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Dallottimismo transitologico alla crisi del nuovo millennio Democratizzazione e democrazia a cura di Claudio Foliti.

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1 Dallottimismo transitologico alla crisi del nuovo millennio Democratizzazione e democrazia a cura di Claudio Foliti

2 Democratizzazione e democraziaPagina 2 Questioni preliminari Delineare il concetto di democrazia Definire il concetto di democratizzazione

3 DEFINIRE LA DEMOCRAZIA Democratizzazione e democraziaPagina 3

4 Alcuni esempi riguardo il concetto di DEMOCRAZIA Il metodo democratico è lo strumento istituzionale per giungere a decisioni politiche, in base al quale singoli individui ottengono il potere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto il voto popolare. (Schumpeter, 1954) Il regime democratico è quindi un sistema etico-politico nel quale linfluenza della maggioranza è affidata al potere di minoranze concorrenti che lassicurano attraverso il meccanismo elettorale. Si parla anche di poliarchia elettiva o poliarchia selettiva(Sartori, 1969) La democrazia è quellinsieme di norme e procedure che risultano da un accordo-compromesso per la risoluzione pacifica dei conflitti fra gli attori sociali, politicamente rilevanti, e gli altri attori istituzionali presenti nellarena politica. (M. Cotta, D. Della Porta, L. Morlino, 2001) Democratizzazione e democraziaPagina 4

5 La democrazia secondo DAHL: la poliarchia e le 8 garanzie costituzionali libertà di costituire associazioni e di aderire ad esse; libertà di espressione; diritto di voto; diritto di competere per il sostegno e per i voti; eleggibilità delle cariche politiche; possibilità di consultare fonti alternative di informazione; elezioni libere e corrette; istituzioni che rendano il governo dipendente dal voto e dalle altre forme di espressione di preferenze politiche. Democratizzazione e democraziaPagina 5

6 Una democrazia sostanziale Secondo Mary Kaldor e Ivan Vejvoda (1997), tuttavia, non basta una democrazia di tipo formale, ma per poter essere veramente democratico, un regime lo deve essere in senso sostanziale, ossia deve detenere certe caratteristiche: una costituzione che sia in grado di limitare i poteri sia in senso negativo, sia in senso positivo, che abbia, cioè, funzione legittimatrice e autorizzante; un governo che sia in grado di far rispettare i diritti umani, sia a livello pubblico che a livello privato; una situazione in cui non vi sia un solo partito politico che, pur con la concorrenza di altri partiti, da solo sia in grado di avere un posizione dominante tale da consentirgli di controllare anche i mezzi di informazione o che riesca ad esercitare la propria influenza sul potere giudiziario o su altri organi e istituzioni pubbliche; una pluralità di mezzi di informazione, che non siano, direttamente o indirettamente controllati dal Governo; una amministrazione pubblica che non subisca il controllo diretto da parte del Governo e del partito di maggioranza, in cui i dirigenti pubblici non siano apposti direttamente da chi governa, dando luogo a fenomeni clientelari; governi locali che abbiano un margine di autonomia ed indipendenza rispetto al Governo centrale; una società civile multiculturale, attiva e partecipe alla vita pubblica, in cui sia presente un discreto grado di associazionismo Democratizzazione e democraziaPagina 6

7 Alcune utili distinzioni Democratizzazione e democraziaPagina 7 Democrazia diretta (referendum) vs. democrazia rappresentativa (elezioni) Liberalismo vs. democrazia

8 Hobbes ed il contratto sociale –Il diritto ha origine naturale per ogni essere umano, è innato in ogni individuo che abbiamo dei diritti e tutti gli stessi diritti –nello stato di natura ognuno ha diritto a ogni cosa –scarsità dei beni disponibili, –gli uomini ingaggiano una guerra di tutti contro tutti (bellum omnia omnes; homo homini lupus, ossia luomo è un lupo divoratore per ogni altro uomo) –Il contratto sociale –La libertà è un diritto dei cittadini, mentre lautorità è una delega di libertà altrui – Se lo Stato ricorre ad una eccessiva limitazione della libertà, il popolo sovrano ha diritto di riappropriarsi dei suoi diritti, visto e considerato che il contratto sociale è, non a caso, un contratto con clausole rescissorie e scadenze. Democratizzazione e democraziaPagina 8

9 Locke perfeziona il pensiero di Hobbes Diritti naturali: vita, libertà e proprietà Contro le limitazioni alla libertà individuale Il costituzionalismo vs. lassolutismo Libertà da… e libertà di… Democratizzazione e democraziaPagina 9

10 Caratteristiche del liberalismo classico Stato minimo: un male necessario (Wilhelm von Humboldt) Suffragio censuario Principio della rappresentanza (principio maggioritario – no unanimità –, governo della maggioranza, temperato da garanzia dei diritti delle minoranze e inviolabilità dei diritti naturali) Divisione dei poteri Costituzione breve e flessibile Democratizzazione e democraziaPagina 10

11 Democrazia vs. liberalismo La democrazia privilegia luguaglianza, anche a scapito della libertà, mentre il liberalismo privilegia la libertà, anche a scapito delluguaglianza Il liberalismo ha della libertà una concezione che fa perno sullindividuo, mentre per la democrazia la libertà deve far perno sulla società. La libertà democratica non è la libertà del singolo ma la realizzazione collettiva del bene comune come valore e virtù uniforme per tutti. Per i democratici non esiste una sfera privata degli individui, perché anche il privato è pubblico e deve conformarsi allo spirito pubblico e realizzarne le virtù civili. La democrazia corre il rischio di scadere in un regime plebiscitario, populistico, assemblearistico, totalitario, che sono tutte forme di democrazia non liberale. Democratizzazione e democraziaPagina 11

12 Dallo scontro allincontro: la democrazia liberale Il liberalismo si è ampliato e aperto a temi sociali La democrazia si è avvicinata al liberalismo accettando la necessità di garantire, come valore fondamentale, il sistema di regole costituzionali che rendono possibile il godimento della libertà e dei diritti. Non più forma vs. sostanza (Kelsen) Democratizzazione e democraziaPagina 12

13 Sartori: prima la libertà, poi luguaglianza Litinerario che va dalla libertà alla eguaglianza va in questordine, ordine che non è reversibile: lassenza di impedimenti e costrizioni, o libertà da, precede necessariamente le libertà di e la partecipazione a. Il libero individuo del liberalismo ha voce e ha il potere di alzare la voce per chiedere, volendo, più eguaglianza; mentre esseri eguali possono benissimo restare non liberi, eguali nellesser costretti al silenzio e nella soggezione allabuso. G. Sartori, Elementi di teoria politica, Bologna, Il Mulino, 1990. Democratizzazione e democraziaPagina 13

14 Modelli di democrazia (Lijphart, 1999) Modello maggioritario –Governi monopartitici a maggioranza risicata –Predominio dellesecutivo –Sistema bipartitico –Sistema elettorale maggioritario –Pluralismo dei gruppi di interesse tra loro in competizione –Sistema di governo unitario e accentrato –Potere legislativo in ununica camera –Flessibilità della costituzione –Assenza di revisione giurisdizionale –Banca centrale controllata dallesecutivo Modello consensuale –Condivisione del potere attraverso grandi coalizioni –Equilibrio di potere tra esecutivo e legislativo –Sistema multipartitico –Rappresentanza proporzionale –Corporativismo dei gruppi di interesse (concertazione tripartita, gruppi di interesse limitati nel numero ed ampi) –Federalismo e governo decentrato –Bicameralismo forte –Costituzione rigida –Revisione giurisdizionale –Indipendenza della Banca centrale Democratizzazione e democraziaPagina 14

15 Osservazioni sul modello maggioritario Modello maggioritario: governo della maggioranza del popolo Esclusivo, competitivo, avversariale I partiti che vincono le elezioni prendono le decisioni, quelli sconfitti allopposizione, esclusi dal governo E realmente democratico? A due condizioni: se cè frequente alternanza al governo In caso contrario, in società omogenee, i partiti molto vicini, in prossimità del centro Vale il criterio del governo per il popolo Nelle società plurali, divise sul piano religioso, culturale, etnico o razziale, si rischia la perenne esclusione delle minoranze Democratizzazione e democraziaPagina 15

16 Osservazioni sul modello consensuale Modello consensuale: governo di quanta più gente è possibile Inclusività, negoziazione, compromesso Consenso più che opposizione, inclusione più che esclusione, massima dimensione delle maggioranze anziché risicate Democratizzazione e democraziaPagina 16

17 MISURARE E DEFINIRE LA DEMOCRAZIA Democratizzazione e democraziaPagina 17

18 Indice di Vanhanen Elaborato nel 1984 dal politologo Tatu Vanhanen, lindice di democratizzazione si muove lungo una scala che va da 0 a 1 e mette in diretta relazione la partecipazione al voto con la competizione fra i partiti secondo il seguente schema: A. competizione: percentuale di voti per i partiti minori (100% - x % partito maggiore) B. partecipazione: percentuale dei votanti sul totale della popolazione Per potersi definire democratico, un Paese deve raggiungere le seguenti soglie: il partito con il maggior numero di voti non deve ottenere oltre il 70% dei consensi; almeno il 10% della popolazione avente diritto al voto deve recarsi alle urne. Una volta convertiti i valori percentuali di A e B in valori assoluti (es. A. 60% = 0,6), la moltiplicazione di A con B deve dare un indice il cui valore sia superiore a 0,05. Si tratta di un metodo di misurazione semplice, in quanto lindice si compone di due soli indicatori, e molto oggettivo. Democratizzazione e democraziaPagina 18

19 Polity IV Lindice Polity prende in esame un numero maggiore di variabili. I cinque attributi in questione sono: 1. competitività nella selezione dellesecutivo 2. trasparenza nella selezione dellesecutivo 3. vincoli imposti allesecutivo/regole decisionali 4. regolamentazione della partecipazione politica 5. competitività della partecipazione politica A ciascun attributo è assegnato un numero diverso di punti (ogni attributo ponderato in modo diverso nel formare un punteggio di democrazia o autocrazia). Le variabili hanno punteggi combinati su due scale: a) punteggio di democraticità da 0 a 10 b) punteggio di autocrazia da 0 a 10 Lindice finale (Polity Score) è il risultato della differenza fra Punteggio di Democrazia e Punteggio di Autocrazia. Da ciò deriva una classificazione del regime politico su scala da -10 (pienamente autoritario) a + 10 (pienamente democratico), i cui gradi sono: regimi autoritari (-10 a -6), parzialmente democratici (da -5 a +5), regimi democratici (+6 a +10). Democratizzazione e democraziaPagina 19

20 La tavola per lassegnazione dei punteggi Democratizzazione e democraziaPagina 20 DEMOCRAZIAAUTOCRAZIA Competitività nella selezione dellesecutivo Elezione+2 Transizionale+1 Selezione+2 Trasparenza nella selezione dellesecutivo Chiuso+1 Duale/designazione+1 Duale/elezione+1 Elezione+1 Vincoli imposti allesecutivo/regole decisionali Parità dellesecutivo o subordinazione +4 Categoria intermedia+3 Limitazioni sostanziali+2 Categoria intermedia+1 Autorità illimitata+3 Categoria intermedia+2 Accenno di moderate limitazioni +1 Competitività della partecipazione politica Competitiva+3 Transizionale+2 Fattoriale+1 Repressa+2 Soppressa+1 Regolamentazione della partecipazione politica Ristretta+2 Settoriale+1 Punteggio massimo10

21 Indice di Freedom House Nato su iniziativa dellorganizzazione non governativa Freedom House, analizza il livello di democraticità di 192 Paesi a partire dal 1972. Questo indice non costituisce una vera e propria misura di democrazia, quanto, piuttosto una valutazione annuale di grado di libertà globale a partire dai principi contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dellUomo. Sono fondamentalmente due le dimensioni poste sotto la lente di ingrandimento e a ciascuna fa riferimento la relativa checklist: A. Diritti politici (0-4 punti per ciascuno di 10 quesiti, in cui a 0 corrisponde un basso livello di democraticità e a 4 un alto livello): suffragio, vittoria recente dellopposizione, pluralità di partiti, elezioni locali, libertà da influenze militari o esterne, ecc. B. Diritti civili (0-4 punti per ciascuno di 15 quesiti): alfabetizzazione, media indipendenti, assenza censura, dibattito pubblico aperto, giudiziario indipendente, organizzazioni private indipendenti, ecc. Le somme dei punteggi ottenuti vengono convertite in due scale da 1 a 7, dalla situazione di maggiore democraticità a quella di minore democraticità. Lindice unico di FH è il prodotto della media fra i due indici. Ciascuno Stato viene, poi, classificato secondo lo schema che segue: stati liberi (1.0-2.5), parzialmente liberi (3.0-5.5), non liberi (5.5-7.0). Democratizzazione e democraziaPagina 21 Diritti politiciLibertà civili Punteggio primario Rating Punteggio primario Rating 36-40153-601 30-35244-522 24-29335-433 18-23426-344 12-17517-255 6-1168-166 0-570-77

22 Misurazioni…di qualità: lindice PACL (Przeworski, Alvarez, Cheibub, Limongi) Secondo Przeworski la democrazia è un regime nel quale le posizioni di governo sono assegnate attraverso elezioni competitive.Quindi, secondo questi politologi, un Paese può dirsi democratico qualora vengano soddisfatte quattro condizioni: il capo dellesecutivo viene eletto il legislativo viene eletto cè più di un partito che compete alle elezioni cè stata alternanza al potere sotto identiche regole elettorali. Nel malaugurato caso non si assolva a queste condizioni, il Paese è in un regime non democratico. Centrale è anche la nozione di competizione (contestation), secondo laccezione data da Dahl e anche da Schumpeter. Le elezioni contese o competitive sono una condizione necessaria affinché si possa parlare di democrazia, in quanto cè contendibilità qualora lopposizione disponga di una qualsivoglia possibilità di ottenere cariche politiche a seguito di elezioni segnate da queste condizioni: –incertezza ex ante, il cui risultato non sia noto in anticipo; –irreversibilità ex post, per cui il vincitore delle elezioni ricopre in maniera effettiva la carica; –ripetibilità, in quanto le elezioni devono avvenire secondo intervalli regolari e noti. Oltre alla contendibilità è necessaria anche una certa alternanza al potere, altrimenti non sarebbe possibile distinguere tra regimi i cui governanti: –non perdono mai il potere perché sono popolari –oppure indicono elezioni solo perché sanno che non verranno sconfitti. Democratizzazione e democraziaPagina 22

23 Analisi critica degli indici Visione troppo minimalista, troppo formale e poco sostanziale degli indici Vanhanen, Polity IV e PACL Indice PACL ipersemplificativo perché dicotomico Soggettivismo nella rilevazione per Polity IV e Freedom House Democratizzazione e democraziaPagina 23

24 Dai concetti alle variabili Democratizzazione e democraziaPagina 24 Concetto Rapporto di indicazione Indicatore Definizione operativa Variabile

25 La qualità della democrazia secondo Morlino (Democrazie e democratizzazioni, 2003) Forma o procedura: accountability (responsabilità dei governanti verso i governati) e rule of law Sostanza o contenuto: libertà ed uguaglianza Risultati: responsivness (responsività o rispondenza delloperato del governo rispetto a quanto richiesto dai cittadini, risultato dellazione di governo) Democratizzazione e democraziaPagina 25

26 Cinque tentativi di definire la democrazia Definizione in senso generale: ossia la democrazia liberale di massa di tipo occidentale, ove laccento è posto su partecipazione, dissenso, competizione, pluralismo e responsiveness Definizione procedurale di democrazia, che riprende la celebre asserzione di Schumpeter secondo cui il metodo democratico è lo strumento istituzionale per giungere a decisioni politiche, in base al quale singoli individui ottengono il potere di decidere attraverso una competizione che ha per oggetto il voto popolare; Definizione genetica di democrazia, che fa particolare riferimento al patto originario di base tra gli attori sociali rilevanti e quelli istituzionali; Definizione minima di democrazia, che, sul piano empirico, sancisce un regime in senso democratico quando vi è la presenza di suffragio universale, elezioni libere, competitive e ricorrenti, più di un partito, diverse e alternative fonti di informazione; Definizione ideale o normativa di democrazia, nei termini di un regime che deve creare le opportunità istituzionali migliori per realizzare libertà ed eguaglianza. Democratizzazione e democraziaPagina 26

27 Limpossibile definizione Problemi di quantificazione e qualificazione (arbitrarietà, soggettivismo) Sforzo di conciliare accezioni procedurali e normativo-sostanziali di democrazia Le trasformazioni politiche del XX secolo mettono in crisi la coincidenza tra democrazia e liberal-democrazia occidentale? Huntington (American Politics, 1981): incompatibilità tra dirompenza di ideali democratici e tecnicismi del costituzionalismo liberale Democratizzazione e democraziaPagina 27

28 I REGIMI NON DEMOCRATICI Democratizzazione e democraziaPagina 28

29 Caratteristiche dei regimi autoritari Pluralismo limitato e non responsabile (attori istituzionali e attori sociali, la coalizione negativa Mentalità (grado di elaborazione della giustificazione ideologica) Assenza o limitata presenza di mobilitazione Leader o piccolo gruppo al potere (carisma, crisi di successione in caso di leader o di partito unico) Limiti mal definiti dellesercizio del potere (confini mobili, logiche prevedibili, discrezionalità, no alla certezza del diritto) Democratizzazione e democraziaPagina 29

30 Tipologie di regimi autoritari/1 Regimi militari –Pretorianesimo oligarchico (cricche e clan, violenza contenuta, durata breve) –Pretorianesimo radicale (partecipazione estesa alle classi medie, violenza solo in caso di conflitto con i civili spodestati, dura un anno) –Pretorianesimo di massa (partecipazione delle masse, risposta forte del governo, durata lunga) Democratizzazione e democraziaPagina 30

31 Tipologie di regimi autoritari/2 Regimi civili-militari –Regime burocratico militare: pluralismo limitato e controllato, tecnocrazia, repressione, mercantilismo –Regime corporativo: partecipazione limitata a strutture organiche, no competizione capitalistica o conflitto marxista, includente o escludente –Regime esercito-partito (più marxisti-leninisti) Democratizzazione e democraziaPagina 31

32 Tipologie di regimi autoritari/3 Regimi civili o di mobilitazione –Regime nazionalista di mobilitazione –Regime comunista di mobilitazione –Regime fascista di mobilitazione –Regime di mobilitazione a base religiosa Democratizzazione e democraziaPagina 32

33 Caratteristiche dei regimi totalitari Assenza di pluralismo (monismo) Ideologia, più che mentalità Mobilitazione dallalto estesa e frequente Potere del leader e del partito unico Potere totalitario basato sul terrore e sulluniverso concentrazionario (Fisichella) –Polizia segreta notevolmente sviluppata –Monopolio statale dei mezzi di comunicazione –Controllo centralizzato di tutte le organizzazioni politiche, sociali, culturali, fino alla creazione di un sistema di pianificazione economica –Subordinazione completa delle forze armate al potere politico Democratizzazione e democraziaPagina 33

34 I regimi post-totalitari 4 dimensioni: pluralismo, ideologia, mobilitazione e leadership Post-totalitario iniziale: leadership non più carismatica, ma burocratica-collegiale. Le altre dimensioni invariate. Post-totalitario congelato: emergono gruppi e associazioni. Post-totalitario maturo: ideologia irrilevante e tecnocratica, fine della mobilitazione, leadership del partito e pluralismo tollerato. Democratizzazione e democraziaPagina 34

35 I regimi sultanistici Pluralismo disperso Ideologia non necessaria Mobilitazione nulla o presente al minimo (solo se strumentale) Leadership personalistica e priva di controlli Potere privatistico e personalistico Democratizzazione e democraziaPagina 35

36 TRANSITIONS FROM AUTHORITARIAN RULE Democratizzazione e democraziaPagina 36

37 La desiderabilità della democrazia «Alcuni autori possono esser stati più sensibili di altri ai compromessi che questo aspetto può implicare riguardo alla rinuncia o al differimento di quelle opportunità che sono in grado di garantire più giustizia sociale ed uguaglianza economica, ma siamo tutti daccordo che ladozione di regole che garantiscano una regolare e formale competizione politica debbano avere unattenzione preminente per gli studiosi e i professionisti». G. ODonnell, P. Schmitter, Transitions from Authoritarian Rule. Tentative Conclusions About Uncertain Democracies, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 1986, p. 3, trad. it. Pagina 37Democratizzazione e democrazia

38 Tre temi centrali per ODonnell e Schmitter Desiderabilità della democrazia Incertezza Fortuna e virtù (no alla metodologia della scienza normale e alla preminenza di fattori strutturali, politici, sociali, economici) Pagina 38Democratizzazione e democrazia

39 Cosè la transizione Per transizione si intende lintervallo tra un regime politico e un altro. A un estremo cè lavvio di un processo di disgregazione del regime autoritario, allaltro estremo vi sono diversi possibili esiti: la democrazia, un nuovo autoritarismo, una rivoluzione. Il primo processo: la liberalizzazione (libertà negativa) Laltro processo: la democratizzazione (estensione dei diritti a quote sempre più ampie di popolazione) Pagina 39Democratizzazione e democrazia

40 Al cuore della democrazia: il voto «Esiste una sorta di minimo procedurale in cui tutti gli attori contemporanei possono trovarsi daccordo e che riguarda gli elementi essenziali di un regime democratico. Il voto segreto, il suffragio universale, le elezioni a scadenze regolari, la competizione partitica, il diritto ad associarsi, la responsabilità del governo rispetto ai governati sono tutti elementi attorno al quale si coagula il consenso nel mondo contemporaneo». Tutte le altre pose che assume la democrazia possono essere considerate semplicemente «meno essenziali, o come estensioni in via di sviluppo del principio di cittadinanza in democrazie più avanzate e complete». Pagina 40Democratizzazione e democrazia

41 Dictablanda e democradura Dictablanda –Prima liberalizzazione –Autoritarismo liberalizzato –No accountability Democradura –Democratizzazione già avviata, ma rischiosa –Democrazia limitata –Mantenimento, reintroduzione o creazione di restrizioni Pagina 41Democratizzazione e democrazia

42 La scatola di Dahl (Poliarchy, 1971) Pagina 42 Oligarchia competitiva Poliarchia Egemonia inclusiva Egemonia chiusa Inclusione Liberalizzazione Democratizzazione e democrazia

43 Il problema della socializzazione (socialization) Democrazia sociale (cittadinanza, uguali diritti e doveri, partecipazione) Democrazia economica Oltre la poliarchia Pagina 43Democratizzazione e democrazia

44 Contro il welfare state «Certamente lesperienza sia del moderno welfare state sia quella del socialismo reale mostrano che una più eguale fornitura di servizi pubblici e disponibilità di beni non sempre incoraggia più alti livelli di partecipazione – e può anche condurre a una certa passività dei beneficiari, a strutture clientelari e a una sempre maggiore dipendenza da esperti e amministratori. Al contrario, più alti livelli di partecipazione in alcune istituzioni, attraverso sistemi quali i consigli dei lavoratori e i forum corporativi, possono condurre a una crescita piuttosto che ad una diminuzione della generale ineguaglianza dei benefici, in quanto ogni settore o unità cerca il massimo vantaggio per sé, trasferendo i costi agli altri». Pagina 44Democratizzazione e democrazia

45 Prima fase: opening Crisi di legittimità interna al regime Soft-liners e hard-liners Oppositori più o meno radicali Il momento migliore per avviare la transizione: il momento di maggior successo Più successo, più unità nel regime autoritario, più debolezza delle opposizioni Timore del presente e doppia negatività (il colpo di stato reazionario che non avviene + azioni non compiute per impedirlo) Pagina 45Democratizzazione e democrazia

46 Alcune questioni da risolvere Eccesso di paura: la transizione si interrompe Eccesso di apertura: la transizione scivola via dalle mani dei soft-liners Il problema dei radicali: abbassare i toni o alzare i costi della repressione Il ruolo dellesercito Il ruolo del ceto medio: dispensabilità o indispensabilità (spiacevole) del regime autoritario Pagina 46Democratizzazione e democrazia

47 Giudicare gli atti di repressione Regimi non-militari: le responsabilità delle forze di polizia Regimi militari: una responsabilità più diretta Dimenticare e perdonare laddove la repressione è stata più blanda e se è passato molto tempo Non insabbiare, ma affrontare il problema Gli attori della transizione devono soddisfare non solo interessi vitali ma anche ideali vitali La nuova classe dirigente deve raccogliere tutto il coraggio politico e personale di cui essa è capace e giudicare le violazioni più consistenti dei diritti umani, garantendo, però, tutti i diritti di difesa a chi è sotto accusa. Giudicare le atrocità, non listituzione Pagina 47Democratizzazione e democrazia

48 Ridefinire i compiti dellesercito Depoliticizzare Ridefinire lautorappresentazione messianica dellesercito Il regime autoritario come esperienza fallimentare Nuova formazione culturale delle reclute Assoggettamento al potere civile Professionalizzazione Immagine di utilità sociale Pagina 48Democratizzazione e democrazia

49 La centralità del compromesso Linstallment plan di Dunkwart Rustow «Nessun gruppo sociale o politico è sufficientemente dominante per imporre il suo progetto ideale e ciò che tipicamente emerge è la seconda migliore soluzione nella quale nessuno degli attori si identifica completamente ma nella quale tutti possono trovarsi daccordo» Il compromesso si fonda sulla reciproca rinuncia alla violenza e sul consenso a non intaccare gli interessi fondamentali di ciascun attore politico. Spesso si fa anche esplicito riferimento alla volontà di ricorrere in futuro a nuovi negoziati per risolvere eventuali dispute. Inoltre, questi accordi contengono anche dei complessi meccanismi attraverso i quali è regolata la competizione tra i gruppi per i voti, le risorse, gli incarichi. Pagina 49Democratizzazione e democrazia

50 Il compromesso secondo Kirchheimer Otto Kirchheimer. Questi compromessi hanno la funzione di risolvere lincongruenza «tra contenuto sociale e forma politica», ossia, «laddove la soggiacente distribuzione del potere de facto tra classi, gruppi e istituzioni differisce dalla distribuzione dellautorità de jure, questi accordi permettono a un sistema politico di cambiare la sua struttura istituzionale senza uno scontro violento e/o la predominanza di un gruppo su un altro». Pagina 50Democratizzazione e democrazia

51 Tre momenti Momento militare –Dictablanda pactada tra regime e oppositori moderati Momento politico –Limitare lagenda politica –Spartizione in misura proporzionale dei benefici –Alzare barriere allingresso agli outsider –Due modelli: grande coalizione o rotazione –Cartel of party elites, consociativismo –Democradura –Crisi del cartello –Celebrazione del gradualismo Momento economico –Rassicurazione borghese e soddisfacimento delle richieste dei salariati –Stabilire chiare regole di negoziazione e di rappresentanza Pagina 51Democratizzazione e democrazia

52 La risurrezione della società civile Artisti ed intellettuali. La censura si indebolisce Scienziati e professionisti si schierano contro il regime Industriali, commercianti, banchieri, proprietari terrieri Professionisti organizzati in ordini, collegi e istituti (ceto medio). Questione deontologica. Organizzazioni dei diritti umani, chiese, parenti di vittime. Autorità morale. Guarigione della dignità personale. Classi lavoratrici e impiegatizie che si riorganizzano Movimenti di massa, inizialmente attorno a specifiche zone territoriali Si forma unidentità di popolo e si scatena la sollevazione popolare Pagina 52Democratizzazione e democrazia

53 Un giudizio critico sulla sollevazione popolare Più probabile se la transizione è rapida ed improvvisa Più probabile se ci sono state mobilitazioni popolari nel passato e se la struttura delle istituzioni civili resiste in forma sotterranea. Probabile anche se non ci sono state mobilitazioni e se tale struttura non è mai stata forte Più improbabile se il regime è forte Un fuoco di paglia, spento dalla disillusione e dai tempi lunghi del compromesso Pagina 53Democratizzazione e democrazia

54 Il ruolo centrale delle elezioni Il governo risponde a tale vitalità della società civile indicendo elezioni Logica del divide et impera lungo i clévages Sensazione di controllo e gesto di magnanimità Debolezza dei partiti allinizio della transizione I partiti isolano i radicali (le forze anti-sistema) I partiti come strumento di controllo e ordine più che di mobilitazione Pagina 54Democratizzazione e democrazia

55 Il consenso contingente Non si inseguono ideali o risultati Si cerca un accordo sulle procedure: il consenso contingente Chi ha più voti, governa senza impedire il ricambio Chi ha meno voti, accetta di essere allopposizione, ma può sperare nel futuro I cittadini accettano tale competizione Pagina 55Democratizzazione e democrazia

56 I tre elementi su cui discutere Regole di accesso alla competizione Sistema elettorale e grandezza dei collegi Forma di governo Pagina 56Democratizzazione e democrazia

57 Le elezioni fondanti Democrazia solida tramite éscamotage Lo scenario ideale: vittoria di destra e centro- destra, buona attestazione della sinistra moderata La crisi economica: una patata bollente per chi va al governo La punizione per la cattiva gestione delle questioni economiche: lalternanza di governo Pagina 57Democratizzazione e democrazia

58 LA TERZA ONDATA Pagina 58Democratizzazione e democrazia

59 Samuel Huntington: La terza ondata (1991) Importanza del contesto storico: crisi dei sistemi comunisti in Europa est e URSS Esaltato ottimismo su rapida edificazione di mercato e democrazia 25 aprile 1974: rivoluzione dei garofani, Lisbona Fine dittatura di Salazar e poi Caetano Inizia la terza ondata di democratizzazioni (1974-1990) Accezione procedurale, minima di democrazia (metodo) Più operazionalizzabile Schumpeter, 1942 Differenza con teoria classica (volontà popolare, bene comune) Centralità del parametro elettorale Democratizzazione e democraziaPagina 59

60 Ondata di democratizzazione «Per ondata di democratizzazione si intende una serie di passaggi da regimi autoritari a regimi democratici, concentrati in un periodo di tempo ben determinato in cui il numero di fenomeni che si producono nella direzione opposta (passaggi da regimi democratici a non democratici) è significativamente inferiore. Tali movimenti comprendono anche processi di liberalizzazione o di democratizzazione parziale che non sfociano necessariamente in contesti compiutamente democratici». Democratizzazione e democraziaPagina 60

61 Le prime due ondate Prima ondata (lunga): 1828-1926 (abolizione dei requisiti di censo), 33 paesi, tra cui Stati Uniti, Svizzera, Francia, Gran Bretagna, Italia, Argentina, Irlanda, Islanda. Prima ondata di riflusso: 1922-1942, 22 paesi, tra cui Italia, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Germania, Austria, Cecoslovacchia, Brasile, Argentina. Seconda ondata: 1943-1962 (corta), 41 paesi, tra cui Germania ovest, Italia, Giappone, Corea, Turchia, Grecia, Uruguay, Brasile, Costarica, Nigeria. Seconda ondata di riflusso: 1958-1975, 22 paesi, tra cui Perù, Brasile, Bolivia, Argentina, Cile, Pakistan, Filippine, Grecia, Turchia, Malta, Barbados, Nigeria. Pagina 61Democratizzazione e democrazia

62 La terza ondata Terza ondata: 1974-, 35 paesi, tra cui Portogallo, Grecia, Spagna, Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina, Brasile, India, Turchia, Filippine, Ungheria, Polonia, Germania est, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Messico, Cile, Sudafrica. Nel 1990, 45% di stati democratici Alta correlazione tra democrazia e libertà individuale. Pagina 62Democratizzazione e democrazia

63 Democrazia come variabile dipendente dinamica e complessa un alto livello generale di ricchezza; una sua distribuzione equa; uneconomia di mercato; lo sviluppo economico e la modernizzazione sociale; la presenza storica di una forma di aristocrazia feudale; lassenza di feudalesimo nella società; una forte borghesia – e qui Huntington riporta la massima di Barrington Moore che afferma «nessuna borghesia, nessuna democrazia»; una forte classe media; alti livelli di scolarizzazione e di educazione; una cultura strumentale più che di consumo; il protestantesimo; il pluralismo sociale; lo sviluppo della contesa politica prima dellestensione della partecipazione (per una migliore spiegazione di questo aspetto vedi la Scatola di Dahl); Democratizzazione e democraziaPagina 63

64 Altre variabili strutture di autorità democratica allinterno dei gruppi sociale, in particolare allinterno di quei gruppi coinvolti in politica; un basso livello di violenza civile; un basso livello di polarizzazione e di estremismo politico; leader politici votati alla democrazia; un passato di colonia inglese; una tradizione di tolleranza e compromesso; loccupazione da parte di una potenza filo-democratica; linfluenza di una potenza filo-democratica; il desiderio delle élite di emulare le nazioni democratiche; una tradizione di rispetto della legge e dei diritti individuali; omogeneità o eterogeneità (etnica, razziale e religiosa) della comunità, a seconda dei punti di vista; consenso sui valori politici e sociali o assenza di consenso sui valori politici e sociali, anche in questo caso a seconda dei punti di vista. Democratizzazione e democraziaPagina 64

65 Democrazia senza precondizioni decisive «nessun singolo fattore è sufficiente a spiegare lo sviluppo della democrazia in tutti i paesi o anche in uno solo di essi»; «nessun singolo fattore è necessario allo sviluppo della democrazia in tutti i paesi»; «la democratizzazione in ciascun paese è il risultato di una combinazione di cause»; «la combinazione di queste cause varia da paese a paese»; «la combinazione di cause allorigine delle ondate di democratizzazione varia in ciascuna ondata»; «le cause responsabili dei cambiamenti di regime allinizio di unondata di democratizzazione spesso differiscono da quelle che sono responsabili dei cambiamenti operati al termine di quellondata». Democratizzazione e democraziaPagina 65

66 Modelli riguardanti le cause Causa unica Sviluppi paralleli Effetto valanga Prevalenza di una soluzione Democratizzazione e democraziaPagina 66

67 Modello trifasico della transizione Opening o apertura della transizione Breakthrough o momento di passaggio (caduta del vecchio regime e instaurazione del nuovo) Consolidation o consolidamento Democratizzazione e democraziaPagina 67

68 Modelli di democratizzazione schema ciclico a-d-a-d-a-d secondo tentativo A-d-a-D democrazia interrottaA-D-a-D transizione direttaA-D decolonizzazioneD/a-D Democratizzazione e democraziaPagina 68

69 Le cause Calo della legittimità e dilemma della performance –Aumenta la frustrazione –La coalizione su cui si basa il regime si sfalda –Difficoltà di rinnovamento per i regimi autoritari Fattori economici –shock petroliferi; –restrizioni e depressioni nei regimi comunisti –Impetuosa e inattesa crescita (ma anche controindicazioni) Ruolo della Chiesa cattolica –Concilio Vaticano II e nuova generazione di sacerdoti impegnati Ruolo degli attori esterni (USA, CSCE-OCSE, CEE, URSS) Effetto valanga o dimostrativo –Ash: «in Polonia la democratizzazione si è affermata in dieci anni, in Ungheria in dieci mesi, in Germania orientale in dieci settimane, in Cecoslovacchia in dieci giorni e in Romania in dieci ore» –Rivoluzione in Romania benché poverissima –Sollevazione di piazza Tienanmen (povertà, priva di borghesia, non cristiana, mai influenzata dagli Stati Uniti) Pagina 69Democratizzazione e democrazia

70 Quattro attori Conservatori intransigenti Riformisti democratici e progressisti Oppositori moderati democratici Oppositori estremisti rivoluzionari Democratizzazione e democraziaPagina 70

71 Tre percorsi Trasformazione: élite al potere avviano la transizione Sostituzione: lopposizione guida il processo Transostituzione: azione comune di governo e opposizione Democratizzazione e democraziaPagina 71

72 Trasformazione Si sono snodate in 5 fasi 1. Emergere dei riformatori –Liberalizzazione, ma non completa democratizzazione –Autoritarismo più dolce 2. La conquista del potere –Riformatori democratici dovevano assumere il controllo del governo 3. Fallimento della liberalizzazione –I liberalizzatori sconfiggono i conservatori, ma durano poco al potere –Le aspettative insoddisfatte possono portare instabilità ed il ritorno dei conservatori –Liberalizzazione senza democratizzazione di Gorbachev 4. La legittimazione dal passato: i conservatori sottomessi –Non è eliminata la capacità dei conservatori di opporsi –Il nuovo ordine si legittima in quanto prodotto del vecchio 5. Cooptare lopposizione –I riformatori stringono accordi con gli oppositori moderati –Ruptura pactada in Spagna Pagina 72Democratizzazione e democrazia

73 Sostituzione Crescita della forza dellopposizione, rovesciamento del regime 3 fasi: la lotta per determinare la caduta, la caduta, la lotta dopo la caduta –Le rivolte, nella gran parte dei casi analizzati da Huntington, sono state innescate dagli studenti, seguiti nellordine, dagli intellettuali, dai capi dei partiti di opposizione, dal ceto medio, dalla Chiesa, dai sindacati, dalla grande borghesia, dalle potenze straniere e, solo alla fine, quando oramai la posizione del regime era indifendibile, dai militari. –people power, attraverso proteste popolari, sebbene difficilmente esse siano state davvero determinanti –Lappoggio dei militari allopposizione è determinante –Rottura netta e chiara con il passato –I nuovi leader tendono a legittimarsi sul futuro –I leader estromessi da sostituzioni fanno una brutta fine –Dopo la caduta, le opposizioni si dividono sulla natura del futuro regime Pagina 73Democratizzazione e democrazia

74 Transostituzione Azione congiunta di governo e opposizione Negoziato Incapacità dei gruppi dominanti al governo e allopposizione di determinare unilateralmente la svolta Difficile conseguire lunità delle opposizioni Credibilità dellala moderata delle opposizioni per negoziare con lesecutivo Negoziati, a volta durano a lungo, a volte brevi Fallimento dei negoziati: gli estremisti di opposizione e i conservatori di governo abbattono le parti coinvolte nel negoziato Pagina 74Democratizzazione e democrazia

75 I regimi di partenza Regimi militari Dittature personali Sistemi monopartitici –Problema dellassetto istituzionale (separare stato e partito, a chi le proprietà, spoliticizzare lesercito, riscrivere le regole di rappresentanza) –Problema ideologico: ideologia = Stato. Fine dellideologia come ridefinizione dello Stato Prima cornice. Ideologia imposta dallesterno. Il nazionalismo vs. lideologia Seconda cornice. Ideologia come prodotto di una rivoluzione e che produce la definizione dello stato. Maggiore o minore apertura alle spinte democratiche. Terza cornice. Ideologia come definizione dello stato e proiezione multinazionale. Come cade lideologia, cade lo stato e crolla lentità multinazionale Pagina 75Democratizzazione e democrazia

76 Pagina 76 REGIMI PROCESSIMonopartiticiPersonaliMilitariOligarchie razziste TRASFORMAZIONI 16 Taiwan (a) Ungheria Messico (a) URSS (a) Bulgaria 5 Spagna India Cile 3 Turchia Brasile Perù Ecuador Guatemala Nigeria (b) Pakistan Sudan (b) 8 TRANSOSTITUZIONI 11 Polonia Cecoslovacchia Nicaragua Mongolia 4 Nepal 1 Uruguay Bolivia Honduras Salvador Corea 5 Sudafrica (a) 1 SOSTITUZIONI 6 Germania orientale 1 Portogallo Filippine Romania 3 Grecia Argentina 2 INTERVENTI 2 Grenada 1 Panama 1 TOTALE 35117161

77 Come avviene la democratizzazione Compromesso e scambio fra moderazione e partecipazione Effetto valanga Elezioni (sorprendenti) –Tentativo di rilegittimazione (+ manipolazione del voto e delle procedure) –Sconfitta del regime: perdita di carisma, protesta (opposizione frammentata, il carisma della tragedia), voglia di democrazia –Partecipare sempre (boicottaggio come occasione mancata) –Solo 3 eccezioni (Romania, Bulgaria, Mongolia) Iliescu e Mladenov staccati dal vecchio regime, brogli, società rurali Livelli relativamente bassi di violenza Democratizzazione e democraziaPagina 77

78 Tre tipologie di problemi Problemi di sistema –Dilemma delle performance Problemi di transizione –Dilemma del torturatore –Dilemma dei pretoriani Problemi contestuali Democratizzazione e democraziaPagina 78

79 Il dilemma del torturatore Perdonare e dimenticare Perseguire e punire Non perseguire, non punire, non perdonare, non dimenticare Democratizzazione e democraziaPagina 79

80 Il dilemma dei pretoriani depoliticizzare lesercito, rendendolo maggiormente professionale e più limitato nei suoi poteri; assegnare missioni prettamente militari e di politica estera, stornando lattenzione dalle questioni di sicurezza interna; ripulire i vertici dello Stato dai militari e assegnare alcuni ruoli chiave, come quello di Ministro della Difesa, a un civile; diminuire il numero di soldati e migliorare lequipaggiamento; riconoscere lo status dei militari, il loro impegno e il loro lavoro attraverso varie forme di gratifica. Democratizzazione e democraziaPagina 80

81 Problemi di contesto guerriglie interne, conflitti etnici e fra comunità, povertà estrema, grave disuguaglianza economica, inflazione cronica, forte indebitamento estero, terrorismo, ampio intervento statale nelleconomia. Nello stesso paese può coesistere anche più di un problema per volta. Democratizzazione e democraziaPagina 81

82 Superare la disillusione Sviluppare una cultura politica democratica Non guardare alle performance dei risultati, ma alle performance della procedura Stabilità del regime democratico: –nella capacità delle élite di lavorare insieme per risolvere i problemi; –nella capacità popolare di distinguere il regime dalloperato dei singoli governi; –dalla ciclicità delle elezioni che permettono un ricambio delle personalità di governo qualora le performance dei risultati non siano soddisfacenti. Democratizzazione e democraziaPagina 82

83 Cosa favorisce il consolidamento Una precedente esperienza democratica, un buon livello di sviluppo socio-economico, un ruolo più o meno attivo degli attori esterni, un processo di transizione provocata più da cause endogene che dalleffetto valanga, una transizione avvenuta per transostituzione – perché saggia la capacità di raggiungere il compromesso e allo stesso tempo è violenta, e questa violenza può suscitare una futura repulsione per la violenza – piuttosto che per trasformazione o, peggio, per sostituzione o intervento esterno, la capacità di risposta da parte delle élite e anche dellopinione pubblica ai problemi di contesto. Democratizzazione e democraziaPagina 83

84 Cosa ostacola il consolidamento Fattori politici –Manca una precedente esperienza democratica –Rivoluzione e nazionalismo (Cuba, Cina) –Mancanza di valori democratici nelle élite Fattori culturali –Confucianesimo (autorità e gruppo) –Islam (no alla divisione stato-religione) Fattori economici Democratizzazione e democraziaPagina 84

85 In cosa sperare Miracoli economici –Attenzione allaggravamento dei divari –Attenzione alle nuove forme di autoritarismo in società tecnologiche ed informatizzate Leadership politiche che realizzino la democrazia Democratizzazione e democraziaPagina 85

86 DEMOCRAZIA IN CRISI Democratizzazione e democraziaPagina 86

87 La crisi della democrazia e i critici della democrazia Crozier, Huntington, Watanuki, La crisi della democrazia, 1975 Anni 60 e 70 in Europa, Stati Uniti e Giappone Overload, sovraccarico di domande Attivismo politico radicale anni 70 (movimenti diritti civili USA, Maggio 68 Francia, autunno caldo Italia) Crisi petrolifera 73-74 Crescenti domande e minori risorse per farvi fronte Dalla metà anni 90: voci critiche sulle magnifiche sorti progressive della democrazia Le trasformazioni politiche del XX secolo mettono in crisi la coincidenza tra democrazia e liberal-democrazia occidentale? Huntington (1981): incompatibilità tra dirompenza di ideali democratici e tecnicismi del costituzionalismo liberale Democratizzazione e democraziaPagina 87

88 Transitologia e suoi critici/1 Transition paradigm: schema standard di definizione dei processi di democratizzazione ad aree ed esperienze storiche molto lontane tra loro –In linea con il new world order and building democracy di Bush senior e enlarging and exporting democracy di Clinton –Democrazia imposta dallalto –Maggiori esponenti Huntington e Diamond –Seconda metà degli anni 90: paradigma elettorale e procedurale di democrazia messo in discussione –Il paradigma della transitologia non più adatto a spiegare i cambiamenti nei paesi post-comunisti, soprattutto sul piano socio-economico Larry Diamond, Is the Third Wave Over?, Journal of Democracy, 1997 –Distinzione tra democrazia liberale (limiti al potere dellesecutivo) e democrazia elettorale –The fallacy of electoralism Democratizzazione e democraziaPagina 88

89 Transitologia e suoi critici/2 Samuel Huntington, After Twenty Years: The Future of the Third Wave, Journal of Democracy, 1997 –La democrazia liberale è un prodotto della civiltà occidentale –Paesi dellAmerica latina più compatibili con cultura occidentale; paesi musulmani e Asia orientale più lontani dai valori occidentali Amartya Sen, Democracy as a Universal Value, Journal of Democracy, 1999 –Superiorità della tradizione politica democratica occidentale –Negazione dellincompatibilità culturale dellAsia ai valori della libertà individuale e della propensione verso il senso della disciplina Democratizzazione e democraziaPagina 89

90 Transitologia e suoi critici/3 Fareed Zakaria, The Rise of Illiberal Democracy, Foreign Affairs, 1997 Differenze tra democrazia e costituzionalismo liberale Democrazie illiberali: regimi democraticamente eletti che ignorano i limiti costituzionali del proprio potere Fusione tra democrazia e costituzionalismo liberale tipica dei governi occidentali dal 1945 Dagli anni 90 si è affermata la democrazia disgiunta dal costituzionalismo liberale Pagina 90Democratizzazione e democrazia

91 Transitologia e suoi critici/4 Thomas Carothers, The End of the Transition Paradigm?, Journal of Democracy, 2002 Ultimo quarto del XX sec., mutamenti politici rilevanti in 7 zone geografiche –1. caduta regimi autoritari di destra in Europa meridionale, metà anni 70; –2. governi civili eletti al posto dei militari in America latina, anni 80; –3. declino regimi autoritari Sud-Est asiatico, metà anni 80; –4. collasso regimi comunisti in Europa Est, fine anni 80; –5. crollo dellURSS, 1991; –6. declino regimi a partito unico, Africa sub-sahariana, primi anni 90; –7. ondata di liberalizzazioni, Medio Oriente, anni 90. Democratizzazione e democraziaPagina 91

92 Transitologia e suoi critici/5 Paradigma della transizione in 5 punti: –1. tutti i paesi escono dallautoritarismo e sono in transizione democratica; –2. democratizzazione secondo fasi standard: opening, breakthrough, consolidation; –3. assoluta centralità delle elezioni; –4. le specifiche condizioni di un paese non compromettono il processo di transizione; –5. la terza ondata interessa stati già esistenti e funzionanti. Carothers sostiene che solo 20 paesi su 100 sono in reale transizione Gray Zone: paesi con alcuni attributi di vita politica democratica ma con seri deficit democratici Feckless pluralism: partecipazione politica elevata nei periodi elettorali Dominant-power politics: un gruppo politico domina il sistema impedendo laternanza Carothers confuta i 5 aspetti salienti del transition paradigm Democratizzazione e democraziaPagina 92

93 Grazie per lattenzione Democratizzazione e democraziaPagina 93


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