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MUTAZIONI.

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Presentazione sul tema: "MUTAZIONI."— Transcript della presentazione:

1 MUTAZIONI

2 Mutazione Qualsiasi cambiamento PERMANENTE del patrimonio genetico
E’ un evento CASUALE, RARO tasso di mutazione nell’uomo: 1 gamete su un milione è portatore di una mutazione a un determinato locus Mutazione per locus per generazione = 1 mutazione ogni milione di gameti nell’uomo=c.ca 1x10-6 per gene per generazione

3 Tasso di mutazione 1 gamete su 106 porta una mutazione a un determinato locus Nel genoma umano ci sono c.a geni In totale i gameti portatori di mutazione a un qualsiasi locus codificante saranno x = 2%

4 Mutazioni e selezione Dal punto di vista selettivo una mutazione può risultare: Vantaggiosa  l’organismo che la porta ha una “fitness” (capacità riproduttiva) maggiore Svantaggiosa  l’organismo che la porta ha una fitness minore Neutra  non influenza la fitness di chi la porta

5 Esistono centinaia di diverse emoglobine mutanti in tutta la popolazione umana. Molte di queste forme mutanti sono dannose e danno origine a forme patologiche. Altre sono "neutre" e non sembra arrechino ai portatori nè vantaggi ne svantaggi.

6 Mutazioni e selezione L’effetto delle mutazioni va sempre correlato all’ambiente in cui l’organismo si trova: una data mutazione può rivelarsi svantaggiosa (o neutra) in un dato ambiente, vantaggiosa in un altro.

7 Melanismo industriale e selezione naturale
Prima della rivoluzione industriale uno strato di licheni di colore grigio chiaro ricopriva i tronchi degli alberi in gran parte dell’Inghilterra. Molte specie di insetti tra cui le falene (Biston betularia), vivevano sui licheni ben mimetizzate alla vista dei predatori. In seguito alla industrializzazione molti dei licheni scomparvero per inquinamento ambientale, ed alberi e rocce annerirono a causa dei fumi inquinanti.

8 Melanismo industriale e selezione naturale
Le falene maculate che a maggioranza popolavano le campagne inglesi vennero così a trovarsi completamente esposte allo sfondo scuro dei tronchi. Nel 1948 la percentuale di individui scuri di falena cominciò ad aumentare nei sobborghi cittadini fino ad arrivare al 98% nei sobborghi di Manchester, ed il fenomeno fu definito “melanismo industriale”. L’apparire delle falene melanizzate era dovuto ad una mutazione spontanea in un gene, seguito dalla selezione naturale in un ambiente in cui il mancato mimetismo sfavoriva la sopravvivenza delle falene maculate a causa di uccelli predatori.

9 Mutazioni e selezione Mutazione anemia falciforme (sostituzione Glu-Val in catena b dell’emoglobina) vantaggiosa o svantaggiosa?

10 Fenotipo degli omozigoti per la mutazione bS
(anemia falciforme) un gene mutato, molti sintomi Un unica sostituzione aminoacidica nell’emoglobina Dolore, ulcere alle gambe, danni a ossa, polmoni, reni, occhi, calcoli biliari, ittero, anemia, ritardo di crescita Gli omozigoti SS non si riproducono a causa della grave malattia genetica; in omozigosi è sicuramente svantaggiosa in qualsiasi ambiente.

11 Selezione a favore dell’eterozigote
In zone malariche i portatori (eterozigoti per la mutazione bS) sono avvantaggiati rispetto agli omozigoti selvatici. In ambiente non malarico i portatori e gli omozigoti per l’allele selvatico hanno la stessa fitness. Portatori sani Affetto Selvatico La resistenza alla malaria degli eterozigoti è dovuta al fatto che il Plasmodio non riesce a completare il suo ciclo nei loro globuli rossi, a vita breve

12 Il vantaggio dell’eterozigote nelle regioni malariche
Alcune varianti alleliche del gene b (la variante bS in Africa, le varianti bThal nel Mediterraneo) di per sé dannose, hanno frequenze elevate in regioni malariche (o ex malariche). L’alta frequenza (fino al 30%) dell’allele S o dell’allele bThal nelle regioni malariche, è dovuta al fatto che l’eterozigote, a differenza dell’omozigote sano (che possiede due alleli b normali), non si ammala di malaria quindi ha > probabilità di riprodursi trasmettendo i suoi geni (quindi anche l’allele S o bThal) alla progenie rispetto al wild type ha maggior probabilità di riprodursi trasmettendo l'allele mutato alla generazione successiva

13 Mutazioni germinali e somatiche
Per quanto riguarda la sede della mutazione è necessario distinguere: a) mutazioni germinali che colpiscono i gameti e possono essere trasmesse alla prole

14 Mutazioni germinali Mutazioni germinali possono presentarsi in tutte le cellule germinali o solo in una proporzione di esse (mosaicismo germinale) a seconda dello stadio di sviluppo dell’embrione in cui sono avvenute, e una volta trasmesse alla prole diventano “stabili” Tutte le cellule (tutte le germinali + tutte le somatiche) portano la mutazione

15 Mosaicismo Coesistenza di 2 o + linee cellulari geneticamente distinte nello stesso individuo Mutazione che interviene in una cellula dello zigote o dell’embrione Tutte le cellule che originano da questa cellula porteranno la mutazione L’individuo risulterà essere un mosaico di cellule normali e di cellule mutate

16 Mutazioni germinali e somatiche
Per quanto riguarda la sede della mutazione è necessario distinguere: a) mutazioni germinali che colpiscono i gameti e possono essere trasmesse alla prole b) mutazioni somatiche che colpiscono le cellule somatiche e si esauriscono nell’individuo. La mutazione viene trasmessa attraverso la mitosi alla progenie della cellula colpita in origine = l’individuo sarà un mosaico

17 Mosaicismo somatico La pigmentazione asimmetrica della pelle osservata nella sindrome di Cune Albright è associata a mutazioni nel gene GNAS1 in alcune ma non in tutte le cellule

18 Mutazione Può essere minima, riguardare cioè una singola coppia di basi nel DNA  MUTAZIONE PUNTIFORME oppure implicare regioni piu’ estese dentro un gene MUTAZIONE GENICA fino anche a grosse porzioni del genoma MUTAZIONE CROMOSOMICA

19 Mutazioni cromosomiche
- anomalie di numero (POLIPLOIDIE, ANEUPLOIDIE) conseguenza di anomalie nella fecondazione o di errori di segregazione dei cromosomi durante la formazione dei gameti

20 Poliploidia presenza di un numero di cromosomi corrispondente a un multiplo del corredo aploide (n) Vale per animali

21 Poliploidia presenza di un numero di cromosomi corrispondente a un multiplo del corredo aploide (n). Es: triploidia 3n Vale per animali Origine della triploidia: difetto di fertilizzazione uovo aploide fecondato da due spermatozoi aploidi fecondazione tra gamete diploide e gamete aploide

22 Nelle piante è possibile indurre la poliploidia usando determinate sostanze chimiche
colchicina Non disgiunzione meiotica Gameti diploidi

23 La poliploidia è comune nelle felci, nelle piante da fiore, nel frumento, sia in natura che nelle varietà selezionate dall’uomo Triticum durum tetraploide Polyploidization is a mechanism of sympatric speciation because polyploids are usually unable to interbreed with their diploid ancestors.

24 La poliploidia è rara negli animali, nei mammiferi è sempre incompatibile con la vita

25 Aneuploidia Aneuploidia: presenza di cromosomi in più o in meno rispetto al corredo diploide (2n+1, 2n-1…)

26 Effetto aneuploidie 2n - 1 2n 2n + 1 Diminuisce o aumenta la quantità di mRNA e quindi di proteine sintetizzate (vale per tutti i geni localizzati sul cromosoma interessato) Sbilanciamento del dosaggio genico

27 Mutazioni cromosomiche
- anomalie di numero (ANEUPLOIDIE, POLIPLOIDIE) conseguenza di errori di segregazione dei cromosomi durante la formazione dei gameti, o di anomalie nella fecondazione - anomalie di struttura conseguenza di rotture cromosomiche

28 Anomalie di struttura dei cromosomi
*

29 Conseguenze delle anomalie strutturali
Duplicazioni/delezioni: sbilanciamento del dosaggio genico (monosomia / trisomia parziale) Inversioni/traslocazioni: potrebbe esserci rottura genica (la rottura avviene proprio all’interno di un gene) rischio di figli con cariotipo non bilanciato (durante la meiosi si possono generare gameti con duplicazioni o delezioni)

30 Esempio di traslocazione reciproca 9-22 in CML (leucemia mieloide cronica)
Breakpoint Cluster Region BCR ubiquitaria, ma espressa soprattutto in SNC e in tessuto ematopoietico Abl (Abelson, virus della leucemia che possiede una proteina simile) è tirosin chinasi La proteina di fusione Bcr-Abl è costitutivamente attiva Avviene nelle cellule staminali ematopoietiche La rottura avviene a livello di due geni, con formazione di un gene di fusione La proteina di fusione bcr-abl porta a crescita cellulare incontrollata

31 Conseguenze delle anomalie strutturali
Monosomia parziale Trisomia parziale

32 Mutazione Può essere minima, riguardare cioè una singola coppia di basi nel DNA  MUTAZIONE PUNTIFORME

33 Mutazioni conseguenze (1)
Un’alta % (98%) del nostro genoma contiene regioni non codificanti. Le mutazioni che riguardano queste regioni non hanno di solito alcuna particolare conseguenza sul fenotipo, sono quindi selettivamente neutre

34 Negli eucarioti i singoli geni sono separati da lunghissime sequenze non codificanti
Gene 1 Gene 2 Gene 3 mutazione

35 Queste mutazioni sono selettivamente neutre, determinano la variabilità genetica individuale
polimorfismi del DNA  (SNP, VNTR, SSRs) Identificazione individuale (medicina forense, paternità) I polimorfismi si trovano in zone del DNA che non hanno alcuna funzione codificante: rappresentano delle varianti fenotipicamente invisibili che hanno l’utilità di marcare molecolarmente la variabilità fra individuo e individuo.

36 Trinucleotide repeat CTT
Polimorfismi del DNA esempio: Microsatelliti (o Short Tandem Repeats) sequenze ripetute di DNA non codificante costituiti da unità di ripetizione molto corte (1-5 bp). Per un determinato microsatellite possono esistere numerosi alleli diversi, che differiscono tra loro per il numero di ripetizioni Trinucleotide repeat CTT Gli alleli differiscono per il numero delle ripetizioni CTT

37 Poiché il numero di varianti alleliche (numero di ripetizioni) al singolo locus (microsatellite) presenti nella popolazione è elevato, è probabile che individui diversi abbiano genotipi diversi 6,10 7,8 8,8 8,9 7,9 6,8

38 Applicazioni in medicina legale
L’analisi contemporanea di tanti polimorfismi permette di identificare un singolo individuo in modo pressochè univoco polimorfismo A polimorfismo B Genotipo individuo sospetto 1 al locus A: A2/A4 , al locus B: B3/B7 Genotipo individuo sospetto 2 al locus A: A2/A5, al locus B: B4/B4 Genotipo tracce biologiche sul luogo del delitto: A2/A5 B4/B4

39 Mutazioni intrageniche
Gene promotore mutazione mutazione Una mutazione che cade in sequenze regolatrici potrebbe alterare il legame coi fattori di trascrizione, influendo sul livello di trascrizione del gene (quantità di mRNA)

40 Mutazioni intrageniche
introne introne Esone Esone Esone splicing mutazione Mutazioni che avvengono nelle sequenze introniche di solito non hanno effetto sul fenotipo, a meno che non cadano in particolari sequenze localizzate ai confini tra esone e introne mutazioni di splicing

41 Exon skipping Intron retention

42 Mutazioni intrageniche
introne introne Esone Esone Esone splicing mutazione

43 Mutazioni conseguenze (2)
Le mutazioni che riguardano porzioni codificanti di geni (ESONI) di solito hanno delle conseguenze fenotipiche perché possono comportare cambiamenti nella sequenza aminoacidica codificata. Es:SOSTITUZIONI DI SINGOLE BASI MUTAZIONE MISSENSO GAAGAT (glu-asp) MUTAZIONE NONSENSO GAGTAG (glu-stop) N.B. spesso però una mutazione riguardante la terza base di un codone non ne cambia il significato (ridondanza codice genetico): MUTAZIONE SINONIMA (NEUTRA): GAAGAG (glu-glu)

44 nonsenso GAGTAG (glu-stop) sinonima GAAGAG missenso GAAGAT (glu-asp)

45 Mutazioni in sequenza codificante e conseguenze sulla traduzione: mutazione missenso

46 Effetto di una mutazione missenso
La mutazione potrà inserire un aminoacido con le stesse caratteristiche chimiche (ingombro sterico, carica elettrica) di quello originario. In questo caso gli effetti sulla proteina saranno minimi. La sostituzione con un aminoacido con caratteristiche chimiche diverse produrrà invece un cambiamento nella struttura della proteina e di conseguenza della sua funzione

47 Esempio di mutazione missenso
Anemia falciforme: mutazione missenso nel gene bglobina. L’acido glutammico in posizione 6 (carico negativamente) viene sostituito da valina (idrofobico)

48 Esempio di mutazione missenso
La valina in posizione 6 interagisce con una valina di un’ altra molecola di emoglobina, formando aggregati molecolari che precipitano nel globulo rosso

49 Mutazioni in sequenza codificante e conseguenze sulla traduzione: mutazione nonsenso
Una mutazione nonsenso porterà alla sintesi di una proteina tronca

50 Mutazioni conseguenze (3)
Mutazioni in sequenze codificanti che comportano INSERZIONE/DELEZIONE di basi (in n° ≠ 3) causano slittamento della cornice di lettura e hanno sempre conseguenze fenotipiche (di solito svantaggiose): proteina diversa e terminazione prematura. Sono dette MUTAZIONI FRAMESHIFT

51 Mutazioni “frameshift”
Anche Del a cavallo di un codone non dà frameshift Viene alterata la lettura di tutti i codoni a valle dell’inserzione /delezione Delezione di 3nt non provoca frameshift

52 Antigeni di superficie: il gruppo sanguigno AB0
Gli alleli A e B codificano per due glicosiltransferasi con diversa specificità L’allele 0 codifica per una forma inattiva di glicosiltransferasi

53 Esempio mutazione frameshift
Delezione di singolo nucleotide nell’ allele 0 del locus AB0 provoca cambiamento del modulo di lettura dal codone 86 e terminazione prematura 30 aa dopo. La glicosiltransferasi codificata dall’allele 0 è inattiva. Thompson & Thompson 64 sono i codoni totali, 3 sono gli STOP, quindi 1 codone ogni 20 per caso è uno STOP in regioni non coding

54 Esempio di delezione di 3 nucleotidi
Fibrosi Cistica: delezione di un codone nel gene CFTR che porta alla sintesi di un polipeptide mancante di un aminoacido

55 MUTAZIONICAUSE SPONTANEA
insorge in assenza di agenti mutageni esterni ed è prodotta da errori nei processi di ricombinazione, replicazione e/o riparazione del DNA INDOTTA da agenti mutageni chimici o fisici

56 Mutazione da errore di ricombinazione:
crossing over ineguale

57 Mutazione da errore di replicazione
Il processo di replicazione del DNA rappresenta la principale fonte di mutazioni. Tutti gli organismi possiedono due meccanismi fondamentali di salvaguardia della fedeltà dell’informazione molecolare: Correzione di bozze (corregge gli errori di appaiamento commessi dalla DNA polimerasi mentre la replicazione è in corso) Riparazione degli appaiamenti errati dopo replicazione del DNA C G T GAACTG C G T GAACTG G C A T G C A C T T T

58 Mutazioni indotte da agenti mutageni
Il tasso naturale di mutazione del DNA viene incrementato dall’interazione ambientale con agenti chimici e fisici  MUTAGENI

59 Mutageni chimici Esistono varie sostanze chimiche che interagiscono con il DNA modificando e/o danneggiando le basi azotate e causano appaiamenti errati

60 Mutageni chimici I mutageni chimici possono causare sostituzioni di nucleotidi esempio: aflatossina B1 micotossina presente in alcune muffe. In condizioni ambientali favorevoli le spore degli Aspergillus germinano e successivamente colonizzano svariate tipologie di alimenti, quali mais, arachidi ed altri semi oleosi.

61 Mutageni chimici I mutageni chimici possono causare inserzioni o delezioni di nucleotide Esempio: benzopirene nel fumo di sigaretta, nello scarico dei motori Diesel, nella carbonizzazione dei cibi…

62 Fumo, cancro e riparazione del DNA
La capacità di riparare i danni al DNA arrecati dal fumo (ossidazione delle guanine) dipende dall’ enzima OGG (8-oxoguanine DNA N-glycosylase). Esiste una variabilità individuale nella produzione dell’enzima. La variante allelica 326 Ser del gene hOGG1 ha un’attività enzimatica maggiore della variante 326 Cys. I fumatori non hanno tutti lo stesso rischio di cancro: chi ha bassa attività di OGG ha un rischio decisamente maggiore ( volte) di chi, a parità di n° sigarette fumate, ha naturalmente alti livelli di OGG Frequenza allelica nella popolazione generale? Il fumo provoca danno ossidativo della guanina con transversione G:C>T:A Il danno finale è il risultato di due fattori di rischio indipendenti: Il fumo + la ridotta capacità di riparare le guanine modificate

63 Mutageni fisici Radiazioni UV a bassa energia, poco penetranti
Radiazioni ionizzanti (raggi X, raggi a, b, g), ad alta energia, altamente penetranti

64 Meccanismo di mutagenicità UV
Il danno è localizzato a livello superficiale (pelle) Inducono la formazione di dimeri di timina (formazione di legame covalente tra due T adiacenti sullo stesso filamento) Per ogni secondo di esposizione al sole si producono dimeri in ogni cellula della pelle di cui il 2% cadono in coding sequences UVA nm produzione di specie attive dell’ossigeno, distruzione di collagene e di vitamina A UVB nm danno diretto al DNA con formazione di dimeri

65 Meccanismo di mutagenicità radiazioni ionizzanti
A causa della loro alta energia hanno un forte potere penetrante Trasferiscono energia alle molecole biologiche con cui collidono (DNA, lipidi, proteine) modificandole e danneggiandole A) Natura elettromagnetica: raggi X e raggi g B) Natura corpuscolare: radiazioni α (nuclei di He), radiazioni β (elettroni), neutroni - positroni - raggi cosmici, nuclei pesanti ,

66 Danni al DNA da radiazioni ionizzanti
a) Rottura di singolo filamento a b) Rottura del doppio filamento b c c) Modificazione chimica delle basi Modificazioni chimiche delle basi: cambiano le regole di appaiamento Alcuni danni indotti da radiazioni ionizzanti sono difficilmente riparabili: rotture cromosomiche  delezioni, traslocazioni, altre aberrazioni RIPARAZIONI: d d) Rimozione di singole basi


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