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ESISTE UN ACCANIMENTO ASSISTENZIALE INFERMIERISTICO?
CONGRESSO REGIONALE SOCIETA’ ITALIANA DI CURE PALLIATIVE EMILIA ROMAGNA Reggio Emilia 18 Aprile 08 Hotel Classic ESISTE UN ACCANIMENTO ASSISTENZIALE INFERMIERISTICO? C.I. Emanuela Vignoli UCP-HOSPICE FORLIMPOPOLI- DOVADOLA
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… esiste accanimento assistenziale? …esiste accanimento terapeutico?
Chi stabilisce quello che si può, che si deve e non si deve fare? Chi traccia il confine tra quello che è lecito fare e quello che è eccessivo? Oppure tra quello che è troppo poco e quello che dovrebbe essere il minimo accettabile di prestazione, di competenza, di professionalità? … esiste accanimento assistenziale? …esiste accanimento terapeutico? Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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Accanimento terapeutico: definizione
“ Trattamento di documentata inefficacia in relazione all’obiettivo, a cui si aggiunga la presenza di un rischio elevato e/o una particolare gravosità per il paziente con un’ulteriore sofferenza in cui l’eccezionalità dei mezzi adoperati risulta chiaramente sproporzionata agli obiettivi della condizione specifica ” (Manni C, Accanimento terapeutico in rianimazione e terapia intensiva, 1996) Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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.....Di astenermi dall’ “accanimento” diagnostico terapeutico”
L’accanimento terapeutico è un concetto abbastanza chiaro e fondamentale nei testi di etica medica “Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo,giuro: ….. .....Di astenermi dall’ “accanimento” diagnostico terapeutico” (Il giuramento di Ippocrate - estratto) “Il medico anche tenendo conto della volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall’ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e\o un miglioramento della qualità della vita.” (Codice di deontologia medica 2006 Art.16 ) Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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“…..il Medico deve intervenire in scienza e coscienza, nei confronti del paziente incapace, nel rispetto della dignità della persona e della qualità della vita, evitando ogni accanimento terapeutico, tenendo conto delle precedenti volontà del paziente.” (Codice deontologia medica 2006 Art.35 ) “…. In caso di compromissione dello stato di coscienza, il medico deve proseguire nella terapia di sostegno vitale finchè ritenuta ragionevolmente utile evitando ogni forma di accanimento terapeutico” (Codice deontologia medica 2006 Art.39/3 ) Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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Questi concetti nell’esperienza clinica quotidiana divengono invece estremamente nebulosi. Chi deve prendere una DECISIONE dalla quale è difficile tornare indietro che influenza inevitabilmente non solo il tempo di sopravvivenza ma anche la qualità della vita e spesso della morte, deve essere sempre cauto, ponderato, messo in discussione e condiviso, non solo con la PERSONA MALATA, ma se possibile con la FAMIGLIA e TUTTA L’EQUIPE TERAPEUTICA. PROCESSO DECISIONALE COMPETENZE RESPONSABILITA’ Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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Può esistere accanimento assistenziale infermieristico?
Ma se esiste accanimento terapeutico Può esistere accanimento assistenziale infermieristico? SI Componente tecnica dell’inf. Componente soggettiva del pz Parole chiave: COMPETENZA e RESPONSABILITA’ professionale ETICA e DEONTOLOGIA professionale PERSONALIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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COMPETENZA e RESPONSABILITA’ professionale
Intesa come COMBINAZIONE di conoscenze teoriche, abilità attitudini e motivazioni Si traducono in COMPORTAMENTO osservabile e sistematicamente ripetibile ovvero è il valore aggiunto del professionista, che viene messo in atto in un determinato contesto per raggiungere un determinato scopo. Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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ETICA E DEONTOLOGIA PROFESSIONALE
Operatore sanitario quotidianamente chiamato a fronteggiare situazioni che implicano il ricorso alle norme etiche distinte in due categorie: PROBLEMA ETICO DILEMMA ETICO Decidere ciò che si deve fare per il pz, piuttosto che ciò che si fa o ciò che si può fare per lui. Quando si è costretti a scegliere tra due valori che pur essendo in apparenza entrambi eticamente accettabili, sono in conflitto tra loro. Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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RISPOSTE COMPORTAMENTALI
imposte dalla legge Io Infermiere mi impegno nei tuoi confronti a: “INSEGNARTI quali sono i comportamenti più adeguati per ottimazzare il tuo stato di salute nel rispetto delle tue scelte e stile di vita” (Il patto infermiere-cittadino 12 maggio 1996) “La responsabilità dell'infermiere consiste nel curare e prendersi cura della persona, nel rispetto della vita, della salute, della libertà e della dignità dell'individuo.” (Codice deontologico dell’infermiere 12 febbraio 2008 Art 3) Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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“L'infermiere tutela la volontà dell’assistito di porre dei limiti agli interventi che non siano proporzionati alla sua condizione clinica e coerenti con la concezione da lui espressa della qualità di vita.” (Codice deontologico dell’infermiere 12 febbraio 2008 Art 37 ) “L’infermiere, quando l’assistito non è in grado di manifestare la propria volontà, tiene conto di quanto da lui chiaramente espresso in precedenza e documentato.” (Codice deontologico dell’infermiere 12 febbraio 2008 Art 38 ) Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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PERSONALIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA
L'assistenza infermieristica, è costituita dall'insieme delle attività che concorrono a soddisfare un particolare e specifico tipo di bisogno. Essa, in essenza, nella sua natura intrinseca, è l'espressione pratica di un "sentire etico universale" che l'infermiere esprime "in toto" quando ne assume la responsabilità. L'assistenza infermieristica si attua secondo le sequenze del problem solving, con crescente rigore scientifico, si pone obiettivi di risultato e si documenta con idonei modelli informativi che sono a disposizione di tutti gli operatori. Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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PERSONALIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA
Ma tutto il sapere pratico (modelli operativi, protocolli) che professionalizza i comportamenti e garantisce gli assistiti, NON E’ SUFFICIENTE ha realizzare la qualità assistenziale se non si traduce in una specifica situazione personale Se non si PERSONALIZZA nella RELAZIONE PROFESSIONALE Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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Quale stima del benessere del paziente?
Nekolaichuk et al, Pall Med 1999 Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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ETICA DELLA CURA ( competenza e relazionalità)
Riflessione sul “bene per il malato” La Norma giuridica è il referente Il Codice deontologico è il garante ETICA DELLA RESPONSABILITA’ (motivazione all’azione) Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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SOGGETTIVITA’ DEL PAZIENTE cioè di cosa il pz ha realmente bisogno in quel momento e non quello che da protocollo sarebbe giusto fare Creare un’alleanza terapeutica assistenziale fra pz, familiari e tutta l’equipe assistenziale Permette di offrire alla persona assistita,le migliori cure possibili nel rispetto della sua LIBERTA’e della sua DIGNITA’ Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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Un vecchio camminava sulla battigia allo spuntare del sole, quando vide, davanti a sé, un giovane che raccoglieva le stelle marine e le lanciava in mare. Raggiuntolo, gli chiese perché lo facesse.”Cerco di salvare le stelle marine prima che sorga il sole” rispose il giovane. “Ma la spiaggia è lunga miglia e miglia e di stelle arenate ce ne saranno milioni, che differenza puoi fare tu? lo apostrofò il vecchio. Il giovane,raccolta una stella marina, la pose nel cavo della mano, la guardò e quindi la lanciò in mare…” Per questa…”, disse,”fa la differenza…” ( da Ethical decision making in nursing, 1991) Reggio Emilia 18 Aprile 08 C.I. Emanuela Vignoli
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Grazie per l’attenzione
C.I. Emanuela Vignoli UCP-HOSPICE FORLIMPOPOLI- DOVADOLA
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