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EGITTO Presentazione di Franck Pascal
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L’Egitto ha un sistema semi-presidenziale multi-partitico.
Sistema partitico L’Egitto ha un sistema semi-presidenziale multi-partitico. Pur essendo un sistema semi-presidenziale, con ripartizione del potere esecutivo tra Primo Ministro e Presidente, quest’ultimo possiede comunque gran parte dei poteri effettivi. Il Presidente è eletto con consultazioni popolari con un solo candidato.
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Legislativo Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale. Siamo di fronte ad un bicameralismo asimmetrico. La prima camera è l’ Assemblea del Popolo (Majlis al-Sha’b), composta da 454 deputati La seconda camera è il Consiglio Consultivo (Majlis al-Shūra), composto di 264 consiglieri. L’Assemblea ha l’ultima parola in caso di disaccordo tra le due camere. Il Parlamento può sfiduciare il governo.
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Sistema elettorale Tre fasi: prima voto per l’Assemblea del Popolo, poi per il Consiglio consultivo, infine (tra marzo e aprile) voto per il successore di Hosni Mubarak. Si può dire che sia un sistema misto. Infatti, prevede che i due terzi dei seggi siano assegnati con metodo proporzionale in circoscrizioni plurinominali con liste bloccate. L’altro terzo viene eletto in modo singolare.lnfatti,ci troviamo di fronte ad un sistema maggioritario a doppio turno in collegi "binominali”. Ciascuno elegge due candidati; uno di questi deve essere un lavoratore o un contadino. Questo è dovuto all’impostazione socialista nasseriana.
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Sulla seconda dimensione “lijphartiana”
Il territorio è articolato in 29 muhāfaza, o governatorati. Ognuno di questi è retto da un governatore designato dal Presidente. Per cambiare la Costituzione, l’Esercito ha provvisoriamente fornito ai giuristi la possibilità di attuare degli emendamenti che dovessero poi essere approvati da un referendum, come vedremo successivamente. Il Potere giudiziario sta diventando sempre più indipendente ed è retto dalla Suprema Corte Costituzionale. Vige una civil law, eccetto per affari matrimoniali e status personale, dove vige il diritto religioso.
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Sistema partitico dopo la rivoluzione
A seguito della rivoluzione, vi è stata una proliferazione non indifferente di nuovi partiti. Nella successiva slide abbiamo un quadro interessante dei grossi mutamenti avvenuti.
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Indice di seguito extraelettorale
Un altro dato interessante, secondo questo draft, è quello di andare a guardare il numero di fans presenti su Facebook. E’ importante farlo poiché questo social network ha rappresentato uno dei motori trainanti della rivoluzione. L’ultimo aggiornamento è di qualche mese fa. Nell’immagine che segue, abbiamo le percentuali di seguito per ciascuna delle varie “famiglie” partitiche.
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I partiti con maggiore seguito cibernetico
Free Egyptians Party (partito liberale) Freedom and Justice Party (partito islamico) Kenana Party (partito di centro-sinistra) Wafd (partito liberale) Social Democratic Party (partito di centro-sinistra) El-Adl (Justice Party) (partito centrista) El-Wasat (partito islamico) Change and Development Party (partito indipendente)
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Seguito per le varie “famiglie” partitiche
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Referendum e cartogramma
Il referendum avvenuto nel marzo 2011 è stato proposto per chiedere alla popolazione se fosse favorevole a degli emendamenti costituzionali. Questi emendamenti riguardavano le condizioni che governano la candidatura alle presidenziali e le modalità di supervisione del processo elettorale. Il 77% della popolazione si è dimostrata favorevole. Per maggiori informazioni sugli emendamenti in questione, ecco un link:
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Densità dei governatorati
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Cartogramma
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Territorio altamente sproporzionato
Se consideriamo che nel 3% del territorio egiziano sono stati espressi il 64% dei voti all’ultimo referendum, e che al contrario nel 92% del territorio è stato espresso solamente l’1,8% dei voti, ci rendiamo conto di quanto sia poco proporzionata la distribuzione della popolazione sul territorio. Inoltre, vi è una netta concentrazione di abitanti nella parte nord-est dell’Egitto.
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Opinione pubblica L’opinione pubblica vive la rivoluzione come incompleta. Infatti, ad avviso di molti giornalisti che hanno vissuto e vivono sul campo i sommovimenti di Piazza Tahrir, Mubarak è stato cacciato grazie al benestare delle Forze Armate. Queste ultime sarebbero il potere forte che, se dovesse essere abbattuto, rappresenterebbe la vera conclusione della rivoluzione egiziana.
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