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PubblicatoQuirino Di lorenzo Modificato 11 anni fa
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La Promozione dell’attività fisica nei bambini e nei ragazzi
Stili di vita: attività fisica e alimentazione La Promozione dell’attività fisica nei bambini e nei ragazzi Floriana Russino
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Perché l’attività fisica? Il sovrappeso in Italia
4-5 persone su 10 soffrono di sovrappeso o di obesità. Circa il 4% di bambini e adolescenti è obeso, mentre il 20% è in sovrappeso. Fonte: ISTAT, 2002
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Perché l’attività fisica? Le conseguenze del sovrappeso
“Le conseguenze per gli individui e la società sono serie, in termini di riduzione dell’aspettativa di vita, malattia ed invalidità”. I problemi associati sono disturbi psicologici, problemi ortopedici, diabete, problemi epatici, malattie cardiovascolari. Fonte. Centro Nazionale per la Prevenzione e il controllo delle Malattie
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Perché l’attività fisica? Le conseguenze del sovrappeso
In particolare per bambini ed adolescenti: Bambini ed adolescenti in sovrappeso tendono a sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con gli altri, con conseguente isolamento che spesso si traduce in ulteriori abitudini sedentarie e quindi peggioramento della condizione di salute. Se un adulto ha avuto tendenza all’obesità in età infantile è predisposto più di altri ad essere obeso anche da adulto. Fonte: National Institute of Health
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Perché l’attività fisica? I benefici di una regolare attività fisica
Un’attività fisica regolare svolta in più giorni della settimana riduce il rischio di: Morte per malattie cardiovascolari Sviluppare il diabete Sviluppare ipertensione arteriosa Sviluppare il cancro del colon AIUTA A Ridurre la pressione arteriosa in chi soffre di ipertensione Controllare il peso corporeo prevenendo sovrappeso ed obesità Mantenere ossa, muscoli ed articolazioni in buone condizioni Combattere e ridurre la depressione e l’ansietà, lo stress Promuovere il benessere globale dell’individuo, perché lo aiuta a divertirsi, a socializzare e ne accresce l’autostima
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Perché l’attività fisica?
Abbandono della pratica fisica e sportiva proprio nelle età in cui essa potrebbe dare il suo prezioso contributo.
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Perché l’attività fisica?
“Finchè una persona fa esercizio, sta attenta a non mangiare troppo e si mantiene leggera, la malattia non sopraggiungerà e la sua forza aumenterà. Se invece sta seduta e non fa attività fisica può anche mangiare i cibi migliori e seguire tutti i principi salutisti nelle altre aeree della vita, ma i suoi giorni saranno pieni di dolori e la sua forza si appannerà”. Pensiero di Mosè Maimonide, filosofo risalente a 800 anni fa.
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Perché l’attività fisica?
Fa ricorso al suo pensiero un editoriale di Lancet che si occupa di come l’emergenza obesità infantile non venga trattata a sufficienza sotto il profilo dell’attività fisica. Niente di più sbagliato, perché in realtà problemi come l’aterosclerosi si sviluppano proprio a partire della prima infanzia. Eppure l’attenzione generale si sofferma sulle abitudini alimentari e ben poco sull’attività fisica che invece rappresenta una misura preventiva per l’obesità e più in generale una misura protettiva contro il rischio cardiovascolare infantile.
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Perché l’attività fisica?
L’attività fisica e sportiva riveste quindi un ruolo fondamentale quando diventa abitudine permanente di vita.
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L’attività fisica Interventi
La salute va affrontata in termini prevalentemente educativi perché è dimostrato che occorre suscitare comportamenti attivi piuttosto che limitarsi alla sola informazione. Dalle conoscenze da trasmettere a Atteggiamenti di autoconoscenza e valorizzazione di sé (autostima)
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L’attività fisica Interventi
Il corpo come strumento di comunicazione Per una buona educazione corporea all’interno dell’esperienza scolastica ed educativa di ogni bambino occorre ribadire che l’importanza e l’efficacia di far vivere il corpo nei contesti educativi non si riscontrano nel ricorso a questa o quella specifica proposta, bensì ovunque la comunicazione si sforzi di aprirsi a molteplici linguaggi, combinandoli insieme, per imparare a transitare dall’uno all’altro senza soluzione di continuità. Ivano Gamelli pedagogia del corpo Meltemi Editore
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L’attività fisica Interventi
Cambiare la cultura del corpo Il corpo non serve ad essere guardati Il corpo non serve a vincere Il corpo non serve ad affermare il proprio potere Il corpo non serve solo a produrre piacere Alberto Pellai
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L’attività fisica Interventi
Sport a scuola: criteri perché sia salutare ed educativo Consapevolezza Varietà di offerta Valorizzzazione e partecipazione Dialogo con il territorio Interdisciplinarietà
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L’attività fisica Interventi
Dialogo con il territorio per coerenza educativa: Scuola Famiglia Società sportive USSL Comune Oratorio Altro
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L’attività fisica Interventi
Interdisciplinarietà: inserimento dell’attività fisica nel curriculum scolastico, come fattore promuovente salute. Obiettivi Sviluppare con coerenza e continuità (sc. infanzia_- sc. Superiori) temi di educazione sanitaria nel curric. E.F. e altre discipline Inserire moduli ed. motoria /sportiva nei progetti di ed. salute Potenziare attività motoria coinvolgendo famiglia e realtà locale Creare consuetudine al movimento
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L’attività fisica Interventi
La scuola che promuove la salute attraverso l’attività motoria: Promuove per tutti gli studenti un’attività fisica divertente e coinvolgente Propone una cultura sana e non agonistica del movimento aiutando i bambini sin dalle età più precoci a “giocare con il corpo” , in pre-adolescenza a “giocare e divertirsi con lo sport” Aiuta gli adolescenti ad apprendere e appassionarsi ad una o più attività sportive che saranno praticate per tutta la vita
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L’attività fisica Interventi
La scuola che promuove la salute attraverso l’attività motoria: Propone una cultura funzionale e non estetica della corpo Promuove un’educazione basata sulla corporeità intesa come soggetto di apprendimento oltre che strumento di apprendimento E’ caratterizzata dalla presenza di adulti che fungono da modelli di salute motoria Offre spazi adeguati per chi intende promuovere una buona pedagogia della corporeità
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L’attività fisica Interventi
La scuola che promuove la salute attraverso l’attività motoria: Offre formazione aggiornata ed adeguata a docenti “innovatori” in questo settore Si apre alla comunità esterna alla scuola con proposte motorie coinvolgenti Effettua un monitoraggio e una valutazione continua dell’efficacia delle proprie proposte educative in questo settore Evidenzia l’attività fisica come una delle priorità irrinunciabili del proprio progetto educativo
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10.2 I giovani e l’attività fisica
Diventare adolescenti: salute e stili di vita nei giovani tra gli undici e i quindici anni I risultati dello studio HBSC Regione Veneto 10.2 I giovani e l’attività fisica 55% del campione fa attività fisica per più di 2 ore alla settimana 20% del campione non pratica mai alcuno sport I ragazzi sono in genere più attivi delle ragazze Per i ragazzi l’impegno sportivo aumenta con l’età, per le ragazze diminuisce Emergono differenze significative all’interno della regione: i giovani bellunesi seguono più attività sportive degli altri studenti veneti
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Diventare adolescenti: salute e stili di vita nei giovani tra gli undici e i quindici anni I risultati dello studio HBSC Regione Veneto Confrontando i dati con quelli internazionali il Veneto si pone nel mezzo della classifica internazionale, mostrando come in molti altri Stati i giovani, pur avendo gli stessi impegni scolastici,siano maggiormente portati a praticare una qualche attività sportiva. Questo può essere dovuto alla maggior facilità di reperibilità di corsi sportivi e alla maggiore disponibilità di strutture (spesso fornite dalla scuola stessa). Le differenze possono essere dovute anche ad un maggiore importanza attribuita all’attività fisica, considerata come metodo preventivo di disturbi fisici e forte mezzo di socializzazione.
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Diventare adolescenti: salute e stili di vita nei giovani tra gli undici e i quindici anni I risultati dello studio HBSC Regione Veneto 1,8% del campione non guarda mai la TV 24% del campione la guarda più di 4 ore al giorno I giovani veneti occupano una buona parte del loro tempo libero davanti alla TV L’uso eccessivo di tale mezzo toglie tempo ad altre attività (sportive, ricreative) che sappiamo essere più formative, socializzanti ed utili in un’età di crescita com’è l’adolescenza ed incrementa stili alimentari scorretti(dolci,snacks) Inoltre la TV non permette una visione critica della realtà, ma impone di assistere passivamente a ciò che viene proposto, senza avere il tempo necessario per elaborarlo.
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Diventare adolescenti: salute e stili di vita nei giovani tra gli undici e i quindici anni I risultati dello studio HBSC Regione Veneto In sintesi, sembra importante incrementare le possibilità di praticare un’attività sportiva nei giovani, facilitando l’accesso alle strutture adeguate, motivando e facendo conoscere ai giovani i benefici di tale attività. Nel contempo sembra utile proporre delle alternative valide e affascinanti rispetto alla visione della TV ed incrementare capacità critica verso questo strumento, comune, importante, ma non sempre utilizzato in modo adeguato.
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“Il mare calmo non fa bravo il marinaio”
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