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La logica dell’intervento /1

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Presentazione sul tema: "La logica dell’intervento /1"— Transcript della presentazione:

1 La logica dell’intervento /1

2 La logica di intervento /2

3 Gli obiettivi dell’intervento
gli obiettivi operativi sono espressi in termini di realizzazioni (ad esempio l'istituzione di corsi di formazione per i disoccupati di lunga durata); gli obiettivi specifici sono espressi in termini di risultati (ad esempio, il miglioramento, grazie alla formazione, delle possibilità occupazionali per i disoccupati di lunga durata); gli obiettivi globali sono espressi in termini di impatti (ad esempio calo della disoccupazione fra i disoccupati di lunga durata).

4 Gli Obiettivi La definizione degli obiettivi e la ripartizione dei finanziamenti tra le diverse operazioni sono componenti essenziali dell'elaborazione dei Programmi nei Fondi strutturali. Esiste una relazione logica tra assegnazione dei finanziamenti e gli obiettivi. Tale relazione può essere visualizzata procedendo dall'alto verso il basso o dal basso verso l'alto.

5 La visone dall'alto Ogni aiuto è programmato in un contesto specifico, che fa riferimento ad i) un obiettivo globale, da determinare, che ispira la strategia dell'intervento e dà origine a diversi ii) obiettivi specifici, i quali corrispondono in larga misura alle aree prioritarie; ciascun obiettivo specifico è a sua volta attuato attraverso iii) delle misure, che consentono il conseguimento degli obiettivi operativi;

6 La visione dal basso Le misure vengono realizzate da amministrazioni, organismi od operatori che utilizzano mezzi o risorse di diversa natura (finanziaria, umana, tecnica o organizzativa); la spesa effettiva dà origine ad una serie di realizzazioni fisiche (ad esempio, chilometri di strada costruiti, numero di posti di formazione professionale creati, ecc.) che evidenziano i progressi fatti nella realizzazione della misura; i risultati sono gli effetti (immediati) sui beneficiari diretti delle azioni finanziate (ad esempio, riduzione del tempo di percorrenza, costi di trasporto o numero di persone effettivamente formate); questi risultati possono essere espressi in termini di impatti sul conseguimento degli obiettivi globali o specifici del programma e costituiscono le basi principali per valutare la riuscita o meno dell'intervento in questione; fra gli impatti specifici si possono includere ad esempio l'aumento del traffico merci o una migliore corrispondenza delle qualifiche professionali alle richieste del mercato; gli impatti globali si riferiscono all'obiettivo ultimo dell'aiuto, ad esempio la creazione netta di posti di lavoro.

7 Come individuare i fabbisogni: L’analisi SWOT
L'analisi SWOT è uno strumento di pianificazione strategica usata per valutare: i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto o di un programma o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione deve prendere una decisione per raggiungere un obiettivo. La tecnica è attribuita a Albert Humphrey, che ha guidato un progetto di ricerca alla Università di Stanford fra gli anni Sessanta e Settanta utilizzando i dati forniti dalla Fortune 500.

8 Per cosa si usa la SWOT a partire dagli anni ‘80 è stata utilizzata come supporto alle scelte di intervento pubblico per analizzare scenari alternativi di sviluppo oggi l’uso di questa tecnica è stato esteso alle diagnosi territoriali e alla valutazione dei programmi regionali i regolamenti comunitari ne richiedono l’utilizzo per la valutazione di piani e programmi

9 Cos’è È un’analisi ragionata del contesto settoriale o territoriale in cui si realizza un programma di intervento Lo scopo è definire le opportunità di sviluppo di un’area territoriale o di un settore o ambito di intervento, che derivano da una valorizzazione dei punti di forza e da un contenimento dei punti di debolezza alla luce del quadro di opportunità e rischi che deriva, di norma, dalla congiuntura esterna.

10 Le componenti I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA
sono propri del contesto di analisi e sono modificabili grazie alla politica o all’intervento proposto LE OPPORTUNITÀ E LE MINACCE derivano dal contesto esterno e non sono quindi modificabili

11 Come si effettua A tavolino
I punti di forza, debolezza, e le opportunità e minacce vengono determinati dal ricercatore sulla base dei dati di contesto la previsione degli scenari si basa su “saperi esperti” neutrali ed oggettivi In modo partecipato I punti di forza, debolezza, e le opportunità e minacce vengono messi a fuoco mediante l’uso di tecniche partecipate (dal Delphi al Focus)

12 Le fasi della SWOT Prima fase: ricognizione del contesto territoriale in cui viene realizzato il programma (costruzione di indicatori socio-demografici ed economici) e identificazione dei principali trend e problematiche; Seconda fase: identificazione delle possibili azioni in relazione alle principali problematiche evidenziate; Terza fase: analisi del contesto esterno e identificazione delle opportunità e delle minacce (O&T); Quarta fase: analisi del contesto del programma e identificazione dei fattori, anche solo parzialmente sotto il controllo del gestore del programma, che possono agevolare o ostacolare lo sviluppo (S&W)

13 I vantaggi della SWOT l’analisi in profondità del contesto orienta nella definizione delle strategie ; la verifica di corrispondenza tra strategia e fabbisogni consente di migliorare l’efficacia; consente di raggiungere un consenso sulle strategie (se partecipano all’analisi tutte le parti coinvolte dall’intervento); flessibilità;

14 … e i pericoli della SWOT
rischio di procedure soggettive da parte del team di valutazione nella selezione delle azioni; può descrivere la realtà in maniera troppo semplicistica; se non viene attuata in un contesto di partnership esiste il rischio di scollamento tra piano scientifico e politico pragmatico.


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