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PubblicatoElettra Valentini Modificato 11 anni fa
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Dove nasce l’ Orienteering ? Che cos’è l’ Orienteering
L’ orienteering nacque da Major Ernst killander nei paesi scandinavi, nell’anno 1918. In Italia la prima gara venne disputata negli anni 50’ a Monticolo e si contese il “Trofeo Buffa”. Che cos’è l’ Orienteering L’Orieentering consiste nell’effettuare un percorso predefinito , caratterizzato da punti di controllo chiamati lanterne. La gara si può svolgere in boschi,centri abitati o comunque in ambienti naturali. I metodi di orientamento sono: ♦ la bussola ♦ carta topografica Vi sono diversi metodi per lo svolgimento del percorso: ♦ partenze scaglionate ♦ staffette ♦ gara a tempo ♦ sequenza libera Per partecipare le doti richieste all’atleta sono: saper leggere le mappe e velocità di spostamento. La lanterna è un punto di controllo. Munito di punzone o chip elettronico , per testimoniare il proprio passaggio. F.I.S.O.
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Che cos’è l’orienteering?
L' orienteering o sport dei boschi, consiste nell'effettuare un percorso predefinito caratterizzato da punti di controllo chiamati “lanterne" (paletto con punzone) e con l'aiuto esclusivo di una bussola e di una cartina topografica molto dettagliata che contiene particolari del luogo da percorrere. Luogo di svolgimento sono i boschi ma possono essere utilizzati gli ambienti naturali in generale, alle volte si gareggia nei centri storici. Un percorso standard consiste nella partenza, punti di controllo indicati tramite cerchi uniti tra loro da linee immaginarie (ogni atleta si fa il percorso da se) e caratterizzati da numeri che indicano l'ordine di percorrenza, un punto d'arrivo. Una lanterna posta al suolo segnala il posto da visitare. Tutte le lanterne sono numerate, per la verifica dell'esattezza del punto da trovare. I concorrenti hanno una descrizione della lanterna con scritto: categoria del concorrente, lunghezza percorso (in linea d'aria), dislivello, codice di riconoscimento e la posizione.Per marcare il cartellino viene utilizzata una punzonatrice, recentemente sostituita, nelle gare più importanti, da un chip, chiamato Sport-Ident o SI-Card, che va fatto registrare ad ogni lanterna e, i dati, vanno scaricati all'arrivo. L'organizzazione ora viene facilitata da strumenti informatici come software. In Italia questo sport è arrivato con un certo ritardo rispetto ad altri Paesi, ma esiste dal 1982 la F.I.S.O (Federazione Italiana Sport Orientamento), che organizza le gare sul territorio nazionale, esistono federazioni importanti in particolare nelle vicine Austria e Svizzera. A Venezia, la seconda domenica di novembre di ogni anno, viene organizzata una corsa di orientamento urbano tra le più appassionanti del mondo.
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La storia Il simbolo "ufficiale" del’orientamento: raffigura la lanterna Lo sport dell’orienteering fu ideato da Major Ernst Killander nel Ma l'anno zero per lo sport orientamento fu il 1919 quando, nei dintorni di Stoccolma (in svizzera),venne organizzata la prima gara ufficiale di orientamento, in cui presero parte 202 concorrenti. Nel 1975, nel corso del congresso IOF di Stoccolma, è stato inaugurato un monumento nel luogo di partenza di quella gara. In realtà le vere origini dell'orienteering risalgono verso la fine del XIX secolo (1887), quando in Norvegia, vicino a Bergen, fu organizzata una prova di sci orienteering. Negli anni venti si segna un rapido incremento di partecipazione per questa nuova disciplina sportiva. La prima gara internazionale si disputò nel 1932 fra Svizzera e Norvegia; in seguito anche Danimarca, URRS, Svizzera, Ungheria,Cecoslovacchia e negli USA. La fondazione dell'International Orienteering Federatium, nel maggio 1959 in Svezia, dette un notevole contributo allo sviluppo dell'orienteering. In Italia orientamento vide un primo sostegno dai gruppi sportivi militari che, negli anni '50, cartografano la zona di Monticolo (in provincia di Bolzano) e vi disputano il "Trofeo Buffa". In seguito a queste competizioni mlilitari nasce il CTO (Comitato Trentino di Orientamento). Istituito il 26 ottobre 1975, come primo atto ufficiale, ospita una riunione della Commissione Promozione e Propaganda dell‘IOF a Trento dal 13 al 15 novembre Nel 1976 la cartina militare di Ronzone diventa una vera carta da orientamento e in questo impianto cartografico si disputano i primi campionati italiani. Nel 1986 nasce la FISO, (Federazione Italiana Sport Orientamento) e da questa data anche l'orienteering italiano viene conosciuto e si organizzano competizioni internazionali come a Casterlotto, nel 1993.
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Per lo svolgimento della gara
Come detto in precedenza, una corsa di orientamento si può svolgere in vari ambienti: in zone campestri, tra i boschi, in ambiente montano, ma anche in un centro abitato, tipicamente in un centro storico. Una gara richiede che i contendenti percorrano nel più breve tempo possibile un percorso che li vede individuare e raggiungere un certo numero di punti sul terreno di gara nei quali sono state collocate le cosiddette lanterne, fino ad arrivare al traguardo finale. Lo spirito della gara chiede ai concorrenti sia la velocità di spostamento verso la successiva lanterna, sia la capacità di orientarsi in zone di non facile lettura; per riuscire bene sono quindi necessarie sia doti atletiche di velocità e di tenuta, sia capacità di interpretazione della mappa a disposizione e degli ambienti nei quali ci si viene a trovare, sia padronanza psicologia delle situazioni. Per la varietà delle prestazioni richieste e delle relative preparazioni e per lo stimolo alla comprensione degli ambienti nei quali il partecipante viene immerso, la corsa e gli altri sport di orientamento vengono considerati altamente educativi. In una gara i concorrenti partono ad intervalli regolari, ad esempio distanziati di due minuti (infatti è una gara a cronometro, chi arriva per primo evidentemente è partito prima, la classifica non è ufficiale fino a quando tutti i concorrenti sono arrivati), ricevono una carta da orientamento della zona della gara creata appositamente e contenente indicazioni codificate con una simbologia specifica e, dopo una prima consultazione dell'ambiente e della carta (e di una bussola), si avviano verso la prima. In genere le lanterne sono collocate in modo da non essere facilmente visibili da lontano e, dopo aver individuata la zona suggerita dalla mappa nella quale la lanterna si deve trovare, il concorrente si trova a superare la difficoltà della effettiva scoperta della lanterne. Nel corso della gara, che dura dalla mezz'ora alle due ore a seconda dei percorsi e delle prestazioni, il concorrente deve saper dosare le proprie forze, deve mantenere una visione sufficientemente chiara dell'intero territorio di gara. La corsa di orientamento richiede un'attrezzatura da curare con attenzione in relazione al terreno di gara e al clima: una tuta che permetta di muoversi agilmente e di traspirare, scarpe adatte al percorso, ghette robuste nel caso di percorso campestre o boschivo, bussola, occhiali adatti al movimento e alla lettura.
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Sci orientamento e Mountain bike orientamento
Negli ultimi anni, la corsa di orientamento si è arricchita di due nuove specialità, come lo sci-orienteering e la mountain bike-orienteering che, pur conservando le caratteristiche di base della corsa di orientamento, utilizzano sci e biciclette. Sci orientamento (Sci-o) Le prime manifestazioni di tale sport ebbero origine alla fine del diciannovesimo secolo in Norvegia, grazie ad un gruppo di appassionati che volle testare l'abilità dei concorrenti nel seguire tracce lasciate nella neve dalle slitte che trainavano i tronchi con l'uso di carte topografiche. Lo sci-orientamento è disciplina prettamente scndinava, ma ha avuto un buono sviluppo anche in Russia e Italia, Svizzera e Austria, oltre che in Australia,Canada e Nuova Zelandia. L‘Italia ha assunto un ruolo di primo piano non tanto per il numero di praticanti che è comunque ristretto, quanto per l'abilità del quattro volte campione Mondiale Nicolò Carradini nato nella Val di Fiemme nelle edizioni del 1994 del 1996 e del 2000 dei Campionati Mondiali tenutesi in Val di No (Itlia), a Lillehammer (Norvegia), Krasnojarsk (Russia), oltre alla medaglia d'oro conquistata a Nagano (Giappone), come gara dimostrativa Olimpica. Svolgimento e luogo Si utilizzano tecniche e attrezzi dello sci di fondo, ciò che differisce è che il concorrente viene mandato lungo una rete di piste battute nei boschi alla ricerca di alcuni punti di controllo, dispone tra l'altro di un leggio ruotante con incorporato la bussola e ancorato al petto tramite cinghie. La differenza con l'usuale sci di fondo è data dal fatto che le piste per lo sci-orientamento non sono così piatte, ma questo consente di abituare il corpo e la mente ad essere più reattivi dovendosi adeguare a qualsiasi terreno.Nel minor tempo possibile si devono trovare dei punti di controllo. La difficoltà è dovuta alla varietà e complicatezza delle piste predisposte, per il resto tutto si svolge come nella corsa attraverso una punzonatrice e la non possibilità, pena la squalifica, di accorciare furbescamente il percorso. In Italia l'attività è gestita dalla F.I.S.O.,Federazione Italiana Sport Orientamento, riconosciuta dal CONI ed affiliata alla Federazione Internazionale (I.F.O.). Una delle gare promozionali più famose è quella tenuta il venerdì prima della Marcialonga, che ha avuto campioni come Pauli Sitonen. L'attività si svolge soprattutto in Trentino, dove ha avuto inizio l'orienteering negli anni settanta, a seguire troviamo il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e il Veneto. Sci orientamento (Mtb-o) Questo rappresenta un connubio tra la mountain bike e lo spirito dell'orientamento alla ricerca nel minor tempo, dei punti di controllo che contraddistinguono il percorso corretto. Tale disciplina è stata riconosciuta ufficialmente nel 1996 dalla Federazione Internazionale I.O.F. e va a diffondersi nei Paesi Scandinavi, nell‘Europa Centrale, in Francia e nella Repubblica Ceca . Per praticare a un mountain bike orienteering occorre possedere molta pratica della mountain bike. Si suddivide in differenti categorie per età e capacità atletica, per questo è uno sport adatto a tutti, ai più esperti come ai dilettanti. Una caratteristica è l'obbligo, pena la squalifica di attenersi solamente alle strade segnate sulla carta, senza prendere scorciatoie, questo per rispetto del territorio e della natura, luogo della competizione.
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Tra gli altri: l’ Orienteering di precisione (Trail-o)
La Federazione Italiana Sport orientamento è stata la prima a delineare un preciso regolamento tecnico ed organizzativo, e a istituire una squadra di tecnici ed organizzatori competenti. Nel 1998 si è tenuto il primo Circuito di Coppa Italia, nel settembre 1999 al Lago di Santa Colomba in Val di Cembra in Trentino si è svolta la seconda edizione dei Campionati Italiani, con la presenza di atleti austriaci e tedeschi. Tra gli altri: l’ Orienteering di precisione (Trail-o) Viene chiamato anche Trail Orientamento e richiede al concorrente doti di preciso conoscitore della cartografia. Si tratta di una disciplina che utilizza carta e bussola e stila la classifica in base al punteggio acquisito e non al tempo impiegato nel portare a termine il percorso. Per questo motivo si adatta molto bene alla pratica anche per chi ha difficoltà di movimento. Le strade ed i sentieri che costituiscono il percorso di gara sono facilmente percorribili anche da carrozzine a rotelle a spinta o a motore. Frequentando le diverse piazzole di osservazione, il concorrente dovrà riconoscere correttamente il punto esatto in cui si trovano le lanterne sul terreno rispetto alla carta in dotazione ed indicarle sul proprio testimone di gara. Il punteggio finale viene dato dal numero di lanterne riconosciute correttamente.sono 2due le categorie di trail-o: Open e Paralimpici. La prima comprende concorrenti, normadotati e disabili; la seconda è riservata ai concorrenti con disabilità fisica.
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Le Olimpiadi Gli sforzi, iniziati nel 1996, per promuovere l'inserimento dell'orienteering nei giochi olimpici non hanno avuto successo nonostante l'Orienteering possieda già da un po' di tempo la sua "Coppa del Mondo" (Orienteering World Cup) e un suo "Campionato Mondiale" che precisamente si chiama World Orienteering Championships ,nel 2005 si è svolta la prova finale dell'Orienteering World Cup a Subiaco, Roma. Questo perché il luogo delle competizioni è spesso lontano dalle città e la durata della manifestazione è tutt’ al più lunga come la corsa individuale di ogni atleta e anche lo scorso interesse dei media. Per sviluppare un formato adatto ad essere inserito nei giochi olimpici si stanno focalizzando sul Park-O (Orienteering nei parchi cittadini) e sulla staffetta a corta distanza (sprint). Alle olimpiadi di Nagano (1998) è stato inserito lo Sci-O a titolo dimostrativo, purtroppo a causa di una mancanza di fondi l'iniziativa è morta subito. Nel 2002 la federazione internazionale di Orienteering ha fatto richiesta al comitato olimpico internazionale di includere lo sci orienteering nei giochi olimpici invernali di Torino ‘06. In una circolare della manifestazione la commissione olimpica ha escluso l'aspirante sport in quanto c'era una mancanza di partecipazione dei paesi nordici e il costo è risultato elevato a causa della nuova tecnologia per il nuovo sistema di risultati (Sport-Ident). Nel 2005, il comitato olimpico internazionale ha affermato che lo sci orienteering era allo studio per l'inclusione nel programma olimpico per le Olimpiadi Ivernali del 2014 in Russia. Il “8 novembre 2006 il CIO ha deciso non includere alcuni nuovi sport fra cui lo sci orienteering, La commissione esecutiva del comitato olimpico decide di non includere lo sci orienteering nei Giochi Olimpici invernali del 2014.
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