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PubblicatoStefano Rossetti Modificato 10 anni fa
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IL TRASPORTO Il trasporto nella storia Lo sviluppo dei trasporti
Mezzo e modo di trasporto
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Il trasporto nella storia
I Romani furono i primi a costruire una rete organica di vie di comunicazioni terrestri che aveva come scopo principale il controllo di territori conquistati e, come effetto secondario, quello di allargare i mercati. Le strade lastricate romane, rispetto alle precedenti permettevano una maggiore velocità di spostamento, funzione importante per il mantenimento della sicurezza e dell’unità dell’Impero. Esse segnarono inoltre la fortuna economica, politica e commerciale di nuove città sorte lungo il loro percorso. L’epoca delle scoperte e delle conquiste coloniali è segnata dal forte miglioramento dei trasporti marittimi. Con la prima rivoluzione industriale la nuova fase economica fu sospinta dalla macchina a vapore che sancì la nascita di un nuovo tipo di trasporto ,la ferrovia, la quale segnò la colonizzazione di grandi paesi come gli USA e la Russia. Molto importanti sono anche i canali e i fiumi navigabili che consentono di trasportare le merci a prezzi più bassi.
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Lo sviluppo dei trasporti nel xx secolo
All’inizio del 900, con la seconda rivoluzione industriale, si verifica un rallentamento dello sviluppo delle ferrovie che lasciano spazio agli autoveicoli, all’aereo e ai condotti. L’automobile si diffonde con un incremento formidabile diventando il simbolo della società industriale; la crescita di questi nuovi mezzi è accompagnata dal miglioramento tecnico dei collegamenti marittimi, fluviali e ferroviari determinando una forte riduzione dei costi e un notevole incremento della velocità dei traffici. Inoltre si è favorita la crescita e il miglioramento delle infrastrutture e l’incremento delle portate e dei mezzi specializzati per le merci. Dopo la Seconda guerra mondiale è proseguita l’azione volta al superamento dei condizionamenti naturali negativi che permangono attualmente nei paesi sottosviluppati.
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La scelta del mezzo e del modo di trasporto
Nel 1948 Hoover presentò un’analisi sulla struttura dei costi di trasporto, nella quale distingueva la componente fissa, come i costi fissi, dalla componente variabile, come i costi sostenuti per i carburanti. Per quanto riguarda il mezzo impiegato la convenienza varia in relazione alla distanza da percorrere. Il trasporto stradale ha costi fissi molto bassi ma costi variabili elevati; le ferrovie e le vie d’acqua comportano invece costi fissi più elevati e costi variabili inferiori. Il modello di Hoover non tiene però conto di una serie di variabili che possono condizionare la scelta del mezzo: vanno dalla velocità alla sicurezza e alla maggiore o minore concorrenza tra i trasportatori. Negli ultimi trent’anni sono state introdotte innovazioni sui modi di trasporto. La più importante è stata l’unitizzazione dei carichi, vale a dire l’utilizzo di imballaggi come il container. Questo modulo di carico può essere trasferito su treno, nave, autocarro, aereo, con costi e tempi di carico e scarico molto ridotti rispetto al passato.
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