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MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI
APPROPRIATEZZA DI PRESCRIZIONE E APPROPRIATEZZA DI EROGAZIONE MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI RIABILITATIVI Dott.Renzo Scolastici
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Insufficiente appropriatezza della prescrizione
PROBLEMA Crescita della domanda di riabilitazione ambulatoriale Aumento delle liste di attesa nei Centri Ambulatoriali Insufficiente appropriatezza della prescrizione
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RISOLUZIONI POSSIBILI
Razionalizzazione dell’offerta dei servizi Definizione dei criteri di accesso Definizione tempi e modi di erogazione delle prestazioni
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Fornire il trattamento riabilitativo appropriato al soggetto assistito
Razionalizzare l’offerta dei servizi Fornire il trattamento riabilitativo appropriato al soggetto assistito
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COSA E’ L’APPROPRIATEZZA?
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L’appropriatezza è un termine nuovo per la cultura sanitaria e ancor più per quella giuridica nel nostro Paese
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ESISTONO DIVERSE DEFINIZIONI DI APPROPRIATEZZA CHE SI SONO EVOLUTE NEL CORSO DEL TEMPO
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1^ DEFINIZIONE DI APPROPRIATEZZA
“Grado in cui la conoscenza e le tecniche disponibili sono usate bene o male nel trattamento delle malattie e nel raggiungimento della salute” Donabedian (1973)
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Questa definizione limita però il campo all’appropriatezza clinica e non include l’appropriatezza organizzativa ( o assistenziale) A. CLINICA: utilizzo di una prestazione efficace ed indicata per il bisogno A. ORGANIZZATIVA: utilizzo del miglior contesto per erogare la prestazione ( più efficace, più sicuro, più gradito, meno costoso) A. TEMPORALE: tempestività
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2^ DEFINIZIONE DI APPROPRIATEZZA
Un servizio o una prestazione sanitaria efficaci devono essere richiesti ed erogati solo per il paziente ( o per i problemi) per cui sono indicati ( i benefici superano nel caso concreto i rischi), al momento giusto, al livello organizzativo ottimale ( accessibile, efficace, sicuro, meno costoso).
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DEFINIZIONE ATTUALE DI APPROPRIATEZZA
Una prestazione è appropriata se oltre ad essere efficace viene erogata a quei soggetti che ne possono realmente beneficiare, con la modalità assistenziale più idonea e con le caratteristiche di tempestività e di continuità, necessarie a garantirne effettivamente l’utilità.
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DISTINZIONE ATTUALE DI APPROPRIATEZZA
Appropriatezza clinica: riguarda l’indicazione o l’effettuazione di un intervento sanitario in condizioni tali che le probabilità di trarne beneficio superano i rischi Appropriatezza organizzativa: si riferisce al livello assistenziale (medicina di base, ambulatoriale, ricovero) che deve essere adeguato all’intervento sanitario e clinicamente appropriato in termini di sicurezza e di economicità nel consumo di risorse
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QUALE E’ L’UTILIZZO DELL’APPROPRIATEZZA?
la domanda espressa (necessità ) + l’offerta resa disponibile = l’utilizzo L’appropriatezza sta proprio qui, nel corretto utilizzo da parte degli agenti della domanda dell’offerta resa disponibile In sanità si devono intercettare anche i bisogni inespressi
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Per attuare tutto questo è necessario stabilire
RAPPORTO DI EFFICACIA, EFFICIENZA E APPROPRIATEZZA
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EFFICACIA: giudizio, che dipende da fasi sperimentali, circa la validità di una procedura o di una prestazione in termini di esiti di salute EFFICIENZA: modalità per produrre ed erogare materialmente quella prestazione ai costi più bassi APPROPRIATEZZA: uso di quella prestazione inerente alla sua richiesta o prescrizione a fronte di uno specifico bisogno/domanda
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EFFICACIA È in generale, la misura della corrispondenza tra i risultati ottenuti e gli obiettivi prefissati. In sanità l’efficacia è la probabilità di modificare in meglio lo stato di salute di una popolazione, di un sottogruppo, di un individuo. Può essere: Teorica in contesti sperimentali e selezionati Pratica in contesti reali e operativi
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EFFICIENZA È la misura del rapporto tra prodotti ottenuti e risorse impegnate Può essere: Allocativa migliore distribuzione delle risorse tra impieghi alternativi Tecnica o operativa migliore combinazione dei fattori produttivi a livello operativo
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EFFICIENZA E APPROPRIATEZZA: Distanza tra l’ideale e il reale
Il medico fornisce al paziente tutte le informazioni di cui necessita per poter prendere una decisione; poi è dovere del medico mettere in atto la decisione, una volta che il paziente l’abbia assunta LA REALTA’ Il paziente fornisce al medico tutte le informazioni di cui il medico necessita per prendere una decisione; poi è dovere del paziente mettere in atto la decisione, una volta che il medico l’abbia assunta (A. Williams, cit. da N. Dirindin)
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QUAL’E’ IL GIUSTO USO? In fisioterapia, come in ogni altra branca della medicina, tante volte vi sono aree grigie e quasi sempre il giusto lo è solo relativamente e provvisoriamente È importante quindi fissare criteri di appropriatezza per delimitare il campo ai possibili usi distorti dell’assistenza sanitaria Inoltre, nella prima fase di applicazione, l’appropriatezza mette a rischio di conflitti, perché a volte non vi sono certezze o sicurezze ma solo buone pratiche o esperienze di successo
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QUALI SONO I CRITERI DI APPROPRIATEZZA?
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1°criterio : Distinzione tra Presidi e Centri
Diversi standard organizzativi PRESIDI AMBULATORIALI Diverse Tariffe CENTRI AMBULATORIALI
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Caratteristiche distintive dei Presidi e dei Centri
Caratteristiche del pz e dell’ intervento riabilitativo Presidi ambulatoriali Centri ambulatoriali Grado di disabilità del soggetto assistito Disabilità transitorie e/o minimali Disabilità importanti con possibili esiti permanenti, spesso multiple Modalità dell’intervento Prestazioni in seduta singola raggruppabili in uno o più cicli, anche per piccoli gruppi di utenti Presa in carico globale del soggetto Metodologia dell’intervento Singolo programma terapeutico riabilitativo Progetto riabilitativo personalizzato Figure professionali coinvolte Medico specialista fisiatra e fisioterapista Equipe multidisciplinare
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Criteri di accesso Rivolti al trattamento di
CENTRI AMBULATORIALI Criteri di accesso PRESIDI AMBULATORIALI Rivolti al trattamento di disabilità importanti con possibili esiti permanenti, spesso multiple, che richiedono una presa in carico nel lungo termine e quindi un “progetto riabilitativo”. Le prestazioni erogate, si differenziano dalle attività ambulatoriali specialistiche, di cui al DM 22 luglio 1996, per la presa in carico multiprofessionale del soggetto disabile, tramite il “progetto riabilitativo individuale” Rivolti al trattamento di Disabilità transitorie e/o minimali, che richiedono un semplice e breve programma terapeutico-riabilitativo attuabile attraverso il ricorso alle prestazioni previste dal DM 22 luglio 1996 DGR 2200/2000 DM 22/7/1996 DPR 14/1/1997 Linee Guida 7 Maggio 1998 DPCM 29/11/2001
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Quali sono le disabilità afferenti ai nostri presidi ambulatoriali ?
Criteri di accesso Quali sono le disabilità afferenti ai nostri presidi ambulatoriali ? Disabilità di entità contenuta, di recente insorgenza ed a rapida soluzione; Disabilità croniche stabilizzate di entità contenuta, per le quali possono essere necessari interventi riabilitativi di “mantenimento” o di prevenzione del degrado motorio-funzionale acquisito; Disabilità minimali croniche che richiedono interventi caratterizzati prevalentemente da prestazioni di terapia fisica strumentale.
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2° criterio: LA CONDIZIONE PATOLOGICA (causa di diverse tipologie di
disabilità)
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QUALI CONDIZIONI PATOLOGICHE accedono al Centro ambulatoriale?
Lesioni del SNC-SNP Patologie ortopedico-traumatologiche Patologie oncologiche Patologie cardio-respiratorie Patologie vascolari periferiche Patologie urogenitali Artropatie
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Quali condizioni patologiche accedono al Presidio ambulatoriale?
Lesioni del SNC e SNP Patologie ortopedico traumatologiche Di entità contenuta,di recente insorgenza ed a rapida soluzione Artropatie Che richiedono prevalentemente prestazioni di terapia fisica strumentale
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IN REALTA’ Ad una stessa patologia possono
corrispondere a seconda della gravità : disabilità complesse disabilità minimali
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COSA ALTRO VIENE VALUTATO INSIEME ALLA CONDIZIONE PATOLOGICA ?
Specifica tipologia di disabilità Fase del processo morboso Gravità della disabilità Acuto Subacuto Cronico
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3° criterio: Tempi di attesa La definizione dei tempi di erogazione delle prestazioni ambulatoriali si basano sull’utilizzo dei codici di priorità (acuto, sub-acuto, cronico) e sulle fasi biologiche del processo di recupero
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Tempi di attesa Codice 2 (paziente subacuto) Codice 1 (paziente acuto)
indicante massima priorità, volto a garantire un intervento tempestivo e precoce nelle fasi di malattia in cui è maggiore il potenziale di ripristino dell’autonomia. Codice 2 (paziente subacuto) indicante media priorità. Codice 3 (paziente cronico) per individuare l’ assenza di priorità, nelle disabilità non modificabili in cui l’obiettivo dell’intervento ambulatoriale è dato prevalentemente dal miglior utilizzo possibile delle abilità residue e dal miglioramento della partecipazione anche attraverso interventi sull’ambiente (TEMPI DI ATTESA MOLTO ESTENSIVI).
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IN SINTESI La regolazione dell’accesso e
le priorità di trattamento nei Centri/Presidi ambulatoriali di fisioterapia si basano su ben definiti criteri di appropriatezza prescrittiva ed erogativa
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Grazie … per la vostra attenzione
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MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI
APPROPRIATEZZA DI PRESCRIZIONE E APPROPRIATEZZA DI EROGAZIONE MODALITA’ DI ACCESSO AI SERVIZI RIABILITATIVI Dott.Renzo Scolastici
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“ Il SSN assicura … i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse” D.L. vo 299/1999, art. 1 c.2
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Appropriatezza Erogativa
E’ la componente della qualità di una prestazione sanitaria che si riferisce alla: validità tecnico scientifica accettabilità accessibilità rispetto allo stato corrente delle conoscenze
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Appropriatezza Erogativa
Si determina mediante la selezione, tra gli interventi di provata efficacia, di quello che più facilmente produce gli esiti desiderati per un individuo
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LA MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EFFICACIA
Validità tecnico-scientifica: prima componente dell’appropriatezza erogativa LA MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EFFICACIA Nuovo approccio all’assistenza sanitaria
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LA MEDICINA BASATA SULLE PROVE DI EFFICACIA
Le decisioni cliniche devono risultare dall’applicazione delle migliori evidenze scientifiche in quel campo partendo dalla revisione critica della letteratura biomedica
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accettabilità: seconda componente dell’appropriatezza erogativa
le prestazioni sono “accettabili” se essenziali ed appropriate secondo i criteri periodicamente verificati dalle Regioni
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Livelli Essenziali di Assistenza
I LEA sono il frutto dell’accordo stipulato tra Governo e Regioni in materia sanitaria l’8/8/2001, dell’accordo del 11/11/2001 e recepito con il DPCM del 29/11/2001 Il compito dei LEA è di garantire su tutto il territorio nazionale uguali prestazioni ai cittadini
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Le prestazioni e i servizi inclusi nei LEA rappresentano il livello “essenziale” garantito a tutti i cittadini dello Stato ma le Regioni possono utilizzare proprie risorse per garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA
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I LEA includono per la prima volta il concetto di garanzia dell’assistenza erogata e di appropriatezza (sia clinica che organizzativa)
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Appropriatezza clinica
Riguarda l’indicazione o l’effettuazione di un intervento sanitario in condizioni tali che le probabilità di trarne beneficio superano i rischi
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Appropriatezza organizzativa
Si riferisce al livello assistenziale (medicina di base, ambulatoriale, ricovero) che deve essere adeguato all’intervento sanitario e clinicamente appropriato in termini di sicurezza e di economicità nel consumo di risorse
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Prestazioni escluse dai LEA
Quelle che non hanno come fine diretto la tutela della salute Quelle di cui l’efficacia non è sufficientemente provata in ambito scientifico e che non soddisfano il principio di appropriatezza Quelle in cui il bilancio complessivo dei loro benefici in rapporto al costo risulta sfavorevole Prestazioni ed attività che il S.S.N. non fornisce
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Prestazioni totalmente escluse dai LEA( allegato 2 A )
Prestazioni di medicina fisica, riabilitativa ambulatoriale: massoterapia distrettuale riflessogena, pressoterapia, elettroterapia antalgica, ultrasuonoterapia, trazione scheletrica, ionoforesi, laserterapia antalgica
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Prestazioni parzialmente escluse dai LEA ( allegato 2B)
Il DPCM elenca una serie di prestazioni che potranno essere fornite ai cittadini solo a condizione che venga rispettato il principio dell’appropriatezza clinica e organizzativa
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Prestazioni parzialmente escluse dai LEA ( allegato 2B)
Sulla base di questo principio il decreto prevede che vengano individuate, con provvedimenti successivi delle Regioni, quali prestazioni continueranno ad essere assicurate da parte del SSN
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Accessibilità: terza componente dell’ appropriatezza erogativa
E’ la possibilità per l’utenza di fruire tempestivamente del servizio necessario garantito dal SSN in relazione alle risorse disponibili e alla definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA)
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ACCESSIBILITA’ Criteri Prescrizione medica L.E.A.
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1° criterio di accessibilità:
PRESCRIZIONE MEDICA L’accesso alle prestazioni è diretto, su prescrizione dei MMG o dei MPLS sul ricettario unico regionale.
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È raccomandabile prevedere la visita specialistica al fine di garantire la globale presa in carico dell’utente per tutto il percorso diagnostico-terapeutico con la formulazione di un progetto riabilitativo individualizzato.
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2° criterio di accessibilità : I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA
Le prestazioni incluse nei LEA vengono garantite su tutto il territorio nazionale a tutti i cittadini gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket)
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La accessibilità deve essere garantita anche attraverso una moderna, razionale, corretta e trasparente gestione delle liste di attesa.
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In sintesi: Un intervento sanitario può essere definito appropriato
se è di efficacia provata per le indicazioni cliniche riconosciute se viene erogato in condizioni tali da “consumare” un’appropriata quantità di risorse
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Riflessioni: quali criticità ?
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Scarsi gruppi multidisciplinari che con metodologia evidence-based producono linee guida cliniche che rappresentano lo strumento di riferimento per definire i criteri di appropriatezza professionale e organizzativa Prove di efficacia limitate e difficilmente trasferibili tra i vari contesti che non supportano sufficientemente l’efficienza delle modalità organizzative
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Conclusioni: Noi professionisti dovremmo per primi riconoscere nella fisioterapia una branca della medicina che come tale necessita di essere basata sull’evidenza scientifica
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Le regioni e le Aziende dovrebbero mettere a punto strumenti integrativi
Con decreto 23aprile2010 ,la Regione Lazio detta le indicazioni per i prescrittori di prestazioni di Medicina Fisica e Riabilitazione: obbligo della indicazione del Determinante Clinico/Quesito Diagnostico attraverso la classificazione ICD-9 sulle ricette del SSR
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CONCLUSIONI: “ Le prestazioni che fanno parte dell’assistenza erogata, non possono essere considerate essenziali, se non sono appropriate” PSN
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Grazie … per la vostra attenzione
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