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CIAO A TUTTI PSICOMOTRICITA’ In questo preciso istante,nel punto in cui ti trovi, c’è una casa con il tuo nome.Ne sei l’unico proprietario,ma molto tempo fa ne hai perduto le chiavi. Cosi rimani chiuso fuori,e ne conosci soltanto la facciata, non ci abiti. Questa casa,rifugio dei tuoi ricordi più nascosti,più lontani,è il tuo corpo. T.Bertherat
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CIAO A TUTTI PSICOMOTRICITA’ “La psicomotricità è uno stato della persona, e il legame indissociabile che esiste tra il corpo e lo spirito….. e nel bambino che troveremo questa particolarità dell’unità, la più intensa, fra corpo e spirito… e questa conquista si fa sempre su un fondo affettivo permanente” ( B. Aucouturier)
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Psicomotricità Nasce in Francia ad opera di Duprè che nel 1905 comincia ad occuparsi delle turbe motorie che non hanno origine organica, aprendo così la via ai successivi studi di Gesell. Ayuriaguerra sarà il primo a coprire una cattedra di neuropsichiatria infantile e sottolineerà l’importanza dell’ambiente nello sviluppo psicofisico del bambino.
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Psicomotricità Al concetto di corpo-mente contribuiranno gli studi di Wallon, Piaget, Zazzo che evidenzieranno lo sviluppo psicofisico e psicologico del bambino Sarà poi la psicoanalisi che affermerà la stretta relazione tra vissuto profondo, inconscio e corpo sede di emozioni, gioia, dolore, desideri, piacere, frustrazioni.
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Psicomotricità Un corpo che “parla” attraverso un linguaggio non verbale: sguardo, postura, gesto, espressioni, e che “segnala” all’esterno conflitti e frustrazioni attraverso il pianto, il tono muscolare.
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Psicomotricità La psicomotricità è “corpo totale in movimento, in relazione e comunicazione; rappresenta ad ogni età, qui ed ora, l’esito della costante interazione dei sistemi sensori-percettivi, entero-esterocettivi, cinestesici, dell’equilibrazione staturo-ponderale e della motricità globale, dello spazio-temporalità, della gestualità ed espressività”.(A. Lapierre)
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TANGRAM O Sette pezzi per costruire il nostro corpo
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TANGRAM O Corpo Spazio Tempo Movimento
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LE FUNZIONI PSICOMOTORIE
Quantità di attività Assetto corporeo Passaggi posturali Adattamenti Globale automatica 1. Motricità Globale Segmentaria g. Segmentaria f. Volontaria Lateralità Innata Aquisita
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LE FUNZIONI PSICOMOTORIE
Assiale Distale Estensibilità 2. Funzione tonica Paratonia Estendibilità Ballant
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Posturale Gestuale Mimica corporea 3. Postura e comunicazione Impressiva Espressiva verbale
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Prove marionette Prove indice-naso Coordinamento Organizzazione gestuale Motricità d’uso Sincinesie Sovrapposizione indici 4. Lateralità Mano attività di precisione Piede calciare una palla Occhio indicazioni Bocca Protusione bocca Prova marionette Prova Collin
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Affettivo Cognitivo strumentale 5. Organizzazione schema corporeo Immagine del sè Vissuto Cognitivo 6. Organizzazione spazio-tempo spazio investito Simbolico Rappresentativo Percettivo 7. Organizzazione gioco
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RITARDO MENTALE Condizione clinica eterogenea che riconosce alla sua base un mal funzionamento del snc, cui consegue un deficit cognitivo capace di alterare la personalità e l’adattamento Esordio in età evolutiva, funzionamento inferiore alla media, difficoltà in almeno due ambiti di vita, che determina una disabilità permanente
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EPIDEMIOLOGIA 1-3% della popolazione RM lieve 50-70 RM moderato 35-50
RM grave 20-35 RM profondo sotto 20-25
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EZIOPATOGENESI Cause di ordine generico - 35%
Sindromi malformative da causa sconosciuta 10% Fattori vari pre, peri, postatali (infezioni, traumi, distocie, prematurità) 30-35% Cause sconosciute 20% Nel RM lieve una percentuale del 50-70% dei casi ha eziologia sconosciuta
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Diagnosi del RM La valutazione è una valutazione di sviluppo
Serve una accurata anamnesi anche familiare Tra gli esami strumentali cariotipo, tac, rnm Esami testali: il problema del QI Comorbidità con patologie psichiatriche
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INTERVENTO Si pone l’obiettivo di incrementare le competenze neuropsicologiche e cognitive compromesse Linee guida: evitare approcci ripetitivi, stimolare supplenze alle competenze compromesse, favorire la consapevolezza dei limiti per indurre strategie alternative, nell’ambito di un approccio globale
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DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO
Disturbo autistico - Autismo infantile precoce, autismo di Kanner Disturbo di Rett Disturbo di Asperger Disturbo disintegrativi della fanciullezza
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AUTISMO INFANTILE PRECOCE
Epidemiologia - 2/5 casi su soggetti - più frequente nei maschi (4/5:1) Caratteristiche cliniche - Autismo - Alterazioni del linguaggio - Alterazioni delle funzioni cognitive - Abnormità a carico delle funzioni motorie - Alterazioni dell’affettività
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Autismo infantile Eziologia in passato si attribuiva l’autismo a:
- Assenza di calore emotivo dei genitori (Meyers, Goldfarb, 1961) - Interazione patologica con comunicazione povera (Goldfarb, Levi, Meyers, 1966) - Rifiuti e separazioni precoci (Bettelheim, 1967) - Atteggiamenti genitoriali sovrastimolanti o sottostimolanti (Tinbergen, 1972)
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Autismo infantile Indicatori - Non compare il sorriso al 3° mese
- Non compare la risposta di angoscia all’8° mese - Primi mesi di vita - Bambini calmi, indifferenti, amanti della solitudine - Non amano essere tenuti in braccio - Non girano la testa per vedere la madre quando in braccio a qualcun altro - Inerti
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Autismo infantile Indicatori - Dal secondo e terzo anno di vita
- Non si volta se chiamato, anche se udito buono - Non guarda in faccia l’interlocutore, ma fissa il vuoto - Viva attenzione, ma con sguardo periferico - Rifiuta il contatto con l’altro - Uso strumentale di parti del corpo dell’altro (mano) - Non esprime ansia alla separazione - Non esprime gioia al ricongiungimento
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Autismo infantile Indicatori
- Rapporti difficili con gli altri bambini Indifferenza ai giochi di finzione o imitazione - Uso degli oggetti (anche giocattoli) stereotipato e ripetitivo - Bisogno di sicurezza, regolarità, fastidio/protesta violenta per i cambiamenti
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Autismo infantile Linguaggio - Difficoltà di comunicazione
- Non imita i gesti - Suoni strani, grida, digrignare i denti, non i normali vocalizzi - Ripetizione di frasi fuori dal contesto - Ecolalia = ripetizione di frasi appena udite - Neologismi = parole inesistenti - Confusione nei pronomi io/tu - Discorso in funzione NON comunicativa
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Autismo infantile Funzioni cognitive - Profilo disarmonico
- Presenza di ritardo mentale - Meno efficiente nelle prestazione che richiedono intelligenza sociale - Più efficienti nelle prove che non richiedono il riferimento al contesto (es. Cubi)
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Autismo infantile Funzioni motorie
- Stereotipie = movimenti ripetuti in modo sempre uguale - Soprattutto le mani o le dita - Movimenti del corpo rotatori a trottola - Camminare in punta di piedi - Dondolarsi - Fiutare oggetti e persone - Condotte autolesionistiche (battere la testa contro il muro) - Mordersi
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Autismo infantile Affettività
- Oscillazioni rapide del tono dell’umore - Apatia - Agitazione motoria - Crisi d’ansia acute legate a frustrazioni minime o minime modificazioni dell’ambiente - Aggressività in certi casi
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Autismo infantile precoce, autismo di Kanner
Compromissione dello sviluppo che si manifesta prima dei 3 anni, coinvolge le competenze nell’interazione sociale Inadeguata capacità di cogliere segnali socio-emozionali negli altri Scarso uso di segnali sociali propri Debole integrazione dei comportamenti sociali, emotivi e comunicativi Mancanza di reciprocità socio-emozionale
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Autismo infantile precoce, autismo di Kanner
Mancato uso sociale di qualsiasi capacità di linguaggio eventualmente presente Uso spesso compromesso di cadenza ed enfasi E’ comune un interesse specifico per elementi non funzionali degli oggetti, come odore o sensazione al tatto Modelli di comportamento, attività ed interessi spesso come tendenza ad imporre rigidità e monotonia ad una grande varietà di aspetti della vita quotidiana.
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Autismo infantile precoce, autismo di Kanner
Possono essere inoltre presenti disturbi del sonno e dell’alimentazione, autolesionismo, paure e fobie di vario genere
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Autismo infantile Deficit di funzionamento
- Teoria della mente e metarappresentazione - Percezione ed espressione delle emozioni - Attenzione condivisa - Orientamento sensoriale e la regolazione dell’arousal - Imitazione - Gioco simbolico - Comunicazione e linguaggio - Attaccamento - Comportamento intenzionale e finalistico
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Autismo infantile Spostamento dell’attenzione dalla figura di
attaccamento all’ambiente fisico L’universo mentale è rigidamente fissato sull’ambiente fisico e sulle sue regolarita, poiché è da tali regolarità che riescono a ricavare alcuni elementi minimi di stabilità, continuità ed unitarietà nel senso di sè Diventa più comprensibile il bisogno di questi bambini di costanza ed uniformità nell’ambiente e le loro reazioni di panico di fronte a cambiamenti anche minimi dell’ambiente circostante
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Autismo infantile: PROSPETTIVA RELAZIONALE
Indicatori dei pattern evitanti: mancato evitamento della comunicazione verbale, del contatto fisico, dello sguardo diretto, mancanza di reazione all’allontanamento o al ritorno della madre; il rapporto con gli oggetti è conservato in modo stereotipato e monotono dando l’idea di una funzione estrema della esplorazione come ‘distrattore’. Indicatori dei pattern atipici: disorientamento e disorganizzazione intrisa di paura, indici di conflitto avvicinamento-allontanamento. Es: dondolamenti, camminare verso qualcuno e poi bloccarsi dondolando, la mano che si apre e chiude etc.
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Disturbo Di Rett Epidemiologia
- Presente solo in soggetti di sesso femminile - Legata ad un’alterazione genetica - Sviluppo normale fino a 5 mesi di vita - Dopo il 6 mese - Riduzione della mobilità - Ipotonia - Arresto dello sviluppo psicomotorio (entro l’anno) - Entro il 3 anno - Perdita delle capacità motorie - Perdita del linguaggio (espressione/comprensione)
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Disturbo di Rett Compaiono movimenti stereotipati delle mani (lavarle)
Disturbi della coordinazione motoria Anomalie all’encefalogramma Crisi epilettiche Tendenza a ritirasi Compare ritardo mentale
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Disturbo di Asperger Il disturbo presenta:
- Compromissione qualitativa nell’interazione sociale - Modalità di comportamento, interessi ed attività ristretti e ripetitivi Prevalente nel sesso maschile - Fattori genetici - Evidente dopo il 2/3 anno di vita, al momento dell’inserimento in contesti sociali
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Disturbo di Asperger Mancano:
- Compromissione (ritardo o regressione) del linguaggio - Compromissione delle funzioni cognitive: al test di solito soggetti con punteggi molto elevati, al di sopra della norma - Non suscettibile di remissione, ma consente nei casi meno gravi l’inserimento nel mondo, anche se problemi nei rapporti interpersonali (ridottes capacità empatiche)
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Disturbo di Asperger Sono presenti:
- Disturbi al livello dell’inserimento sociale e dei rapporti interpersonali - Mimica relazionale assente o molto scarsa - No interesse per attività di gioco sociale - Emotività congelata - Interesse polarizzato su oggetti ed attività di manipolazione - Stereotipie motorie, rituali - Problemi di deambulazione
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Cos’è un episodio depressivo?
Situazione psicologica, affettiva e emotiva caratterizzata da umore depresso per la maggior parte del giorno - “mi sento triste” - “vedo tutto in modo negativo” - “non ce la faccio più”
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Quadri depressivi: indicatori di disagio
Scolastici Inspiegabile abbassamento del rendimento scolastico, sociale, sportivo, relazionale Perdita di interesse Diminuzione nell’impegno Tutto ciò che fa appare disordinato o ha uno aspetto che suggerisce che il bambino non si preoccupa di come possa apparire
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Quadri depressivi: indicatori di disagio scolastici
Il b. rinuncia con facilità a portare a termine i propri compiti o altre attività, anche ludiche Il b. smette di eseguire regolarmente i compiti assegnati a casa Si lamenta di non avere abbastanza energia per fare quello che gli viene richiest
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Quadri depressivi: indicatori di disagio
Compartimentali Agitazione iperattività Aumentata dipendenza Regressione (giocare con i b. più piccoli) Comportamento asociale (mentire, rubare) Rimostranze su ogni cosa Disturba in classe
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Quadri depressivi: indicatori di disagio comportamentali
Fobie Si addormenta durante la lezione Appare stanco e si muove stancamente Si aliena la simpatia dei compagni Non è amato dagli altri bambini Rifugge il contatto sociale
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Quadri depressivi: indicatori di disagio
Cognitivi Indecisione Difficoltà di concentrazione Difficoltà a pensare Fatica a portate a termine un lavoro Espressione di intenti suicidari Aspettative di errori o fallimenti Pensieri di morte
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Quadri depressivi: indicatori di disagio
Emozionali Bassa autostima Irritabilità Lamentazioni eccessive Disforia Senso di colpa Autosvalutazione Anedonia (riduzione di interessi, voglia, desiderio o piacere per tutte le attività)
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Quadri depressivi: indicatori di disagio
Fisici Disturbi del sonno Eccessiva perdita o aumento di peso Mutamenti di appetito Senso di pesantezza Problemi psicomotori Manifestazioni anche verbali di stanchezza
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Quadri depressivi Il bambino depresso è un bambino che può essere
Francamente aggressivo Oppure Troppo adulto, apparentemente dolce e maturo in realtà sofferente Abulico, con la testa tra le nuvole, sempre da un’altra parte Troppo timido e ritirato Pieno di dubbi sulle proprie capacità
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Quadri depressivi Depressione è….. Mancanza di piacere
Rimedio: Far scoprire di nuovo la gioia/il bello/il piacere delle cose Aggressività e rabbia Rimedio: Far emergere il senso di dolore nascosto
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Quadri depressivi Depressione è….. Incapacità/impotenza
Rimedio: “Ce la si può fare e si può ricevere aiuto” Sentirsi indegni di amore Rimedio: “Ti voglio bene sempre e comunque”
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ALCUNE NOTE In contesti familiari connotati da forti e continue minacce d’abbandono – minacce usate come mezzo di controllo sul bambino – si determina nel piccolo l’insorgenza di angoscia acuta o cronica Da adulta la persona potrà rispondere ad un lutto con una depressione cronica in cui la credenza dominante è quella di essere stata deliberatamente abbandonata, come punizione, dalla persona morta.
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BAMBINO psicomotricista
agenzie educative (associazioni, centri sportivi) famiglia musicoterapeuta scuola BAMBINO psicologo terapista occupazionale logopedista fisioterapista neuropsichiatra infantile
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