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PubblicatoBerengar Giusti Modificato 11 anni fa
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Nella comunicazione didattica è necessario tenere conto di tutti i canali di acquisizione della conoscenza: i canali percettivi attraverso gli organi di senso e i canali comunicativi attraverso il linguaggio verbale e non verbale, tra cui quello iconico. In tutti i casi si può pensare che ciascuna/o di noi selezioni le informazioni da ricevere in base ai propri schemi di conoscenza e ai propri desideri: Si vede ciò che si vuole vedere, si ascolta ciò che si vuole ascoltare. A questo proposito, è interessante notare che da ricerche teoriche sul funzionamento del cervello emerge un quadro sullapprendimento caratterizzato da una forte persistenza di idee a priori.
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Ovviamente i canali percettivi svolgono un ruolo fondamentale nellacquisizione di conoscenze riguardanti i fenomeni del mondo naturale. Luso di figure esplicative, schemi e disegni sono indispensabili sia per focalizzare i concetti, che per memorizzarli. Ai canali percettivi si sovrappone, comunque, il canale linguistico, che può indirizzare lattenzione a cogliere gli aspetti importanti dei fenomeni e a definire luso del linguaggio ad essi appropriato.
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Linsegnante, come soggetto emittente del messaggio comunicativo, decide il contenuto del messaggio stesso e stabilisce le modalità della comunicazione. Ciò ovviamente implica la scelta di mezzi di trasmissione, ma anche dello schema di organizzazione dei contenuti. Per fare ciò non può far altro che ricorrere ai propri schemi di conoscenza, sia per quanto riguarda gli aspetti disciplinari in cui si inquadra il contenuto, sia per quanto riguarda gli aspetti comunicativi. Il messaggio così codificato viene inviato alla/al destinataria/o che ha il compito di inquadrarlo nei propri schemi di conoscenza attraverso un processo di decodificazione.
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Il primo compito dellinsegnante è quindi quello di esplorare e possibilmente definire il nucleo di significati condivisi su cui innestare la comunicazione del nuovo. È quello che si fa, solitamente, quando si definiscono i prerequisiti di unattività didattica. Spesso, però, si definiscono tali prerequisiti solamente in relazione alla disciplina di insegnamento senza tenere conto dei contesti informativi che definiscono latto comunicativo.
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Autori: A. Caforio – A. Ferilli
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Autore: A. Bonura
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Autori: Baghatti, Braghiroli, Corradi, Desco e Ropa
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Autore: U. Amaldi
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Ok!
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Spesso per visualizzare il concetto di energia vengono utilizzate immagini di giovani atleti maschi nellatto di saltare, pedalare, ecc. Nei testi di biologia, per illustrare le varie parti del corpo umano, vengono utilizzate raffigurazioni maschili, tranne nel caso si evidenzi lapparato genitale femminile. Sono molto poche le immagini che raffigurano ragazze nellatto di effettuare esperimenti in laboratorio. Sono scarsissime le informazioni che riguardano le scienziate, anche nei testi in cui è presentata, per esempio, la scienza del XX secolo.
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