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Laboratorio di matematica

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Presentazione sul tema: "Laboratorio di matematica"— Transcript della presentazione:

1 Laboratorio di matematica
Istituto Comprensivo BZ IV settembre 2010

2 I nostri OBIETTIVI: Analizzare le competenze sviluppate attraverso diverse attività di laboratorio matematico facendo riferimento alle indicazioni provinciali per il I ciclo. Costruire percorsi didattici di tipo laboratoriale mirati a sviluppare determinate competenze scelte dagli insegnanti dalle indicazioni provinciali per il I ciclo. Tempi brevi Tempi lunghi

3 Perché i percorsi didattici di tipo laboratoriale sono i più adatti per sviluppare le competenze?
Perché permettono di apprendere attraverso l’esperienza

4 Condizioni per favorire l’apprendimento della matematica:
Il laboratorio di matematica apprendere attraverso l’esperienza La discussione in classe formulare ipotesi, proporre soluzioni, riflettere sull’esperienza I contesti di apprendimento e di lavoro dare significato agli oggetti di insegnamento/apprendimento discussione ...: acquisire competenza contesti ...: laboratorio per introdurre ...

5 Metodologia Durante gli incontri si lavorerà nell’ambito di alcuni contesti di apprendimento adatti a sviluppare dei percorsi di laboratorio matematico che tocchino i diversi nuclei fondanti su cui costruire le competenze matematiche. In alcuni casi le esperienze verranno svolte effettivamente dai partecipanti, in altri verranno presentate e discusse. Al termine di ciascuna esperienza i partecipanti verranno invitati a individuare le varie competenze messe in gioco nelle attività, utilizzando come riferimento le indicazioni provinciali per il primo ciclo.

6 Seguirà una discussione sulle competenze individuate dai corsisti.
Verranno inoltre presentati testi e altri materiali didattici dai quali sono state tratte alcune delle attività**. ** Alcuni fra i testi di riferimento sono scritti nella seconda lingua. Si sottolinea che non si suggerisce di utilizzarli per insegnare/imparare contemporaneamente la matematica e la seconda lingua; il senso è invece quello di utilizzare le competenze linguistiche di cui si è in possesso per poter fruire di materiali diversi,ampliando così il proprio orizzonte culturale.

7 Indicazioni provinciali SCUOLA PRIMARIA
MATEMATICA

8 TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
L’alunno sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, anche grazie a molte esperienze in contesti significativi, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato siano utili per operare nella realtà. Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Percepisce e rappresenta forme, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo, utilizzando in particolare strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura.

9 Utilizza rappresentazioni di dati adeguate e le sa utilizzare in situazioni significative per ricavare informazioni. Riconosce che gli oggetti possono apparire diversi a seconda dei punti vista. Descrive e classifica figure in base a caratteristiche geometriche e utilizza modelli concreti di vario tipo anche costruiti o progettati con i suoi compagni. Affronta i problemi con strategie diverse e si rende conto che in molti casi possono ammettere più soluzioni.

10 Riesce a risolvere facili problemi (non necessariamente ristretti a un unico ambito) mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati e spiegando a parole il procedimento seguito. Impara a costruire ragionamenti (se pure non formalizzati) e a sostenere le proprie tesi, grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni. Impara a riconoscere situazioni di incertezza e ne parla con i compagni iniziando a usare le espressioni "è più probabile", “è meno probabile” e, nei casi più semplici, dando una prima quantificazione.

11 AUTOSTIMA E MOTIVAZIONE
Spesso l’insuccesso in matematica è dovuto a una mancanza di fiducia nelle proprie capacità; se lo studente pensa di non essere capace, tendenzialmente non si mette in gioco e di conseguenza non riesce. In questo modo la sua autostima diminuisce e il circolo diventa vizioso. Nel laboratorio di matematica spesso si riesce a spezzare questa catena, perchè le attività proposte suscitano solitamente un maggiore interesse e il desiderio di partecipare di tutti gli alunni; le intelligenze diverse vengono valorizzate: non sono sempre i soliti ad avere successo; ad esempio si osserva spesso che i ragazzi più abili nel farsi delle rappresentazioni spaziali e/o nel costruire modelli non sono i bravi esecutori di procedimenti; lavorando nel piccolo gruppo i ragazzi un po’ riservati riescono ad esprimersi meglio; si modificano positivamente gli equilibri nella classe.

12 “IL GUAIO CON LA MATEMATICA PRIVA DI SIGNIFICATO”
“Il grado di successo che una persona riesce ad avere nel padroneggiare la matematica scolastica è in gran parte legato a quanto significato riesca ad associare ai simboli manipolati e alle operazioni svolte su di essi.” Keith Devlin “L’istinto matematico” Raffaello Cortina Editore

13 Scheda di progettazione
Competenze oggetto dell’unità di apprendimento da sperimentare Cosa fa l’insegnante (attività di insegnamento) Cosa fanno gli allievi (attività di apprendimento) Indicatori delle competenze messe in gioco nelle attività Eventuali prerequisiti Materiali didattici da utilizzare Metodi di riconoscimento/certificazione delle competenze acquisite in base agli indicatori stabiliti Prova/e di verifica

14 Scheda di progettazione
Si suggerisce di compilare la scheda sia in entrata (progettazione), sia in uscita (relazione sull’attività svolta), in modo da facilitare un’autovalutazione sullo svolgimento dell’attività stessa; la scheda compilata ha lo scopo di documentare l’attività; costituisce materiale didattico da condividere con i colleghi.

15 Lavorare per nuclei fondanti e competenze
Punto cruciale integrazione tra l’organizzazione sequenziale della disciplina (utile per la programmazione quotidiana) e una chiara visione d‘insieme che raccolga i legami e le propedeuticità tra le diverse parti. Occorre cioè integrare la didattica a breve e medio termine, cioè quella delle lezioni giornaliere, scandita da obiettivi specifici, con un progetto didattico a lungo termine, in cui sono chiare le competenze da raggiungere.

16 NUCLEI FONDANTI TEMATICI NUMERO SPAZIO E FIGURE RELAZIONI
DATI E PREVISIONI Procedurali Argomentare e congetturare Misurare Porsi e risolvere problemi

17 NUCLEI FONDANTI I nuclei hanno caratteristica di trasversalitá,
che deve poter essere realizzata: sia in verticale attraverso tutti gli anni della formazione sia in orizzontale attraverso argomenti diversi nello stesso anno di corso DIDATTICA ELICOIDALE: ritorna sugli stessi argomenti, non per ripeterli, bensí per trattarli ad un livello piú approfondito.

18 NUCLEI FONDANTI Rischio di una programmazione sequenziale
degli argomenti di matematica Gli alunni tendono a ragionare per "compartimenti stagni„ tendenza che giá possiedono naturalmente, sia fra discipline diverse, che nell‘ambito della stessa disciplina. La didattica di tipo elicoidale va invece contro a questa tendenza.


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