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PubblicatoMaddalena Papi Modificato 11 anni fa
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IL FISIOTERAPISTA RESPIRATORIO NELLA REALTA’ SANITARIA ITALIANA Marta Lazzeri Elena Telaro
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Premessa Nel 2003 ARIR sviluppa e commissiona una indagine telefonica sui fisioterapisti respiratori per indirizzare strategicamente le sue attività Nel 2003 ARIR commissiona ad una società di ricerche in campo sanitario una indagine per individuare le modalità di lavoro e le competenze dei fisioterapisti respiratori in italia
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Il campione Un campione casuale di 1310 strutture sanitarie pubbliche e private (su 2450 in totale) distribuite come la popolazione italiana (40% - 23% - 37%) E’ stato individuato un campione casuale di 1310 strutture sanitarie pubbliche e private sul totale di 2450 esistenti al momento dell’indagine distribuite come la popolazione italiana
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Metodologia Questionario telefonico
Fase di ricerca del fisioterapista nella struttura Somministrazione del questionario 14 domande (organizzazione, valutazione e trattamento, competenza) E’ stato scelto di utilizzare un questionario telefonico per cercare di avere la massima adesione possibile visto che dati in letteratura riportano in generale una scarsa adesione ai questionari inviati per posta L’indagine prevedeva una fase abbastanza articolata per ricercare il fisioterapista respiratorio all’interno della struttura Individuata si passava alla somministrazione del questionario vero e proprio diviso in tre parti che valutavano l’organizzazione, gli strumenti di valutazione e trattamento utilizzati e le competenze
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Sono state effettuate 5000 telefonate in totale sulle 1310 strutture selezionate
503 ospedali con Fisioterapisti Respiratori 778 interviste realizzate
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Primi risultati In 503 (38%) strutture è stato trovato almeno un fisioterapista respiratorio. Il 90% dei fisioterapisti ha accettato di rispondere al questionario 807 62% NO 503 38% SI I risultati sono quindi su 778 fisioterapisti in totale
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Presenza fisioterapisti
Sono 778 i fisioterapisti che hanno risposto al questionario provenienti da 503 strutture su 1310 contattate 25% si 57% si 18% si I dati di seguito riportati provengono quindi dai questionari di 778 fisioterapisti provenienti dalle 503 strutt
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Problematiche del paziente
5) Il paziente le viene dato in carico (leggere) Per problematiche esclusivamente respiratorie Per problematiche prevalentemente respiratorie Per problematiche esclusivamente neuromotorie Per problematiche prevalentemente neuromotorie Per altre problematiche e cioè Prevalentemente Respiratorie Neuromotorie Entrambe in egual modo Esclusivamente respiratorie neuromotorie Altro 41% 40% 11% 2% 1% 5% Alla domanda sulle probelmatiche del paziente preso in carico le percentuali mostrano che i pazienti che si occupano di fisioterapia respiratoria si occupano in realtà anche di altre patologie I fisioterapisti sono spesso dei tutto fare, professionisti magari anche di esperienza che però devo aver a che fare con molte patologie a volte anche con diverse età
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Reparti in cui interviene il fisioterapista respiratorio
15) Qual è il reparto in cui intervieni prevalentemente per la FISIOTERAPIA RESPIRATORIA? Degenza riabilitativa Chirurgia Pneumologia Terapia Intensiva Altro 25 % 22 % 20 % 18 % 15 % Quando si occupano di pazienti respiratori i fisioterapisti si spostano da un reparto all’altro
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Giorni settimana attività di Fisioterapia Respiratoria
13) Per quanti giorni la settimana è prevista la copertura dell’attività di FISIOTERAPIA RESPIRATORIA? Per n°……. giorni su 7 Non risponde 5 su 7 gg 6 su 7 gg 7 su 7 gg 1-4 su 7 gg 46% 43% 7% 4% 73% sono ospedali generali o specialistici e solo 11% ospedali di riabilitazione quindi stride i 5 gg/7 73% ospedali generali
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Valutazione (sempre+frequentemente)
Le procedure di valutazione sono poco utilizzate. Meno della metà degli intervistati dice di utilizzare almeno una delle procedure elencate. Questo è sconcertante per tre motivi: Valutazione deve avvenire prima del trattamento per scegliere le procedure adeguate , personalizzarle alla situazione del paziente e monitorare i suoi cambiamenti nel tempo Valutazione permette di acquisire dei dati oggettivi sul paziente da poter condividere con il resto dello staff e l’accumulo e l’analisi di questi dati permette di far nascare nuove ipotesi o di affinarne di già conosciute Dati della valutazione sono quanto serve per sedersi al tavolo delle amministrazioni ed essere convincenti sulla necessità di tali servizi Prendendo in esame i dati dei fisioterapisti che lavorano in pneumologia abbiamo notato che sono sostanzialmente diversi dal totale suggerendo un comportamento diverso, in questo caso al maggio utilizzo di strumenti di valutazione Dato sconcertante è che più della metà dei fisioterapisti in ICU tiene sotto controllo la saturimetria quando i pazienti sono monitorati costantemente e il dato è leggibile al monit
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Trattamento (sempre+frequentemente)
Per quanto riguarda i trattamenti utilizzati si nota una inversione di tendenza tra i trattamenti “storici” e i trattamenti più moderni specifici Infatti esiste poco coinvolgimento nelle terapie più specifiche. Il dato sulla NIMV,migliore nel gruppo della pneumologia, è quello che crediamo potrebbe essere sostanzialmente diverso oggi visto che l’indagine è del 2003
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La presa in carico è autorizzata dal fisiatra?
Una delle domande per cercare di comprendere le modalità di lavoro dei fisioterapisti chiedeva da chi fosse inviato il pz respiratorio al fisioterpista. Del 43% non autorizzate dal fisiatra oltre la metà sono autorizzate direttamente dal pneumologo.
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Conclusioni (I) Pochi fisioterapisti respiratori
Si occupano anche di altre patologie Scarso utilizzo degli strumenti di valutazione Poco coinvolgimento nelle terapie più specifiche Interventi standardizzati e poco personalizzati? Le conclusioni che vorremmo oggi evidenziare per la discussione sono che i fisioterapisti respiratori sono pochi e non si occupano solo di respiratoria. Hanno ancora poca familiarità con gli strumenti di valutazione propri del loro lavoro Sono poco coinvolti nelle terapie più specifiche e moderne del settore Possiamo ipotizzare facciano interventi standardizzati e poco personalizzati alle esigenze del paziente
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Conclusioni (II) Ipotesi che il gruppo della pneumologia agisca in modo diverso perché stimolato e supportato da una equipe che condivide gli obiettivi e l’operato Per quanto riguarda le differenze evidenziate nel gruppo della pneumologia la nostra ipotesi come per altro già esposto in altri lavori come l’indagine della norrnmberg sui fisio delle terapie intensive È che lavorare in un ambiente facilitante perché stimolati e sostenuti dalla condivisione degli obiettivi e dell’operato si traduca in scelte più appropriate in termini di valutazioni e trattamenti Norrenberg et al Intensive Care Med Jul;26(7):
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Cosa fare? SPECIALIZZAZIONE FORMAZIONE ORGANIZZAZIONE
Master Fisioterapia Respiratoria Università di Milano Descrivere le realtà che sono già presenti Modelli di cura integrata appropriati per la malattia respiratoria Questo ci fa sostenere quindi l’esigenza di arrivare presto ad un obiettivo di specializzazione. Che l’associazione sta perseguendo a mo di associazione di categoria avendo istituito un percorso universitario di specializzazione e avendo già da tempo organizzato degli aggiornamenti ECM che coinvolgessero più attori dell’equipe respiratoria. Percorsi che si potrebbero affiancare anche da organizzazioni di unità operative, reparti o servizi dove la situazione facilitante crei il circolo virtuoso che sembra essere suggerito dai dati fin qui presentati. Più che di altre indagini sulla situazione italiana potrebbero essere interessanti dell descrizioni dettagliate delle realtà che già esistono per poter individuare gli aspetti “esportabili” Aggiornamento congiunto (es: ARIR-AIPO)
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