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La personalità ossessiva
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Pulsioni, affettività e temperamento
Il conflitto affettivo di base nelle persone ossessive è tra rabbia (per essere controllato) e paura (di essere condannato e punito). Caratteristica fondamentale della personalità ossessiva è la presenza di una affettività repressa, inaccessibile o razionalizzata. Un’importante eccezione alla regola dell’affettività nascosta in questo gruppo diagnostico concerne la rabbia: l’ossessivo può accettare la collera se la considera ragionevole e giustificata. Un’altra eccezione al quadro generale di anaffettività nelle persone ossessive è la vergogna, che può essere in parte esplorata in modo cosciente, senza ricevere il diniego che viene invece riservato ad altri sentimenti.
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Freud: ipersensibilità anale, fisiologica e costituzionale
Freud: ipersensibilità anale, fisiologica e costituzionale. Gli analisti contemporanei non ritengono necessario questo assunto per spiegare le dinamiche ossessive, ma molti concordano che i problemi “anali” caratterizzano il mondo inconscio degli ossessivi. Freud notò che molte caratteristiche tipicamente associate alle personalità ossessive, come la pulizia, l’ostinazione, le preoccupazioni per la puntualità, la tendenza a ritirarsi, sono connesse all’addestramento alla pulizia. L’addestramento alla pulizia può creare sentimenti di rabbia e fantasie aggressive che alla fine il bambino percepisce come una parte di sé cattiva, sadica, sporca, di cui vergognarsi. Il bisogno di acquisire il controllo, di essere puntuale, pulito e ragionevole, piuttosto che privo di controllo, disordinato, sporco e preda di emozioni come rabbia e vergogna, diventa importante per il mantenimento dell’identità e dell’autostima. Queste dinamiche contribuiscono al crearsi di un Super-Io molto severo.
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Stile cognitivo La rigidità, si riferisce a varie caratteristiche, ma, in particolare, il tipo di attenzione: in questi soggetti vi è una disattenzione attivamente mantenuta nei confronti dei fatti nuovi e dei punti di vista diversi dal proprio; questo viene aprioristicamente mantenuto in modo ostinato e dogmatico. Inoltre, l’attenzione non è libera e mobile. Vi è una incapacità a mantenere un’attenzione liberamente fluttuante. Essa è sempre estremamente focalizzata, penetrante e concentrata sui dettagli. Quindi, un’attenzione limitata nella mobilità e nell’estensione, ma focalizzata sui dettagli che, abitualmente, sono di tipo tecnico. Ciò porta a una incapacità a cogliere alcuni aspetti del mondo, come il “tono” delle situazioni sociali. Le capacità intuitive vengono considerate scomode ed evitate con la concentrazione focalizzata e intensa. La capacità di dirigere volontariamente il fuoco dell’attenzione e di mantenerlo per un tempo prolungato è ipertrofica ed accompagnata dalla difficoltà a distogliere il fuoco dell’attenzione.
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Processi difensivi e adattivi
La difesa organizzatrice delle persone prevalentemente ossessive è l’isolamento dell’affetto. Tale meccanismo crea una separazione tra l’esperienza che l’ha creata e il suo significato emotivo. Le persone ossessive sopravvalutano l’attività mentale e cognitiva e tendono a svalutare i sentimenti, associandoli alla puerilità, debolezza, perdita di controllo. Sono persone molto ben funzionanti in ruoli “pubblici”, ma molto in difficoltà rispetto alla dimensione “privata”.
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Un altro meccanismo di difesa tipico delle personalità ossessivo-compulsive è la formazione reattiva. Questo meccanismo permette di trasformare l’odio in amore, il desiderio in disprezzo, l’invidia in attrazione. Freud pensava che la coscienziosità, la meticolosità, la frugalità e la diligenza delle persone ossessivo-compulsive fossero formazioni reattive contro il desiderio di essere irresponsabili, disordinate, sregolate e ribelli.
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Le relazioni oggettuali
La prospettiva delle relazioni oggettuali indica la centralità dei problemi di controllo nella famiglia di origine degli ossessivi. È probabile che il genitore che ha esercitato un eccessivo controllo sull’addestramento alla pulizia lo abbia esercitato anche sui problemi della fase orale, edipica e di ogni altra fase successiva. Se il controllo viene esercitato con un atteggiamento di base affettuoso, ciò favorisce lo sviluppo di persone ossessive, con buona motivazione al successo, che si aspettano molto da se stesse e hanno buone possibilità di raggiungere i propri obiettivi. Quando le richieste dei genitori sono irragionevoli o premature e implicano la condanna, gli adattamenti ossessivi dei figli possono assumere una forma problematica. Un altro tipo di contesto familiare è l’opposto polare rispetto alla famiglia moralistica e ipercontrollante.
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Il Sé ossessivo-compulsivo
Le persone ossessive e compulsive sono profondamente preoccupate dei problemi di controllo e rettitudine morale: comportarsi bene significa tenere sotto stretto controllo le parti del Sé aggressive, licenziose e bisognose. Non è raro che si tratti di individui profondamente religiosi, grandi lavoratori, autocritici e fidati. Sono molto apprensivi, specialmente quando devono fare una scelta, ed è facile che restino paralizzati quando l’atto di scegliere contiene implicazioni significative. Da qui la tendenza a posporre le decisioni fino a che non sia chiaro quale sia quella “perfetta” (e cioè libera da sensi di colpa e da incertezze). Le persone con organizzazione compulsiva risolvono nella direzione opposta: si lanciano nell’azione prima di considerare le alternative possibili. La scelta implica responsabilità per le proprie azioni e responsabilità significa tollerare livelli normali di colpa e vergogna.
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Transfert e controtransfert
Le persone ossessive sono generalmente “buoni pazienti”. Sono serie, coscienziose, oneste, motivate e molto impegnate. Tuttavia hanno anche la reputazione di essere pazienti difficili. E’ tipico che i pazienti ossessivi percepiscano il clinico come un genitore devoto ma giudicante e pieno di pretese, di cui colgono la compiacenza sul piano cosciente e l’opposizione inconscia. Nonostante la loro rispettosa collaborazione, trasmettono un tono sottostante di irritabilità e critica, sentimenti che di solito vengono negati quando il terapeuta li commenta. L’atmosfera di critica velata creata da una persona ossessivo-compulsiva può essere scoraggiante e deprimente. Inoltre può accadere che i clinici si sentano annoiati o emotivamente distanti dall’intellettualizzazione incessante del cliente.
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Lo stile ossessivo per Westen
Pur confermando la loro particolare propensione all’intellettualizzazione e all’azione, a discapito della vita emotiva, non appaiono così rigidi e disfunzionali. I pazienti di questo gruppo sembrano invece dotati di numerose risorse. La descrizione SWAP evidenzia freddezza e coartazione emotiva, difficoltà ad esprimere la rabbia e a concedersi di provare emozioni piacevoli; questi aspetti rimandano all’utilizzo elettivo della difesa di isolamento dell’affetto e alla presenza di uno schiacciante senso di colpa.
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