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STRUTTURA TERZIARIA DELLE PROTEINE

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Presentazione sul tema: "STRUTTURA TERZIARIA DELLE PROTEINE"— Transcript della presentazione:

1 STRUTTURA TERZIARIA DELLE PROTEINE

2 FORZE NON COVALENTI Basso contenuto energetico, MA il gran numero di singole interazioni costituisce una forza di legame sufficiente a stabilizzare la struttura della proteina stessa. Forze idrofobiche Legami idrogeno Interazioni elettrostatiche Forze di dispersione di van der Waals

3 Esempi di strutture terziarie

4 PROTEINE FIBROSE

5 PROTEINE FIBROSE - Danno protezione esterna, sono i costituenti dello strato più esterno della pelle, dei capelli, penne unghie e corna. - Danno supporto, modello e forma perchè costituiscono la maggior parte de composti organici dei tessuti connettivi, inclusi tendini, cartilagine, ossa e gli strati profondi della pelle. -Hanno strutture più semplici delle proteine globulari

6 -cheratine capelli, lana, piume, unghie, artigli, aculei, squame, corna, gusci di tartaruga, strati esterni della pelle sono una famiglia, sono simili tra loro per la composizione in amminoacidi e per conformazione. Prodotte all’interno delle cellule epidermiche, le catene polipeptidiche si organizzano in filamenti, poi questi formano delle strutture a fune che riempiono la cellula.Le cellule muoiono e le pareti cellulari formano la cuticola. Ricche di amminoacidi che favoriscono la formazione di -elica. Contengono molti residui di cistina che possono formare legami disolfuro tra catene adiacenti.

7 La superstruttura secondaria del collagene è una tripla elica.
Il collagene fa parte di diverse strutture biologiche quali cartilagini, tendine, pelle. Strutture in rasmol

8 IL RAGGIUNGIMENTO DELLA CORRETTA STRUTTURA TERZIARIA
Christian Anfinsen negli anni ‘60 vinse il premio Nobel per aver dimostrato che il ripiegamento delle proteine nelle loro strutture terziarie è governato dalla proteina stessa. Tuttavia 30 anni dopo, alcuni scienziati hanno scoperto che altre proteine possono aiutare il processo del ripiegamento. Esse sono chiamate chaperoni (o chaperonine) e sono fisicamente associate alla proteina da “aiutare” durante il processo del ripiegamento. Tuttavia, una volta completato il proprio compito lo chaperone si stacca dalla proteina per trasferirsi su di un’altra che si sta ripiegando. Alcune proteine sono aiutate da più chaperoni e si hanno anche evidenze che il processo avviene con più stadi diversi.

9 L’esperimento di Anfisen utilizzò la Ribonucleasi
Ponti disolfuro -Mercatoetanolo Urea 8M Proteina denaurata Ponti dis. ridotti (HO-CH2CH2SH) Proteina nativa 4 ponti dis. Corretti. Invece di 4 qualsiasi dei 105 possibili (7x5x3) Ossidazione in condizioni rinaturanti

10 Struttura quaternaria di proteine:
l’emoglobina umana

11 Strutture quaternarie: struttura di un batteriofago
(virus del mosaico del tabacco)

12 Strutture quaternarie:
struttura di un virus (adenovirus)

13 Immagine in microscopia elettronica di un adenovirus

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