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Radiazioni Ionizzanti Aspetti sanitari
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Effetti biologici delle radiazioni
LE RADIAZIONI IONIZZANTI RAPPRESENTANO IL FATTORE DI RISCHIO MAGGIORMENTE STUDIATO IN AMBITO DI RAPPORTO ESPOSIZIONE-EFFETTO. LA MAGGIOR PARTE DELLE EVIDENZE SONO BASATE SU ESPOSIZIONI NEI: SOPRAVVISSUTI DI HIROSHIMA E NAGASAKY PAZIENTI SOTTOPOSTI A TRATTAMENTI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI ESPOSIZIONI LAVORATIVE (MINATORI) INCIDENTI NUCLEARI
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Effetti biologici delle radiazioni
Danni a carico delle membrane cellulari Danni a carico degli organuli citoplasmatici (mitocondri, lisosomi) Danni a carico delle macromolecole cellulari Danni a carico del DNA diretti indiretti (mediati da radicali liberi)
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Effetti biologici delle radiazioni
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Danno al patrimonio genetico
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Meccanismi di riparazione
Rotture di singola elica (SSB) escissione enzimatica del segmento danneggiato resintesi di DNA dal segmento integro (stampo) Rotture di doppia elica (DSB) ricongiunzione dei segmenti interrotti
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Meccanismi di riparazione
Riparazione senza errore (SSB) Riparazione imperfetta (DSB) mutazioni puntiformi delezioni, riarrangiamenti Non riparazione (DSB) Sopravvivenza senza mutazione Mutazione Morte cellulare
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Mutazioni La cellula mutata può andare incontro a: morte programmata
le mutazioni sono incompatibili con la sopravvivenza cellulare a lungo termine morte riproduttiva la cellula sopravvive fino alla fine del proprio ciclo vitale ma non è più in grado di dividersi sopravvivenza la cellula mutata può dividersi e trasmettere le mutazioni acquisite alle cellule figlie neoplasie
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Proliferazione cellulare
I.R. Proliferazione cellulare Riparazione completa Riparazione imperfetta Mancata Riparazione Proliferazione neoplastica Morte o inattivazione cellulare
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Sensibilità alle radiazioni ionizzanti
Le cellule più radiosensibili sono quelle: in piena attività mitotica midollo osseo epiteli tumori (radioterapia) le linee cellulari meno differenziate tessuti embrionari (Legge di Bergonie e Tribondeau)
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Effetti biologici delle R.I.
Le cellule sono maggiormente sensibili agli effetti della radiazioni ionizzanti durante la fase M (mitosi) ed il termine della fase G2 Le cellule quiescenti (fase G0) sono scarsamente sensibili alle R.I.
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Sensibilità alle radiazioni ionizzanti
Eccezione alla legge di B e T sono: Linfociti (fase G0) Oociti Cellule staminali midollari I linfociti sono tra le cellule maggiormente sensibili agli effetti delle R.I. tanto che possono essere utilizzate come Indicatore Biologico di Esposizione “in vivo” dal momento che la loro concentrazione ematica scende rapidamente (24 – 48h) in seguito ad una esposizione acuta di 0,25 – 1 Gy.
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Effetti biologici delle radiazioni ionizzanti
Effetti somatici deterministici Effetti somatici stocastici Effetti genetici stocastici Effetti sul prodotto del concepimento
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Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti
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Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti
Gli effetti deterministici sono dovuti all’irradazione di tutto il corpo oppure localizzata in alcuni tessuti, la quale produce inattivazione cellulare in grado tale da non poter essere compensata dalla proliferazione delle cellule che sopravvivono. La perdita di cellule che ne risulta può causare una perdita di funzioni grave e clinicamente rillevabile in un tessuto od organo.
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Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti
Vi è una soglia al di sotto della quale la perdita di cellule è troppo piccola per produrre una perdita funzionale clinicamente rilevabile del tessuto o dell’organo (effetto clinicamente silente)
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Effetti deterministici
Compaiono solo al superamento di una dose-soglia caratteristica di ogni effetto e per ogni tessuto; Il superamento della dose-soglia comporta l’insorgenza dell’effetto in tutti gli irradiati, sia pure in funzione della variabilità individuale Il periodo di latenza è solitamente breve (giorni, settimane), talvolta l’insorgenza è tardiva (anni) La gravità delle manifestazioni cliniche aumenta proporzionalmente alla dose
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Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti
severità Dose soglia e. d. dose
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Effetti deterministici
Il frazionamento della dose provoca lo spostamento a destra della soglia di comparsa per gli effetti deterministici (riparazione cellulare), quindi in caso di frazionamento (esposizione a basse dosi per molti anni, come in quelle professionali) devono essere somministrate dosi maggiori per produrre lo stesso effetto.
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Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti
Certi tessuti, come tipicamente il midollo osseo, hanno delle cellule progenitrici ( staminali) a divisione rapida ed in essi il danno si manifesta come un effetto immediato. Altri tessuti, come il fegato, hanno invece tipicamente dei bassi ratei di rinnovamento cellulare e il danno viene espresso sotto forma di effetti tardivi, quando le cellule si dividono.
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Alterazioni funzionali e/o
Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti PRECOCI Localizzati Danno a singoli organi e/o tessuti: Alterazioni funzionali e/o morfologiche in giorni e settimane Generalizzati Sindrome Acuta da Radiazioni
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Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti
RITARDATI Dermatite da Radiazioni Cataratta da Radiazioni Effetti Teratogeni
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Radiosensibilità dei diversi tessuti
MOLTO RADIOSENSIBILE MEDIAMENTE RADIOSENSIBILE SCARSAMENTE RADIOSENSIBILE Tessuto linfatico Midollo osseo Epiteli Gonadi Tessuti embrionali Pelle Endoteli Polmoni Reni Fegato Cristallino SNC Muscoli Osso e cartilagine Tessuto connettivo
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DOSE TOTALE PER ESPOSIZIONE ACUTA (Gy)
Dosi soglia per alcuni effetti deterministici nei tessuti piu’ radiosensibili TESSUTO ED EFFETTI DOSE TOTALE PER ESPOSIZIONE ACUTA (Gy) RATEO DI DOSE ANNUALE RICEVUTA PER ESPOSIZION MOLTO FRAZIONATA O PROTRATTA PER MOLTI ANNI MIDOLLO OSSEO DEPRESSIONE DELL’EMOPOIESI 0,5 >0,4 TESTICOLI STERILITA’ TEMPORANEA STERELITA’ PERMANENTE 0,3 3,5-6,0 0,4 2,0
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DOSE TOTALE PER ESPOSIZIONE ACUTA (Gy)
Dosi soglia per alcuni effetti deterministici nei tessuti piu’ radiosensibili TESSUTO ED EFFETTI DOSE TOTALE PER ESPOSIZIONE ACUTA (Gy) RATEO DI DOSE ANNUALE RICEVUTA PER ESPOSIZION MOLTO FRAZIONATA O PROTRATTA PER MOLTI ANNI OVAIO STERELITA’ 2,5-6,0 >0,2 CRISTALLINO OPACITA’ VISIBILI ALTERAZIONE VISIVA (CATARATTA) 2,0 5,0 >0,1 >0,4
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PATOLOGIA DETERMINISTICA CUTANEA
RADIODERMITE Sindrome clinica conseguente ad una esposizione acuta della cute all’effetto lesivo delle radiazioni ionizzanti. Il danno si verifica per una dose superiore ai 3 Gy ed è solitamente conseguente ad una esposizione accidentale (es. ritrovamento e manipolazione di sorgente orfana). Il danno è inizialmente a carico dello strato germinativo dell’epitelio , ma va successivamente a coinvolgere l’epidermide, il derma ed i tessuti sottocutanei. La sequenza clinica è caratteristica e dipende dalla dose di esposizione.
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PATOLOGIA DETERMINISTICA CUTANEA
RADIODERMITE Dopo l’esposizione compare una reazione eritematosa precoce e fugace con possibile intenso prurito (eritema precoce) Scomparso l’eritema il quadro clinico si mantiene asintomatico per diversi giorni (fino a 3 settimane) (fase di latenza) Dopo tale periodo esordisce il quadro clinico conclamato che in base alla intensità della esposizione può evolvere da una fase eritematosa (eritema secondario) verso la formazione di una epidermite secca, essudativa (flittene), ulcero-necrotica. (fase di stato)
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PATOLOGIA DETERMINISTICA CUTANEA
RADIODERMITE SINTOMO DOSE-RANGE (Gy) TEMPO DI COMPARSA (gg) ERITEMA 3-10 14-21 EPILAZIONE >3 14-18 EPITELITE SECCA 8-12 25-30 EPITELITE ESSUDATIVA 15-20 20-28 FLITTENE 15-25 ULCERAZIONE >20 NECROSI >25 >21
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PATOLOGIA DETERMINISTICA CUTANEA
RADIODERMITE Le radiodermiti mostrano un importante componente di danno vascolare che rende ragione della difficile guarigione delle stesse e delle frequenti sovrainfezioni. L’interessamento dei tronchi nervosi rende ragione della importantissima componente algica resistente alle terapie. Ad una distanza di 3 mesi – 2 anni dalla risoluzione del quadro, a livello della sede interessata si può manifestare una fibrosi del derma profondo e del sottocute fino ad una completa scomparsa del tessuto adiposo Frequente la degenerazione neoplastica delle aree fibrotiche
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PATOLOGIA DETERMINISTICA CUTANEA
RADIODERMATOSI (CUTE DEL RADIOLOGO) Consegue ad esposizioni protratte a dosi di radiazioni alle mani tipiche dell’epoca “eroica” della radiologia. Clinicamente è caratterizzata da invecchiamento precoce della pelle con assottigliamento generalizzato del sottocute, ipercheratosi irregolare, perdita degli annessi, teleangectasie, onicopatia. Frequente è la degenerazione neoplastica epiteliomatosa del quadro cutaneo.
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PATOLOGIA DETERMINISTICA OCULARE
CATARATTA DA RADIAZIONI IONIZZANTI Opacità lenticolari possono comparire in seguito ad esposizione acuta a dosi >2 Sv o per esposizione frazionate > 5 Sv (rateo anno >0,1 Sv) Una cataratta (opacità con compromissione del visus) compare per dosi >5 Sv (esposizione acuta) o >8 Sv (esposizione frazionata: rateo annuo >0.15 Sv) Morfologicamente è localizzata in sede sottocapsulare posteriore e deve essere clinicamente differenziata da analoghe opacità dovute ad altri agenti professionali (IR, Visibile, C.E.M., calore) o extraprofessionali (farmaci: cortisone). La cataratta insorge diverso tempo dopo l’avvenuta esposizione (mesi in caso di esposizione acuta, anni per dosi frazionate).
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PATOLOGIA DETERMINISTICA OCULARE
CATARATTA DA RADIAZIONI IONIZZANTI Non è possibile diagnosticare una “cataratta da radiazioni” se non in base alla dose ricevuta dal cristallini, essendo le opacità da raggi morfologicamente indistinguibili da altre forme precedentemente elencate Opacità centrali o periferiche di natura congenita o acquisita sono presenti nel 25% circa della popolazione Non esiste un maggior rischio di peggioramento di cataratte pregresse in seguito ad esposizione a R.I.
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PATOLOGIA DETERMINISTICA EMATOLOGICA
LE RADIAZIONI IONIZZANTI ESERCITANO UN EFFETTO DEPRESSIVO E CITOTOSSICO A CARICO DI TUTTI GLI ELEMENTI DELLA SERIE EMATICA; LE CELLULE MAGGIORMENTE SENSIBILI SONO QUELLE STAMINALI DEL MIDOLLO OSSEO CHE POSSONO ESSERE COMPLETAMENTE ABLATE AD UNA DISTANZA DI 48 ORE DA UNA ESPOSIZIONE ACUTA DI 8 Gy; LA MANCANZA DEI PRECURSORI DETERMINA PROGRESSIVA RIDUZIONE DEGLI ELEMENTI CIRCOLANTI IN ACCORDO CON LA LORO CINETICA DI RICAMBIO (CURVE DI DEPLEZIONE); PER QUANTO CONCERNE LE CELLULE EMATICHE CIRCOLANTI, IL TIPO CELLULARE MAGGIORMENTE RADIOSENSIBILE E’ RAPPRESENTATO DAI LINFOCITI CHE VENGONO RIDOTTI PER DOSI >0,25 Gy
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PATOLOGIA DETERMINISTICA ESPOSIZIONE TB
Sindrome Acuta da Radiazioni (SAR- ARS) E’ l’effeto deterministico più grave dell’esposizione a R.I. Segni e sintomi isolati non sono specifici, ma presentandosi collettivamente divengono assai suggestivi Una combinazione di segni e sintomi compare in fasi successive ore e giorni dopo l’esposizione - Fase prodromica - Fase di latenza - Fase clinica - Fase di risoluzione (o morte)
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Sindrome Acuta da Radiazioni (SAR- ARS)
LA COMPLESSITA’ E LA GRAVITA’ DEI SINTOMI E’ DETERMINATA DA: - La dose di radiazioni ricevuta - Il Dose-Rate - La più o meno omogenea dustribuzione della dose nel corpo (irradiazione parziale / irradiazione al corpo intero)
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GASTROINTESTINAL TRACT
Principali sindromi che contribuiscono al decesso dopo esposizione al corpo intero WHOLE BODY DOSE GY SYNDROME TIME OF DEATH AFTER THE EXPOSURE-DAYS 3-10 BONE MARROW 30-60 10-30 GASTROINTESTINAL TRACT 10-20 >30 NEUROVASCULAR SYSTEM 1-5
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Effetti deterministici delle radiazioni ionizzanti
LA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI DETERMINISTICI PUO’ ESSERE EFFICACEMENTE ATTUATA RIDUCENDO L’ESPOSIZIONE AL DI SOTTO DELLA DOSE SOGLIA. ALLE DOSI DI ESPOSIZIONE CONSENTITE NON E’ POSSIBILE LA COMPARSA DI ALCUN EFFETTO DI TIPO DETERMINISTICO NELLA POPOLAZIONE LAVORATIVA.
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Effetti stocastici delle radiazioni ionizzanti
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Effetti stocastici (Leucemie, tumori solidi)
Gli effetti stocastici sono dovuti a una modificazione di cellule normali provocata da un evento di ionizzazione ( mutazione non letale) La probabilità che una tale modificazione si verifichi in una popolazione di cellule di un tessuto è proporzionale alla dose.
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Effetti stocastici Non richiedeono il superamento di una dose-soglia per la comparsa (ipotesi cautelativa); Sono a carattere probabilistico; Sono distribuiti casualmente nella popolazione esposta; La frequenza di comparsa aumenta al crescere della dose; Si manifestano dopo anni (talora decenni) dalla esposizione; Non mostrano gradualità di comparsa (effetti tutto o nulla); Sono indistinguibili dagli effetti nei non esposti
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Effetti stocastici delle radiazioni ionizzanti
Probabilità dell’effetto Basse dosi dose
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Effetti stocastici Vi sono due classi ben riconosciute di effetti stocastici: La prima riguarda le cellule somatiche e può condurre allo sviluppo di un tumore nella persona esposta; La seconda si verifica nelle cellule dei tessuti germinali e può dare luogo a disordini ereditari nei discendenti delle persone irradiate.
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Processo multistep di induzione neoplastica
Se le cellule sono esposte a dosi elevate di radiazioni ad elevata intensità esse vengono uccise dalle radiazioni ed eliminate dalle cellule sopravvissute (fagocitosi) Se l’esposizione è a basse dosi a bassa intensità normalmente ha luogo una riparazione del danno e la cellula ritorna al normale ciclo cellulare. Tuttavia se la riparazione introduce degli errori (mutazioni) la cellula, pur rimanendo vitale, muta e non è più in grado di svolgere le sue abituali funzioni.
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Effetti stocastici LA COMPARSA DI EFFETTI STOCASTICI (TUMORI) A BASSE DOSI DI ESPOSIZIONE E’ UNA IPOTESI SPERIMENTALE CAUTELATIVA DI RADIOPROTEZIONE NON SUFFREGATA DA EVIDENZE CLINICHE O SPERIMENTALI. ALCUNI AUTORI ATTRIBUISCONO EFFETTI PROTETTIVI ALLE BASSE ESPOSIZIONI A RADIAZIONI IONIZZANTI (“ORMESI DA RADIAZIONI”; RISPOSTA ADATTATIVA)
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Processo multistep di induzione neoplastica
le cellule mutate possono formare linee precancerose senza mostrare alcun segno clinico o di laboratorio. Quando interviene un secondo fattore (fisico, chimico, virale,ecc.) si può avere la promozione dallo stadio precanceroso al cancro iniziale (in situ) sempre in assenza di segni clinici. Con la successiva azione di qualsiasi altro agente inducente il cancro in situ potrà progredire a cancro clinicamente manifesto, con possibili ripetizioni metastatiche per via linfoematogena.
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Effetti stocastici delle radiazioni ionizzanti
Andamento temporale del rischio di neoplasia dopo esposizione Incidenza Leucemie, Osteosarcoma Altri tumori 2 5 30 Anni dall’esposizione
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Exposed in a nuclear accident
Effetti stocastici + Exposed in a nuclear accident U-miners Early radiologist Ra-dial painters A- bomb survivors Skin Bone Breast Lung Thyroid gland leukemia Population groups
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Effetti genetici delle radiazioni ionizzanti
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Effetti genetici NON E’ STATO POSSIBILE FINO AD ORA RILEVARE UN ECCESSO DI MALATTIE EREDITARIE NELLA PROGENIE DI SOGGETTI UMANI ESPOSTI A RADIAZIONI IONIZZANTI RISPETTO AI SOGGETTI NON ESPOSTI. NELLA DISCENDENZA DEGLI ESPOSTI ALLE BOMBE DI HIROSHIMA E NAGASAKY (30000 SOGGETTI) NON E’ MAI STATO RILEVATO ALCUN INCREMENTO DI MALATTIE GENETICHE TALI EVIDENZE SONO STATE SOLO SU SPECIE ANIMALI E VEGETALI E, PRECAUZIONALMENTE, SI APPLICANO ALLA PROGENIE UMANA
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Effetti deterministici
“speciali” EFFETTI TERATOGENI DELLE RADIAZIONI
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Effetti sul prodotto del concepimento
I tessuti embrionari e fetali sono sensibili all’azione delle radiazioni e l’effetto provocato dalla esposizione dipende dallo stadio di sviluppo FASE PREIMPIANTO (1-9° giorno): Il danno può condurre alla morte dell’embrione o ad una sopravvivenza senza danni dello stesso (legge del “tutto o nulla”)
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Effetti sul prodotto del concepimento
MORFOGENESI (9°giorno-3°mese): in tale periodo i tessuti sono in attiva replicazione ed altamente radiosensibili; i danni causati dalle radiazioni in questo periodo possono determinare la comparsa di malformazioni. FASE FETALE (3°mese-termine gestazione): La sensibilità degli organi all’azione delle radiazioni decresce mentre rimane alta la possibilità di effetto sul SNC con possibile ritardo mentale nel nascituro.
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Effetti sul prodotto del concepimento
TIPICI EFFETTI DELLE RADIAZIONI SULL’EMBRIONE Morte embrionale, fetale o neonatale Ritardo della crescita intrauterina Malformazioni congenite
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EFFETTO DELLE RADIAZIONI
Effetti delle radiazioni nelle varie fasi della gestazione ETA’ GESTAZIONALE STADIO EFFETTO DELLE RADIAZIONI 0-9 GIORNI PREIMPIANTO TUTTO O NULLA 10 GIORNI 6 SETTIMANE ORGANOGENESI MALFORMAZIONI CONGENITE RITARDO DI CRESCITA 6-40 SETTIMANE FETALE RITARDO DI CRESCITA, MICROCEFALIA, RITARDO MENTALE
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Effetti delle radiazioni nelle varie fasi della gestazione
Nella fase preimpianto il danno da radiazioni risulta o nella morte o nella sopravvivenza dell’uovo fecondato senza effetti apprezzabili In pratica l’unico effetto che potrà manifestarsi sarà una precocissima interruzione di gravidanza.
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Effetti delle radiazioni nelle varie fasi della gestazione
Il periodo più critico è quello dell’ organogenesi. Gli embrioni sono sensibili agli effetti letali, teratogenici e ritardanti l’accrescimento a causa della criticità delle attività cellulari e dell’elevato numero di cellule radiosensibili. Gli effetti predominanti per dosi > 0,5 Gy sono: Ritardo di crescita intrauterino, importanti malformazioni congenite, microcefalia e ritardo mentale. Malformazioni radioindotte in strutture diverse dal Sistema Nervoso Centrale non sono comuni nell’uomo. Il danno neurologico radioindotto si osserva a partire dall’inizio dell’organogenesi (8 settimane) e si stende a tutto il periodo fetale.
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Effetti delle radiazioni nelle varie fasi della gestazione
Dati sui sopravvissuti alle esplosioni atomiche indicano che la microcefalia può risultare da dosi in aria di 0,1-0,2 Gy. L’incidenza di grave ritardo mentale come funzione della dose è lineare senza soglia apparente a 8-15 settimane con un coefficiente di rischio di 0,4 Gy. L’incidenza è circa 4 volte inferiore a settimane. Per le altre malformazione è riportata l’evidenza di una soglia. L’ irradiazione nel periodo fetale può determinare ritardo di accrescimento.
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Indicazioni per l’interruzione di gravidanza
Dose soglia per effetti teratogeni circa 0,1 Gy Tasso di abortività naturale <30 %. A 0,1 Gy l’incremento è dello 0.1-1% Per dosi al feto > 0,5 Gy a 7-13 settimane: rischio significativo di ritardo di accrescimento e danno neurologico 0.25-0,5 Gy a 7-13 settimane: decisione dei genitori con assistenza da parte del medico
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Effetti sul prodotto del concepimento
DATA LA SENSIBILITA’ DEL NASCITURO ALL’EFFETTO DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI, E’ ESTREMAMENTE IMPORTANTE CHE ESSO NON VENGA ESPOSTO AL RISCHIO DI ESPOSIZIONE PER TUTTO IL PERIODO GESTAZIONALE. A TAL FINE LA LAVORATRICE DEVE DARE IMMEDIATO AVVISO DELLO STATO DI GRAVIDANZA AL PROPRIO DATORE DI LAVORO (O AL PREPOSTO) NON APPENA NE VENGA A CONOSCENZA PER ESSERE ALLONTANATA DALLA LAVORAZIONE COMPORTANTE ESPOSIZIONE E REIMPIEGATA IN MANSIONE COMPATIBILE
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Radioprotezione Normativa
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D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 230 Attuazione delle direttive Euratom in materia di protezione dalle radiazioni ionizzanti integrato con il D.Lgs. 26 maggio 2000, n.241 integrato e corretto con il D.Lgs. 9 maggio 2001, n.257
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Campo di applicazione (art. 1)
Le disposizioni del decreto si applicano: Comma b “...a tutte le pratiche che implicano un rischio dovuto a radiazioni ionizzanti provenienti da una sorgente artificiale o da una sorgente naturale…” “… al funzionamento di macchine radiogene”
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Principi concernenti le pratiche (art. 2)
“I nuovi tipi o le nuove categorie di pratiche che comportano una esposizione a radiazioni devono essere giustificate … dai loro vantaggi … rispetto al detrimento sanitario che ne può derivare” (Giustificazione) “Qualsiasi pratica deve essere svolta in modo da mantenere l’esposizione al livello più basso ragionevolmente ottenibile…” (Ottimizzazione) “La somma delle dosi derivanti da tutte le pratiche non deve superare i limiti di dose stabiliti per i lavoratori esposti, gli apprendisti, gli studenti e gli individui della popolazione” (Limitazione)
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Limitazione delle dosi
Limiti massimi fissati per i lavoratori. Devono essere tali da: rendere impossibile lo sviluppo di effetti deterministici (inferiori alla dose soglia) rendere improbabile lo sviluppo di effetti stocastici (livello più basso ragionevolmente possibile) I limiti di dose sono diversi per le differenti categorie di soggetti (popolazione generale, lavoratori)
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Capo VIII “Protezione sanitaria dei lavoratori”
Si applica a: Lavoratori subordinati Lavoratori ad essi equiparati Apprendisti Studenti Allievi di istituti di istruzione ed universitari
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Lavoratori Esposti (All. III)
Coloro che a causa della specifica attività svolta sono suscettibili di superare in un anno solare uno o più dei seguenti valori di esposizione: 1 mSv di Dose Efficace 15 mSv di Dose Equivalente per il Cristallino 50 mSv di Dose Equivalente per: cute estremità
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Classificazione dei lavoratori esposti
I lavoratori esposti sono classificati in: categoria A categoria B a seconda che siano suscettibili di superare (cat. A) uno dei seguenti valori di esposizione: 6 mSv di Dose Efficace 45 mSv di Dose Equivalente per il Cristallino 150 mSv di Dose Equivalente per cute estremità
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Limiti di dose per i Lavoratori esposti (categoria A e B)
20 mSv di Dose Efficace 150 mSv di Dose Equivalente per il Cristallino 500 mSv di Dose Equivalente per cute estremità La verifica del non superamento delle dosi limite viene effettuata dall’Esperto Qualificato mediante lettura dei dosimetri individuali.
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Classificazione delle aree di lavoro
Zona Classificata: qualsiasi zona sottoposta a regolamentazione ai fini della radioprotezione Zona Sorvegliata: qualsiasi zona nella quale sia possibile il superamento di uno qualsiasi dei valori limite per la classificazione di lavoratore esposto di categoria B Zona Controllata: qualsiasi zona nella quale sia possibile il superamento di uno qualsiasi dei valori limite per la classificazione di lavoratore esposto di categoria A L’accesso alla zona Controllata è segnalato e regolamentato da apposite procedure scritte.
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Disposizioni per le lavoratrici madri (art. 69)
le donne gestanti non possono svolgere attività che le espongano in zone classificate o comunque attività che potrebbero esporre il nascituro ad una dose che ecceda 1 mSv durante il periodo di gravidanza E’ fatto obbligo alle lavoratrici di notificare al DDL il proprio stato di gestazione, non appena accertato. E’ vietato adibire le donne che allattano ad attività comportanti un rischio di contaminazione (radioisotopi)
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Sorveglianza Medica Il DDL deve provvedere ad assicurare mediante uno o più Medici Autorizzati la sorveglianza medica dei lavoratori esposti, degli apprendisti e degli studenti. La Sorveglianza Medica viene condotta mediante visite mediche: preventive periodiche annuali (categoria B) semestrali (categoria A) Sorveglianza medica eccezionale a fine rapporto di lavoro I lavoratori hanno l’obbligo di sottoporsi a visita di sorveglianza medica
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Sorveglianza Medica La sorveglianza medica costituisce una misura di tutela specifica del lavoratore nei confronti del rischio da Radiazioni Ionizzanti Si attua mediante visite mediche programmate e controlli strumentali, di laboratorio e specialistici atti a valutare: Stato di salute generale Funzionalità di organi ed apparati critici per l’esposizione Eventuali condizioni di ipersuscettibilità individuale
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Sorveglianza Medica Stato di salute generale
Funzionalità psico-fisica Funzionalità di organi ed apparati critici per l’esposizione Cute Organi emopoietici Cristallino Altri (tiroide, etc) Eventuali condizioni di ipersuscettibilità individuale Genetico – ereditarie (sindromi familiari) Patologiche individuali (malattie pregresse o in atto) Ambientali (fumo di sigaretta, inquinanti, etc)
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Sorveglianza Medica LO SCOPO DELLA SORVEGLIANZA MEDICA E’ LA VERIFICA DELLA IDONEITA’ INDIVIDUALE E LA DIAGNOSI PRECOCE FINALIZZATE ALLA TUTELA DELLA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI ESPOSTI A RADIAZIONI IONIZZANTI.
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