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Interventi sulle fondazioni

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Presentazione sul tema: "Interventi sulle fondazioni"— Transcript della presentazione:

1 Interventi sulle fondazioni
I movimenti del sottosuolo e le conseguenti modificazioni dell'equilibrio dell'insieme terreno-struttura rappresentano le principali cause di dissesto delle costruzioni. I cedimenti del suolo possono classificarsi in: cedimenti prodotti dai carichi trasmessi dalla costruzione al terreno cedimenti causati da variazioni di carico verificatesi in zone adiacenti alla costruzione cedimenti provocati da modificazioni del sottosuolo

2 Saggi e indagini sulle strutture di fondazione
Indagini sui terreni informazioni circa le caratteristiche geologiche della zona, la presenza di falde, pendii, fiumi sotterranei, ... sondaggi per verificare la stratigrafia prove in situ prospezioni geofisiche Saggi e indagini sulle strutture di fondazione Con fondazione si intende il complesso terreno-struttura di fondazione. caratteristiche costruttive dimensioni presenza di dissesti

3 Le informazioni ottenute servono ad individuare il sistema di consolidamento più appropriato.
Criteri di intervento: interventi sul terreno, tesi a migliorarne le caratteristiche, contenerne i movimenti, ridurne le spinte interventi sulle fondazioni tesi a ridurre le tensioni sul terreno interventi sulle fondazioni tesi a riportare i carichi su strati di migliori caratteristiche o dove non si risenta di oscillazioni delle falde

4 Interventi finalizzati al miglioramento delle caratteristiche del terreno
Dissesti che dipendono dalle variazioni dei livelli di falda: lavori di drenaggio per abbassare il livello della falda: pali di sabbia trincee di materiali aridi tubi o gallerie drenanti fitta rete di tubazioni per stabilizzare il livello della falda

5 Dissesti provocati da movimenti del terreno:
pali di grosso diametro o paratie a monte della costruzione tiranti ancorati a strati più profondi e stabili

6 Miglioramento delle caratteristiche fisico-meccaniche del terreno:
iniezioni di malta iniezioni di resine espansive composti molto fluidi in grado di penetrare negli interstizi del terreno in maniera diffusa e uniforme Le modalità di iniezione e le caratteristiche delle malte si differenziano in base alla natura del terreno. In genere si introducono nel terreno dei tubi in acciaio di piccolo diametro; le estremità inferiori sono munite di ugelli di iniezione; le superiori sono collegate ad un compressore che inietta le malte

7 Interventi finalizzati alla riduzione delle tensioni sul terreno
L'allargamento della base fondale ha lo scopo di ridistribuire i carichi su una parte di terreno più ampia o anche di centrare la risultante dei carichi. Sottomurazioni: intervento largamente impiegato in passato, può essere ancora vantaggiosamente utilizzato per allargamenti di piccola entità e poco profondi Sottofondazioni in cemento armato

8 In ogni caso, occorre non alterare la stabilità del sistema murario.
Per questo i lavori si eseguono per tratti: si suddivide la fondazione in "cantieri dei pieni" (3-4 m) e "cantieri dei vuoti" si inizia a lavorare nei cantieri dei vuoti in posizione alternata si prosegue nei cantieri dei pieni, alternando

9 Sottomurazioni

10 Sottofondazioni in cemento armato

11 Trasferimento dei carichi su strati di terreno più profondi
Pali radice e micropali: sistemi di consolidamento che si attuano perforando la base fondale ed il terreno al fine di iniettare un bulbo cementizio armato con barre di acciaio atto a trasferire i carichi della costruzione agli strati di terreno sottostanti. Hanno il vantaggio di non arrecare disturbi alla costruzione e a quelle adiacenti grazie al loro ridotto diametro (10-25 cm) ed agli attrezzi che si utilizzano per le perforazioni: carotatrici a sola rotazione, che hanno anche il vantaggio di essere molto maneggevoli.

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13 Pali radice Brevettato agli inizi degli anni '60, costituisce il primo esempio di palo di piccolo diametro per sottofondazione. Fusto costituito da conglomerato ad alta resistenza, armato con una o più barre. La trivellazione viene eseguita attraverso le fondazioni esistenti, verticale o inclinata, e prosegue nel terreno. La possibilità di dare ai pali qualsiasi inclinazione consente di allargare la zona di influenza della fondazione, interessando una più vasta zona di terreno.

14 Pali radice Il getto è effettuato con una pressione adatta alla distribuzione del bulbo nel terreno (pressione variabile, < 6 atm). Per effetto della pressione, la malta cementizia può penetrare in discontinuità anche minime del terreno, realizzando una buona solidarizzazione fra palo e terreno. Il palo radice trasmette i carichi essenzialmente per attrito laterale Fondazione esistente e palificata rimangono ben solidarizzati e l'esecuzione della palificata non altera l'equilibrio della muratura L'azione dei pali è infatti passiva fino a quando non si verifica un nuovo cedimento; allora i pali entrano in carico per contrastare questi movimenti. Per cedimenti di notevole entità può anche verificarsi che i carichi fluiscano completamente attraverso la palificata.

15 Pali radice perforazione in avanzamento perforazione ultimata collocazione armatura riempimento (a mezzo di tramoggia e controtubo) con malta cementizia

16 Pali radice riempimento ultimato estrazione graduale del tubo di trivellazione e compressione contemporanea del getto palo ultimato

17 Micropali – pali Tubfix
Sono pali di piccolo diametro costituiti da elementi d'acciaio tubolari valvolati, la cui portata è affidata all'elemento in acciaio. Si esegue la perforazione con la carotatrice a rotazione; si introduce il tubo nel foro; si inietta, a cominciare dalla valvola più profonda, una miscela cementizia piuttosto fluida che si espande nel terreno, creando un bulbo più o meno espanso a seconda della natura del terreno. I micropali trasferiscono il carico al terreno attraverso il bulbo terminale; nello stesso tempo la miscela che è stata iniettata a pressione nel terreno ha un effetto consolidante.

18 Pali radice a base espansa

19 Riferimenti bibliografici
F. Lizzi: "Restauro statico dei monumenti", SAGEP Editrice, 1981, Bibl. DIS, X II 7 Mastrodicasa S.: "Dissesti statici delle strutture edilizie", Hoepli, 1993


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