Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoEmiliano Poletti Modificato 10 anni fa
1
DOCUMENTAZIONE per l’elaborazione del PIANO DI EMERGENZA
. DOCUMENTAZIONE per l’elaborazione del PIANO DI EMERGENZA
2
. D. Lgs 9 aprile 2008, n. 81 nasce in attuazione della L. 3 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ed è stato aggiornato con il D. Lgs 3 agosto 2009, n. 106
3
DATORE DI LAVORO Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore Soggetto che, ha la responsabilità dell'impresa o dell'unità produttiva, in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa.
4
DIRIGENTI E PREPOSTI Coloro che dirigono, coordinano o sovraintendono alle attività lavorative e sono tenuti all'osservanza delle disposizioni in materia di sicurezza nell'ambito delle loro rispettive attribuzioni e competenze Vicario, Responsabile di plesso
5
LAVORATORE SUBORDINATO
Si intende colui che fuori dal proprio domicilio presta il proprio lavoro alle dipendenze e sotto la direzione di altri, con o senza retribuzione, anche al solo scopo di apprendere un mestiere, un'arte o una professione: Nella scuola: tutte le figure professionali dipendenti (docenti, collaboratori, ata) ma anche gli allievi se utilizzano un laboratorio
6
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione:
RSPP Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: Persona designata dal datore di lavoro in possesso di capacità e requisiti professionali di cui all'articolo 8 – bis Personale esterno o interno con competenze specifiche certificate
7
Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione:
ASPP Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione: Persona in possesso dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 facente parte del servizio di prevenzione e protezione Personale interno con specifica formazione
8
RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA
RLS RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro Personale interno con specifica formazione
9
PIANO DI EMERGENZA A - GENERALITA’
Il piano di emergenza ha l'intento di essere uno strumento operativo atto a prevenire e pianificare le varie operazioni da compiersi in caso di emergenza onde consentire un esodo ordinato, sicuro e efficace di tutti gli occupanti l'edificio scolastico. E’ l'insieme delle misure da attuare per affrontare la situazione in modo da prevenire ulteriori incidenti, evitare o limitare i danni per l'integrità e la salute dei lavoratori o delle persone eventualmente coinvolte nell'ambiente di lavoro, arrivando ad attuare, se necessario, il relativo piano d'evacuazione totale dei locali.
10
PIANO DI EMERGENZA: GENERALITA' – IL PANICO
Una puntuale organizzazione permette di far fronte alle situazioni imprevedibili e riduce il rischio di reazioni non controllate che, specialmente in ambito collettivo, possono essere pericolose. Questo comportamento irrazionale è conosciuto con il termine di PANICO Il panico si manifesta con varie reazioni emotive: timore e paura, oppressione, ansia fino ad emozioni convulse e manifestazioni isteriche, assieme a particolari reazioni dell'organismo; le persone reagiscono in modo non controllato e razionale.
11
Il PANICO – 11 settembre – Torri gemelle - New York
.
12
PIANO DI EMERGENZA: GENERALITA' – IL PANICO
In una situazione di pericolo, presunta o reale, con presenza di molte persone, il panico si manifesta principalmente nei seguenti modi: coinvolgimento delle persone nell’ansia generale, con invocazioni d’aiuto, grida, atti di disperazione istinto all’autodifesa, con tentativi di fuga ai danni degli altri (spinte – corse – affermazione dei posti conquistati verso la salvezza) decadimento di alcune funzioni comportamentali: attenzione – controllo dei movimenti – facoltà di ragionamento. Queste reazioni costituiscono elementi di grave turbativa e pericolo.
13
Tragedia a Duisburg, 20 morti e oltre 500 feriti durante la Love Parade. Nella foto, panico tra la folla. (Erik Wiffers, Afp) .
14
PIANO DI EMERGENZA: GENERALITA' - IL PANICO
Tali comportamenti completamente fuori controllo possono essere modificati e ricondotti alla normalità se il sistema è preparato e organizzato per far fronte ai pericoli che lo insidiano. Un contributo fondamentale in questa direzione lo possono dare: il piano d'emergenza e le relative esercitazioni di evacuazione
16
ORGANIZZAZIONE DELL'EMERGENZA
Il Dirigente Scolastico unitamente al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Istituto, dispone le seguenti programmazioni all’interno dell’Istituto per la gestione dell’emergenza: a) vengono tenuti costantemente i rapporti con i servizi pubblici, la lotta antincendio, i sistemi di gestione dell’emergenza, il salvataggio; b) vengono designati gli addetti della squadra antincendio, in relazione alle competenze e alle caratteristiche dell’istituto; c) vengono informati i lavoratori e gli studenti in merito alle eventuali esposizioni al pericolo e alle misure da adottare per l’abbattimento del pericolo stesso; d) vengono predisposti i programmi di intervento per il piano di evacuazione e per il deflusso delle persone dagli edifici scolastici e programmate le relative prove; e) i lavoratori partecipano all’abbattimento del pericolo e partecipano fattivamente alla sua riduzione.
17
OBIETTIVI DEL PIANO Il presente piano tende a perseguire i seguenti obiettivi: affrontare l'emergenza fin dal suo primo insorgere per contenerne gli effetti sulla popolazione scolastica; pianificare le azioni necessarie per proteggere le persone sia da eventi interni che esterni; coordinare i servizi di emergenza, lo staff tecnico e la direzione didattica; fornire una base informativa per la formazione di tutto il personale, degli studenti e dei loro genitori.
18
FORMAZIONE – INFORMAZIONE - ADDESTRAMENTO
Nella scuola, oltre alla specifica formazione della squadra d'emergenza incendi e primo soccorso, si segue un programma d'addestramento periodico per tutti i lavoratori, atto a monitorare continuamente il livello, di preparazione all'uso dei dispositivi antincendio e nell'esercitazione sul piano d'emergenza/evacuazione. Il programma relativo all'informazione e formazione dei dipendenti, in merito ai rischi ed alle conseguenti misure di tutela, si articola in due occasioni fondamentali: all'atto dell'assunzione, e periodicamente (annualmente e due volte l'anno per l'esercitazione antincendio) All'atto dell'assunzione gli addetti sono formati, sia con dispense sia attraverso un incontro personale, sulle modalità di svolgimento in sicurezza della futura mansione, i rischi riscontrabili, le misure di tutela opportune e la gestione dell'emergenza /pronto soccorso.. Qualora vengano ad attuarsi mutamenti, organizzativi o tecnologici, il programma prevede una tempestiva formazione agli addetti interessati.
19
CLASSIFICAZIONE EMERGENZE
EMERGENZE INTERNE Incendio Ordigno esplosivo Allagamento Fuga di gas Fuoriuscita di liquidi infiammabili o tossico- nocivi EMERGENZE ESTERNE Incendio Attacco terroristico Evento sismico Emergenza tossico- nociva
20
LOCALIZZAZIONE DEL CENTRO DI COORDINAMENTO
In ciascuna occorre individuare un Centro di Coordinamento ubicato in prossimità di una postazione telefonica nell'ufficio segreteria al piano terra, il numero telefonico è In caso di evacuazione nell'Area di raccolta (A) cortile anteriore E' qui che si svolgono le funzioni preposte per coordinare l'emergenza, tenere i contatti con le autorità esterne, decidere le azioni per affrontare l'emergenza e in caso di evacuazione è il punto di riferimento per le informazioni provenienti dalle aree di raccolta.
21
ESERCITAZIONI - PROVE DI EVACUAZIONE
Le esercitazioni periodiche: devono essere effettuate almeno due volte all'anno. E’ fondamentale che prima di ogni prova di evacuazione vengano effettuate le iniziative di formazione/informazione e un numero adeguato di esercitazioni Buone Pratiche per l’esecuzione delle prove : - effettuarle all'inizio e a metà dell'anno scolastico; - a sorpresa; - se possibile con la presenza e la collaborazione delle protezione civile o enti di soccorso locale (ciò consente a tali enti di conoscere la realtà scolastica); - periodicamente durante le esercitazioni, dovrà essere utilizzato l'impianto elettrico d'emergenza per verificarne la funzionalità.
22
ESERCITAZIONI - PROVE DI EVACUAZIONE
Dalle prove di evacuazione si dovrebbero valutare e verificare: - un sensibile miglioramento del tempo realizzato per evacuare l’intero edificio, rispetto alla prova precedente - il funzionamento dell’intera organizzazione sia in termini di compiti e mansioni che di reazioni “umane” la completa evacuazione dell’edificio senza incidenti a cose e persone buona intesa e collaborazione con eventuali mezzi di soccorso esterni
23
COORDINATORE DELL'EMERGENZA
Ricevuta la segnalazione di "inizio emergenza" il Coordinatore dell'Emergenza attiva gli altri componenti della squadra e si reca nel posto segnalato Valuta la situazione di emergenza e di conseguenza la necessità di evacuare l’edificio, attuando la procedura d’emergenza prestabilita. Dà ordine ai collaboratori di disattivare gli interruttori di piano o generali Dà il segnale di evacuazione generale e ordina al collaboratore di chiamare i mezzi di soccorso necessari. Sovrintende a tutte le operazioni della squadra di emergenza interna e collabora con gli enti di soccorso al fine di pianificare efficacemente la strategia di intervento fornendo tutte le indicazioni necessarie e dà il segnale di fine emergenza Il coordinatore dell'emergenza è, nell'ordine: 1) il Dirigente scolastico; 2) l'ASPP della sede: Prof. Daniele Chirone 3) la docente Menzaghi Emanuela 4) la vicepreside Laura Tosetto
24
RESPONSABILI AREA DI RACCOLTA
- Effettuano l’evacuazione della loro classe, come previsto dalla procedura d’emergenza; - Arrivati all'area di raccolta, si fanno consegnare dai docenti l'apposito modulo con la presenza degli studenti di ogni classe ed acquisiscono ogni eventuale informazione; - Affidano momentaneamente i loro alunni al docente della classe più vicina e portano i moduli raccolti al Coordinatore dell'emergenza nella zona di raccolta anteriore (A) IL RESPONSABILE DELL'AREA DI RACCOLTA DEL CORTILE POSTERIORE DELLA SCUOLA (B) E' IL DOCENTE CHE AL MOMENTO DELL'EVACUAZIONE SI TROVA NELLA CLASSE SECONDA sez. I IL RESPONSABILE DELL'AREA DI RACCOLTA DEL CORTILE ANTERIORE E' LO STESSO COORDINATORE DELL'EMERGENZA
25
all’ordine di evacuazione dell’edificio:
RESPONSABILE CHIAMATA DI SOCCORSO - PERSONALE DI SEGRETERIA O COLLABORATORI Il personale di segreteria, quando presente, dalle ore alle ore 11.00, e il collaboratore addetto alla portineria negli altri orari, all’ordine di evacuazione dell’edificio: - Attende l'avviso del Coordinatore dell'emergenza per effettuare la chiamata dei mezzi di soccorso seguendo le procedure previste. - Fornisce tutti i chiarimenti necessari all’Ente di soccorso ricevente accertandosi di essere stato correttamente inteso ripetendo eventualmente (o facendosi ripetere) le segnalazioni date. - Si dirige verso l'area di raccolta seguendo l’itinerario prestabilito dalle planimetrie di piano
26
RESPONSABILE DELL'EVACUAZIONE DELLA CLASSE: DOCENTE
All’insorgere di una emergenza: - Contribuisce a mantenere la calma in tutta la classe in attesa che venga comunicato il motivo dell'emergenza. - Si attiene alle procedure corrispondenti al tipo di emergenza che è stato segnalato.
27
RESPONSABILE DELL'EVACUAZIONE DELLA CLASSE: DOCENTE
All’ordine di evacuazione dell’edificio: - Fa uscire ordinatamente gli studenti iniziando dalla fila più vicina alla porta; gli studenti procederanno in fila per due (vedi “comportamento in caso di emergenza”) senza spingersi e senza correre; due studenti assumeranno la funzione di "apri-fila" e due quella di "chiudi-fila" - Prende il modulo delle presenze, con gli alunni si reca all'area di raccolta, fa l'appello, compila il modulo e lo porta al Responsabile dell'area di raccolta.
28
COLLABORATORE ADDETTO AL PIANO
All’insorgere di una emergenza: Individua la fonte del pericolo, ne valuta l’entità, avverte immediatamente il Coordinatore dell'emergenza e si attiene alle disposizioni impartite. Toglie la tensione elettrica al piano.
29
COLLABORATORE ADDETTO AL PIANO
All’ordine di evacuazione dell’edificio: - Favorisce un flusso ordinato del piano; - Controlla che non vi siano persone nei servizi igienici, nelle aule sostegno e nelle aule lungo i corridoi “d'angolo”; - Collabora con il personale docente per eventuali necessità; - Vieta l'uso delle scale, dell'ascensore e dei percorsi non di sicurezza. Il personale in servizio al piano terra, inoltre: - Apre le porte, i cancelli, li lascia aperti fino al termine dell'emergenza ed impedisce l'ingresso agli estranei; - Controlla che l'allarme sia stato udito in palestra, in segreteria, sala insegnanti, laboratori. Al termine dell’evacuazione del piano, si dirige verso l'area di raccolta esterna.
30
STUDENTI APRI-FILA CHIUDI-FILA AIUTI
All’ordine di evacuazione dell’edificio: Mantengono la calma, seguono le procedure stabilite e le istruzioni del docente. Gli Apri-fila devono percorrere la via di fuga stabilita, guidando i compagni alla propria area di raccolta. I Chiudi-fila hanno il compito di verificare da ultimi la completa assenza di compagni nella classe evacuata e di chiudere la porta (una porta chiusa è segnale di classe vuota).
31
COMPITI DELLA SQUADRA DI PREVENZIONE INCENDI
INCENDIO DI RIDOTTE PROPORZIONI Valutare se l’incendio può effettivamente essere spento, in breve tempo, con i mezzi di estinzione (estintori, naspi, idranti) disponibili. Non tentare l’operazione di spegnimento se non si è sicuri.
32
COMPITI DELLA SQUADRA PREVENZIONE INCENDI
In caso affermativo, mentre almeno un operatore della squadra interviene con l'estintore più vicino, contemporaneamente l'altro operatore: toglie la tensione elettrica al piano agendo sull’interruttore segnalato ed interrompe, se presente, il flusso del gas intervenendo sulle valvole di intercettazione - procura almeno un altro estintore predisponendolo per l'utilizzo, mettendolo a distanza di sicurezza dal fuoco ma facilmente accessibile dal primo operatore - allontana le persone con precedenza a coloro che occupano gli ambienti più vicini al punto dell’incendio, compartimenta la zona dell'incendio, allontana dalla zona della combustione i materiali combustibili in modo da circoscrivere l'incendio e ritardarne la propagazione.
33
COMPITI DELLA SQUADRA PREVENZIONE INCENDI
Utilizzare gli estintori come da addestramento: indossare i DPI dedicati (visiera, guanti protettivi, ecc,) una prima erogazione a ventaglio di sostanza estinguente può essere utile a verificare la funzionalità dell’estintore avanzando in profondità per aggredire il fuoco da vicino; se si utilizzano due estintori contemporaneamente si deve operare da posizioni che formino rispetto al fuoco un angolo massimo di 90°; operare a giusta distanza per colpire il fuoco con un getto efficace; dirigere il getto alla base delle fiamme; non attraversare con il getto le fiamme, agire progressivamente prima le fiamme vicine poi verso il centro; non sprecare inutilmente le sostanze estinguenti (l’intervento con un estintore dura mediamente una decina di secondi per cariche ordinarie da 6kg). Proteggersi le vie respiratore con un fazzoletto bagnato, gli occhi con gli occhiali. Se non si riesce a controllare l’evento in breve tempo, attivare le procedure di chiamata ai Vigili del Fuoco e di evacuazione dell’Istituto.
34
COMPITI DELLA SQUADRA DI PREVENZIONE INCENDI
INCENDIO DI VASTE PROPORZIONI 1.Avvisare i Vigili del Fuoco. 2.Il Coordinatore dell'emergenza dà il segnale di evacuazione della scuola. 3.Interrompere l'erogazione dell'energia elettrica e del gas il più a monte possibile. 4.Compartimentare le zone circostanti. 5.Utilizzare i naspi per provare a spegnere l'incendio e per mantenere a più basse temperature le zone circostanti. 6.La squadra allontana dalla zona della combustione i materiali combustibili in modo da circoscrivere l'incendio e ritardare la propagazione.
35
COMPITI DELLA SQUADRA PREVENZIONE INCENDI
RACCOMANDAZIONI FINALI Quando l'incendio è domato : - accertarsi che non permangano focolai nascosti o braci; - arieggiare sempre i locali per eliminare gas o vapori; - far controllare i locali prima di renderli agibili per verificare che non vi siano lesioni a strutture portanti Note Generali Attenzione alle superfici vetrate a causa del calore possono esplodere. In caso di impiego di estintori ad Co2 in locali chiusi, abbandonare immediatamente i locali dopo la scarica. Non dirigere mai il getto contro la persona avvolta dalle fiamme, usare grandi quantità d 'acqua oppure avvolgere la persona in una coperta o indumenti.
36
PROCEDURA PER EVACUAZIONE DI EMERGENZA DELL’EDIFICIO SCOLASTICO
. PROCEDURA PER EVACUAZIONE DI EMERGENZA DELL’EDIFICIO SCOLASTICO
37
SEGNALE DI ALLARME Il segnale di allarme consiste in
TRE SQUILLI LUNGHI CONSECUTIVI del campanello; in alternativa, in caso di interruzione della corrente elettrica o per raggiungere i luoghi più lontani dell’edificio, si usa una tromba nautica (UN solo squillo prolungato)
38
SEGNALE DI ALLARME Come alternativa o integrazione al segnale di allarme potrà essere usato l'impianto di diffusione sonora recentemente installato; questo potrà avvenire soprattutto in caso di situazioni contingenti che richiedano modifiche a quanto descritto nel piano oppure in caso di emergenze che prevedano altre modalità di uscita, come specificato nelle “Altre emergenze interne o esterne”
39
NORME GENERALI PER L'EVACUAZIONE
Interrompere tutte le attività Lasciare gli oggetti personali dove si trovano Non soffermarsi a prendere giubbotti ecc, a meno che questi non siano appoggiati sullo schienale della sedia MANTENERE LA CALMA, non spingere, non correre, non urlare Uscire ordinatamente dietro gli Aprifila Seguire le vie di fuga indicate NON usare mai l'ascensore Raggiungere la zona di raccolta prevista e restare accanto al docente che controllerà le presenze
40
MODALITA' DI USCITA I ragazzi si devono incolonnare in FILA PER DUE
Aprendo le porte, sia quelle delle classi che quelle di emergenza, occorre prestare una certa attenzione per evitare di interferire con il passaggio di chi si trovasse in quel momento all'esterno nel raggio di apertura delle stesse. In ogni classe devono essere individuati due ragazzi con compiti di “aprifila”, due con compiti di “chiudifila” e due con compiti di “aiuti”; si specifica che questi incaricati non possono essere considerati sostituti dell’insegnante ma solo un supporto per una corretta esecuzione del piano di evacuazione. Nelle ZONE SICURE ogni insegnante deve fare l’appello e compilare l’apposito modulo, segnalando eventuali feriti e/o dispersi.
41
MODALITA' DI USCITA SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI
Sono considerati tali, ai fini dell'evacuazione, i portatori di hc psico-fisici, le donne in stato di gravidanza, i soggetti con deficit motori o sensoriali. Sono gli ultimi ad abbandonare l'aula, devono essere accompagnati, soprattutto per il superamento di dislivelli (scale, rampe). NON devono utilizzare ascensori.
42
NORME PER EVACUAZIONE PER DISABILI
MISURE DA ATTUARSI AL MOMENTO DEL VERIFICARSI DELL’EMERGENZA I criteri generali da seguire nell’evacuazione delle persone disabili sono i seguenti: - attendere lo sfollamento delle altre persone; - accompagnare, o far accompagnare, le persone con capacità motorie o sensoriali ridotte all’esterno dell’edificio (questo compito deve essere assolto dall'insegnante di sostegno / assistente o, se non presente, dall'insegnante di classe coadiuvato dai ragazzi individuati come “aiuti”).
43
NORME PER EVACUAZIONE PER DISABILI
-se non è possibile raggiungere l’esterno dell’edificio, provvedere al trasporto del disabile fino ad un luogo idoneo, possibilmente un locale dotato di finestra, appartenente ad un compartimento diverso da quello dove si è sviluppato il focolaio d'incendio, rimane accanto a lui in attesa dei soccorsi. -segnalare al Coordinatore dell'emergenza o ad un altro addetto l’avvenuta evacuazione del disabile o l’impossibilità di effettuarla. -si ricorda che è importante impartire ordini chiari, precisi e con tono di voce deciso.
44
NORME PER EVACUAZIONE PER DISABILI
Scelta delle misure da adottare La scelta delle misure da adottare è diversa a seconda della disabilità: 1) Disabili motori: scegliere un percorso di evacuazione accessibile (privo di ostacoli, gradini, ecc.) e fornire assistenza nel percorrerlo. 2) Disabili sensoriali: a) Uditivi: facilitare la comunicazione (lettura labiale, frasi brevi, frasi scritte); b) Visivi: manifestare la propria presenza, definire il pericolo, definire le azioni, guidarli in luogo sicuro. 3) Disabili cognitivi: assicurarsi che abbia percepito il pericolo, fornire istruzioni semplici, usare anche il linguaggio non verbale
45
. In occasione delle previste prove di evacuazione dell’edificio scolastico si ribadisce quanto segue: Al segnale di allarme (tre squilli lunghi del campanello oppure suono prolungato della tromba nautica), i ragazzi devono immediatamente uscire dall’aula ed incolonnarsi; In caso di allarme sonoro si esce immediatamente. SOLO IN CASO DI SCOSSA SISMICA non è possibile suonare alcun allarme; data la subitaneità nonché la brevità delle scosse telluriche, LA SCOSSA STESSA COSTITUISCE SEGNALE DI ALLARME pertanto, senza attendere alcun segnale, è necessario adottare comportamenti di autoprotezione (mettersi sotto il banco, porsi lontano da finestre, armadi, ecc); finita la scossa, si esce seguendo le stesse regole dell’evacuazione
46
. Si devono sensibilizzare i ragazzi affinchè affrontino queste esercitazioni come se fossero reali, per cui è necessaria molta serietà, ad esempio occorre evitare di uscire “a braccetto” ma, soprattutto, bisogna richiedere un maggiore silenzio: questo è un aspetto molto importante nel caso in cui l’insegnante debba richiamare l’attenzione degli allievi per pericoli imminenti (per es. un ostacolo sul percorso) L’utilizzo delle scale di emergenza esterne per l’evacuazione di più piani ha risolto uno dei punti critici della Procedura ma occorre predisporre con attenzione adeguate istruzioni d’uscita: ad esempio i ragazzi del secondo e poi quelli del primo piano possono scendere disponendosi su due file, i primi verso la parte interna della scala, i secondi verso la parte più esterna in modo da non intersecare il flusso di uscita degli alunni del secondo piano. Occorre aprire con una certa accortezza sia le porte delle classi che quelle di emergenza, per evitare urti con chi, all'esterno, si trovasse a passare nel raggio di apertura delle stesse.
47
TERREMOTO Poichè le scosse sismiche avvengono all'improvviso e la loro durata è generalmente piuttosto contenuta, è quasi impossibile azionare l'allarme, per cui in caso di scossa di terremoto occorre: adottare immediatamente comportamenti di autoprotezione, quali mettersi sotto i banchi (proteggere la testa e la parte superiore del corpo); Allontanarsi da tutto ciò che può cadere: armadi, finestre, lampadari;
48
TERREMOTO Al termine delle scosse, l'ordine di evacuazione si intende come già dato, per cui si procede all'evacuazione dell'edificio. NON si devono percorrere le scale interne NON si usa l'ascensore Non si rientra nell'edificio se non dopo l’autorizzazione del coordinatore dell'emergenza All'esterno NON sostare vicino all'edificio, da cornicioni, lampioni, alberi, ecc
49
TERREMOTO Quanto detto si applica in caso di terremoti chiaramente avvertibili, con scosse di elevata intensità; nel caso in cui la scossa fosse di lieve entità occorre comunque avvertire il coordinatore delle emergenze che provvederà ad assumere informazioni dagli organi competenti (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, ecc).
50
. .
51
ALTRA EMERGENZA INTERNA
In caso di allarme per: - Ordigno esplosivo - Allagamento - Fuga di gas - Fuoriuscita di liquidi infiammabili o tossico- nocivi occorre allontanarsi dalla scuola il più rapidamente possibile. Le relative istruzioni saranno date dal coordinatore dell'emergenza tramite impianto di diffusione sonora recentemente installato
52
ALTRA EMERGENZA INTERNA
E' necessario prestare la massima attenzione a quanto verrà comunicato per le possibili variazioni sui percorsi di fuga e sulle zone di raccolta. Come zona di raccolta alternativa può essere individuata anche una zona esterna, anche non di pertinenza della scuola, prevenendo però con attenzione i possibili rischi derivanti, in particolare quelli derivanti dal traffico veicolare.
53
EMERGENZE ESTERNE In caso di emergenza tossico – nociva per causa esterna (per es. incendio esterno con impedimento all'uscita degli alunni) oppure per evento atmosferico potenzialmente pericoloso, l'evacuazione, generalmente, è da evitarsi. Occorre chiudere tutte le finestre, abbassare le tapparelle e spostarsi nella zona dell'edificio più lontana dall'evento, chiudendo accuratamente le porte. Come nel caso delle emergenze interne occorre prestare attenzione alle comunicazioni del coordinatore delle emergenze, diramate mediante impianto di diffusione sonora.
54
ATTIVAZIONE DELL'ANTIFURTO DELLA SCUOLA
EMERGENZE ESTERNE In caso di AGGRESSIONE, l'allarme sarà costituito dalla ATTIVAZIONE DELL'ANTIFURTO DELLA SCUOLA In tale caso, a meno di differenti comunicazioni, le classi del primo e secondo piano usciranno dalla scala di emergenza esterna Le classi del piano terra invece provvederanno all'ostruzione della porta, gli allievi accanto alle finestre accosteranno le sedie sotto le finestre e l'evacuazione procederà attraverso di esse Tutti si dirigeranno in esterno, come per le altre emergenze interne
55
INCENDIO
56
TRIANGOLO DEL FUOCO: COMBURENTE
57
TRIANGOLO DEL FUOCO: COMBUSTIBILE
58
TRIANGOLO DEL FUOCO: INNESCO – FONTE DI CALORE
59
TRIANGOLO DEL FUOCO
60
FASE DI ACCENSIONE O INNESCO
61
PROPAGAZIONE – FLASH OVER - ESTINZIONE
62
TRIANGOLO DEL FUOCO: SPEGNIMENTO PER SOTTRAZIONE DEL COMBUSTIBILE
63
TRIANGOLO DEL FUOCO: SPEGNIMENTO PER SOFFOCAMENTO
64
TRIANGOLO DEL FUOCO: SPEGNIMENTO PER RAFFREDDAMENTO
65
PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
66
PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
67
COME SPEGNERE UN PRINCIPIO DI INCENDIO
68
COME SPEGNERE UN PRINCIPIO DI INCENDIO
69
COME SPEGNERE UN PRINCIPIO DI INCENDIO
70
INCENDIO: COMPORTAMENTO
CASO 1: INCENDIO CHE SI SVILUPPA NELL'AULA IN CUI CI TROVIAMO NON aprire le finestre Abbandonare l'aula immediatamente mediante le procedure previste; Dopo che tutti i ragazzi sono usciti CHIUDERE LA PORTA DELL'AULA (per evitare di alimentare le fiamme e rallentare la diffusione di fumo) Avvisare il coordinatore dell'emergenza
71
INCENDIO: COMPORTAMENTO
CASO 2: INCENDIO CHE SI STA SVILUPPANDO ALL'ESTERNO DELL'AULA NON aprire le finestre Se i corridoi sono praticabili e si è ragionevolmente sicuri di raggiungere un'uscita di emergenza, si deve uscire dall'aula ed effettuare l'evacuazione come previsto In presenza di fumo: il fumo tende ad andare verso l'alto, per cui: camminare chinati, proteggersi naso e bocca con un fazzoletto, una maglietta, ecc, possibilmente bagnati
72
INCENDIO: COMPORTAMENTO
CASO 3: INCENDIO FUORI DALL'AULA E VIE DI FUGA NON PRATICABILI In questo caso occorre rimanere nell'aula, sigillare (per quanto possibile) le fessure della porta con magliette, stracci, ecc (meglio se bagnati) Se si è al piano terra procedere all'uscita attraverso le finestre Se si è al primo o al secondo piano APRIRE le finestre e affacciarsi (SENZA SPORGERSI) per respirare l'aria esterna Segnalare la propria posizione all'esterno
73
PROVE DI EVACUAZIONE Le prove di evacuazione previste per le scuole devono essere effettuate nel numero di minimo 2 ogni anno. La prima prova deve essere prevista entro il mese di NOVEMBRE La seconda prova dovrà essere organizzata entro la fine del mese APRILE
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.