Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
1
METODI E PROBLEMI DELLA RICERCA
COME PROCEDE IL RICERCATORE NELLE SCIENZE PSICOLOGICHE E SOCIALI
2
RICERCA EMPIRICA E SPERIMENTAZIONE
Tutti i metodi adoperati nelle scienze psicologiche e sociali sono metodi empirici e sistematici. Empirico= fondato sull’esperienza (dati e fatti osservabili). Sistematico= segue un disegno organico e razionale (secondo criteri stabiliti, ha un piano, un programma di indagine).
3
Metodo sperimentale Un metodo è sperimentale solo se si basa su esperimenti.
4
METODO EMPIRICO E SISTEMATICO
Se si lavora con criterio e ci si basa su dati concreti, ma non c’è l’esperimento.
5
L’INTERVISTA Dialogo tra un intervistatore (che pone domande) ed un intervistato (che risponde).
6
TIPI DI INTERVISTA I vari tipi di intervista differiscono per alcune caratteristiche fondamentali: STRUTTURAZIONE: Strutturata; elenco di domande già formulate che l’intervistatore deve solo leggere o ripetere a memoria senza discostarsene. Semi-strutturata; alcune domande sono già stabilite, ma l’intervistatore ha facoltà di inserirne altre formulandole al momento per approfondire o chiarire Non strutturata; l’intervistatore procede dialogando liberamente senza vincoli prestabiliti.
8
POLARITA’ centrata sul polo oggettivo; interesse rivolto ai fatti concreti di cui l’interessato è protagonista centrata sul polo soggettivo; l’interesse è rivolto al punto di vista , a ciò che pensa e alle esperienze vissute dell’intervistato.
9
DIRETTIVITA’ Direttiva; l’intervistatore guida decisamente l’intervistato richiamandolo agli argomenti dell’intervista quando se ne allontana, facendogli capire se approva o no quel che dice. Non-direttiva; si lascia che l’intervistato dica quello che vuole seguendo il filo dei suoi ragionamenti.
10
STANDARDIZZAZIONE Quando vengono condotte parecchie interviste e si desidera mettere a confronto i risultati dell’una con quelli dell’altra, è importante che il modo di procedere sia prrefissato e si mantenga costante.
11
COME SI OTTIENE LA COLLABORAZIONE DEGLI INTERVISTATI
Motivare gli intervistati, portarli ad essere desiderosi di impegnarsi a rispondere alle domande. Contatto iniziale, dare per sontato che l’intervista verrà concessa e consentire all’intervistato di scegliere il momento nel rispetto dei suoi impegni.
12
TENDENZA A DISTORCERE LA VERITA’
Desiderabilità sociale: le persone tendono a dare di sé un’immagine che a loro giudizio è ben accetta agli altri. Di conseguenza dicono le cose che ritengono più desiderabili per gli altri.
13
COME SI REGISTRANO I DATI
Un modo comune consiste nel prendere nota delle risposte rapidamente mentre l’intervistato parla. La registrazione meccanica (audio, video), consente di registrare anche il tono della voce, gesti, sguardi, espressioni del volto; ma è buona regola stendere lo stasso una relazione.
14
CHE COSA SI RICAVA DALL’INTERVISTA
Indagini descrittive; per tracciare un quadro dei pensieri e dei sentimenti di un gruppo o di una categoria di persone. Indagini esplicative; per capire come e perché si verificano certi fenomeni psicologici, sociali, culturali.
15
QUESTIONARIO Un complesso di domande scritte alle quali si chiede di rispondere per iscritto. Le domande possono essere: domande aperte: che lasciano liberi di rispondere come si vuole; domande chiuse: in cui ci si trova davanti a risposte già date e bisogna sceglierne una.
16
domande quantitative: servono a misurare qualcosa; il livello di conoscenze in un certo settore, il grado di simpatia o avversità verso qualcuno (politico ecc.) indice: a volte un gruppo di domande può indicare il grado di conoscenza di una data realtà; la proporzione di risposte esatte è l’indice della competenza in quel settore.
17
COME SI PREPARA UN QUESTIONARIO
Formulazione delle domande: chiarezza, brevità, comprensibilità, univocità, riferimento a realtà concrete, neutralità Strutturazione del questionario: come metterle in ordine e organizzare le domande; ordine logico, ordine psicologico. Intellegibile: diviso in settori e ogni settore viene titolato. Corredato da istruzioni.
18
CHE COSA SE NE RICAVA Si tende ad indagare più in estensione che in profondità: si sonda una fetta ampia di popolazione, ma non si pretende di cogliere lati poco evidenti e nascosti. Strumento assai pratico, somministrarlo richiede poco tempo, non serve personale qualificato, non occorre controllare.
20
IL COLLOQUIO CLINICO Somiglia all’intervista: sono persone che dialogano, di cui una investe di esperto e conduce il colloquio, in genere un esperto o psichiatra. Lo scopo è risolvere qualche problema (malattia mentale, difficoltà nello studio o nel lavoro, interessi di ricerca). Lo scopo primario è sempre pratico. Mira a scopi pratici e, a differenza delle interviste, non piò essere standardizzato.
21
Tre tipi di colloquio clinico:
COLLOQUIO DIAGNOSTICO: diagnosi (quale tipo di malattia mentale o sofferenza psicologica ha la persona). Esistono due tipi di colloquio diagnostico: l’ANAMNESI per ricostruire i fatti della vita passata che sono importanti per capire lo stato patologico attuale; l’INTERVISTA CLINICA tesa ad esaminare il paziente per vedere cosa dice, come lo dice, come si rapporta allo psicologo. COLLOQUIO PSICOTERAPEUTICO: ha come obiettivo la cura del paziente. COLLOQUIO DI CONSULENZA:in cui l’esperto dà consigli alle persone per risolvere certi loro problemi.
22
Colloquio di consulenza= consigli
Colloquio clinico Non può essere standardizzato Diagnostico= diagnosi anamnesi Intervista clinica Psicoterapeutico= cura Colloquio di consulenza= consigli
23
IL TEST Il soggetto viene messo in una situazione in cui è spinto a comportarsi (fare o dire qualcosa) in un modo rivelatore. Si usa un materiale reattivo = determina la situazione che fa da stimolo e provoca i diversi comportamenti. E’ un metodo indiretto: si crea una situazione che ci può fornire dati in base ai qiali con opportuni ragionamenti arriviamo a stabilire le cose che ci interessa sapere. E’ un metodo inferenziale, basato sul ragionamento che porta a ricostruire cose ignote lavorando su elementi noti.
25
L’OSSERVAZIONE C’è un osservatore che, basandosi sulle proprie capacità di vedere e ascoltare, prende nota di ciò che si fa, dei comportamenti manifesti che osserva. L’osservazione elimina due cause di distorsione della verità presenti nell’intervista: il non capire le domande e il non sapere come stanno le cose. Resta la terza causa di distorsione: la possibilità che la gente menta. Inoltre, chi osserva può introdurre distorsioni senza volerlo, perché interpreta i fatti a modo suo e non è obiettivo.
26
IL CASO La più piccola unità di osservazione è il caso. E’ costituito da un complesso di fatti che ruotano tutti intorno ad uno stesso problema o motivo di interesse per il ricercatore.
27
Attraverso i comportamenti le persone svelano cose di sé di cui non sono consapevoli e che, anche volendo, non potrebbero dire in un’intervista. L’osservazione somiglia al test, non c’è u reattivo che fa da stimolo, ma ci si serve di ragionamenti sul comportamento per arrivare a capire ciò che interessa. E’ un metodo indiretto. Esistono veri tipi di osservazione: Naturalistica, distaccata e rigorosa. Si tende a ridurre al minimo il contatto con i fatti osservati. In alcuni casi vengono piazzate delle telecamere, oppure si può osservare da una stanza attigua tramite uno specchio. Partecipante, in cui il ricercatore si mescola alle persone che osserva, si immerge nelle vicende come uno qualsiasi, le vive e poi le racconta.
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.