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PubblicatoErmanno Magnani Modificato 11 anni fa
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2 Pochi argomenti innescano un tale turbinio retorico, un fiorire di immagini belle e sarcastiche, tanto impegno e tanta distratta indifferenza, provocano una frattura così profonda tra la solenne enunciazione di principi universali e la prosaica realtà vissuta quotidianamente. Ruolo, spazio, dignità della donna sembrano dati acquisiti e consolidati (almeno nel mondo laico-occidentale), ma la realtà dei numeri e delle statistiche pesa ancora come un macigno.
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3 Se ancora oggi, più che mai, laltra metà del cielo, come voleva Confucio (assai prima di Mao), è sorretta dalle donne, le donne nella loro crescita continuano a sbattere contro linvisibile soffitto di cristallo, che impedisce loro di arrivare ai vertici del lavoro, della società, della politica, dei media. Per il momento non ci sono quote rosa che tengano.
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4 Lentamente si sta realizzando la profezia dellutilitarista J. S. Mill, che puntava lindice sullinsostenibile spreco di un mondo che -limitando lo spazio alle donne- rinuncia a più della metà della sua intelligenza, della sua energia, della sua capacità creativa e decisionale. Eppure, lentamente, questa intelligenza, questa energia, questa creatività delle donne comincia a ad emergere (il 58% dei laureati donne)
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5 La rivoluzione mediatica che stiamo vivendo, ha aperto le porte del mondo dellinformazione alle donne, soprattutto da quando, in Italia negli anni Settanta, nascono le televisioni private, a livello nazionale e locale. La nuova società dellinformazione e dellimmagine sembra fatta apposta per le donne e così le redazioni si aprono anche alla presenza femminile, non più emarginata nelle riviste o nelle pagine di genere. Inizia lepoca della visibilitàsenza potere.
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6 Le donne iniziano a maneggiare una buona parte del cielo dellinformazione, ma non sfondano il soffitto di cristallo che le divide dal potere di decidere la gerarchia e lagenda delle notizie. Le donne non decidono perché ancora oggi alla nomenklatura di giornali e TV, si accede (quasi) solo per cooptazione, e le gerarchie si costruiscono come ordini di samurai, secondo una logica a cui le donne sono intimamente estranee (Anna Guadagni).
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7 Si tratta di capire se –come si chiede Milly Buonanno- esiste davvero un occhio di donna capace di gettare uno sguardo fresco ed innovativo, diverso, sullinformazione?. E, più concretamente, riusciranno le giornaliste ultime arrivate a coniugare il lavoro (totalizzante) con i tempi della vita e della famiglia? oppure si omologheranno alla logica da samurai? o dovranno fare – come al solito- questo (il lavoro) e quello (la vita e la famiglia)?
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8 Non ci sono risposte semplici a domande del genere. Per questo conviene accumulare dati su cui riflettere, raccolti dal concreto mondo dellinformazione. E quanto ha fatto il Corecom FVG, nellambito dei propri compiti istituzionali, rilevando la presenza di genere nei telegiornali della Rai regionale, di Telefriuli, Telepordenone e Telequattro, dal primo al 31 maggio 2005.
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9 La ricerca -coordinata la Laura Russo- si è rivolta allanalisi: a) del genere del conduttore del telegiornale che lancia il servizio, b) del/della giornalista che realizza il servizio, c) della presenza di genere (donna/uomo) nel servizio; d) del rapporto tra genere (donna/uomo) del giornalista e tipologia della notizia (cronaca generale, politica, economia, sport, arte e letteratura, spettacoli).
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10 Lintersezione dei dati raccolti ricostruisce un reticolo abbastanza preciso sulla differente presenza di giornalisti (donne e uomini), di protagonisti (soggetti/oggetti) delle notizie e la loro tipologia. Ne emerge un frammento –basato su dati quantitativi e quindi privo di qualsiasi connotazione qualitativa- dellidentità dellinformazione regionale, che vede a monte le emittenti e a valle il pezzo di realtà che viene raccontato.
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11 La differenza di genere nei telegiornali del Friuli Venezia Giulia TG Regione Rai Telefriuli Telepordenone Telequattro (maggio 2005)
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46 Conclusioni Rimane il fatto che sono sempre di più le donne che stanno raccontando (e quindi creando, come vuole Chatwin) la realtà e il territorio del Friuli Venezia Giulia. Ma quando, dopo la visibilità, arriverà il potere? E arriverà davvero lo sguardo fresco ed innovativo, diverso, sullinformazione, di cui tutti abbiamo bisogno? Franco Del Campo
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47 Ringraziamenti Questo lavoro, come tutto ciò che realizziamo, è il risultato dellimpegno e delle scelte di tutto il Corecom VFG, di chi vi lavora e in particolare (in questo caso) della dottoressa Laura Russo. Il Comitato: Ilaria Celledoni, Elio Bozzo, Maurizio Solidoro, Danilo Slokar e Franco Del Campo
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