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POLITICHE DI COESIONE
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POLITICHE DI COESIONE Scopi
omogeneità nello sviluppo e nella qualità della vita tra i Paesi U.E., distribuzione più equilibrata delle risorse e dello sviluppo economico dell'U.E.
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La coesione economica e sociale
rappresenta una delle priorità dell’U.E trova le sue radici nel Trattato di Roma del 1957 in cui gli Stati membri assumono l'impegno di ridurre le disparità fra le varie regioni. per molti anni però a tale dichiarazione d'intenti non segue una politica concreta.
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TRATTATO Art. 158 Per rafforzare la coesione economica e sociale, la Comunità mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari, comprese le zone rurali. Art. 159 Tale azione sia sostenuta attraverso i Fondi strutturali, la Banca europea per gli investimenti (BEI) e gli altri strumenti finanziari esistenti.
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PIL misurato in SPA (Standard di Potere d’Acquisto) per abitante in percentuale della media dell’UE-25 nel 2002
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Tappe storiche 1958: Istituiti due Fondi settoriali: FSE e FEAOG
1970: recessione economica internazionale e aumento disparità tra le regioni europee (reddito, produttività e livelli di occupazione) 1975 :istituzione da parte della Comunità del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 1985: PIM per le regioni mediterranee (nuovo sistema di stanziamento basato sui programmi di svil. A medio termine)
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Tappe storiche 1986: Atto Unico Europeo: basi della politica di coesione destinata a controbilanciare i vincoli del mercato unico nei Paesi del sud dell’Europa e in generale nelle regioni meno prospere 1992: trattato sull'Unione (Trattato di Maastricht) in cui sono definiti gli obiettivi di tale coesione. : Consiglio Europeo di Edimburgo (1993) decide di destinare circa 1/3 del bilancio UE alla politica di coesione. Nuovo strumento finanziario: SFOP, Strumento finanziario di orientamento della pesca
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Tappe storiche 1997: Trattato di Amsterdam conferma l'importanza della coesione economica e sociale dell'Unione europea : Consiglio Europeo di Berlino (1999) riforma dei Fondi strutturali; modifica del meccanismo di funzionamento del Fondo di coesione (30 mld. Circa di Euro/anno); ISPA (Strumento per le politiche strutturali di preadesione) SAPARD (Programma speciale di adesione per agricoltura e sviluppo rurale) completano il programma PHARE per sviluppo economico e sociale dei Paesi candidati di Europa centrale e orientale
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Da questo momento in poi
ciò che prima era solo a carico delle politiche regionali nazionali, è ora necessariamente centralizzato a livello comunitario e gestito di concerto con le amministrazioni statali degli Stati membri
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Ruolo della POLITICA REGIONALE: strumento di solidarietà finanziaria e potente motore di integrazione economica trasferire risorse dalle regioni prospere a quelle più arretrate; ridurre il divario tra regioni e Stati; ravvicinare livelli di vita dei nuovi Stati membri alla media europea
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Le cause della disparità
Situazioni di svantaggio imputabili a: lontananza geografica cambiamenti socio-economici (contraccolpi economici negativi legati a deindustrializzazione e globalizzazione mercati) combinazione di tali fattori effetti: arretratezza sociale, sistemi scolastici scadenti, più elevato tasso di disoccupazione, inadeguatezza di infrastrutture
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ravvicinare livelli di vita dei nuovi Stati membri alla media europea
Politica regionale: “strumento di solidarietà finanziaria e potente motore di integrazione economica” Obiettivo: risolvere gli squilibri economici per ridurre i divari tra regioni e Stati e ottenere una distribuzione del reddito più equa; coesione socioeconomica come obiettivo politico ravvicinare livelli di vita dei nuovi Stati membri alla media europea Mezzo: convergenza degli indicatori economici e sociali delle regioni europee, attraverso: trasferimento di risorse dalle regioni prospere a quelle più arretrate;
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1988-1993: intervento finanziario, 1° Pacchetto Delors,
Legame tra integrazione politica europea e promozione di coesione e redistribuzione delle risorse : intervento finanziario, 1° Pacchetto Delors, riforma Fondi strutturali + raddoppio risorse fino al 1993 per investimenti programmati per finalità di coesione 69,6% delle risorse a regioni con PIL 75% media comunitaria;9,7% ad aree in fase di deindustrializzazione; 10,6% disoccupazione; 10,1% pesca e sviluppo aree rurali arretrate “shock economico positivo” con riduzione divario di 3 punti % e processo di convergenza (Pil pro capite) delle regioni più povere
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Gli strumenti della politica regionale UE: i Fondi strutturali
Strumenti finanziari adottati dall’UE per ridurre le disparità economiche esistenti fra le regioni che ne fanno parte I Fondi ruotano intorno all’attuazione di OBIETTIVI prioritari dell’UE, che: identificano la tipologia di fondi utili per la loro specifica realizzazione definiscono l’intervento da realizzare e la zona in cui realizzarlo
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Il ciclo di programmazione 1994-1999 era strutturato in sei obiettivi prioritari:
Obiettivo 1: promuovere lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni il cui sviluppo è in ritardo; Obiettivo 2: riconvertire le regioni gravemente colpite dal declino industriale; Obiettivo 3: combattere la disoccupazione di lunga durata, facilitare l'inserimento professionale dei giovani e l'integrazione delle persone che rischiano di essere escluse dal mercato del lavoro; Obiettivo 4: agevolare l'adattamento dei lavoratori e delle lavoratrici alle trasformazioni industriali e all'evoluzione dei sistemi di produzione; Obiettivo 5a: accelerare l'adeguamento delle strutture agricole nel quadro della riforma della politica agricola comune e facilitare le misure di adeguamento delle strutture della pesca nell'ambito della revisione della politica comune della pesca; Obiettivo 5b: agevolare lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle zone rurali; Obiettivo 6: promuovere lo sviluppo delle regioni a scarsissima densità di popolazione. Questo obiettivo nasce con l'Atto di adesione dell'Austria, della Finlandia e della Svezia.
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Risultato riforma programmazione 2000-2006
riduzione degli obiettivi prioritari, che passano da 6 della programmazione a 3 ovvero:
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I CAMBIAMENTI NELLA POLITICA DEI FONDI STRUTTURALI E DELLO SVILUPPO RURALE
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obiettivo 1: promuovere uno sviluppo armonioso e un adeguamento strutturale volti a ridurre lo scarto tra i livelli di crescita delle diverse regioni; obiettivo 2: stimolare le zone in difficoltà strutturale, siano esse industriali, rurali, urbane o dipendenti dalla pesca. Queste zone appartengono a regioni il cui livello di sviluppo si colloca attorno alla media comunitaria ma che, dal canto loro, si trovano di fronte a vari tipi di difficoltà socio-economiche, spesso all'origine di alti tassi di disoccupazione; obiettivo 3: adeguare e ammodernare le politiche nazionali ed europee in materia di occupazione, istruzione e formazione.
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I Fondi individuati al fine di contribuire al raggiungimento dei suddetti obiettivi erano:
FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale): sostiene soprattutto gli investimenti produttivi, le infrastrutture, lo sviluppo delle piccole e medie imprese; FSE (Fondo sociale europeo): sostiene la promozione dell'occupazione(sistemi d'istruzione, formazione professionale, incentivi o aiuti per le assunzioni); FEAOG-Orientamento (Sezione orientamento del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia); sostiene l'adattamento delle strutture agricole e lo sviluppo rurale; SFOP (Strumento finanziario di orientamento della pesca): sostiene l'adattamento del settore e le misure d'accompagnamento della politica comune della pesca; Fondo di coesione: rafforza la coesione economica e sociale della Comunità in una prospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile.
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I beneficiari dei fondi strutturali UE 2000-2006 - 195 mld. Euro
Regioni povere o svantaggiate di tutti i Paesi UE/ massiccia concentrazione in regioni ob. 1 (in tutti i Paesi, tranne Lussemburgo e Danimarca, Belgio e Paesi Bassi) Criteri e obiettivi: 69,7% dei Fondi strutturali: Regioni Obiettivo 1 – orientamento “regionale” (PIL pro capite inferiore al 75% media UE); 50 regioni, 22% circa della popolazione dell’Unione. Contributi finanziari (135,9 mld. Euro) per miglioramento delle infrastrutture di base, incentivazione degli investimenti delle imprese
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11,5% (22,5 mld. Euro): Regioni Obiettivo 2 – orientamento “orizzontale”
Regioni caratterizzate da un declino economico imputabile a difficoltà strutturali (zone in fase di mutazione socioeconomica nei settori industria e servizi; zone rurali in declino; zone urbane in difficoltà; zone dipendenti dalla pesca in crisi); 18% circa della popolazione UE Scopo: favorire la riconversione socio-economica
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12,3% (24,05 mld. Euro): Regioni Obiettivo 3 – orientamento “orizzontale”
Iniziative e programmi per creazione di occupazione nelle Regioni non Ob. 1. Finanziamenti per ammodernamento di sistemi scolastici e formativi, iniziative volte a promuovere l’occupazione attraverso istruzione e formazione continua
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93,5 % del bilancio a Ob. 1,2,3 5,35% del bilancio dei Fondi strutturali: 4 Iniziative comunitarie
Programmi specifici per soluzioni comuni a problemi riscontrabili su tutto il territorio europeo Interreg III promuove forme di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale per favorire lo sviluppo equilibrato di aree multiregionali (FESR) Urban II sostiene strategie innovative per risanamento e sviluppo sostenibile di centri urbani e quartieri degradati (FESR)
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Leader+ promuove lo sviluppo rurale favorendo scambi di esperienze fra operatori socio-economici di zone rurali sulle nuove strategie locali di sviluppo sostenibile (FEAOG-Orientamento) Equal eliminare le cause di disuguaglianze e discriminazioni nell’accesso al mercato del lavoro (FSE)
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Fondi strutturali: zone ammissibili agli Obiettivi 1 e 2 nell’UE25 nel periodo 2000-2006
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Politica di coesione viene attuata mediante l'elaborazione di programmi pluriennali (cicli di programmazione) ne definiscono gli obiettivi ed individuano gli strumenti atti al raggiungimento di questi ultimi, tengono conto delle esigenze e delle priorità della Comunità europea come realtà in continuo mutamento
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Interventi previsti dal ciclo di programmazione 2000-2006
caratterizzati da maggiore concentrazione geografica e finanziaria, una più accentuata applicazione del principio di sussidiarietà nella gestione dei Programmi, controlli rafforzati e dall'incremento dell'efficacia e dell'efficienza nell'attuazione degli interventi.
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UE a 27 Gli sviluppi della programmazione comunitaria per il periodo
testimoniano la continua evoluzione dello scenario economico, politico e sociale dell'Unione europea.
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Ue a 27 sono infatti aumentate le disparità economiche, sociali e territoriali, a livello sia regionale che nazionale. La Comunità deve attuare azioni volte a favorire la convergenza, la competitività e l'occupazione. l'aumento del numero delle frontiere terrestri e marittime della Comunità e l'estensione del suo territorio implicano la necessità di mirare alla cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale nella Comunità.
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Politica di coesione Il Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 stabilisce la strategia e le risorse della politica di coesione della programmazione , e la sua articolazione nei seguenti tre obiettivi prioritari:
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3 Obiettivi principali convergenza: promuovere condizioni che favoriscano la crescita e fattori che portino ad una convergenza reale per gli Stati membri e le regioni meno sviluppate; competitività regionale e occupazione: rafforzare la competitività e l'attrattiva delle regioni, nonché l'occupazione a livello regionale; cooperazione territoriale europea: rafforzare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.
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FONDI Il Regolamento (CE) n. 1083/2006 definisce inoltre i Fondi che contribuiscono, nella nuova programmazione, al raggiungimento di tali obiettivi, ovvero:
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FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale);
FSE (Fondo Sociale Europeo); Fondo di Coesione.
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OBIETTIVI Obiettivo Convergenza
costituisce la priorità dei Fondi, reale convergenza degli Stati membri e regioni in ritardo di sviluppo, migliora condizioni per crescita e occupazione (tramite l'aumento e il miglioramento della qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, lo sviluppo dell'innovazione e della società della conoscenza, dell'adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, la tutela e il miglioramento della qualità dell'ambiente e l'efficienza amministrativa).
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L'obiettivo Convergenza è rivolto alle Regioni con le seguenti caratteristiche:
Regioni (attuali zone NUTS II) con un PIL per abitante inferiore al 75% della media dell'UE a 25 SM; Regioni che a fine 2006 usciranno (Phasing out) dall'Obiettivo 1 per effetto statistico (cioè quelle con un PIL per abitante inferiore al 75% della media UE a 15 SM ma superiore al 75% della media UE a 25 SM); Stati che possono beneficiare del Fondo di Coesione poiché hanno un reddito nazionale lordo (RNL) pro-capite inferiore al 90% della media dell'Unione a 25 paesi; Programma Specifico per le Regioni Ultra Periferiche.
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Obiettivo Convergenza
81,54% percentuale delle risorse assegnate all'Obiettivo Convergenza, rispetto al totale delle risorse dei Fondi Strutturali(compreso 1,29% per il sostegno transitorio).
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Le Regioni italiane che rientrano nell'Obiettivo Convergenza sono: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. La Basilicata sarà inserita nel sostegno transitorio "Phasing out" per l'effetto statistico. La Sardegna dal 2007 non farà più parte dell'Obiettivo 1 per "effetto crescita", ossia in virtù dei progressi economici fatti negli ultimi anni, e sarà in "Phasing in" nel quadro dell'Obiettivo Competitività regionale e occupazione. I Fondi Strutturali utilizzati in Italia sono il FESR e il FSE.
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obiettivo «Competitività regionale e occupazione»
Rafforza la competitività e le attrattive delle regioni nonché l'occupazione, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, Anticipa i cambiamenti economici e sociali, mediante l'incremento e il miglioramento della qualità degli investimenti nel capitale umano, l'innovazione e la promozione della società della conoscenza, l'imprenditorialità, la tutela e il miglioramento dell'ambiente e il miglioramento dell'accessibilità, dell'adattabilità dei lavoratori e delle imprese.
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Competitività regionale e occupazione
Politica di coesione al servizio di tutte le regioni della UE al di fuori della cosiddetta convergenza; Rinuncia alla zonizzazione comunitaria (eleggibilità di tutto il territorio a livello NUTS III); Regioni in "Phasing in" con un PIL per abitante superiore al 75% della media comunitaria (sia che si calcoli sulla media a 15 SM che a 25 SM); Regioni in "Phasing out" nella precedente programmazione; Regioni in obiettivo 2 e 3 nella precedente programmazione; Particolari condizioni per i territori che hanno problemi d'accesso come molte isole, le zone di montagna e le regioni settentrionali dell'UE.
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Competitività regionale e occupazione
15,95% percentuale delle risorse assegnate all'Obiettivo Competitività regionale ed occupazione rispetto al totale delle risorse dei Fondi Strutturali
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Competitività regionale e occupazione
Le Regioni italiane che rientrano nell'Obiettivo Competitività regionale ed occupazione sono tutte quelle escluse dall'Obiettivo Convergenza, insieme al Molise che era nell'Obiettivo 1 "Phasing out" ed alla Sardegna che dal 2007 sarà in "Phasing in" e non farà più parte dell'Obiettivo 1 per "effetto crescita", ossia in virtù dei progressi economici realizzati negli ultimi anni. I Fondi Strutturali utilizzati in Italia sono il FESR e il FSE.
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obiettivo «Cooperazione territoriale europea»
cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte a livello locale e regionale; cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato; cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale adeguato. Le regioni oggetto di tale obiettivo sono quelle che hanno frontiere terrestri o marittime. Sono interessate le zone di cooperazione transnazionale e le azioni volte a promuovere lo sviluppo territoriale integrato, il sostegno alla cooperazione interregionale e allo scambio di esperienze.
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«Cooperazione territoriale europea»
2,52% percentuale delle risorse assegnate all'Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea rispetto al totale delle risorse dei Fondi Strutturali
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«Cooperazione territoriale europea»
Tutte le Regioni italiane potranno partecipare ai diversi programmi nell'ambito dell'Obiettivo Cooperazione territoriale. Il fondo strutturale utilizzato in Italia è il FESR.
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i tre obiettivi prioritari sono:
STRUMENTI I Fondi che intervengono nell'ambito della politica di coesione e contribuiscono a raggiungere i tre obiettivi prioritari sono:
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FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale): sostiene soprattutto gli investimenti produttivi, le infrastrutture, lo sviluppo delle piccole e medie imprese; FSE (Fondo Sociale Europeo): sostiene la promozione dell'occupazione (sistemi d'istruzione, formazione professionale, incentivi o aiuti per le assunzioni); Fondo di Coesione: rafforza la coesione economica e sociale della Comunità in una prospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile.
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Obiettivi Fondi convergenza FESR- FSE - Fondo di Coesione
competitività regionale e occupazione FESR - FSE cooperazione territoriale europea FESR
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il principio di specificità dei Fondi
I programmi operativi beneficiano infatti del finanziamento di un solo Fondo. Unica eccezione viene stabilita per gli Stati membri che beneficiano del Fondo di coesione, per i quali il FESR e il Fondo di coesione intervengono congiuntamente nei programmi operativi in materia di infrastrutture di trasporto e di ambiente.
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sia il FESR che il FSE possono finanziare, entro un limite del 10 % del finanziamento comunitario di ciascun asse prioritario di un programma operativo, azioni che rientrano nell'ambito di intervento dell'altro Fondo a condizione che esse siano necessarie al corretto svolgimento dell'operazione e ad essa direttamente legate
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Il Regolamento (CE) n. 1080/2006 definisce
FESR Il Regolamento (CE) n. 1080/2006 definisce i compiti del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il campo di applicazione del suo intervento nell'ambito degli obiettivi "Convergenza", "Competitività regionale e occupazione" e "Cooperazione territoriale europea" .
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FESR contribuisce al finanziamento di interventi destinati a rafforzare la coesione economica e sociale elimina le principali disparità regionali attraverso il sostegno allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle economie regionali. Finanzia programmi finalizzati alla riconversione delle regioni industriali in declino e delle regioni in ritardo di sviluppo sostiene la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.
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Nello specifico il FESR contribuisce al finanziamento di:
investimenti che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, principalmente nelle PMI ; investimenti in infrastrutture; attività finalizzate allo sviluppo regionale e locale attraverso il sostegno e i servizi alle imprese, la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari
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Nello specifico il FESR contribuisce al finanziamento di:
messa in rete, la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e i diversi operatori sociali, economici e ambientali; assistenza tecnica per l'attuazione di azioni di preparazione, sorveglianza, sostegno tecnico e amministrativo, valutazione e controllo necessarie all'attuazione del regolamento di riferimento.
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Nell'ambito dell'obiettivo "Convergenza"
FESR Nell'ambito dell'obiettivo "Convergenza" Interviene sul sostegno allo sviluppo economico sostenibile e integrato, a livello regionale e locale, e all'occupazione, Mobilita attraverso programmi operativi finalizzati all'ammodernamento delle strutture economiche e alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili.
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In particolare prevede azioni volte a:
R&ST; società dell'informazione; iniziative locali per lo sviluppo e supporto alle infrastrutture che forniscono servizi al fine di creare nuovi posti di lavoro; ambiente e prevenzione dei rischi; investimenti nel turismo, nella cultura e nell'istruzione; investimenti nei trasporti; investimenti nel settore dell'energia; investimenti nella sanità e nelle infrastrutture sociali.
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Nell'ambito dell'obiettivo "Competitività regionale e
FESR Nell'ambito dell'obiettivo "Competitività regionale e occupazione" nel quadro delle strategie di sviluppo sostenibile promuove l'occupazione si concentra su tre priorità:
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ambiente e prevenzione dei rischi;
accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni di interesse economico; innovazione della conoscenza.
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Nell'ambito dell'obiettivo "Cooperazione territoriale europea"
FESR Nell'ambito dell'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" converge sulle seguenti priorità:
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creazione e sviluppo della cooperazione transnazionale;
realizzazione di attività economiche, sociali e ambientali transfrontaliere mediante strategie comuni di sviluppo territoriale sostenibile; promozione finalizzata al rafforzamento dell'efficacia della politica regionale.
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FSE Il Regolamento (CE) n. 1081/2006 stabilisce
i compiti del Fondo sociale europeo, il campo d'applicazione del suo intervento, le disposizioni specifiche le tipologie di spesa ammissibili.
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L'obiettivo del FSE rafforzare la coesione economica e sociale
migliorare le possibilità di occupazione
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FSE aumentare l'adattabilità dei lavoratori e delle imprese,
potenziare il capitale umano, migliorare le possibilità di occupazione e di impiego e la partecipazione al mercato del lavoro, rafforzare l'inclusione sociale delle persone svantaggiate, combattere la discriminazione, ridurre le disparità occupazionali a livello nazionale, regionale e locale.
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Finanzia inoltre l'iniziativa comunitaria
FSE Finanzia inoltre l'iniziativa comunitaria EQUAL
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incoraggiare l'invecchiamento attivo e prolungare la vita lavorativa;
FSE Nell'ambito degli obiettivi "Convergenza" e "Competitività regionale e occupazione" accrescere l'adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori, al fine di migliorare l'anticipazione e la gestione positiva dei cambiamenti economici; migliorare l'accesso all'occupazione e l'inserimento sostenibile nel mercato del lavoro per le persone in cerca di lavoro e per quelle inattive, prevenire la disoccupazione, in particolare la disoccupazione di lunga durata e giovanile, incoraggiare l'invecchiamento attivo e prolungare la vita lavorativa;
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potenziare l'inclusione sociale delle persone svantaggiate ai fini della loro integrazione nel mondo del lavoro e combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro; potenziare il capitale umano promuovendo riforme dei sistemi di istruzione e di formazione e attività di rete tra gli istituti di istruzione superiore, i centri di ricerca e tecnologici e le imprese.
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FSE Nell'ambito degli obiettivi "Convergenza"
finanzia gli Stati membri al fine di espandere e migliorare gli investimenti nel capitale umano, promuove l'attuazione di riforme dei sistemi di istruzione e di formazione e lo sviluppo nella ricerca e nell'innovazione.
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FSE sostiene inoltre azioni transnazionali e interregionali, in particolare attraverso la condivisione di informazioni, esperienze, risultati o attraverso la realizzazione di azioni coordinate. promuove la buona governance e il partenariato. Il suo sostegno è definito ed attuato a livello territoriale tenendo conto del livello nazionale, regionale e locale e di una partecipazione equilibrata di donne e uomini alla gestione e alla realizzazione dei programmi operativi.
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Il Regolamento (CE) n. 1084/2006 definisce
FONDO DI COESIONE Il Regolamento (CE) n. 1084/2006 definisce le disposizioni specifiche relative al Fondo di coesione, disciplinato dal regolamento (CE) n. 1083/2006. Il Fondo di coesione è destinato al rafforzamento della coesione economica e sociale della Comunità in una prospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile.
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La politica di coesione UE Il Fondo di Coesione
18 mld. EUR stanziati per il Fondo di Coesione (1993 per finanziare infrastrutture di trasporto e ambientali in Stati membri con PIL inferiore al 90% della media comunitaria: Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo) Estensione del Fondo di Coesione anche ai nuovi Stati membri Irlanda dal 2004 non più beneficiario, a causa della forte crescita economica
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Ripartizione del bilancio complessivo dei Fondi strutturali e
del Fondo di coesione nel periodo (prezzi 1999) Massiccia concentrazione di risorse finanziarie per regioni Ob. 1
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Aiuti ai Paesi candidati 2000-2006
PHARE (dal 1989): rafforzare istituzioni, amministrazioni, enti pubblici per garantire la corretta applicazione del diritto comunitario; sostenere nuovi investimenti nei settori più deboli (infrastrutture, imprese, ecc.) SAPARD (dal 2000), Programma speciale di adesione per agricoltura e sviluppo rurale: preparare Paesi candidati all’adeguamento alla PAC ISPA (dal 2000), Strumento strutturale di preadesione: realizzazione di grandi progetti in ambito trasporti e tutela dell’ambiente
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L’efficacia della politica di coesione (1)
Ipotesi tradizionale divario centro-periferia: distanza dal centro delle attività economiche causa del ritardato sviluppo - modello utilizzato per il caso europeo (Capello, 2004) divergenza crescente tra regioni sviluppate Centro Europa (caratteristiche strutturali: economie di scale, manodopera qualificata, sviluppo tecnologico)/ periferiche o in ritardo “spirale di concentrazione dello sviluppo” (Leonardi, 1998) e aumento della divergenza delle economie regionali Ruolo delle politiche UE di trasferimento di risorse: “pagamenti di scambio” in cambio di non opposizione all’approfondimento dell’integrazione dei mercati, economica e politica; sostegno ai consumi e agli investimenti sui territori regionali; tendenza di crescita
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L’efficacia della politica di coesione (2)
Processo di convergenza: riduzione dal 1970 al 1995 del rapporto tra reddito regioni ricche e povere (Pil e Ppa pro capite) Dal 1993 convergenza di reddito pro capite anche per incremento (8 punti perc.in 10 anni) del Pil pro capite delle regioni della coesione Variazioni nella mappa dello sviluppo: spostamento epicentro della forza economica europea (verso sud) e aree di relativo sottosviluppo in regioni con vecchie aree industriali (Gran Bretagna, Belgio, Olanda); crescente attenzione UE a problemi territoriali di ristrutturazione e riconversione industriale Evoluzione disparità regionali oggetto di attenzioni di economisti regionali e Commissione UE (rapporti periodici sulla situazione econ. e sociale e svil. regionale nella Comunità; rapporti sulla coesione economica e sociale: 1996, 2001, 2005)
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L’efficacia della politica di coesione (3)
2° Relazione sulla coesione economica e sociale, situazione processo di convergenza (2001): evoluzione disparità negli anni ’90 crescita ricchezza pro capite e tendenza a convergenza di Pil pro capite nei singoli Stati; permanenza di disparità tra Stati membri e tra regioni ( ) ricche e povere; crescita di disparità interne ad alcuni Stati: tendenza all’andamento divergente di Pil pro capite e tassi di disoccupazione tra regioni dei singoli Paesi (es. Italia) (ampliamento divario regionale in termini di disoccupazione; concentrazione di attività economica e sviluppo (stock K e risorse umane qual.) nell’area centrale dell’Unione (1/3 popolazione, metà del Pil); problemi di approfondimento del divario tra regioni e di riduzione del Pil pro capite UE legati all’allargamento 3° Relazione sulla coesione economica e sociale – Febbraio 2004 – COM(2004)107def.
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L’efficacia della politica di coesione (4)
3° Rapporto (progress Report) sulla coesione, situazione processo di convergenza (Maggio 2005) – COM(2005)192final: disparità tra Stati in diminuzione, ma ancora considerevoli (nuovi Stati membri con Pil pro capite inferiore al 90% media UE, Irlanda 132%); disparità tra regioni elevate (189% della media UE-25 nelle 10 regioni più ricche, 36% nelle 10 più povere); tassi di occupazione lontani da obiettivo di Lisbona (70%): 62,9% nel 2003; 200 delle 254 regioni UE sono al di sotto dell’obiettivo Crescita nella produttività, ma ancora differenze: meno del 30% della media UE-25 in Polonia e Rep. Baltiche, 150% Lussemburgo e Irlanda
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Tendenze nelle disparità: da metà anni ’90, tasso di crescita medio annuo UE 2%
Disparità regionali in diminuzione, anche se maggiori di quelle tra Stati (“convergenza dei Paesi, divergenze tra regioni”) Ancora livelli elevati di disparità interne: 10% popolazione UE25 nelle regioni più povere Convergenza tra Stati e macroregioni; minore omogeneità del Pil pro capite tra le regioni amministrative Sforzi UE per la convergenza attraverso Fondi strutturali e Fondo di coesione: complementari ad altri fattori nazionali (stabilità macroeconomica, politiche capitale umano e attrazione investimenti, capacità amministrative degli Stati membri) e locali (qualità di politica e amministrazione) (Rapporto Sapir, 2004) (es. Irlanda e Mezzogiorno Italia)
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La politica di coesione nel periodo 2000-2006
Obiettivo Rafforzare la coesione economica e sociale e ridurre le disparità regionali Strumenti Tre Obiettivi e quattro Iniziative comunitarie; 49,5% della popolazione dell‘UE-25 vive in zone ammissibili di Obiettivo 1 Obiettivo 2 Risorse finanziarie Circa 233 miliardi di euro, pari ad un terzo del bilancio totale dell‘UE e allo 0,45% del PIL comunitario
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reti transeuropee di trasporto;
In particolare finanzia il sostegno di azioni attuate nei seguenti settori: reti transeuropee di trasporto; azioni nell'ambito ambientale finalizzate alla tutela ambientale in virtù del programma in materia di ambiente.
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Programmazione
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considerevoli modifiche rispetto alla precedente
Programmazione considerevoli modifiche rispetto alla precedente ( ). Causa: processo di allargamento a seguito del quale la composizione socio-economica dell'Unione si è notevolmente modificata relativamente alla riduzione del PIL medio degli stati membri, aumento complessivo di popolazione europeo aumento delle disparità economiche fra le diverse aree dell'Unione.
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Luglio 2004 la Commissione ha presentato una proposta di riforma della politica regionale da attuarsi per la programmazione viene poi consolidata a luglio 2006 attraverso nuovi regolamenti.
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La riforma si basa sui seguenti regolamenti:
regolamento generale che stabilisce le disposizione comuni per le fonti di finanziamento delle azioni strutturali (Regolamento n. 1083/2006); regolamento specifico per ciascun fondo: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo (FSE), Fondo di coesione (Regolamenti n /2006); regolamento relativo all'istituzione di uno strumento di assistenza preadesione (IPA) (Regolamento (CE) n. 1085/2006); regolamento relativo alla creazione di un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) (Regolamento (CE) n. 1082/2006).
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La riforma rafforza la coesione economica e sociale,
Nasce e si sviluppa in linea con le priorità individuate nelle agende di Lisbona del 2000 e di Göteborg del 2001
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la nuova programmazione
promuove la conoscenza e l'innovazione, migliora la competitività rende l'Europa un territorio su cui poter investire, migliora l'istruzione e la formazione del capitale umano per l'inserimento nel mercato del lavoro.
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La nuova strategia si articola in 3 nuovi obiettivi prioritari
Convergenza Competitività regionale e occupazione Cooperazione territoriale
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NOVITA' DELLA PROGRAMMAZIONE
L'allargamento dell'Unione europea costituisce una sfida senza precedenti per la competitività e la coesione dell'Unione e determina la necessità di rafforzare la politica di coesione economica, sociale e territoriale della Comunità europea. Nasce quindi l'esigenza di rivedere gli orientamenti strategici comunitari a favore della coesione, della crescita e dell'occupazione, attraverso la definizione di una nuova programmazione per il periodo
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Inoltre a seguito dell'allargamento la cooperazione rafforza il suo ruolo nella politica di coesione europea. La cooperazione transfrontaliera sulle frontiere interne (comprese quelle marittime) e sulle frontiere esterne deve essere proseguita e sviluppata, attraverso la realizzazione di programmi congiunti. La cooperazione territoriale, che riguarda programmi transfrontalieri, transnazionali e interregionali, rappresenta una delle innovazioni più interessanti della programmazione.
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La nuova politica regionale UE: le sfide
Ingresso di nuovi Paesi : superficie e popolazione UE 20%, Pil 5%. Nuovi Stati membri Pil 82% < 45-50% media UE (condizioni economiche e sociali spesso più sfavorevoli di regioni meno sviluppate UE) aiuti nella fase di preadesione 22mld. Euro, ISPA e Sapard Liberalizzazione degli scambi su scala mondiale, inasprimento della concorrenza e conseguente insediamento delle imprese nelle aree con condizioni più favorevoli (infrastrutture, servizi, manodopera qualificata, ecc.) Necessità di fornire gli strumenti resi necessari dalla società dell’informazione: reti di telecomunicazione, innovazione e formazione professionale di alto profilo
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Disparità (dati Eurostat, 2007, situazione 2004):
46 regioni (1/6): Pil pro capite >125% media UE-27 (8 Germania e G.B.; 7 Italia; 5 Paesi Bassi; 4 Austria; 3 Belgio e Spagna; 2 Finlandia; 1 Rep. Ceca, Irlanda, Francia, Slovacchia, Svezia, Lussemburgo) (es. Inner London 303% media UE-27; Lussemburgo 251%; Bruxelles 248%) 70 regioni (25%): Pil pro capite <75% media UE (15 Polonia; 8 Grecia; 8 Romania; 7 Rep. Ceca; 6 Bulgaria e Ungheria; 4 Francia, Italia, Portogallo, 3 Slovacchia, 1 Spagna, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta); (ultime 15 regioni in Bulgaria, Polonia, Romania) (es. nord-est Romania Pil 24% media UE-27)
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La nuova programmazione
definisce nuovi obiettivi riduce i Fondi che contribuiscono al raggiungimento di tali obiettivi a tre (FESR, FSE e Fondo di Coesione), rispetto ai cinque (FESR, FSE, FEAOG - Sezione Orientamento e Sezione Garanzia, SFOP e Fondo di Coesione) previsti nella precedente programmazione.
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FEASR e FEP sono stati integrati nella politica agricola comune e nella politica comune della pesca. tale novità rappresenta, quindi, una notevole semplificazione per la programmazione dei Fondi strutturali.
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Gli elementi innovativi della programmazione 2007-2013 possono pertanto essere riepilogati in:
nuove priorità e quindi nuovi obiettivi della politica di coesione; programmazione unitaria della politica di sviluppo; riduzione del numero di Fondi strutturali con l'esclusione dei Fondi destinati allo sviluppo rurale e alla pesca; specificità dei fondi; decentramento delle responsabilità; proporzionalità dei controlli; nuovo assetto dei sistemi di gestione e controllo e loro rafforzamento.
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OBIETTIVI E RISORSE FINANZIARIE
Risorse globali Le risorse disponibili, a livello europeo, da impegnare a titolo dei Fondi per il periodo ammontano a Euro. Di tali risorse una quota significativa è concentrata a favore delle regioni che ricadono nell'obiettivo "Convergenza".
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Risorse globali La Commissione procede a una ripartizione annuale indicativa per Stato membro conformemente ai criteri definiti nel regolamento 1083/2006 dell'11 luglio 2006, che stabilisce le disposizione comuni per le fonti di finanziamento delle azioni strutturali.
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Risorse globali Gli stanziamenti complessivi assegnati a ciascuno Stato membro nell'ambito di ciascun obiettivo dei Fondi non sono trasferibili tra loro, eccetto in alcuni casi nell'ambito dell'obiettivo "Cooperazione territoriale europea", come definito nel regolamento 1083/2006.
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Risorse per l'obiettivo Convergenza
81,54 % risorse complessive destinate all'obiettivo "Convergenza" rispetto alle risorse globali (ossia, in totale, a Euro) sono così ripartite tra le diverse componenti:
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Risorse per l'obiettivo Convergenza
il 70,51 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al finanziamento delle regioni il cui PIL pro capite è < al 75 % del PIL medio dell'UE a 25;
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Risorse per l'obiettivo Convergenza
il 4,99 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al sostegno transitorio e specifico delle regioni che sarebbero state ammissibili a titolo dell'obiettivo "Convergenza" se la soglia di ammissibilità fosse rimasta al 75 % del PIL medio dell'UE a 15, …ma che hanno perso tale ammissibilità poiché il loro livello di PIL pro capite supera il 75 % del PIL medio dell'UE a 25;
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Risorse per l'obiettivo Convergenza
il 23,22 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al finanziamento degli Stati membri ammissibili al finanziamento del Fondo di coesione il cui reddito nazionale lordo (RNL) pro capite è inferiore al 90 % dell'RNL medio dell'UE a 25 e che hanno un programma per conformarsi alle condizioni di convergenza economica;
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Risorse per l'obiettivo Convergenza
l'1,29 % (ossia, in totale, Euro) per il sostegno transitorio e specifico degli Stati membri ammissibili al finanziamento del Fondo di coesione nel 2006 e che avrebbero continuato ad essere ammissibili se la soglia di ammissibilità fosse rimasta al 90% dell'RNL medio dell'UE a 15, ma che hanno perso tale ammissibilità poiché il loro livello di RNL pro capite supera il 90 % dell'RNL medio dell'UE a 25.
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Risorse per l'obiettivo Competitività regionale e occupazione
Le risorse complessive destinate all'obiettivo "Competitività regionale e occupazione" ammontano al 15,95 % delle risorse globali (ossia, in totale, a Euro) sono così ripartite tra le diverse componenti:
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Risorse per l'obiettivo Competitività regionale e occupazione
il 78,86 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al finanziamento delle regioni il cui prodotto interno PIL pro capite è superiore al 75 % del PIL medio dell'UE a 25;
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Risorse per l'obiettivo Competitività regionale e occupazione
il 21,14 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al sostegno transitorio e specifico delle regioni il cui livello di PIL pro capite, supera il 75 % del PIL medio dell'UE a 15 che sarebbero state ammissibili a titolo dell'obiettivo "Convergenza" se la soglia di ammissibilità fosse rimasta al 75 % del PIL medio dell'UE a 15, ma che hanno perso tale ammissibilità a seguito.
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Risorse per l'obiettivo Cooperazione territoriale europea
Le risorse complessive destinate all'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" ammontano al 2,52 % delle risorse globali (ossia, in totale, Euro). Di queste risorse l'importo di 200 milioni di Euro è assegnato al Programma PEACE per il periodo attuato come programma di cooperazione transfrontaliera al fine di favorire la stabilità socioeconomica nelle regioni interessate e promuovere la coesione tra comunità.
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Risorse per l'obiettivo Cooperazione territoriale europea
La zona interessata comprende tutta l'Irlanda del Nord e le contee di frontiera dell'Irlanda. Il resto delle risorse destinate all'obiettivo, sono così ripartite tra le diverse componenti:
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Risorse per l'obiettivo Cooperazione territoriale europea
il 73,86 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al finanziamento della cooperazione transfrontaliera in cui ricadono sia le regioni della Comunità (di livello NUTS 3) situate lungo tutte le frontiere terrestri interne e lungo talune frontiere terrestri esterne e sia le regioni (di livello NUTS 3) situate lungo le frontiere marittime separate da un massimo di 150 chilometri;
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Risorse per l'obiettivo Cooperazione territoriale europea
il 20,95 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al finanziamento della cooperazione transnazionale delle zone ripartite per programma contenute negli elenchi di ammissibilità valido dal 1° gennaio 2007 al 31 dicembre 2013; il 5,19 % (ossia, in totale, Euro) è destinato al finanziamento della cooperazione interregionale, delle reti di cooperazione e dello scambio di esperienze sull'intero territorio della Comunità.
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"Lisbona" e Coesione, sviluppo rurale e politica della pesca
Fonte: Commissione Europea, Direzione Generale Politica Regionale Consiglio UE Linee di orientamento integrate per Crescita e Occupazione Commissione Europea Consiglio Politica della pesca PAC/Sviluppo rurale Politica di Coesione Linee guida strategiche per sviluppo sostenibile del settore pesca e delle aree costiere dipendenti dalla pesca Linee Guida strategiche comunitarie per la coesione Linee guida strategiche UE per lo sviluppo rurale Stati membri Programmi nazionali di riforma QSRN Quadri Strategici di Riferimento Nazionali Strategie nazionali di sviluppo rurale Piani strategici nazionali
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Ripartizione budget UE - 2007
Adozione bilancio per 2007 Avvio quadro finanziario UE Impegno 2007: 126,5 miliardi Euro (+5% 2006; 1,08% RNL UE) Ripartizione coerente con priorità strategiche UE: 43% (+14,5% 2006) Rubrica 1 “Competitività e Coesione” (45,5 miliardi Euro) 44,5% Rubrica 2 “Risorse naturali: modernizzazione agricola (+0,6%), sviluppo rurale (+3%), ambiente (+17,9%)” 1,2 miliardi Euro (+6,5%) Rubrica 3 “Cittadinanza, libertà sicurezza, giustizia” 6,8 miliardi Euro (+4,5%) Rubrica 8 “UE come attore globale..”
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Ripartizione budget UE
in %
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Politica regionale: confronto 2000-2006 // 2007-2013
Finanziamento: : 195 miliardi Euro Obiettivo 1 (Sviluppo aree in ritardo): 69,7% - 135,9 mld.; Obiettivo 2 (riconversione socioeconomica aree con difficoltà strutturali): 11,5% - 22,5 mld.; Obiettivo 3 (occupazione e formazione): 12,3% - 24,05 mld. : 308,041 miliardi Euro Obiettivo “Convergenza”: 82% Obiettivo “Competitività regionale e occupazione” (innovazione, sviluppo sostenibile, formazione, ecc.): 16% Obiettivo “Cooperazione territoriale europea”: 2,5%
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Politica regionale
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Convergence-Objective:
Regions below 75% of EU25 GDP Average 86 Regions 124 million inhabitants 27.3%of EU population Allocation: EUR bn
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Convergence Objective:
Regions below 75% of EU15 GDP (statistical effect/ phasing-out regions) 16 Regions 16.4 million inhabitants 3.6% of EU population Allocation: EUR 12.5 bn
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