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Comunicazione verbale e linguaggio dei media
a.a. 2009/10 Federica Da Milano
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Presentazione del corso
La prima parte del corso sarà dedicata all’introduzione e relativa descrizione di alcune categorie fondamentali relative alla comunicazione in generale ed alla comunicazione verbale in particolare: dopo una rassegna delle principali componenti dell’analisi linguistica (accenni di fonologia, morfologia, sintassi, semantica, lessico), un rilievo particolare sarà dato agli aspetti pragmatici della lingua.
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Presentazione del corso
La seconda parte del corso, di carattere più operativo, vedrà l’applicazione dei concetti teorici affrontati nella prima parte all’analisi dei meccanismi comunicativi dei media: dai tradizionali mass media, alla comunicazione pubblicitaria, oggetto di analisi più approfondita, fino al più recente strumento di comunicazione, Internet.
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Bibliografia Lombardi Vallauri, Edoardo (2006). La linguistica in pratica. Bologna: Il Mulino. Capp. II, III, IV, V (par.2 e 3), VI, VII, VIII, IX, X. Bianchi, Claudia (2003). Pragmatica del linguaggio. Roma-Bari: Laterza. Capp. I, II, III. Capozzi, Maria Rosa (2008). La comunicazione pubblicitaria. Aspetti linguistici, sociale e culturali. Milano: Franco Angeli. Capp. 4 e 5.
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Modalità d’esame L’esame consisterà in una prova orale in cui sono discussi gli argomenti affrontati durante il corso e nella stesura di una tesina di max. 5 cartelle riportante un’analisi linguistica in chiave comunicativa di un testo giornalistico o pubblicitario a scelta dello studente.
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La linguistica e la comunicazione moderna
Due amici, un gesuita e un francescano, hanno il vizio del fumo. Obbligati alla sobrietà dalle regole dei loro Ordini, un giorno si confidano che però non riescono sempre a trattenersi, e che si sentono in colpa. Così decidono entrambi che andranno dai rispettivi superiori e chiederanno il permesso di fumare una sigaretta ogni tanto. Qualche settimana dopo, i due si incontrano negli uffici della diocesi, e il gesuita sta fumando una Marlboro. Come hai fatto? chiede il francescano. Io sono andato dal superiore e gli ho confessato che a volte quando prego sento il bisogno di fumare una sigaretta, ma lui mi ha risposto che dovevo essere forte e sopportare con tanta rassegnazione cristiana… Il gesuita con un sorrisetto gli risponde: Non capisco, anch’io sono andato dal mio superiore, gli ho detto che quando fumo sento spesso il desiderio di pregare, e lui mi ha abbracciato dicendo: “Figliolo, ma certo, non è mai un momento sbagliato per pregare!”
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Un esempio Vaillant: Calore per la Vita
Vaillant è calore per vivere, cioè calore indispensabile; Vaillant è calore dedicato alla vita (di tutti i giorni), cioè calore che migliora la vita; Vaillant è calore (che ti accompagna) per la vita, cioè caldaie molto durevoli; - Vaillant è calore (rinnovato) per (tutta) la vita, cioè tale che chi sceglie quelle caldaie le ricomprerà tutta la vita
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Linguistica e nuove professioni
Convegno tenutosi dal 27 al 30 novembre 2002 tra Pavia e Lugano Dipartimento di Linguistica dell’Università degli Studi di Pavia Istituto Linguistico-Semiotico della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università della Svizzera Italiana
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Linguistica e nuove professioni
“Si voleva, da una parte, mettere in luce il valore di una solida formazione in linguistica per ambiti professionali che esulano da quelli tradizionali della ricerca e dell’insegnamento universitario e dell’insegnamento delle lingue in diversi contesti, e per provare a definire, dall’altra, il ruolo che la linguistica come disciplina riveste - o potrebbe o dovrebbe rivestire - entro un ambito interdisciplinare di ricerca e d’insegnamento qual è quello delle cosiddette ‘scienze della comunicazione’; un ambito di ricerca e insegnamento che è nato e rapidamente si è sviluppato per rispondere ad un’esigenza di saperi e di formazione fortemente sentita nella società e nel mondo del lavoro, ma che non ha ancora una collocazione epistemologica stabile e largamente condivisa”(Giacalone Ramat/Rigotti/Rocci)
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La teoria degli atti linguistici
La teoria degli atti linguistici (speech acts) John Austin (1962), How to do things with words; Searle Scommetto che vince Schumacher Ti chiedo scusa Vi dichiaro in arresto! Scusi, sa che ore sono?
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La teoria degli atti linguistici
Un atto linguistico è la somma di tre atti contemporanei e inseparabili: atto locutivo: consiste nel costruire un enunciato rispettando la struttura del sistema linguistico, cioè usando i suoni, le parole e le regole di quella lingua atto illocutivo: consiste nell’intenzione con cui l’enunciato viene prodotto (asserzione, domanda, promessa, richiesta, ordine, ecc.)
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La teoria degli atti linguistici
atto perlocutivo: consiste nell’effetto concreto, extralinguistico, che l’enunciato ottiene di produrre Scusi, sa che ore sono? - verbi performativi: dichiarare, condannare, assolvere, battezzare, ecc.
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Le implicature conversazionali
Paul Grice - principio di cooperazione: fornisci il tuo contributo così come è richiesto, in quel momento, dagli scopi o dall’orientamento del discorso in cui sei impegnato
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Le implicature conversazionali
-massima di qualità: cerca di fornire un contributo vero, cioè: non dire cose che credi false; non dire cose di cui non hai prove massima di quantità: fornisci un contributo che non sia né più informativo né meno informativo di quanto è richiesto dagli scopi dell’interazione
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Le implicature conversazionali
massima di relazione: fornisci contributi pertinenti massima di modo: sii chiaro: evità oscurità e ambiguità; sii breve, cioè non più lungo del necessario; procedi in modo ordinato
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Le implicature conversazionali
Ogni apparente violazione di una o più massime di Grice sottende qualche implicatura conversazionale.
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