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ITCG Mosè Bianchi-Monza
Michele Casiraghi classe A2 anno scolastico 2000/2001
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Principi di equivalenza delle equazioni
Terremo in considerazione L’equazione generica,cioè un uguaglianza tra due membri,dove vi è presente un’incognita Ax = C Per semplificare questa equazione si può intervenire su di essa con vari metodi, ottenendo un equazione diversa, ma equivalente a quella data.
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I° principio Sommando o sottraendo ad entrambi i membri uno stesso numero, si ottiene un’equazione equivalente a quella data: Ax = C x = x = 3 1) Ax+D = C+D x+2 = x = 3 2) Ax-D = C-D x-2 = x = 3
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Possiamo associare le equazioni all’immagine di una bilancia.
Se ad esempio,su entrambi i piatti abbiamo un peso di 10Kg la bilancia è in equilibrio.
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Mettendo un altro peso da 2 kg su ciascun piatto, la bilancia resterà ancora in equilibrio in quanto avremo 12Kg sul piatto di sinistra e 12Kg su quello di destra. Analogamente accadrà se toglieremo da entrambi i piatti uno stesso peso.La bilancia rimarrà in equilibrio perché avremo eseguito sui entrambi i piatti la stessa azione.
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II° principio Moltiplicando o dividendo entrambi i membri per uno stesso numero, diverso da ZERO, si ottiene un’equazione equivalente a quella data. Ax = C x = x = 3 1) Ax·D = C·D x·3 = 6· x= x = 3 2) Ax/D = C/D x/3 = 6/ /3x=6/3 x= 3
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Possiamo comprendere meglio questo principio facendo una considerazione:
se due persone ricevono la stessa somma lavorando un’ora, è logico che lavorando due ore riceveranno ciascuna il doppio: esse dunque prenderanno ancora la stessa cifra.
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FINE
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