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IL BAMBINO CHE AVEVA PAURA DELL’ACQUA
L’ACQUA CHE SPORCAVA A TENERE L’ACQUA IN BOCCA IL BAMBINO CHE AVEVA PAURA DELL’ACQUA LE BELLEZZE ACQUA E SAPONE QUANDO L’ACQUA PERSE LA Q
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L'acqua che sporcava
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C’era una volta, al parco Sangone, una fonte molto speciale: la fonte d’acqua che sporcava.
La gente che credeva fosse pulita e limpida andava a farci il bagno.
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Una volta la gente uscì tutta a macchie e con la varicella.
Per il dottore fu una gran fatica, ma tutti guarirono.
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Un’altra volta la gente andò a fare il bagno e chi beveva quell’acqua diventò un cassonetto talmente pieno di rifiuti, che formava una piccola montagna.
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Tutto il mondo venne a sapere di questa malattia e alcuni scienziati decisero d’inventare una medicina. Questa medicina era semplicemente acqua pulita:la misero nei cassonetti e tutta la gente guarì.
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A tenere l' acqua in bocca
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A Parigi viveva un adulto di nome Claudio che prendeva tutto alla lettera.
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Un giorno una sua amica che si chiamava Federica, gli disse un segreto:”Lo sai che la mia amica ha una rotella fuori posto? Dice sempre che è scema !”. “Mi raccomando, acqua in bocca! ” Claudio corre in bagno e si riempie la bocca d’acqua.
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Un giorno siccome aveva tenuto per troppo tempo l’acqua in bocca andò dal dottore.
Entrò nello studio e non riuscì a parlare perché aveva l’acqua in bocca, allora il dottore gli aprì la bocca e uscì l’acqua che bagnò il dottore.
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Il medico gli disse che “acqua in bocca” era solo un modo di dire.
Da quel giorno Claudio, capì che quando gli dicevano acqua in bocca doveva soltanto mantenere il segreto.
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Il bambino che aveva paura
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C’era una volta un bambino di nome Alex, viveva in Inghilterra e aveva un problema: aveva paura dell’ acqua, anzi il terrore! Non voleva bere l’acqua perché aveva paura di affogare nel bicchiere e beveva solo succhi di frutta.
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Non voleva uscire quando pioveva, perché aveva paura che la pioggia lo portasse via.
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Non voleva lavarsi perché pensava che lavandosi si trasformasse
in acqua e andasse a finire nelle fogne.
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Un giorno la mamma, preoccupata, gli diede un sonnifero e lo portò dal dottore, che disse: “ C’è solo una medicina per far guarire questo bambino!”. Gli fece una puntura alta 6 metri e larga 5.
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Quando Alex si svegliò, non aveva più paura di niente, allora iniziò a lavarsi, a bere acqua e ad uscire con la pioggia. La mamma tirò un sospiro di sollievo e ringraziò tantissimo il dottore.
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Le bellezze acqua e sapone
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C’era una volta un pianeta che si chiamava Acqualand, dove abitavano cinque belle fanciulle che erano fatte di acqua e sapone.
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Queste ragazze erano così trasparenti che si vedeva dietro di loro e quando andavano al cinema, anche se si mettevano davanti allo schermo si vedeva tutto. Camminavano normalmente, i loro nomi erano: Flora, Eilì, Anastacia, Stella e Luna.
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Parlavano come noi, solo che quando parlavano uscivano le bollicine di sapone dalla bocca. Si vestivano con vestiti cristallini. Correvano pericoli nei posti troppo caldi, perché evaporavano.
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Anche i posti freddi erano pericolosi: perché si congelavano
Anche i posti freddi erano pericolosi: perché si congelavano. Un giorno una di loro Flora andò al freddo e si congelò, aspettò il sole un’ora e mezzo e quando uscì la scongelò.
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Per mantenersi belle si buttavano in piscina quando faceva caldo e stavano in casa quando c’era freddo. Solo così potevano trovare tutte un ragazzo come loro.
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QUANDO L'ACQUA PERSE LA Q
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Accadde, un giorno, che l’acqua durante un acquazzone perse la q
Accadde, un giorno, che l’acqua durante un acquazzone perse la q. Sembrava una perdita di poca importanza e invece era un guaio veramente grosso! Tutti gli acquazzoni cominciarono a far cadere cazzotti di gomma.
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Gli acquedotti inondavano le case di molti molti topi.
Gli acquitrini, invece di ospitare rane e rospi, ospitavano le puzzole.
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All’acquario di Genova i pesci morivano.
Gli acquerelli non coloravano più e i quadri restavano bianchi.
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Bisognava trovare una soluzione e si chiese aiuto a un subacqueo professionista, che si chiamava Giorgio. Giorgio andò a comprare un sottomarino con vernice mimetica e si immerse ai laghi di Avigliana, cercò la q ma non la trovò neppure lì.
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ll subacqueo provò a cercare in un oceano e dopo cinque ore di ricerca finalmente la trovò. Prese la q e la riportò subito a casa, tra la c e la u, così tutti vissero per sempre felici e contenti.
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