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Rivoluzione industriale e conflitto sociale
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Borghesia e proletario
La società plasmata dalla rivoluzione industriale è caratterizzata, secondo l’analisi marxiana, da due classi “principali”: Borghesia capitalista e proletariato, che nascono entrambe dai nuovi rapporti i produzione. I capitalisti detengono il monopolio dei mezzi di produzione, i proletari ne sono totalmente privi
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Disuguaglianze Nel corso dell’800 si evidenzia sempre più il contrasto tra l’eguaglianza formale, almeno dei cittadini maschi, e le profonde differenze nella distribuzione delle ricchezze, che vanno di pari passo col concentrarsi in un numero sempre più limitato di mani dei mezzi di produzione Il conflitto è tra capitale e lavoro, prima di tutto dunque tra detentori dei mezzi di produzione e detentori della sola forza-lavoro, Può assumere forme anche diverse: tra coloni e proprietari terrieri, tra artigiani e industriali.
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Borghesia e proletariato
La borghesia conquista parlamenti elettivi, suffragio per censo, costituzioni e monarchie costituzionali, Il lavoratori chiedono diritti-politici, sociali, economici: voto, legislazione di tutela obbligatoria, che intervenga sui salari e sull’orario i lavoro, assicurazioni sugli infortuni e per i lavoratori che non possono più lavorare, libertà di organizzazione. E più radicalmente la proprietà collettiva dei mezzi di produzione.
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Il nascere della classe operaia.
Il caso inglese
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E.P. Thompson Per Thomposon la classe si definisce in quanto anche coscienza di essere diversa, di avere non solo interessi, ma anche tradizioni, culture diverse. “L’esperienza di classe è determinata, in larga misura, dai rapporti di produzione nel cui ambito gli uomini sono nati- o vengono involontariamente a trovarsi. La coscienza di classe è il modo in cui queste esperienze sono vissute e riplasmate in termini culturali”.
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E.P. Thompson Negli anni i lavoratori inglesi raggiunsero in grande maggioranza un senso d’identità d’interessi, sia nei loro rapporti reciproci, sia nella comune opposizione ai governanti e imprenditori. Il radicalismo inglese elaborò teorie che sul continente verranno portate avanti in ambito già definibile come socialista.
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E.P. Thompson Precoce industrializzazione- precoce movimento operaio.
I lavoratori, e i pensatori inglesi agiscono in un regime “liberale”, anche se negli anni delle guerre contro la Francia rivoluzionaria e contro Napoleone si ha un attacco, da parte di governi conservatori alle libertà civili. I lavoratori godono della libertà d’organizzarsi, e vi è una magistratura relativamente indipendente.
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E.P. Thompson Il caso inglese presenta aspetti comuni ai casi successivi, e aspetti specifici, dei quali il più rilevante è la forte componente politica, fin dalle origini. E l’alleanza forte col radicalismo . In Inghilterra i rapporti produttivi e le condizioni di lavoro tipici della rivoluzione industriale vennero imposti non a una materia grezza, ma agli “inglesi nati liberi”.
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Età napoleonica Incontro tra radicali e lavoratori. Le Società per la Riforma, chiedevano parlamenti annuali, collegi elettorali uniformi, una diaria ai deputati, il suffragio maschile. Gli anni delle guerre contro la repubblica francese e contro Napoleone sono caratterizzati da forti limitazioni delle “libertà degli inglesi. Libertà di stampa, di organizzazione economica e politica, di riunione.
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Inghilterra Ottobre 1795, Two Acts, con il primo dei quali era dichiarato tradimento incitare il popolo, verbalmente o per iscritto, all’odio o al disprezzo per il re, la costituzione, il governo; in forza del secondo non si poteva organizzare alcun meeting di oltre 50 persone senza notifica preventiva a un magistrato, il quale aveva potere d’interrompere discorsi, arrestare oratori e disperdere assembramenti. 1799 Combination Acts vietavano le associazioni a carattere nazionale
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Inghilterra Prende il via in questi anni l’alleanza tra mercanti-industriali e nobiltà, proprio grazie alla guerra e alla repressione politica, che dà modo ai primi d’acquistare meriti di fronte ai secondi. I figli della borghesia mercantile ed industriale si arruolano nell’esercito, si presentano candidati alle elezioni, nelle file dei conservatori, le loro figlie rimpinguano con ricche doti matrimoniali le casse delle famiglie nobili.
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Inghilterra I lavoratori portano avanti rivendicazioni politiche e rivendicazioni economiche. Rivendicazioni politiche: voto, libertà di associazione, Rivendicazioni economiche: controllo dei prezzi e degli orari di lavoro, salari migliori, e si battono contro rigida disciplina delle fabbriche
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Hobsbawm Questa comparsa straordinariamente precoce sulla scena nazionale della classe operaia rifletté non già una società industrializzata, ma una società nella fase iniziale dell’industrializzazione. Erano i lavoratori dell’industria di lusso che godevano di prestigio e salari più alti. Così come quelle d’industrie di particolare complessità: tipografi, legatori, cappellai, orafi
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Hobsbawm In altri settori erano le fasce superiori, più professionali, disegnatori e stampatori, riparatori macchine. I mestieri di prestigio (aristocrazia operaia) erano, già nel 1818, e quantomeno a Londra, forniti di trade unions. Tuttavia, ancora nel 1830, gli operai industriali non erano solo, né in maggioranza, quelli di fabbrica,
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Hobsbawm Ma la maggior parte della classe lavoratrice era costituita da lavoranti in laboratori artigiani, o in casa propria, o manovali lavoranti a giornata in impieghi più o meno occasionali nei trasporti, nei cantieri, sui moli. Limitato dalla legislazione reazionaria, il movimento prese forme sotterranee.
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Forme di resistenza Abolite le leggi che proteggevano i lavoratori- tirocinio, possibilità per la magistratura di determinare salari minimi-, tra il 1809 e il 1813, I rapporti tra lavoratori e imprenditori venivano, dunque, lasciati al liberismo più completo, mentre le leggi contro le coalizioni ostacolavano le possibilità dei lavoratori di difendersi e contrattaccare. Questi ricorsero sempre più alla giustizia nel tentativo di richiamare in vita la legislazione protettiva, e di ottenere la fissazione di un salario minimo
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Forme di resistenza I lavoratori si organizzarono in società di resistenza segrete, con rituali di accesso, giuramenti di fedeltà, che si richiamavano alle tradizioni massoniche. Nelle campagne come forme di resistenza la caccia e la pesca di frodo, il furto agricolo, l’invio di lettere anonime, l’incendio dei covoni. In alcune regioni industriali le società luddiste, la cui caratteristica più eclatante era la distruzione della macchine, e le lettere minatorie ad industriali
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Giovani Tories Nel 1824 al governo sono arrivati i “giovani tories”, moderatamente liberali- leader Robert Peel 1824 abolizione dei Combination Acts. Le trade-unions possono organizzarsi alla luce del sole. 1828 abolizione del Test-Act , introdotto nel 1673, che escludeva i non anglicani dalle cariche pubbliche. 1830 sale sul trono Guglielmo IV, ministero whig, guidato da Grey.
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Wighs 1832 riforma parlamentare: diminuiti i mandati dei “rotten borroughs” borghi putridi, a favore delle circoscrizioni urbane, che avevano visto, ormai da decenni, un grande incremento della popolazione, diritto di voto ai proprietari di una casa. 1833 legge sul lavoro nelle fabbriche: orario massimo per i fanciulli di 12 ore; obbligo scolastico, istituzione degli ispettori statali. Ma vengono anche inasprite le leggi sui poveri
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Cartismo 1836 sotto la guida di Thompson e del falegname Lovett nasce la Working Men’s Association. 1838) in cui i cartisti chiedevano il suffragio universale maschile, lo scrutinio segreto, il Parlamento annuale, un’indennità ai deputati, collegi numericamente uguali e la soppressione del censo. Le petizioni furono respinte dal Parlamento (1839, 1842) e ciò provocò sommosse.
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Cartismo Alle richieste politiche se ne aggiunsero altre di ordine sociale: diritto al lavoro e al suo prodotto integrale, socializzazione della terra e controllo economico dei mezzi di produzione da parte dei lavoratori. . Nel 1846 il governo conservatore di Peel si risolve ad abolire il dazio sul grano 1847 Introduzione della giornata di 10 ore nelle fabbriche.
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