La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Caratteri morfologici ( riproduzione vietata)

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Caratteri morfologici ( riproduzione vietata)"— Transcript della presentazione:

1 Caratteri morfologici ( riproduzione vietata)

2 Amanita caesarea Lamelle Cappello Anello Gambo Volva

3 Cortinarius herculeus

4 Boletus pseudoregius Cappello Pori Gambo

5 Hydnum albidum Aculei Cappello Gambo

6 Peziza arvernensis Parte interna (fertile) Parte esterna (sterile)

7 Lycoperdon perlatum Esoperidio Gambo

8 Scleroderma verrucosum
Esoperidio Endoperidio Gleba Gambo

9 Cappello Elementi da considerare: Dimensione Forma Colore Superficie
Eventuali ornamentazioni Margine

10 Dimensione PICCOLA: minore di 5 CM MEDIA : da 5 a 10 cm.
GRANDE : maggiore di 10 cm.

11 FORMA Piano, convesso, emisferico, ogivale, conico, sub conico, spianato, involuto, depresso, infundibuliforme, lobato, campanulato,glandiforme, pulvinato. Presenza o assenza di disco nella zona centrale. Con orlo liscio, striato,plissettato, scanalato, lobato, appendicolato.

12 FORMA Campanulato Campanulato-conico Cilindrico Acuto-conico
Ottuso-conico Convesso Subsferico Infundibuliformis Ondulato Ovoideo Umbonato-acuto Umbonato-ottuso Spianato Emisferico Depresso

13 Zona centrale UMBONE PAPILLA OMBELICO

14 Zona centrale Papilla Umbone Ombelico

15 Generalmente si esprime in due modi:
Colore Generalmente si esprime in due modi: 1° utilizzando codici appositamente approntati (riservato agli specialisti, Saccardo) 2° utilizzando termini di paragone (es. giallo-zafferano, rosso-sangue, giallo-cromo, verde-bottiglia, grigio-acciao, bianco-isabella ecc.ecc.)

16 SUPERFICIE 1)CUTICOLA : separabile o meno, ruvida o liscia, glabra, vellutata o tomentosa, secca, umida, viscosa. 2) ORNAMENTAZIONI : fibrille, squame, verruche, areolature, macule, placche, pruinosità, granulazioni, villosità, striature.

17 Superficie del cappello

18 SUPERFICIE DEL CAPPELLO

19 Gambo Rapporti con il cappello Struttura Dimensioni Forma Consistenza
Interno Superficie Inserzioni nel cappello

20 Cilindrico Zonato

21 Vari tipi di gambo

22 Vari tipi di gambo

23 Base del gambo

24 Veli Velo Generale (Verruche – Volva )
Velo parziale ( Anello – Cortina )

25 Anello(velo parziale)

26 ANELLO (Velo parziale)

27 Volva(Velo universale)

28 Verruche Volva circoncisa rotta in cercini

29 Imenoforo A lamelle ( osservare forma, inserzione sul gambo, colore) A tubuli e pori secedenti ( osservare dimensione dei pori, inserzione sul gambo, colore) Ad aculei ( osservare dimensione degli aculei, eventuale inserzione sul gambo, colore)

30 Lamelle

31

32 Imenoforo a lamelle Lamelle Amanita ovoidea

33 Imenoforo a tubuli e pori secedenti
Aureoboletus gentilis

34 Imenoforo ad aculei Aculei Hydnum albidum

35 Carne: caratteristiche da considerare
Colore (immutabile o con viraggio) Consistenza ( dura, elastica, fibrosa, molle,spugnosa, coriacea, cartilaginea..) Latescenza ( proprietà relativa alla secrezione di latice di vario colore) Igrofania ( capacità di assorbimento di acqua) Reviviscenza ( capacità di ritornare allo stadio primitivo dopo essiccazione se immerso in acqua) Bioluminescenza ( capacità di emanare luminosità al buio) Odore ( capacità di emanare odori particolari) Sapore ( gusto che rimane in bocca all’assaggio)

36 Odore FUNGINO ( il classico odore mite dei funghi)
SUB NULLO O NULLO ( impercettibile o di difficile percezione) FORTE O PENETRANTE( quando si avverte quasi con fastidio) PARTICOLARE (aglio, rafanoide, farina fresca, farina rancida, aniseo, di pelargonio, fruttato etc. (in questo caso odorando il fungo ci si riferisce ad odori già conosciuti)

37 SAPORE DOLCE O DOLCIATRO AMARO O AMAROGNOLO PICCANTE O ASTRINGENTE
PARTICOLARE( in questo caso ci si riferisce a sapori noti assaggiando la carne) L’assaggio va fatto triturando con gli incisivi una piccolissima porzione di fungo senza ingoiarla e sputandola immediatamente. Il sapore è dato dal gusto lasciato in bocca. SE NON SI SA COME FARE ASTENERSI DALL’ASSAGGIO, POTREBBE RISULTARE PERICOLOSO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

38 Ascocarpo Si definisce Ascocarpo il corpo fruttifero di un Ascomicete. Esso può avere forme varie di cui le più comuni sono quelle a forma di Coppa più o meno chiusa o distesa (Pezizaceae) o a Forma tipica di fungo in cui si evidenziano un cappello ed un gambo( Morchellaceae ed Helvellaceae) o a forma varia, filamentosa o a forma ramificata,(Xylariaceae,vedi Xylaria Hypoxylon). La tipologia morfologica degli Ascomycetes a forma di coppa e di quelli in cui si evidenziano gambo e cappello, il cui imenoforo è rivolto all’esterno, si chiama Apotecio.

39 Apotecio Nell’Apotecio a forma di coppa si distinguono una parte esterna ed una parte interna.L’imenoforo si trova nella parte interna. Nell’Apotecio in cui si differenziano nettamente il gambo dal cappello, l’imenoforo si trova nella parte esterna del cappello.

40 Ascocarpo a forma di coppa (cappello e gambo sono appena distinguibili)
Parte interna Parte esterna Helvella acetabula

41 Ascocarpo con cappello e gambo (il cappello viene denominato mitra)
Costolatura ( parte sterile) Gambo Alveoli (parte fertile) Morchella deliciosa

42 Ascocarpo a forma di ramoscello
Imenoforo Xylaria hypoxylon

43 Gasteromiceti Tra i Basidiomiceti annoveriamo anche l’ordine dei Gasteromiceti, funghi il cui imenoforo si sviluppa all’interno di un involucro protettivo, più o meno spesso denominato, Peridio e la cui carne (gleba) è costituita da una massa di filamenti ( capillizio) e da un asse centrale (columella ) che si trovano all’interno del Peridio. A maturazione le spore vengono rilasciate attraverso un apertura alla sommità del fungo stesso o attraverso una lacerazione del peridio sotto forma di polvere che viene trasportata dal vento e si va ad innestare nel substrato di crescita. Vi appartengono le famiglie. Lycoperdaceae Sclerodermataceae Tulustomataceae Geastraceae Clathraceae Phallaceae Rhizopogonaceae Nidulariaceae Hysterangiaceae Ciascuna di queste famiglie presente caratteristiche sue proprie e sono accomunati solo dalle caratteristiche generali appena illustrate.

44 Lycoperdaceae Forma : Il peridio, doppio, molto morbido, si presenta in forma globosa o piriforme la cui parte esterna (Esoperidio) può presentare delle decorazioni o essere liscio. Il soggetto può essere sessile o peduncolato. Inizialmente abbastanza carnoso e con gleba bianca, in seguito con gleba che tende a dissolversi in polvere. Le spore sono molto piccole e fuoriescono da un’apertura che si forma alla sommità del peridio stesso. La parte esterna del peridio viene denominata esoperidio, la parte interna endoperidio. Vi appartengono il genere Lycoperdon, Calvatia e Bovista.

45 Lycoperdon perlatum ( peduncolato)
Decorazioni (perline) Peridio Peduncolo

46 Calvatia utriformis (peduncolata)
Gleba-fertile Endoperidio Decorazioni scaglie piramidali Esoperidio Peduncolo - sterile

47 Bovista plumbea ( sessile)
Endoperidio Esoperidio Gleba

48 Sclerodermataceae Sono dei funghi la cui forma richiama quella delle Lycoperdaceae ma da cui differiscono per avere un peridio molto duro e gleba priva di capillizio, quasi marmorizzata.Possono essere sessili o sorretti da peduncolo radicellato. Le spore sono più grandi di quelle delle Lycoperdaceae. Due generi particolarmente importanti e da attenzionare: Il genere Scleroderma: peridio molto duro, esternamente granuloso o verrucoso, che si apre mediante lacerazione, gleba prima biancastra, ben presto nerastra o violacea scura,marmorizzata. Il genere Pisolithus: peridio ocraceo, duro, con gleba divisa in particelle ocracee(peridioli), che fuoriescono a maturazione.

49 Scleroderma verrucosum
Decorazioni verruche Esoperidio Endperidio Gleba marmorizzata Peduncolo radicellato

50 Pisolithus arrhizus Peridioli

51 Tulustomataceae Funghetti particolarmente interessanti, prima ipogei poi epigei, si presentano con una forma particolare: un lungo gambo che può arrivare fino ai 6 cm. con uno spessore di non più di 5mm, sormontato da una sorta di cappello a forma globosa, sormontato da una apertura da cui fuoriescono le spore. Il gambo può essere liscio o decorato da squame o verruche. Vi appartiene il genere Tulustoma.

52 Tulustoma brumale Apertura per la foriuscita delle spore Peridio Gambo

53 Geastraceae Funghi costituiti da un peridio stratificato, prima globosi, poi aperti con lacerazione dell’esoperidio a forma di stella (lacinie), ed endoperidio di consistenza esigua, quasi cartacea, sormontato da un foro (stoma) da cui fuoriescono le spore. Una curiosità si ritrova nella specie triplex, in cui le lacinie si rompono a loro volta, formando una specie di collare che sembra sorreggere l’endoperidio. Altra curiosità è caratterizzata dall’Astraeus hygrometricus capacedi richiudere le lacinie a tempo secco per riaprirle a tempo umido.

54 Rottura dell’esoperidio
Geaster triplex “Collare” Foro d’uscita delle spore Endoperidio Lacinie Forma globosa Rottura dell’esoperidio

55 Clathraceae Funghi particolari i cui corpi fruttiferi si presentano racchiusi in un involucro biancastro (esoperidio) alla cui base si può apprezzare una piccola radicella. La lacerazione dell’esoperidio lascia dei resti che si presentano a forma di volva. La carne si presenta in forma diversa in relazione ai generi e alle specie che vi appartengono (a forma di gabbia di color rosa pallido prima e rossa poi nel Genere Clathrus e Colus, a forma tentacolare nella specie archeri).All’interno della gabbia è racchiusa la gleba di colore verdognolo, che emana un odore nauseabondo(profumo per i ditteri che ne vengono attratti e che se ne impregnano favorendo la disseminazione delle spore).

56 Clathrus ruber e Colus hirudinosus
Gabbia Gabbia Gleba Esoperidio lacerato( volva)

57 Phallaceae Come nelle Clathraceae anche nelle Phallaceae il carpoforo è avvolto da un involucro a forma di uovo, da cui a rottura fuoriesce il fungo che assume la forma tipica di un fallo, alla cui sommità si apprezza la gleba di colore verdastro. La volva (resto dell’esoperdidio lacerato) è di colore bianco nella specie impudicus, rosata nella specie adriani. Il gambo che costituisce un tutt’uno con il cappello, è bianco con presenza di piccole fossette, ( vedi genere Phallus e Mutinus caninus) o rossastro ( vedi genere Mutinus elegans) mentre il cappello presenta degli alveoli, simili agli alveoli di una Morchella, che costituiscono il ricettacolo della gleba di colore verdognolo, da cui promana un odore nauseabondo ancora più forte di quello delle Clathraceae.

58 Phallus impudicus e Mutinus caninus
Cappello Corpo fruttifero Esoperidio Gambo Gleba Resti dell’esoperidio:volva

59 Nidulariaceae Caratteristici funghetti a forma di nido, prima chiuso, aperto a maturazione, dalle dimensioni piccolissime. Discretamente coriaceo, l’esoperidio a maturazione perde “il coperchio” per lasciare fuoriuscire i “peridioli”, che contengono le spore,i quali per via di un filamento, appena sparati fuori in presenza di umidità, si attorcigliano agli steli dell’erba che si trova in prossimità per poter essere trasportati altrove nei substrati di crescita per via zoofila( i peridioli vengono ingeriti dagli animali che si nutrono d’erba e poi disseminati attraverso i processi di defecazione). L’endoperidio è liscio o striato, l’esoperidio villoso e spesso striato. Vi appartengono i generi Crucibulum e Cyathus.

60 Crucibulum laeve e Cyathus striatus
Peridioli Peridiolo attaccato ad uno stelo Coperchio Villosità dell’esoperidio

61 Rhizopogonaceae Funghi semiipogei di forma globosa, con esoperidio sottile , di dimensione difficilmente superiori ai 5 cm.con colorazioni che vanno dal grigiastro al rosa. La gleba prima biancastro-giallognola, poi giallo-brunastro-olivacea, si presenta divisa in tante loggette. Il fungo risulta di non facile determinazione . La foto non è stata fatta in habitat, considerato che il soggetto è stato trovato sotto aghifoglia. Esoperidio Gleba

62 APHILLOPHORALES A quest’ordine appartengono funghi che non hanno né lamelle né pori o tubuli secdenti. Ne riscontriamo solo quattro e cioè: Polyporaceae Cantharellaceae Hydnaceae Clavariaceae

63 POLYPORACEAE La morfologia delle Polyporaceae è molto varia e spesso influenzata da fattori ambientali e climatici. L’eccessiva calura e/o la siccità possono influire sia sullo sviluppo che sulla consistenza e sul colore delle varie specie. Chiaramente non essendo in grado di presentare dei soggetti per ogni tipo di morfologia né di indicare con delle diapositive esplicative le descrizioni degli stessi è giocoforza limitarmi ad una elencazione delle caratteristiche da osservare e da tenere in considerazione per una corretta determinazione dei vari generi e specie. Elementi e caratteristiche da osservare e da tenere in considerazione. Le specie appartenenti alle Polyporaceae possono distinguersi in: Specie resupinate (carpofori che aderiscono al sotrato di crescita ed il cui imenio è sempre rivolto verso l’esterno); Specie stipitate ( carpofori che presentato un gambo ed un cappello.In presenza di un semplice abbozzo di gambo la specie assume la denominazione di pseudostipitata). Specie pileate ( carpofori che presentano una parte aderente al substrato di crescita ed una parte libera).

64 Polyporacea resupinata

65 Polyporacea pileato-imbricata

66 Polyporacea stipitata

67 Morfologia delle specie
La specie resupinate in genere crescono su frustuli o rami caduti con la superficie rivolta verso terra.Nel caso in cui ci trovassimo di fronte a forme resupinate il cui margine inferiore non risulta più attaccato al sostrato di crescita ma se ne allontana, si formano delle vere e proprie pieghe del carpoforo evidenziando una forma piegata su sé stessa con una parte d’imenio rivolta verso il basso e una parte rivolta lateralmente. Le specie pileate si possono presentare in forma: A ) Piana B ) Convessa C ) Imbricata (con carpofori che crescono l’uno sull’altro) D ) Fuse ( quando più carpofori sono uniti lateralmente). Ed assumere ancora un andamento dimidiato (semicircolare), applaanato ( carpoforo con andamento disteso, spianato), flabelliforme ( a ventaglio); petaloide ( a forma di petalo), noduloso ( con superficie nodosa), ungulato ( forma che richiama uno zoccolo) Le specie stipitate possono presentare un gambo centrale, eccentrico, liscio o tomentoso, cilindroide, bulboso, ramificato.

68 TUBULI I tubuli possono presentarsi più o meno decorrenti sul gambo, concolori o di colore diverso dal resto del carpoforo, e possono presentare un unico strato o più strati (pluristratificati) che possono essere a diretto contatto tra di loro o presentare una di linea di separazione costituita da uno strato intermedio. Un solo strato si trova nei carpofori annuali, mentre la stratificazione è propria di carpofori pluriennali. Infine tra tubuli e corpo fruttifero si può notare in sezione uno strato divisorio che assume la denominazione di contesto. Circa il colore poche specie assumono colori vivaci, mentre la maggior parte ha colori che vanno dal bianco-crema all’ocraceo brunastro. L’odore di alcune specie può risultare gradevole o penetrante, di altre poco apprezzabile o subnullo.

69 Pori Altro, ma non ultimo elemento da osservare è costituito dai“Pori”. Possono essere: rotondi e/o angolosi, isodiametrici ( di diametro uguale), oppure angolosi o a forma di labirinto, lamellati ( presentano una conformazione che richiama le lamelle), o irpicoidi (che richiamano degli aculei), o dedaloidi ( conformazione sinuosa irregolare). La loro morfologia è comunque varia e soggetta a variazioni, basti pensare che dei pori regolari e rotondeggianti con l’accrescimento del carpoforo ( specie se in verticale) possono diventare angolosi e irregolari allungandosi per la crescita.

70 Superficie L’aspetto presentato dalla superficie cosituisce il nostro ultimo elemento. Chiaramente parliamo di superficie sterile in cui si possono apprezzare forme: lisce, glabre, tomentose, laccate, irsute, con presenza di scaglie, squamose, zonate, solcate, tubercolate, rimose, villose, con colorazioni vistose o tenui.

71 Cantharellaceae Alla famiglia delle Cantharellaceae appartengono funghi con morfologia tipica, in cui si riscontra un cappello, un gambo, un imenoforo. Sono funghi omogenei il cui cappello in genere può presentarsi sotto forma spianato-lobata, prima, poi depressa fino ad assumere la conformazione di un tronco di cono. La colorazione è varia anche se il giallo e il giallognolo sembrano essere i colori dominanti, con variazioni che vanno dalla presenza di sfumature lilacine, biancastre, brunastro-ametisteo, crema, fulvo, rosa-arancio-albicocca-Da ciò la distinzione di specie che tendono ad arrossire per manipolazione e specie immutabili. Diversa la colorazione del genere Craterellus, che assume una colorazione nerastra, ed una forma cornucopioide, mentre l’imenoforo ne assume una grigiastra scura. Il gambo si presenta spesso eccentrico, concolore al cappello, spesso virante alla manipolazione in alcune specie. L’imenoforo è tipicamente costituito da pieghe della carne del fungo che assumono la denominazione di pseudolamelle, o pliche. La carne è spessa e consistente, l’odore è fungino, il sapore gradevole tranne in qualche caso.

72 Cantharellus cibarius (specie tipica): notare la colorazione gialla di tutto il carpoforo e le pseudolamelle biforcate e decorrenti.

73 Cantharellus lilacinopruinatus: ( notare la colorazione lilla sul cappello e la tendenza a macchiarsi di rosso-ruggine alla manipolazione.

74 Craterellus cornucopioides: Tipica la forma, la colorazione bruno-nerastra del cappello (soggetti bagnati) e la colorazione grigiastra dell’imenoforo.

75 Cantharellus lutescens: (notare la forma tipica di tronco di cono, la colorazione brunastra del cappello, le pseudolamelle non così definite come in cibarius.

76 Hydnaceae Appartenenti all’ordine delle Cantharellales le Hydnaceae sono costituite da carpofori la cui morfologia richiama quella tipica dei funghi, sono cioè provvisti di cappello e gambo.Sono omogenei e presentano cappello di varia colorazione dal biancastro, al crema,all’ ocraceo-crema chiaro, al brunastro, al grigio-bluastro, al nocciola scuro. Possono presentarsi glabri, tomentosi, decorati da squame, e da squame sovrapposte, gibbosi, con margine liscio, con andamento regolare, lobato, ondulato. L’imenoforo è costituito da aculei che possono assumere varia lunghezza e spessore, colorazioni che vanno dal biancastro al beige, al crema, al grigiastro, al brunastro. L’attaccatura al gambo può essere di tipo appressato-adnato o decorrente. Il gambo può essere concolore al cappello o differirne per tonalità più o meno chiare o scure, o può presentarsi con colorazioni diverse. La posizione del gambo risulta anch’essa varia e va da una posizione centrale ad una eccentrica o laterale. La carne è consistente anche se friabile e facilmente frantumabile in alcune specie, meno friabile e più coriacea in altre. L’odore risulta quasi sempre gradevole tranne in individui in avanzato stato di sviluppo. Il sapore in molte specie è amaragnolo in altre decisamente amaro. Altre specie perdono l’amaro o l’amarognolo eliminando gli aculei.

77 Alcune specie particolari (Steccherino dorato)
Hydnum repandum (foto Vincenzo)

78 Hydnum imbricatum (Sarcodon imbricatus) foto Mefi( cappello con squame sovrapposte e aculei grigiastri)

79 Auriscalpium vulgare (cappello reniforme, superficie tomentosa-villosa-gibbosa, gambo eccentrico tomentoso)

80 Hydnellum peckii (caratteristichele goccioline rosse presenti sul cappello) foto Alfonso Restivo.

81 Clavariaceae e Ramariaceae
La famiglia delle Clavariaceae e Ramariaceae presenta soggetti di facile identificazione per ciò che concerne il genere, di notevole difficoltà per ciò che concerne la specie. I funghi (Basiodiomiceti) sono caratterizzati da una forma che richiama spesso degli arboscelli, dei cavolfiori, dei coralli. Caratteristiche da attenzionare sono il gambo che quasi sempre costituisce una parte del fungo ben definita ,spesso liscia altre volte rugosa, che può assumere varie colorazioni, che vanno dal bianco al bianco maculato, al giallognolo, al giallo, al brunastro. Dal gambo si dipartono in varie forme e con varie dimensioni i cosiddetti “rami”, anchessi aventi una porzione che può essere più o meno liscia o rugosa e che può essere o concolore al gambo o assumere varie colorazioni. L’apice dei rami che costituisce una sorta di infiorescenza che può presentare aspetto semplice ( un solo apice) o anch’esso ramificato sotto forma di piccole creste, con colorazioni concolori o totalmente differenti dal resto del carpoforo. Nelle Clavuline gambo e ramoscelli spesso formano un tutt’uno, ma gli apici se ne distinguono quasi sempre.

82 Ramaria botrytis: in questo soggetto la forma è coralloide, il gambo ha colore biancastro così come i rami, l’apice è diviso in piccole creste con colorazione rossastra.

83 Ramaria stricta: un esempio di come le parti da osservare sono concolori. Da notare l’apice suddiviso in due creste.

84 Ramaria formosa: gambo bianco-giallognolo, rami rosa pallido, apici crestati gialli.( foto Renato).

85 Caloceraceae Simili alle Clavariaceae con corpi fruttiferi ramificati o semplici, ma più piccoli e viscosi, presentano colorazione giallo-aranciata brillante, con possibili ramificazioni crestate ( Calocera viscosa) o con semplice forma di arboscello singolo (Calocera cornea). Diverse le dimensioni delle due specie: più grandi in viscosa, più piccole in cornea. Simile il colore. L’imenoforo è costituito dall’intera superficie del carpoforo.

86 Calocera viscosa: notare la colorazione uniforme del carpoforo e la divisione dell’apice in più creste.

87 Calocera cornea: notare il portamento e lo sviluppo del carpoforo in ramoscelli singoli.


Scaricare ppt "Caratteri morfologici ( riproduzione vietata)"

Presentazioni simili


Annunci Google