La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

I MODULO L’APPROCCIO PSICODINAMICO ALLO STUDIO DELL’ADOLESCENZA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "I MODULO L’APPROCCIO PSICODINAMICO ALLO STUDIO DELL’ADOLESCENZA"— Transcript della presentazione:

1 I MODULO L’APPROCCIO PSICODINAMICO ALLO STUDIO DELL’ADOLESCENZA

2 MODELLI DI STUDIO DELL’ADOLESCENZA
MODELLO PSICOBIOLOGICO (S. HALL, 1904) “seconda nascita” MODELLO SOCIO-ANTROPOLOGICO (M. MEAD, 1928) “fenomeno determinato culturalmente” MODELLO PSICOANALITICO (A. FREUD, 1936; P. BLOS, 1962) “ricapitolazione della sessualità” e “formazione del carattere” MODELLO COGNITIVO (PIAGET, 1972; BRUNER, 1986) “primato del pensiero” (ipotetico deduttivo e narrativo) MODELLO PSICO-SOCIALE (HAVIGHURST, 1952; ERIKSON, 1950) “compiti e sfide di sviluppo”

3 MODELLO PSICODINAMICO CLASSICO
L’adolescenza costituisce una fase critica della formazione del carattere, inteso come modalità stabile di approccio ai dati della realtà. L’interpretazione psicanalitica ha costituito dagli anni ’30 del XX secolo in poi il modello principale di riferimento per comprendere alcuni tratti peculiari degli adolescenti. Vi sono diverse posizioni, ma alcune teorie fondamentali sono considerate classiche, in questo ambito: quelle di Anna Freud, di Peter Blos e di Donald Meltzer.

4 TEORIA DELLA “RICAPITOLAZIONE” DI A. FREUD (1936)
L’adolescenza costituisce la prima ricapitolazione della sessualità infantile, il primo momento, cioè, in cui si attua una sorta di “riepilogo” e ciò che è accaduto prima può aiutare a comprendere il presente. E’ una sorta di punto critico. La seconda ricapitolazione si avrà nel climaterio. In seguito alle stimolazioni della pubertà si verifica, dopo la fase di latenza, il riemergere dell’ES, notevolmente rafforzato, mentre l’IO e il SUPER-IO in parte sono rigidi, in parte deboli. Dallo scontro (conflitto) tra l’ES e l’IO e il SUPER-IO può generarsi o il carattere, o una nevrosi.

5 TEORIA DELLA “RICAPITOLAZIONE” DI A. FREUD (1936)
Tale conflitto si esplica mediante la messa in atto di meccanismi di difesa, che spiegano alcuni atteggiamenti o modi di essere peculiari dell’adolescenza: Intellettualizzazione: tendenza alla discussione, alla speculazione intellettuale Ascetismo: scelta di vita rinunciataria Narcisismo: centrazione su di sè Rimozione: isolamento (perché vengono rimossi gli oggetti infantili) Disinvestimento affettivo (anche del Super-IO): senso di solitudine e antisocialità Spostamento: ammirazione e idealizzazione di amici o di altri adulti L’esito del conflitto (nevrosi o carattere) dipende dall’intreccio di diversi fattori: 1)la forza degli impulsi dell’ES (pubertà); 2) la capacità dell’IO di tollerare gli impulsi; 3) il tipo e l’efficacia dei meccanismi di difesa dell’IO.

6 TEORIA DI P.BLOS (1962) La formazione del carattere avviene attraverso alcune sfide (che implicano l’affrontare dei compiti di sviluppo) La prima e più importante è costituita dal II processo di separazione/individuazione, che avviene attraverso: il disinvestimento affettivo dei genitori: determina senso di vuoto, di isolamento, perché bisogna de-idealizzare le immagini dei genitori costruite nell’infanzia, ma consente di impegnarsi affettivamente in nuove relazioni, sperimentando nuove identità. la regressione : consente di difendersi dal senso di vuoto e dall’angoscia che derivano dal disinvestimento precedente, e si manifesta attraverso un ritorno all’azione rispetto al pensiero e alle parole, attraverso l’ammirazione incondizionata nei confronti di altri adulti (reminiscenza dell’idealizzazione dei genitori), attraverso l’attivazione di stati emozionali di tipo fusionale (all’interno di gruppi religiosi, ideologici, ecc..), attraverso un’attività frenetica per colmare il vuoto.

7 TEORIA DI P.BLOS (1962) La seconda sfida è la rielaborazione dei traumi infantili (la regressione consente, tornando indietro, di affrontare i conflitti irrisolti; le nuove capacità dell’Io consentono di affrontarli superando l’impressione infantile di difficoltà schiacciante) La terza è la costruzione della continuità dell’io: l’adolescente deve trovare una coerenza e una costanza nel tempo tra le nuove individuazioni vissute La quarta è la formazione di un’identità sessuale

8 TEORIA DI P.BLOS (1962) Questo percorso avviene attraverso alcune sottofasi distinte: preadolescenza (pubertà) prima adolescenza (avvio del processo di separazione dai genitori) adolescenza vera e propria (investimento su altri oggetti) tarda adolescenza (compimento dell’individuazione- formazione del carattere) Alla fine del percorso il giovane acquisisce un sé stabile, precisi confini tra sé e il mondo oggettuale, un Super-io sempre meno edipico, autonomia dalle fonti esterne di sostegno.

9 TEORIA DI D. MELTZER (anni ’70)
Donald Meltzer ha centrato l’attenzione sul processo di de-idealizzazione dei genitori, che investe soprattutto la sfera cognitiva. I genitori non vengono più visti come onnipotenti ed onniscienti, quindi la conoscenza deve essere affrontata “in solitudine”, con fatica e sofferenza, non può essere trasmessa dal genitore come se si trattasse di una sorta di investitura. A seconda di quanto e come l’adolescente è in grado di tollerare questa nuova condizione, si possono descrivere alcune tipologie: Adolescenza adeguata: accettazione della propria condizione, dell’appartenenza ad una comunità incerta e confusa. La crescita comporta sofferenza. Conformismo: accesso passivo al mondo adulto. Adolescenza precoce: tentativo di superare i genitori, bruciare le tappe. Isolamento: rinuncia alla fatica, ripiegamento su di sé.

10 L’approccio di G. Pietropolli Charmet (2000)
Gustavo Pietropolli Charmet, a partire dalla concezione di inconscio proposta da Franco Fornari (1981), sviluppa un modello di adolescenza: Semeiotico Evolutivo Contestualista

11 L’approccio di G. Pietropolli Charmet (2000)
Secondo Fornari (1981), primo allievo di Musatti, l’inconscio è costituito non solo di contenuti rimossi, che tendono ad essere mascherati, ma anche di “tracce di sapere” trasmesse geneticamente, che hanno l’obiettivo di sostenere l’individuo nei processi decisionali relativi ai grandi temi connessi alla sopravvivenza (virilità/femminilità, generatività, accudimento, socialità,..). Esse sono presenti come “unità minime di significazione”, tracce cioè condensate di schemi comportamentali e affetti, che nel loro insieme andranno a costituire i “codici affettivi”. Tali tracce si attivano in alcuni momenti particolari del ciclo di vita, e richiedono di essere “mentalizzate”, e cioè che l’individuo ne sia consapevole, vi attribuisca un significato, e che vi realizzi intorno delle rappresentazioni simboliche e valoriali che lo guidino dei processi decisionali importanti.

12 L’approccio di G. Pietropolli Charmet (2000)
L’adolescenza è una fase evolutiva in cui tali tracce emergono in modo particolare, attivando processi contemporanei di: Mentalizzazione: assunzione di consapevolezza Significazione: attribuzione di significati Soggettivazione: costruzione di nuove rappresentazioni di sé (modello semiotico). Tali processi hanno l’obiettivo di garantire la crescita, cioè di pervenire a nuove forme di rappresentazione di sé e degli altri con cui si è in relazione (modello evolutivo). I processi di mentalizzazione e di significazione, pur essendo attivati da “unità di significazione” trasmesse geneticamente, si realizzano nei contesti e nelle storie personali di ciascuno (modello contestualista)

13 L’approccio di G. Pietropolli Charmet (2000)
Tale modello consente di superare l’ottica determinista caratteristica dei modelli classici psicoanalitici: il passato conta (anche in senso genetico), ma è continuamente, in ottica evolutiva, rappresentato e risignificato in funzione dei compiti evolutivi che si presentano nelle diverse fasi. La sofferenza dell’adolescente in crisi è originata più che dal passato rimosso che emerge (concezione classica), dalla perdita della pensabilità del futuro. Ciò ha delle implicazioni importanti rispetto alla psicoterapia con l’adolescente (Pietropolli Charmet, Bignamini e Comazzi, 2010)

14 L’approccio di G. Pietropolli Charmet (2000)
Date queste premesse, tale approccio considera come fondamentali compiti evolutivi (associati a specifici conflitti) dell’adolescenza, in particolare: La rimentalizzazione del corpo La soggettivazione (in particolare rispetto alla costruzione dell’identità di genere) La costruzione di nuovi legami affettivi e sociali e la ridefinizione di quelli precedenti

15 EVOLUZIONE DEGLI STUDI SULL’ADOLESCENZA
PASSAGGIO DA… Autori classici (A.Freud, Blos): Focus sul riemergere delle pulsioni associate ai contenuti edipici Disinvestimento affettivo Separazione dai genitori Adolescenza conflittuale

16 EVOLUZIONE DEGLI STUDI SULL’ADOLESCENZA
A… Autori attuali (Charmet e coll.): Focus sul processo di significazione come compito evolutivo principale Processo di soggettivazione Individuazione e autonomia dai genitori Adolescenza meno conflittuale


Scaricare ppt "I MODULO L’APPROCCIO PSICODINAMICO ALLO STUDIO DELL’ADOLESCENZA"

Presentazioni simili


Annunci Google