Più che l’effetto totale, conta l’asimmetria: mercato del lavoro a due velocità Capitolo 6: La disoccupazione

42 La disoccupazione strutturale Idee chiave sulla rendita
La rendita è un guadagno ottenuto grazie alla propria posizione privilegiata e non ad un contributo produttivo: residuo feudale Le rendite di posizione sono tuttora presentis-sime e spesso causa di grandi inefficienze Alcune rendite servono a correggere imperfezioni del mercato e dunque sono efficienti (ad es. i medici) Quest’ultimo argomento può essere abusato dai diretti interessati Capitolo 6: La disoccupazione

43 I connotati della disoccupazione La durata
La durata della disoccupazione permette di capire se si tratta di disoccupazione frizionale o strutturale Disoccupazione: di breve periodo → frizionale di lungo periodo → strutturale Capitolo 6: La disoccupazione

44 I connotati della disoccupazione La durata
Comprendere le cause della disoccupazione è cruciale per disegnare le politiche per combatterla. Esempio: Durata e disoccupazione 10 lavoratori sono disoccupati 8 per un mese e 2 per 12 mesi Totale mesi disoccupazione: 32 Il 75% dei mesi, 24 su 32, è a carico dei 2 disoccupati di lunga data Capitolo 6: La disoccupazione

45 Numero di settimane da disoccupati % rispetto al totale di disoccupati
I connotati della disoccupazione La durata: media negli Stati Uniti Numero di settimane da disoccupati % rispetto al totale di disoccupati % tempo rispetto al tempo totale di tutti i disoccupati 1-4 39% 6,5% 5-14 31% 20,5% 15 o più 30% 73,0% Capitolo 6: La disoccupazione

46 Le differenze fondamentali: Uomini vs Donne Adolescenti vs Adulti
I connotati della disoccupazione Principali differenze per gruppi demografici Le differenze fondamentali: Uomini vs Donne Adolescenti vs Adulti Bianchi vs Neri (dati Stati Uniti) Capitolo 6: La disoccupazione

47 Capitolo 6: La disoccupazione

48 I connotati della disoccupazione Gli uomini: Italia
Il lavoro: uomini Capitolo 6: La disoccupazione

49 I connotati della disoccupazione Le donne: Italia
Il lavoro: donne Capitolo 6: La disoccupazione

50 I connotati della disoccupazione Per gruppi demografici (USA, 2000)
Capitolo 6: La disoccupazione

51 I connotati della disoccupazione Adolescenti e adulti
Gli adolescenti hanno tassi di disoccupazione più elevati. Perché? Minore esperienza? Tasso di collocamento al lavoro simile. ma Tasso di separazione più elevato. Capitolo 6: La disoccupazione

52 I connotati della disoccupazione Bianchi e neri
I tassi di occupazione sono inferiori per i neri. Perché? Inferiore network informale di ricerca Discriminazione razziale Capitolo 6: La disoccupazione

53 Misure della disoccupazione Partecipazione e disoccupazione
Nella realtà può essere difficile distinguere un disoccupato da un individuo che non partecipa alla forza di lavoro perché scoraggiato. Esistono quindi altre misure delle forza lavoro. Capitolo 6: La disoccupazione

54 Misure della disoccupazione Misure di sottoutilizzazione del lavoro
Capitolo 6: La disoccupazione

55 I connotati della disoccupazione La partecipazione alla forza lavoro: Stati Uniti
Capitolo 6: La disoccupazione

56 I connotati della disoccupazione La partecipazione alla forza lavoro: Italia
Capitolo 6: La disoccupazione

57 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Stati Uniti
Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti 2 4 6 8 10 12 14 16 18 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Tasso di disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

58 Tendenze della disoccupazione nel tempo Caratteri demografici
Il baby-boom del dopoguerra – negli anni 1950 – ha creato un aumento dei lavoratori negli anni 1970 che è rallentato negli anni 1990. Questo effetto tuttavia non spiega l’andamento della disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

59 Tendenze della disoccupazione nel tempo Spostamenti intersettoriali
Gli shock petroliferi possono avere indotto una riallocazione da settori basati sul petrolio ad altri. In effetti la caduta della disoccupazione negli anni 1990 coincide con bassi prezzi del petrolio. Capitolo 6: La disoccupazione

60 Tendenze della disoccupazione nel tempo Il rallentamento della produttività
Se i salari sono vischiosi la disoccupazione cala quando la produttività del lavoro cresce. Negli anni 1970 la produttività è cresciuta meno che nei decenni precedenti e questo può aver portato a disoccupazione. Negli anni 1990 la produttività è cresciuta maggiormente (information technology). ... Ma in Europa? Capitolo 6: La disoccupazione

61 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Europa
Capitolo 6: La disoccupazione

62 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Italia
Il tasso di disoccupazione in Italia 2 4 6 8 10 12 14 16 18 1945 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Anno Tasso di disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

63 La disoccupazione (Italia)
Capitolo 6: La disoccupazione

64 Tassi di disoccupazione a confronto
Capitolo 6: La disoccupazione

65 Tassi di disoccupazione a confronto
Capitolo 6: La disoccupazione

66 Protezione del Lavoro Capitolo 6: La disoccupazione

67 Tasso di Disoccupazione
Capitolo 6: La disoccupazione

68 Tasso di Disoccupazione
Capitolo 6: La disoccupazione

69 Tassi Partecipazione US
Capitolo 6: La disoccupazione

70 Variazione Dis e Part Italia
Capitolo 6: La disoccupazione

71 Disoccupazione Giovanile
Capitolo 6: La disoccupazione

72 Tassi Dis per fasce età Capitolo 6: La disoccupazione

73 Tassi Dis per fasce età Capitolo 6: La disoccupazione

74 Tassi Dis giovani aree Capitolo 6: La disoccupazione

75 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Europa
Il tasso di disoccupazione medio in Europa è aumentato costantemente dagli anni 1970 a metà degli anni 1990, mentre negli Stati Uniti è aumentato negli anni ’70 e diminuito già dagli anni ’80. Quali possono essere le cause di queste differenze? Capitolo 6: La disoccupazione

76 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Europa
Anche se è difficile stabilirlo con esattezza due fenomeni possono (congiuntamente) spiegare il fenomeno: La regolamentazione del mercato del lavoro e gli ammortizzatori sociali: sussidio di disoccupazione La riduzione della domanda di lavoratori a bassa qualifica. Capitolo 6: La disoccupazione

77 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Europa
Il progresso tecnologico ha portato a un aumento della domanda relativa di lavoratori ad alta qualifica. Negli Stati Uniti i salari dei lavoratori a bassa qualifica sono calati relativamente a quelli ad alta qualifica. Questo ha portato anche a un aumento della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi. Capitolo 6: La disoccupazione

78 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Europa
Gli ammortizzatori sociali in Europa hanno impedito ai salari dei lavoratori a bassa qualifica di calare eccessivamente. Inoltre molti lavoratori non qualificati hanno preferito sussidi e cassa integrazione a salari bassi. Il risultato: Minore disuguaglianza Maggiore disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

79 Andamento del tasso naturale di disoccupazione Europa
Il cambiamento istituzionale (maggiore protezione sociale) ha dato adito a fenomeni di isteresi: Il tasso di disoccupazione non è tornato ai livelli precedenti gli anni 1970. Eliminare lo stato sociale può aiutare? In linea di principio sì ... Ma il prezzo da pagare è una maggiore disuguaglianza economica. Capitolo 6: La disoccupazione

80 Equilibri socio-economici
Se i genitori hanno lavoro e reddito stabile e i figli no, i figli tenderanno a vivere con i genitori più a lungo Se i figli vogliono più spazio, chiederanno la rimozione di alcune protezioni dei padri Se le protezioni vengono tolte ai figli e non ai padri, possibile scontro intergenerazionale sulla precarietà Assorbito dalla famiglia in Italia Portato in piazza nel 2006 in Francia Capitolo 6: La disoccupazione

81 Equilibrio politico-economico
Se gli insider sono la maggioranza, tenderanno a votare contro la rimozione delle protezioni che garantiscono la loro rendita di posizione Se anche non sono la maggioranza, ma hanno molta influenza politica, riusciranno ugualmente a mantenere le proprie protezioni Capitolo 6: La disoccupazione

82 Flessibilizzazione al margine: obiettivi
Aumentare la produttività Ridurre la disoccupazione giovanile Ridurre l’economia sommersa Ridurre la disoccupazione in generale Senza intaccare le rendite degli insider (diritti acquisiti?) Capitolo 6: La disoccupazione

83 Flessibilizzazione al margine: rischi
Precarietà Ritardo nell’indipendenza Scontro intergenerazionale Insicurezza Scoraggiamento di investimenti formativi specifici Effetto solo temporaneo sulla disoccupazione Capitolo 6: La disoccupazione

84 Flessibilizzazione al margine Lavoro a tempo indeterminato
Capitolo 6: La disoccupazione

85 Flessibilizzazione al margine Lavoro a tempo determinato
Capitolo 6: La disoccupazione

86 Riforme recenti del mercato del lavoro in Italia
Pacchetto Treu (1997) Legge Biagi (2003) Capitolo 6: La disoccupazione

87 La legge Biagi: linee generali
D. lgs. 10 settembre 2003 n. 276 (attuativo Legge delega 14 febbraio 2003, n. 30) Obiettivi dichiarati Aumentare i tassi di occupazione e promuovere la qualità e la stabilità del lavoro anche attraverso contratti a contenuto formativo e contratti a orario di lavor modulato compatibili con le esigenze delle aziende e le aspirazioni dei lavoratori Provvedimenti Riforma del mercato del lavoro (inserimento) Creazione di nuovi tipi contrattuali di lavoro subordinato e autonomo Capitolo 6: La disoccupazione

88 La legge Biagi: provvedimenti specifici
Mercato del lavoro Agenzie per il lavoro (Manpower, Adecco, etc.) Borsa nazionale continua del lavoro Esternalizzazioni Somministrazione (ex reato, a t. deter. o indeter.) Appalto (rischio, mezzi e direzione all’appaltatore) Trasferimento di ramo d’azienda (più facile oggi) Contratti a termine per l’ingresso nel mercato Inserimento (a termine, costa poco, ma poco diffuso) Apprendistato Nuovi contratti “atipici” Job on call (lavoro intermittente, poco diffuso) Job sharing (poco diffuso) Lavoro a progetto (ex co.co.co., risultato, no tempo) Capitolo 6: La disoccupazione

89 Effetti delle riforme Tasso di disoccupazione: sceso dall’11% nel 1997 al 6% nel 2007 (circa 20% fra i giovani; enormi variazioni regionali; la metà dei disoccupati lo sono da più di un anno) – dati OCSE La frazione di contratti a termine è passata dal 12% al 14% negli anni ’90 e poi è rimasta constante La legge Biagi non ha né flessibilizzato né precarizzato, bensì regolamentato Capitolo 6: La disoccupazione

90 Effetti delle riforme Asimmetria fra protetti (lavoratori a tempo indeterminato) e non protetti (cosiddetti precari) Fasce deboli (giovani, donne, immigrati, disoccupati) prive di protezione dell’impiego e spesso escluse dai sussidi di disoccupazione, comunque bassi (20% dei disoccupati esclusi – fonte: Berton, Richiardi, Sacchi (2009), “Flex-insecurity”) Tasso di occupazione femminile: salito dal 36% del 1997 al 46% del (aumento simile in Svezia, Norvegia e Danimarca, ma >73% nel 2007) – dati OCSE Economia sommersa: >25% del PIL (10% in Lombardia, 30% in Calabria; alta correlazione positiva con il tasso di disoccupazione) – fonte: Boeri e Garibaldi (2007), “Shadow Sorting” Capitolo 6: La disoccupazione

91 Verso il futuro Ridurre il cuneo fiscale fra costo del lavoro per le imprese e salari reali netti per i lavoratori Coniugare flessibilità e sicurezza e superare il dualismo fra lavoratori protetti e non protetti Modelli: Italiano: rigidità della protezione dell’impiego Danese: flexecurity (libertà di licenziamento, protezione dei disoccupati e incentivi al reinserimento Modello danese più giusto e più efficiente? Partecipazione al mercato del lavoro più alta Disoccupazione più bassa Solo il 3% dei danesi considera la disoccupazione come una delle tre preoccupazioni principali, contro il 33% degli italiani – dati Eurobarometer 2007 Capitolo 6: La disoccupazione

92 Proposte recenti di riforma
Pietro Ichino: passaggio graduale ad un sistema di flexecurity di tipo danese Il nuovo contratto si applica solo ai nuovi rapporti di lavoro Le imprese formano, assieme ai sindacati, un’agenzia che finanzia i generosi sussidi di disoccupazione e si occupa delle politiche di reinserimento dei disoccupati. Tito Boeri e Pietro Garibaldi: cambiamento meno radicale Tutte le assunzioni nella forma del contratto unico, a tempo indeterminato, che prevede una fase di inserimento, della durata di tre anni, e una fase di stabilità, con applicazione integrale dell’ordinamento generale attuale Capitolo 6: La disoccupazione

93 In sintesi Il tasso naturale di disoccupazione:
La media di lungo periodo o il tasso di disoccupazione di stato stazionario Dipende dai tassi di perdita di lavoro (separazione) e ottenimento del lavoro (occupazione) Disoccupazione frizionale Dovuta al tempo necessario a lavoratori e imprese per “incontrarsi”. Può crescere con i sussidi di disoccupazione. Disoccupazione strutturale Risulta dalla rigidità dei salari: il salario reale è superiore a quello di equilibrio. Cause: salari minimi, sindacalizzazione e salari di efficienza. Capitolo 6: La disoccupazione

94 Capitolo 6: La disoccupazione


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