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MISURE EPIDEMIOLOGICHE
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Rapporti, Proporzioni, Tassi
Rapporto A/B Esprime la relazione tra 2 quantità indipendenti fra loro Proporzione A/A+B Rapporto in cui il numeratore è incluso nel denominatore Tasso A*Tempo/A+B Proporzione in cui entra la variabile "tempo" Un elemento di confusione è dovuto al fatto che, in medicina, «tasso» è talvolta sinonimo di rapporto o proporzione, in quanto non si considera la variabile «tempo». Ad esempio, si parla di «tasso di glicemia» per indicare la quantità di glucosio presente per unità di volume di un campione di sangue.
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Alcune misure epidemiologiche importanti
Quoziente (o tasso) di mortalità: e' il numero di morti in un certo periodo di tempo diviso per la popolazione a rischio esistente in quel dato periodo di tempo (il tutto per comodità e' poi moltiplicato per ). Talvota è utile ottenere i quozienti di morte specifici suddividendo in categorie i soggetti esaminati (es. età, sesso, razza, ecc).
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Quoziente (o tasso) di mortalità infantile: e' il numero dei bambini morti con meno di 1 anno diviso il numero totale dei nati vivi in quell'anno (il valore e' poi moltiplicato per 1000). Quozienti di mortalità specifici per causa (tumori, incidenti, varie patologie): e' il numero dei morti per quella causa in un certo anno diviso il numero totale della popolazione presente a metà dell'anno.
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Quoziente (o tasso) di morbosità: è il numero dei casi di una certa malattia diviso per la popolazione che è esposta al rischio di contrarre quella malattia. Anche in questo caso sono molto utili i tassi di morbosità specifici per età, sesso, razza, ecc. Quoziente (o tasso) di sopravvivenza (a x anni): numero di pazienti ancora vivi dopo x anni dalla diagnosi rispetto al numero di casi diagnosticati della stessa malattia.
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Prevalenza: e' il rapporto tra numero dei casi e numero della popolazione in quel dato tempo; essa va quindi da 0 a 1 (oppure da 0% a 100%); può essere 'puntuale' se riferita ad un certo momento preciso, oppure 'periodale' se riferita ad un periodo più lungo. Es. per l’asma: 6-10%. Incidenza: e' il rapporto tra il numero di nuovi casi e il numero della popolazione a rischio di sviluppare quella data malattia in quel dato periodo di tempo. Es. per l’asma: 2-3 %. I risultati di prevalenza e incidenza sono di regola moltiplicati per una costante K (100, 1000, , ecc).
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MISURE EPIDEMIOLOGICHE DI RISCHIO (Il ‘Rischio’ è “la probabilità che si verifichi un evento”)
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Malato (M+) Non malato (M-) Totale
Misure di rischio Facciamo l'esempio di un gruppo di soggetti inizialmente sani, che esposti ad un fattore di rischio (colesterolemia alta) dopo un certo tempo sviluppano una malattia (cardiopatia). Al termine del periodo di follow-up si avranno 4 categorie di soggetti: malati esposti (a), malati non esposti (c), non malati esposti (b) non malati non esposti (d): Malato (M+) Non malato (M-) Totale Esposto (E+) a= b= Non esposto (E-) c= d=
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Rischio assoluto: incidenza cumulativa negli esposti:
a/a+b, cioè 50/500 = 1/10 = 0,1= 10%
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Rischio Relativo (RR o risk ratio): Rapporto fra incidenza negli esposti e incidenza nei non esposti
cioe': a/(a+b) 50/ RR = = = = 2 c/(c+d) 25/ Dunque gli esposti hanno un rischio doppio dei non esposti. Se il valore e' attorno a 1 indica che il fattore non ha influenza nello sviluppo della malattia; Se e' <1 indica che il fattore ha un ruolo protettivo Se e' >1 indica che esiste un'associazione tra fattore e malattia.
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Rischio attribuibile individuale (RA) Rappresenta la quantità di rischio supplementare attribuibile al fattore di rischio, ossia la quota di soggetti che eviterebbe la malattia se fosse rimosso il fattore di rischio: cioè : a/(a+b) - c/(c+d) cioè : = = 5 %
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Rischio attribuibile di popolazione (RAP): Rappresenta la proporzione di casi rispetto all'intera popolazione che non ammalerebbe se venisse rimosso il fattore di rischio nella popolazione: RAP = Itot - IE- cioe’: = 75/ /500 = = = 2.5 %
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La frazione eziologica (FE): Rappresenta la proporzione totale di malati nella popolazione dovuti al fattore di rischio: FE = RAP/Itot oppure FE = (Itot - IE- )/Itot cioe’: = (75/ /500) / (75/1000) = ( )/0.075 = 33.33
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Odds (non esiste un termine corrispettivo in italiano): Numero di casi in cui un fenomeno si è verificato/Numero di casi in cui il fenomeno non si è verificato. Non è dunque una probabilità. Nel nostro esempio l’odds degli esposti è a/b = 50/450 = 0,1111 (mentre il rischio era a/a+b = 0,1). L’Odds può essere anche definito come il rapporto fra probabilità che un fenomeno si verifichi e probabilità che non si verifichi. L’Odds Ratio (OR) è il rapporto tra la frequenza con la quale un evento si verifica in un gruppo e la frequenza con la quale lo stesso evento si verifica in un altro gruppo Negli studi caso-controllo (in cui il RR non puo' essere calcolato correttamente mancando i dati di incidenza) si può ottenere una stima del rischio con l’Odds Ratio: a/(a + b) a/b ad RR = ≈ = = OR c/(c + d) c/d cb (50/450) / (25/475) = 50 x 475 / 450 x 25 = 2.11 Con una semplificazione estrema si può dire che odds ratio e rischio relativo sono relativamente simili dal punto di vista concettuale (ma dal punto di vista quantitativo lo sono solo per eventi che si verificano raramente).
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