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Accanimento terapeutico Definizione etico - clinica
Reggio Emilia 18 aprile 2008 Giovanni Zaninetta S.I.C.P. Hospice Domus Salutis, Brescia
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Accanimento terapeutico
Tradizionalmente si individuano gli estremi della questione etica nell’accanimento terapeutico (meglio definibile come ostinazione terapeutica o “overtreatment“) e nell’anticipazione della morte (di solito definita eutanasia)
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Accanimento terapeutico
In realtà l’alternativa che usualmente si pone al paziente terminale (oncologico e non oncologico) è tra ostinazione diagnostico-terapeutica ed abbandono terapeutico
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Accanimento terapeutico
Nessun medico è disposto ad ammettere di praticare l’accanimento diagnostico terapeutico ma esso è sotto gli occhi di tutti (insieme all’abbandono terapeutico)
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Accanimento terapeutico
La linea di confine tra l’accanimento terapeutico e la corretta terapia passa attraverso un giudizio etico e clinico che tenga conto della complessa realtà del malato cronico in fase avanzata e terminale
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Accanimento terapeutico
I criteri che caratterizzano l’accanimento terapeutico Inutilità o inefficacia delle cure Penosità o gravosità per il malato Eccezionalità degli interventi
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Eccezionalità degli interventi
Per stabilire l’eccezionalità dell’intervento in passato era comune l’uso dei termini “mezzi ordinari e mezzi straordinari”
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Proporzionalità delle cure
Più correttamente oggi si utilizza il concetto di proporzionalità delle cure
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Proporzionalità delle cure
Quali le differenze?
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Proporzionalità delle cure
Ordinarietà e straordinarietà sono concetti centrati esclusivamente sul mezzo terapeutico
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Proporzionalità delle cure
Proporzionalità e non proporzionalità sono giudizi che derivano da un rapporto tra il mezzo terapeutico ed il malato a cui esso è applicato
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Proporzionalità delle cure
Può essere relativamente facile praticare cure palliative quando il malato è stato identificato come “in fase avanzata”: però non sembra mai il momento giusto per farlo
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Orientamenti terapeutici nella malattia avanzata
FASE OBIETT. PRIMARIO MISURE DI SUPPORTO ALIMENT. ARTIF. IDRATA ZIONE CURATIVA SOPRAV- VIVENZA SI PALLIATIVA QUALITÀ DI VITA SOLO PER MIGLIORA- RE LA QUALITÀ DI VITA TERMINALE (GIORNI) NO SI/NO
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Non esiste aprioristicamente
Quali allora le opzioni etiche? Non esiste aprioristicamente un limite alle cure
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Proporzionalità delle cure
È doveroso individuare con buona precisione la fase terminale comportandosi coerentemente
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Proporzionalità delle cure
Attraverso l’attenzione quotidiana alla futilità terapeutica Attraverso l’attenzione quotidiana alla futilità diagnostica
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Proporzionalità delle cure
Attraverso la proporzione tra qualità e quantità delle cure e i risultati attesi in termini di qualità di vita e di rispetto della libertà del paziente
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Il fanatismo (l’accanimento terapeutico) è un dubbio ipercompensato
C.G. Jung
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Il fanatismo (l’accanimento terapeutico) consiste nel raddoppiare gli sforzi quando si è dimenticato l’obiettivo G. Santayana
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Per concludere Per prendersi cura in modo appropriato della persona morente è indispensabile raggiungere un equilibrio clinico ed etico che rappresenta l’essenza più vera delle cure palliative
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