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Filosofia teoretica (triennio)

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Presentazione sul tema: "Filosofia teoretica (triennio)"— Transcript della presentazione:

1 Filosofia teoretica (triennio) 2009-2010
“Filosofia analitica” A cura di A. Coliva Milano, Carocci, 2007 Filosofia teoretica

2 Varzi La natura e l’identità degli oggetti materiali
Che cosa è l’ontologia? Entità sovrannaturali, universali e oggetti materiali Ontologia e metafisica Filosofia teoretica

3 La natura degli oggetti materiali Il nomimalismo
Esistono solo oggetti particolari privi di struttura metafisica; le loro proprietà sono solo modi di descrivere tali oggetti secondo convenzioni linguistiche. Filosofia teoretica

4 La natura degli oggetti materiali La teoria dei sostrati
La teoria dei sostrati: un oggetto particolare è costituito da un insieme di proprietà e dal loro comune sostrato. Ob.1: non abbiamo esperienza diretta dei sostrati. R.1: l’esperienza non è l’unico criterio di esistenza. R.2: l’esperienza dell’attributo implica quella del suo soggetto. Ob. 2: un sostrato nudo di proprietà non è pensabile. Un sostrato nudo ha almeno la proprietà di essere nudo. R.: tali proprietà formali non vanno annoverate tra le proprietà delle quali il sostrato stesso è nudo. Filosofia teoretica

5 La natura degli oggetti materiali La teoria dei fasci
Gli oggetti materiali sono fasci di attributi; non esiste alcun collante ontologico sottostante. “Questa cosa è bianca” assomiglia a “Piove” [It is raining]: esiste solo la proprietà [l’evento]; il soggetto a cui inerisce è solo una finzione grammaticale. Filosofia teoretica

6 La natura degli oggetti materiali La teoria dei fasci
Ob. 1: Come si spiega il cambiamento degli oggetti se non c’è alcun sostrato? Come può X essere prima pulito e poi sporco? X = un insieme contraddittorio di proprietà che include sia l’esser pulito sia l’esser sporco. R.: temporalizziamo le proprietà. “Pulito al tempo t” non è contraddittorio rispetto a “ Sporco al tempo t’ ” (dove t<t’). Controreplica: è plausibile che esistano solo proprietà temporali? Gli oggetti particolari cambierebbero ad ogni istante! Filosofia teoretica

7 La natura degli oggetti materiali La teoria dei fasci
Ob. 2: Se un oggetto è l’insieme delle sue proprietà, allora ogni sua proprietà gli è essenziale. Ma certe proprietà non sono contingenti? R. 1: “pulito in m” è diverso da “pulito in m’” (due mondi possibili). Controrepl: Difficoltà simili alle precedenti. R. 2: La compresenza nel fascio è contingente. Contr.: ‘Diverso in mondi diversi’ non significa ‘contingente nel mondo reale’ R. 3: Ogni fascio è suddivisibile in un nucleo e una frangia. Contr.: o una cosa è riducibile al suo nucleo oppure possono nascere contraddizioni. Filosofia teoretica

8 La natura degli oggetti materiali La teoria dei fasci
Ob. 3: La teoria dei fasci implica la teoria dell’identità degli indiscernibili (Leibniz). Ma quest’ultima teoria è falsa. La posizione spaziale non può essere ridotta ad una relazione senza presupporre la preventiva sostanzialità dei relata [Kant] [principio molto dubbio; non è così ad es. in Einstein. Più in generale: si può fare ontologia senza muoversi entro una particolare teoria scientifica? Ob. mia]. Filosofia teoretica

9 La natura degli oggetti materiali La teoria dei tropi
La teoria dei fasci si trasforma nella teoria dei tropi se alle proprietà universali vengono sostituite le proprietà particolari (= tropi). Es.: Questo libro è l’insieme costituito da questa forma, questo colore ecc. Filosofia teoretica

10 La natura degli oggetti materiali La teoria dei tropi
Ob.: mentre un oggetto particolare è individuato da una particolare collocazione nello spazio e nel tempo, i tropi non sono individuabili così; e quindi sono senza identità. Una proprietà particolare è individuata mediante la sua appartenenza ad un oggetto particolare. Ma se l’oggetto stesso è solo un insieme di proprietà particolari, allora si cade in un circolo vizioso! Filosofia teoretica

11 La natura degli oggetti materiali La teoria delle sostanze
Gli oggetti materiali sono sostanze ontologicamente irriducibili. Tali sostanze si distinguono, per un verso, dai semplici sostrati perché hanno una struttura costituita dalle loro proprietà e, per altro verso, dai fasci, perché le loro proprietà non sono loro parti. Inoltre una sostanza non è riducibile alle sue proprietà, perché appartiene anche ad un tipo di cose. ‘Rettangolare’ o ‘pulito’ sono proprietà, ‘rosa’ o ‘libro’ sono tipi. Ogni tipo ha le sue proprietà caratteristiche: un libro può essere rettangolare e pulito, ma non isoscele o equilatero. Filosofia teoretica

12 La natura degli oggetti materiali La teoria delle sostanze
Ob.1 – E’ una fallacia verbalistica pensare che la distinzione tra tipi e proprietà coincida con quella tra sostantivi e aggettivi (o verbi). R.: si possono contare le sostanze, ma non le proprietà (Strawson). Contror.: vari contro-esempi mostrano che non è possibile distinguere sostanze e proprietà (ontologia) su basi puramente linguistiche. Metafisica descrittiva / ontologia realista. Filosofia teoretica

13 La natura degli oggetti materiali La teoria delle sostanze
Ob.2: Ogni cosa appartiene a più di un tipo: una rosa è anche un fiore. R.: esiste una gerarchia dei tipi; l’essenza di una cosa è data dal tipo di livello più basso: realismo monista. Contr.: le tassonomie sono varie (senso comune, teorie scientifiche ecc.). Pluralismo delle ontologie? [Ma è possibile ammettere anche una gerarchia degli impegni ontologici delle scienze (Comte)]. Filosofia teoretica

14 La natura degli oggetti materiali La teoria delle sostanze
Ob.3: Molti oggetti materiali non hanno un’essenza precisa determinata dalla loro appartenenza ad un tipo. Ad es. i sassi hanno un’essenza? R. 1: L’approccio riduzionista – Entità primarie e secondarie. Contr.: come individuare le sostanze veramente elementari? Come scartare dalle sostanze derivate gli aggregati arbitrari? R.2: L’approccio eliminativista – le sostanze composte non esistono. I sassi sono come i banchi di pesci (sono solo configurazioni cognitive salienti) [si può anche dire che solo i riferimenti della fisica teorica esistono e che gli oggetti del senso comune sono costrutti mentali]. Filosofia teoretica

15 La natura degli oggetti materiali La teoria degli ‘oggetti tout court’
Tale teoria coincide con la teoria delle sostanze meno la distinzione tra tipi e proprietà. Gli oggetti sono esemplificazioni di proprietà. Due varianti di questa teoria: 1) gli oggetti esemplificano tropi (o modi) (Heil); 2) Gli oggetti sono porzioni, individuate sulla base di schemi concettuali, di una materia quadrimensionale estesa nello spazio e nel tempo (convenzionalismo). Ob.: Concezione deflazionistica della metafisica, che rimanda la individuazione della struttura ultima della realtà alle scienze naturali e alle scienze cognitive. Contr.: il difendere una concezione deflazionistica della metafisica è un difetto o è un merito? Filosofia teoretica

16 L’identità degli oggetti materiali L’identità sincronica
Principio di concretezza: due oggetti della stessa ‘sorta’ non possono essere nello stesso posto allo stesso tempo. Esso vale per il nominalismo e per la ‘teoria dell’oggetto tout court’, ma non per le altre teorie. Lettura ristretta: sorta = tipo. Allora il principio vale anche per la teoria delle sostanze. Filosofia teoretica

17 L’identità degli oggetti materiali L’identità sincronica Pluralismo e monismo
Libro  quantità di carta. Ob.: Il pluralista confonde senso e riferimento. Libro = quantità di carta; sono la stessa cosa sotto due descrizioni diverse. Filosofia teoretica

18 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (3D)
La teoria tridimensionalista: un oggetto occupa uno spazio e permane nel tempo. L’oggetto è interamente presente in ogni istante della esistenza nel tempo. La teoria richiede l’esistenza di proprietà temporalizzate per evitare che un oggetto possa possedere proprietà contraddittorie. Filosofia teoretica

19 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (3D)
Ob. 1 – Le proprietà temporalizzate spiegano l’alternanza di proprietà diverse nello stesso oggetto (prima pulito e poi sporco), ma perdono di vista la continuità di proprietà simili (pulito prima e dopo). Da ‘pulito-a-t’ non deriva ‘pulito’. R. 1 – La somiglianza tra proprietà temporalizzate è una meta-proprietà primitiva. R. 2 – Le proprietà temporalizzate sono relazioni: Relazione(pulito, tempo t): ‘x è pulito-a t’. R. 3 – La qualificazione temporale è attribuita alla relazione di esemplificazione [alla copula tra soggetto e predicato]: non ‘x è pulito-a-t’ oppure ‘x è pulito-a t’, bensì ‘x è-a-t pulito’ Filosofia teoretica

20 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (3D): il paradosso del libro
Ob. 2 – Il paradosso del libro che ha perso una pagina: x è il libro intero, y è il libro senza una pagina. Qual è la relazione tra x e y prima che la pagina venga bruciata? E dopo? Il libro è ancora lo stesso libro, anche se ha perso una pagina? Ossia y-dopo è identico sia a x-prima sia a y-prima? Filosofia teoretica

21 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (3D): il paradosso del libro
Identità occasionale: x e y sono distinti prima; poi esiste solo y, ma y è poi diacronicamente identico sia a x-prima sia a y-prima. Ob.: ciò è contraddittorio, perché l’identità è una relazione necessaria. Eliminativismo: y-prima non è un oggetto. Essenzialismo: a) x cessa di esistere quando perde una sua parte (essenzialismo mereologico); b) y cessa di esistere come parte-di-libro e viene ad esistere come libro (essenzialismo topologico). Relativismo: il paradosso si scioglie mediante il concetto di identità relativa (ad un tipo di cosa). X-prima e y-dopo sono lo stesso libro, mentre y-prima e y-dopo sono la stessa quantità di carta. Filosofia teoretica

22 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (3D):
Ob. 3 – La teoria implica l’esistenza di oggetti indeterminati (quante pagine deve perdere un libro per non essere più lo stesso libro?). R.1: Ciò non è un problema. R. 2: C‘è un momento preciso in cui il libro, perdendo pagine, cessa di essere lo stesso (oppure cessa di esistere; l’oggetto non è più un libro), ma non riusciamo a stabilire qual è. R. 3: il libro originario cessa di esistere dopo la distruzione della sua prima pagina (o molecola). Filosofia teoretica

23 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (3D)
Ob. 3bis – Il ‘paradosso della nave di Teseo’: un oggetto resta lo stesso anche se tutte le sue parti vengono sostituite ad una ad una con pezzi del tutto simili? Filosofia teoretica

24 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (4D)
La teoria tetradimensionale: ogni oggetto materiale è esteso allo stesso modo sia nello spazio sia nel tempo; esso occupa una certa estensione dello spazio-tempo. Questa concezione è coerente con la teoria della relatività. La simultaneità non è più assoluta (Varzi è impreciso, p. 45). Tutte le obiezioni al tridimensionalismo cadono. Cambiamento: la t-parte del libro è pulita, mentre la t’-parte è sporca. Il tetradimensionalismo è in perfetto accordo con il convenzionalismo (teoria dell’oggetto tout court). Filosofia teoretica

25 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (4D)
Ob. 1 – Il cambiamento diviene semplice diversità temporale. R.: Non è strano considerare il tempo alla stregua dello spazio. L’unica differenza è la “freccia del tempo” [Differenza non da poco, se fosse insuperabile! La differenza tra Ob1 e R sta nella concezione spazializzata o meno del tempo. Da qui presentismo contro eternismo]. Filosofia teoretica

26 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica (4D)
Ob. 2 – Il tetradimensionalismo è in contrasto con le nostre pratiche semantiche. Se “Qualche libro era pulito” equivale a “(x) (x ha una parte attuale che è un libro & x ha qualche parte passata che è pulita)”, allora, combinando la parte attuale di un libro con la parte passata di un cane, si può costruire un oggetto y tale che “(y) (y ha una parte attuale che è un libro & y ha qualche parte passata che abbaiava), ossia “y è un libro che abbaiava” [Falso! Y è un libro(ora)-cane(allora) che abbaiava!] Si può ovviare rinunciando al liberalismo mereologico, ma allora molti dei vantaggi della teoria scompaiono. Dibattito aperto [l’accordo con la TSR e la TGR non conta nulla?]. Filosofia teoretica

27 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica: il sequenzialismo
La teoria sequenzialista – I veri oggetti materiali sono entità momentanee; quelli che chiamiamo oggetti materiali sono sequenze di oggetti (identità reale/fittizia – Hume). Ob. 1 – Sequenzialisno = tetradimensionalismo camuffato. R. Il sequenzialismo evita l’obiezione del libro che ha una parte nel passato che era un cane. Siamo noi a mettere in sequenza i libri con i libri e i cani con i cani. Contr.: Questa dipendenza dell’ontologia dai nostri processi cognitivi non è un punto debole della teoria? Filosofia teoretica

28 L’identità degli oggetti materiali L’identità diacronica: il sequenzialismo
Ob. 2 – La teoria implica un riduzionismo estremo. R.: il riduzionismo della teoria è solo ontologico, non epistemologico. Ob La teoria implica una incessante creazione ex nihilo di istante in istante. R.: L’inerzia esistenziale non è meno misteriosa della creazione continua. Inoltre la teoria non esclude che le fasi di certe sequenze siano tenute insieme da relazioni causali. Ciò vale anche per la continuità del soggetto conoscente. Filosofia teoretica


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