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PubblicatoDona Trevisan Modificato 10 anni fa
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Bullismo Daniele Fedeli Università degli Studi di Udine
Ricercatore e Docente di Psicologia delle Disabilità Università degli Studi di Udine
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Le strategie preventive
The safe-school Training d’abilità - Abilità socio-comunicative - Alfabetizzazione emozionale Sensibilizzazione al problema - Circle time - Role playing - Preventative Problem Solving Strutturazione dell’ambiente interpersonale - Valutazioni sociometriche - Strathclyde Map - Cooperative learning Strutturazione dell’ambiente fisico
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Le strategie preventive: la Strathclyde Map
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Le strategie preventive: la Strathclyde Map
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Le strategie preventive: la Strathclyde Map
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Ruolo centrale degli allievi Ruolo centrale dell’insegnante
L’intervento sulla crisi Ruolo centrale degli allievi 4° quadrante Tribunali antibullismo 1° quadrante Peer mentoring Peer counselling Peer mediation Approccio educativo Approccio punitivo 3° quadrante Contratti educativi Parent training 2° quadrante No blame approach Metodo dell’interesse condiviso Ruolo centrale dell’insegnante
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1° quadrante. La mediazione tra pari
I vantaggi della mediazione tra pari: Riduzione dei conflitti (80%) Visione positiva dei conflitti Sviluppo si abilità socio-comunicative Intervento immediato sui conflitti Maggiore libertà per l’adulto
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1° quadrante. La mediazione tra pari
Il processo di mediazione step 1: collocazione del mediatore step 2: approccio ai soggetti in conflitto step 3: presentazione delle regole della mediazione step 4: racconto del primo contendente step 5: racconto del secondo contendente step 6: generazione di soluzioni step 7: valutazione e scelta della soluzione step 8: incontro di verifica
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1° quadrante. La mediazione tra pari
Supervisore (Insegnante o altra figura) Incontri settimanali o quindicinali di supervisione Responsabile del gruppo 1 Responsabile del gruppo 2 Incontri e assistenza quotidiani Mediatore Mediatore Mediatore Mediatore Mediatore Mediatore Mediatore Mediatore
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1° quadrante. La mediazione tra pari
Possibili patologie del sistema Mediatori orientati al successo Mediatori come ‘casta’ Mediatori oggetto di bullismo
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2° quadrante. L’approccio senza colpevoli
Obiettivi Parte dall’assunto che è più importante risolvere il problema del bullismo che punire i colpevoli Favorisce l’empatia con la vittima Incoraggia il supporto da parte del gruppo e la condivisione delle responsabilità Favorisce l’emergere di sensi di colpa o rimorso, piuttosto che di rabbia e umiliazione per la punizione subita Toglie al bullo l’appoggio del gruppo
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2° quadrante. L’approccio senza colpevoli
Resoconto Bullo Vittima Condivisione empatica Bullo Vittima Gruppo Proposta di soluzioni ed assunzione di responsabilità Gruppo
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2° quadrante. L’approccio senza colpevoli
La decisione: individuato l’atto di bullismo (riferito dalla vittima, da osservatori o da altri), si chiede alla vittima se desidera intraprendere qualche azioni contro il bullismo. Il resoconto: si chiede alla vittima di descrivere le conseguenze emotive dell’atto di bullismo subito. L’empatia: si stabilisce un incontro di gruppo cui partecipano la vittima, i bulli, eventuali osservatori ed altri ragazzi. Senza accusare né il bullo né gli osservatori, il conduttore del gruppo aiuta a riflettere sulle conseguenze emotive subite dalla vittima di bullismo. La condivisione di responsabilità: pur senza punire, il gruppo è aiutato a riflettere sul fatto che tutti sono responsabilità per l’atto di bullismo. La ricerca di soluzioni: il gruppo è invitato, nel suo complesso, a cercare possibili soluzioni al problema. L’attuazione del piano: pur con il supporto del conduttore, il gruppo viene responsabilizzato nell’attuazione delle soluzioni trovate, con l’indicazione che ci sarà un nuovo incotro, per valutare i progressi compiuti. La verifica: dopo una settimana, il gruppo si riunisce e discute le azioni intraprese ed i risultati raggiunti.
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Il programma A.R.C.A. Autoconsapevolezza Riconoscimento
Autoregolazione Comprensione
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Fase 1. Autoconsapevolezza
Osservazione delle proprie modificazioni fisiologiche Autoconsapevolezza delle emozioni di base e sociali Sviluppo di un vocabolario per parlare di emozioni Discriminazione tra emozioni
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Fase 1. Autoconsapevolezza
Percorso didattico 1 Il vocabolario emotivo Percorso didattico 2 Il corpo Percorso didattico 3 Le emozioni L’orologio delle emozioni Il Monopoli emotivo Le mille parole del corpo Il profilo delle emozioni I tre volti delle emozioni Il corpo osservato L’esplosione emotiva Il diario emotivo Gli oggetti emotivi
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Fase 1. Autoconsapevolezza
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Fase 2. Riconoscimento Osservazione della comunicazione paraverbale e non verbale Ascolto attivo delle parole altrui
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Fase 2. Riconoscimento Percorso didattico 1 L’ascolto
Il linguaggio del corpo Il non ascolto Il passaporto (parafrasi sul contenuto) L’emozione svelata (parafrasi sull’emozione) I quattro cantoni Le parole silenziose Il mimo Lo specchio congelato Il simbolo
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Fase 2. Riconoscimento
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Fase 3. Comprensione Riconoscimento dei pattern emotivi propri ed altrui Riconoscimento della transizione tra emozioni Individuazione delle situazioni emotigene Individuazione dei pensieri disfunzionali Riconoscimento del proprio e degli altrui stili emotivi
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Fase 3. Comprensione Percorso didattico 1 I pattern emotivi
Stili emotivi Percorso didattico 3 I pensieri emotigeni La storia delle emozioni Il domino delle emozioni L’iceberg delle emozioni Il diario emotivo Cosa… quando… La materia preferita Le materie scolastiche Indovina il pensiero
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Fase 3. Comprensione
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Fase 3. Comprensione
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Fase 3. Comprensione
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Fase 4. Autoregolazione Modulazione delle emozioni
Potenziamento della motivazione Risoluzione dei conflitti interpersonali Atteggiamento cooperativo
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Fase 4. Autoregolazione Percorso didattico 1 La modulazione
La ristrutturazione Percorso didattico 3 La soluzione dei conflitti Il vulcano emotivo Tecniche di rilassamento La ristrutturazione cognitiva Gli esperimenti comportamentali Il semaforo verde L’obiettivo condiviso
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Fase 4. Autoregolazione
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Fase 4. Autoregolazione
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Fase 4. Autoregolazione
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Fase 4. Autoregolazione
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Fase 4. Autoregolazione
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Gerarchia di bisogni
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Il monitoraggio Sistema di registrazione continua dei fenomeni di bullismo Indagine tramite questionario a cadenza annuale Riduzione fisiologica annuale: - 15/20% Primo anno di applicazione: incremento dei fenomeni riferiti
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Il successo Riduzione degli atti di bullismo riportati (dopo il primo anno). Ridotta durata dei fenomenti di bullismo. Incremento della disponibilità a denunciare gli episodi di bullismo. Minore numero di spettatori passivi o complici. Riduzione del fenomeno di gruppo. Miglioramento dei progressi compiuti dagli allievi.
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