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LETTURA e PROCESSI COGNITIVI

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Presentazione sul tema: "LETTURA e PROCESSI COGNITIVI"— Transcript della presentazione:

1 LETTURA e PROCESSI COGNITIVI
1) LETTURA ad alta voce: capacità di riconoscere e denominare le parole contenute in un testo in modo scorrevole e corretto (LETTURA STRUMENTALE) 2) LETTURA intesa come capacità di cogliere il significato (quindi di elaborare o recuperare delle rappresentazioni mentali) di quanto si è letto (COMPRENSIONE) LETTURA STRUMENTALE  COMPRENSIONE

2 Sistema di analisi visiva VIA 1 (via LESSICALE SEMANTICA)
LETTURA AD ALTA VOCE Parola scritta (es. GATTO) Modello di lettura strumentale a due vie (Coltheart, 1978; 1981) Sistema di analisi visiva Lessico visivo di entrata Conversione grafema-fonema VIA 3 (via FONOLOGICA) VIA 2 (via LESSICALE NON SEMANTICA) Sistema semantico (Es. CANOMO) Lessico fonologico d’uscita Buffer fonemico PAROLA LETTA VIA 1 (via LESSICALE SEMANTICA)

3 (modello evolutivo di Uta Frith, 1985)
LETTURA AD ALTA VOCE (modello evolutivo di Uta Frith, 1985) STADIO LOGOGRAFICO STADIO ALFABETICO STADIO ORTOGRAFICO STADIO LESSICALE

4 DISTURBO DI LETTURA (o DISLESSIA)
— Il livello di lettura raggiunto (cioè precisione, velocità della lettura misurate da test standardizzati somministrati individualmente) si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del soggetto, la valutazione psicometrica dell'intelligenza, e un'istruzione adeguata all'età. — L'anomalia della lettura interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. — La lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di comprensione. —Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

5 COME SI MANIFESTA? Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come: l'inversione di lettere e di numeri (es. 21 Þ 12) la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d) difficoltà ad imparare informazioni in sequenza (es. le lettere dell'alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell'anno le tabelline) difficoltà ad imparare i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni) difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe) difficoltà nel calcolo, nella capacità di attenzione e di concentrazione

6 TIPI DI DISLESSIA 1) DISLESSIA FONOLOGICA:difficoltà di lettura delle
NON-PAROLE, rispetto a parole a bassa frequenza d’uso e parole irregolari (in italiano sono le parole accentate). 2) DISLESSIA SUPERFICIALE: •adeguata capacità di lettura delle NON-PAROLE; • inefficienza nella decodifica delle parole irregolari; •difficoltà a discriminare parole omofone (es. l’uva/luva) 3) DISLESSIA MISTA:con sintomi ascrivibili ai due precedenti tipi di dislessia.

7 Sistema di analisi visiva
DISLESSIA FONOLOGICA Modello di lettura strumentale a due vie (Coltheart, 1978; 1981) PAROLA SCRITTA Sistema di analisi visiva X Lessico visivo di entrata Conversione grafema-fonema (VIA FONOLOGICA) Sistema semantico Lessico fonologico d’uscita Buffer fonemico PAROLA LETTA (VIA LESSICALE)

8 DISLESSIA SUPERFICIALE Sistema di analisi visiva
Modello di lettura strumentale a due vie (Coltheart, 1978; 1981) PAROLA SCRITTA Sistema di analisi visiva Lessico visivo di entrata Conversione grafema-fonema (VIA FONOLOGICA) Sistema semantico Lessico fonologico d’uscita Buffer fonemico PAROLA LETTA VIA LESSICALE

9 (modello evolutivo di Uta Frith, 1985)
LETTURA AD ALTA VOCE (modello evolutivo di Uta Frith, 1985) X STADIO LOGOGRAFICO DISLESSIA FONOLOGLICA DISLESSIA SUPERFICIALE X STADIO ALFABETICO STADIO ORTOGRAFICO STADIO LESSICALE

10 (modello evolutivo di Uta Frith, 1985) DISLESSIA SUPERFICIALE
LETTURA AD ALTA VOCE (modello evolutivo di Uta Frith, 1985) STADIO LOGOGRAFICO DISLESSIA SUPERFICIALE STADIO ALFABETICO X STADIO ORTOGRAFICO STADIO LESSICALE

11 INCIDENZA DEL DISTURBO DI LETTURA
La dislessia ha un’origine (in parte) genetica (es. padre) 60-80% dei soggetti a cui viene diagnosticato un disturbo della lettura sono MASCHI In 4 casi su 5 il disturbo di apprendimento è costituito dalla dislessia 4% POPOLAZIONE in età scolare presenta un disturbo di lettura [(puro o misto) almeno persone in Italia] La dislessia si presenta sovente assieme al disturbo del calcolo e al disturbo della scrittura

12 FATTORI CAUSALI DELLA DISLESSIA
1) deficit dell’ANALISI e della MEMORIA VISIVE (es. p/q, b/d) 2) difficoltà nell’ANALISI VISIVA SERIALE 3) difficoltà nell’INTEGRAZIONE VISIVO-UDITIVA 4) deficit della MBT fonologica 5) difficoltà nel riconoscimento dei suoni associato alla lettere (CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA) 6) LENTEZZA nell’articolazione dei suoni

13 PROVE PRCR-2 Per bambini di SCUOLA MATERNA, 1° e 2° ELEMENTARE,
(Cornoldi, Miato, Molin, Poli, 1992) Per bambini di SCUOLA MATERNA, 1° e 2° ELEMENTARE, o per la diagnosi di DIFFICOLTA’ d’APPRENDIMENTO AREA AV (analisi visiva): semicerchi e riconoscimento di lettere AREA MUSFU(memoria uditiva) span 4 vocali fusione sillabe/fonemi AREA SD (lavoro seriale sn/dx) denominazione oggetti ricerca due lettere ricerca sequenza di lettere AREA IVU (integrazione visuo- uditiva) ricerca lettera scritta in  modi lettura non parole AREA DUR (discriminazione uditiva) ripetizione parole senza senso segmentazione AREA GV (globalità visiva) ricerca di parole lettura di parole


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