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PubblicatoBernardetta Castaldo Modificato 11 anni fa
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Laboratorio di sperimentazione cinematografica Prof. Guido Vitiello
Esercizi di stile Presentazione del corso
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Definizioni di stile L’assieme dei tratti formali che caratterizzano (in complesso o in un momento particolare) il modo di esprimersi di una persona, o il modo di scrivere di un autore (es. kafkiano, manzoniano) L’assieme dei tratti formali che caratterizzano un gruppo di opere, costituito su basi tipologiche o storiche (es. gotico, barocco, neoclassico)
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Le aporie dello stile Collettivo Di un’epoca Norma Individuale
Di un artista Scarto dalla norma
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E nel cinema?
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Una definizione Con il termine “stile cinematografico” si intende
A) Una serie di tratti testuali appartenenti alla forma dell’espressione (aspetti visivi, ritmici, cromatici ecc.), oppure al livello della forma del contenuto (per esempio determinati schemi narrativi); B) che si presentano con una certa regolarità e con una stabilità di collegamenti all’interno di un gruppo più o meno vasto di opere; C) che permettono di riconoscere immediatamente un certo testo o un suo frammento come appartenente a un corpus sufficientemente individuato (fonte: V. Buccheri, Lo stile cinematografico)
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Quattro stili (fonte: V. Buccheri, Lo stile cinematografico) fonte
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Lo stile logico-narrativo
La regia si mette al servizio di un racconto forte, basato sulla centralità del personaggio, sulla sua motivazione, su una successione causale delle azioni, su una marginalità della descrizione. L’enunciazione è invisibile (non ci accorgiamo dell’artificio e della presenza della macchina da presa) e totalmente subordinata al racconto, ispirata a criteri di chiarezza, ritmo e primato della consequenzialità È lo stile del cinema hollywoodiano classico, fra gli anni Trenta e Cinquanta
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Lo stile autoriale-modernista
L’enunciazione marcata si combina a storie dalle maglie larghe, in cui il racconto resta aperto, si ferma, subisce sospensioni enigmatiche e presenta indeterminatezze spazio-temporali L’enunciazione si sbilancia sul lato dello spettatore, attraverso processi di interpellazione e di continuo commento Compie una continua decostruzione del modello classico È lo stile della Nouvelle Vague francese così come della New Hollywood
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Lo stile mimetico-realistico
Un racconto debole, caratterizzato soprattutto da momenti descrittivi, si combina a un’enunciazione trasparente, in cui il linguaggio filmico tende a mascherarsi, per fare dello spettatore un testimone neutrale Il linguaggio punta a costruire un regime discorsivo di tipo mimetico, in cui il film sembra aderire alla realtà come una seconda pelle Il Neorealismo italiano costituisce l’apice di questo modello stilistico
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Lo stile concettuale-simbolista
È definito dall’incontro tra una narrazione chiusa, in cui gli elementi hanno uno sviluppo causale e compiuto, e un’enunciazione ipertrofica, in cui le inquadrature anomale introducono un senso “secondo” in un contesto già dotato di un pieno senso narrativo Montaggi dal forte valore metaforico, primi piani che eccedono la pura funzione rappresentativa e identificativa, un continuo sbilanciamento verso l’immagine astratta È lo stile, per esempio, di alcune Avanguardie storiche degli anni Venti e Trenta
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