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PubblicatoSamuele Federici Modificato 11 anni fa
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Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa
2. Il Codice Etico Stefano Scarcella Prandstraller
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Il Codice Etico è un documento redatto volontariamente dall’impresa;
viene esteso dal top management, da un gruppo di lavoro o da un comitato etico appositamente costituito; consegue legittimazione solo attraverso l’approvazione da parte del consiglio di amministrazione: in tal modo impegna l’alta direzione e tutti i dipendenti; una volta approvato, deve essere diramato a tutte le direzioni dell’azienda, al fine di: 1) favorirne la conoscenza e l’attuazione da parte del personale nelle attività lavorative quotidiane; 2) costituire un solido punto di riferimento nelle riunioni periodiche di miglioramento continuo; 3) coinvolgere nella sua implementazione la leadership e gli operatori a tutti i livelli.
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Il Codice Etico esprime il contratto sociale ideale dell’impresa;
contiene principi e nome volti ad orientare il comportamento dell’impresa e dei suoi operatori; svolge l’importantissima funzione di tradurre i principi e i valori etici posti a fondamento della cultura organizzativa in norme operative e criteri di condotta, in modo da bilanciare le aspettative e gli interessi dei diversi pubblici di riferimento (Sacconi, 2000). è uno strumento di governo delle relazioni, che estende le regole della corporate governance a tutti gli stakeholder e nel quale l’impresa definisce l’insieme dei doveri fiduciari che si impegna, anche sotto un profilo formale, a rispettare nei loro confronti (Invernizzi, 2006).
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Il Codice Etico (Kenneth Arrow , 1973)
Ha il fine di migliorare: a) l’affidabilità b) la reputazione c) la fiducia svolge altresì una funzione di legittimazione morale, dato che: elenca i diritti, i doveri e le responsabilità che l’impresa riconosce di avere nei confronti dei suoi stakeholder e si impegna pubblicamente a rispettare; offre in cambio a questi ultimi l’opportunità di verificare se le proprie aspettative vengono equamente soddisfatte; si propone loro altresì come incentivo a prendere una parte attiva nello sviluppo e nel miglioramento dell’impresa.
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Codice etico e bilancio sociale
Il Codice Etico è l’altra faccia del Bilancio Sociale; dalla missione aziendale hanno origine due diversi ordini di attività: a) uno più generale, rivolto al controllo delle politiche d’impresa e alla corporate governance (il Bilancio Sociale); c) l’altro ai comportamenti individuali (il Codice Etico); può definirsi come la “Carta Costituzionale” dell’impresa, una carta dei diritti e doveri morali che definisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione. È il principale strumento di implementazione dell’etica all’interno dell’azienda.
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Le funzioni del codice etico
E’ un mezzo efficace a disposizione del management per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell’azienda; introduce una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali dei propri dirigenti, quadri, dipendenti e spesso anche fornitori verso i diversi gruppi di stakeholder; garantisce la gestione equa ed efficace delle transazioni e delle relazioni umane; sostiene la reputazione dell’impresa, in modo da creare fiducia verso l’esterno.
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I Codici etici negli USA
Negli USA la redazione dei Codici Etici ha avuto una diffusione straordinaria; circa l’85% delle imprese del Paese con più di 500 dipendenti ha adottato tale strumento. L’impulso è stato dato a partire dal 1991 quando il Governo degli Stati Uniti ha emanato delle norme specifiche (Federal Sentencing Commission Guidelines for Organizations) in materia di azioni criminali da parte delle imprese. L’aver realizzato un Codice Etico consente di provare la buona fede dell’azienda, nei casi di contestazione, ottenendo una riduzione delle sanzioni.
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I Codici etici in Italia
In Italia i Codici Etici hanno ancora una diffusione limitata. Alcuni esempi ci vengono forniti: dal Codice di Comit, Coop Adriatica (grande distribuzione), ENI, FIAT, Glaxo Welcome (farmaceutica), RAI e il Gruppo Mediaset, che hanno Codici Etici approvati dai Consigli di Amministrazione I principi e le disposizioni dei Codici Etici delle aziende italiane: dettano obblighi generali di correttezza e lealtà; qualificano l’adempimento delle prestazioni lavorative e il comportamento nell’ambiente di lavoro; vincolano gli amministratori, le persone legate da rapporto di lavoro subordinato, e tutti coloro che operano in nome e per conto delle aziende, anche in forza di rapporti temporanei.
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La struttura del Codice etico
La struttura del Codice Etico può variare da impresa ad impresa, ma generalmente viene sviluppato su quattro livelli: 1) I principi etici generali che raccolgono la missione aziendale ed il modo più corretto di realizzarla; 2) Le norme etiche per le relazioni dell’impresa con i vari stakeholder: consumatori, fornitori, dipendenti, comunità locale, ecc.
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La struttura del Codice etico
3) Gli standard etici di comportamento : - Principio di legittimità morale - Equità ed eguaglianza - Tutela della persona - Diligenza - Trasparenza - Onestà - Riservatezza - Imparzialita' - Tutela ambientale - Protezione della salute 4) Le sanzioni interne per la violazione delle norme del Codice Etico e dei principi etici.
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La metodologia di realizzazione
Prevede in linea di massima le seguenti fasi: 1) analisi della struttura aziendale per l’individuazione della mission e dei gruppi di stakeholder di riferimento. 2) discussione interna per l’individuazione dei principi etici generali da perseguire, le norme etiche per la relazioni dell’impresa con i vari stakeholder, gli standard etici di comportamento. 3) consultazione degli stakeholder per la condivisione dei principi etici generali e particolari per ogni gruppo.
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La metodologia di realizzazione
4) adeguamento dell’organizzazione aziendale, delle procedure, delle politiche imprenditoriali con riferimento ai principi etici del Codice. In particolare rivestono una notevole importanza: a) l’attività di formazione etica finalizzata a mettere a conoscenza tutti i soggetti dell’impresa dell’esistenza del Codice e di assimilarne i contenuti; B) l’internal ethical auditing, vale a dire le procedure di controllo interno sull’effettiva implementazione del Codice. Il dialogo e la partecipazione sono indispensabili per far condividere a tutto il personale i valori presenti nel Codice Etico.
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La formazione etica ha a che vedere con una concezione dell’organizzazione che pone al centro le risorse umane intese come persone, che con il loro impegno, la loro esperienza e la loro conoscenza rappresentano la vera ricchezza dell’impresa; la capacità di innovare, sviluppare nuovi servizi e raggiungere una qualità sempre maggiore dipende non più solo dagli investimenti materiali, finanziari e tecnologici, ma sempre più dalla qualità e dalla pertinenza degli investimenti immateriali, e cioè nelle persone, nel sistema di relazioni e nella cultura organizzativa. In una tale ottica, una primaria importanza è assunta dalla formazione, in quanto il concetto chiave dell’investimento immateriale è l’apprendimento (Crozier, 1990).
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La formazione etica (Dizionario di Business Ethics, 1997)
consiste nel “fornire istruzioni sulle abilità cognitive e operative che sono necessarie per formulare un giudizio morale su pratiche e comportamenti del mondo degli affari”. È diretta a sviluppare e adeguare nel tempo le capacità delle persone di riconoscere, analizzare e risolvere i dilemmi etici che si presentano sia a livello organizzativo, sia a livello gestionale. Si realizza con workshop, convegni, convention e seminari su visione etica dell’impresa e valori e principi del codice etico; Quella rivolta ai manager, li prepara ad applicare i principi etici nelle decisioni strategiche; Quella rivolta al personale è diretta a individuare e gestire le fonti dei dilemmi etici che possono scaturire da rapporti critici con gli stakeholder.
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Internal ethical auditing
si tratta di controlli interni basati su procedure di audit interno del comportamento etico; hanno lo scopo di verificare: l’orientamento dell’impresa alla CSR ; assicurare la conformità del suo operato, delle sue politiche e delle sue strategie attraverso l’ispezione, il monitoraggio e il controllo; il responsabile di questo controllo è l’internal ethical auditor, figura indipendente che svolge un’attività di controllo finalizzata a migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’impresa nel complesso delle sue attività di CSR.
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L’internal ethical auditor
La sua funzione comprende i seguenti ambiti: 1) analisi dei rischi etici in cui l’organizzazione potrebbe incorrere; 2) rilevazione delle performance etiche dell’impresa, che ha luogo tramite la verifica dell’integrità dei comportamenti etici dell’organizzazione; 3) controllo dei sistemi messi in atto per assicurare la corretta implementazione di politiche, piani, procedure e regolamenti posti in essere sulla base del codice etico; 4) stesura del rapporto annuale di ethical auditing; 5) attività preparatorie all’intervento del certificatore esterno, qualora siano previste delle certificazioni etiche.
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Altre modalità di attuazione dei controlli interni
A)il sistema di segnalazioni, talora attraverso una linea telefonica dedicata, che offre la possibilità a qualunque dipendente di “rivolgere quesiti”, nonché di riferire ai responsabili della CSR qualunque comportamento potenzialmente non conforme al codice etico o ai valori etici dell’organizzazione; B) il sistema di incentivi e di sanzioni, che ha luogo attraverso l’inserimento nel sistema di valutazione delle performance dei dipendenti dell’organizzazione di voci relative alla conformità dei comportamenti individuali ai valori e ai principi del codice etico
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