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L’INFERMIERE DI MEDICINA INTERNA: UNA COMPETENZA SPECIFICA?

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Presentazione sul tema: "L’INFERMIERE DI MEDICINA INTERNA: UNA COMPETENZA SPECIFICA?"— Transcript della presentazione:

1 L’INFERMIERE DI MEDICINA INTERNA: UNA COMPETENZA SPECIFICA?
Tiziana Montruccoli RITD Dipartimento internistico Ospedale di “C.Magati” Scandiano –RE_ Reggio Emilia 18 marzo 2009

2 L’infermiere, in seguito all’abolizione del mansionario e quindi dopo l’applicazione del profilo professionale e la formazione universitaria con approfondimento e aumento delle conoscenze, ha visto ampliare il proprio“ambito professionale”

3 Nelle u.o. di Medicina afferiscono quotidianamente pazienti sempre più complessi con pluripatologie che richiedono un’assistenza infermieristica di qualità Per raggiungere tale obiettivo occorre che l’infermiere abbia: Una solida preparazione teorica Una forte determinazione Ed alta professionalità

4 Sono necessarie: - Competenze tecniche - Competenze assistenziali: piani di lavoro e assistenza personalizzata …ma occorre anche - Competenza educativa Poco considerata negli ambiti formativi, ma sta assumendo un ruolo sempre più importante soprattutto nelle u.u.o.o. di medicina

5 “LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE” slogan di moda in questo periodo è da sempre il punto di forza dell’infermiere internista

6 Infatti chi si occupa di valutare le potenzialità residue di ogni soggetto, la sua prospettiva di reinserimento a domicilio, l’integrazione con le strutture domiciliari..? L’infermiere delle medicine ha percorso per “piacere” o per “forza” questa strada, in quanto senza questo percorso i nostri ricoverati verrebbero dimessi con troppo ritardo o in modo inadeguato

7 INFERMIERISTICA DELLO
PROGETTO LA GESTIONE INTEGRATA INFERMIERISTICA DELLO SCOMPENSO CARDIACO

8 SCOPO/ OBIETTIVI Cartella comune:ospedale - MMG
Individuare un gruppo di paz. da seguire in modo integrato Seguire i pazienti da un punto di vista Clinico/ educazionale

9 TAPPE DEL PROGETTO Inizio anno 2006
Partecipanti: . 5 infermieri dell’u.o. di medicina- . 2 infermieri amb. cardiologico dedicato . 4 infermieri SID- . 1 coordinatore- 1 Ritd- 2 infermiere Medici di nucleo – . 2 MMG . 1 infermiera di dir. San./nucleo ambulatorio HTA Formazione : corso di 6 incontri di 4 ore

10 CONTENUTI FORMAZIONE Cenni di fisiopatologia (segni, sintomi, classificazione NYHA) La terapia farmacologica EMPOWERMENT - EDUCAZIONE TERAPEUTICA 70% del monteore dedicato al corso Foto gruppo a scuola

11 EMPOWERMENT Processo che rende le persone capaci di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla OMS 1986

12 EDUCAZIONE TERAPEUTICA
E’ una forma di prevenzione terziaria: si rivolge a pazienti affetti da malattie croniche per i quali la prognosi può migliorare grazie all’auto-sorveglianza e alla partecipazione del paziente al processo di cura

13 EDUCAZIONE TERAPEUTICA
“Più un malato conosce la sua malattia meno la teme e più è capace di gestirla correttamente” J.Ph.Assal

14 Scopo del corso di formazione
Tecniche di comunicazione : verbali e non verbali Strategie comunicative Capacità all’ascolto - empatia Raccogliere e ricevere informazioni Dare informazioni e educare Costruire una relazione

15 DIFFICOLTA’ Non è stato facile per i partecipanti frequentare questo corso, perché “I giochi di ruolo” mettono in evidenza la capacità di relazione, esponendosi così alle critiche – difficoltà……

16 Ruolo infermiere dell’u.o. di medicina
Durante il ricovero: Valutazione del contesto famigliare-lavorativo - culturale Individuare se necessario il care-giver Conoscere le aspettative e desideri del paziente

17 Ruolo dell’infermiere dell’u.o. di medicina
Colloqui brevi, ma mirati alle difficoltà evidenziate, cercando una alleanza con il paziente e il supporto del famigliare. La famiglia è il contesto in cui il paziente vive la sua malattia. “La malattia cronica” è da condividere.

18 RUOLO DELL’INFERMIERE ALLA DIMISSIONE
Alla dimissione l’infermiere stipula un “CONTRATTO/ ACCORDO EDUCATIVO È un accordo scritto(scheda) adeguato ai suoi bisogni – alle sue potenzialità- è condiviso e può essere realizzato in tempi differenti

19 Paziente dimesso Si reca dal MMG con la lettera di dimissione -la cartella SCC e la scheda educativa L’infermiera del nucleo stabilisce il prossimo controllo e verificherà se gli obiettivi sono stati raggiunti e annota i contenuti del colloquio sulla cartella SCC CARTELLA SCC – STRUMENTO UNICO CARTELLA SCC Sig. Mario Rossi

20 CONTROLLI SUCCESSIVI Dall’inf. di nucleo 2 volte al mese per educazione sanitaria (stili vita,controllo peso - edemi-PA-dispnea) MMG ogni due mesi – oppure su richiesta dell’infermiera Ambulatorio cardiologico dedicato ogni 3 mesi

21 INFERMIERE SID Il ruolo dell’infermiera del SID è rivolto a pazienti che non possono accedere all’ambulatorio del medico di base, oppure quando sono i famigliari a richiederlo (anche per un breve periodo).

22 “COMPETENZA EDUCATIVA”
PAZIENTE AL CENTRO Il paziente ha quindi un ruolo centrale nel processo di cura Gestione integrata con la “PRESA IN CARICO” e “COMPETENZA EDUCATIVA”

23 Dati raccolti Pazienti seguiti sono stati n° 31(18 maschi- 13 femmine- età media 70 anni) Gravità: classe NYHA II / III 1 o più ricoveri nell’anno precedente all’assistenza integrata Consenso ad essere seguiti in ass.int. Possibilità di raggiungere l’ambulatorio

24 DROP OUT Decessi 4 non a causa di patologia cardiaca –(3 per neoplasie-1 per patologia respiratoria) Non “complianti” 3 ( si sono ritirati perché hanno ritenuto troppo impegnativa per loro una tale modalità assistenziale)

25 Pazienti con 1 o più ricoveri nell’ultimo anno

26 LO STATO DELL’ARTE CRITICITA’???!!
L’ambito educativo è il più difficile perché mette in evidenza la RELAZIONE : INERMIERE-PAZIENTE – FAMIGLIA I processi educativi vanno individualizzati in quanto ogni paziente ha il suo vissuto che lo rende unico

27 TEAM All’interno del team ogni operatore ha il suo ruolo e ognuno ruota intorno al paziente che E’ PROTAGONISTA (RUOLO CENTRALE) DEL PROCESSO DI CURA

28 WE HAVE A TEAM!!!! FOTO TEAM

29 INFATTI… Alla base della soddisfazione professionale non può esserci la “semplice” esecuzione di procedure, anche se articolate e complesse, ma LA GESTIONE DI UN PROCESSO che solo grazie alle competenze acquisite, ad un percorso formativo e ella pratica assistenziale RENDE UNICO L’ATTO PROFESSIONALE

30 e allora ?? E’ una sfida doverosa per l’infermiere a cui non possiamo sottrarci, Una lunga strada, ma come tutte le sfide è allettante Dobbiamo essere capaci di modellare l’assistenza in base alle nuove esigenze …..

31 WE HAVE A DREAM

32 GRAZIE PER L’ATTENZIONE


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