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Insegnamento del nuoto: riferimenti didattici
Facoltà di Scienze Motorie Sport Natatori 2 Andrea Campara
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Tecnica Il modello di prestazione è l’aspetto formale della tecnica
Il discente deve rappresentarsi il modello interiormente attraverso sensazioni tattili e cinestesiche La consapevolezza nell’esecuzione delle ripetizioni
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Dal facile al difficile
La cordinazione grezza (sicurezza) La coordinazione fine (attenzione esecutiva) Coordinazione fine come consuetudine alla consapevolezza
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Le caratteristiche strutturali delle nuotate
Ritmo Accoppiamento dei movimenti Ampiezza e frequenza Fluidità
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Ritmo Ordine cronologico e ripartizione dell’accentuazione di forza caratteristico di ogni atto motorio Capacità di regolare finemente la dinamica muscolare (contrazione – decontrazione = sensopercezione) La sincronizzazione di ritmi diversi complica la risoluzione del compito motorio (crawl gambe – braccia – capo/respirazione)
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Accoppiamento dei movimenti
Intervento simultaneo di vari segmenti e distretti articolari Accoppiare/collegare abilità motorie automatizzate attraverso coordinazione L’allenamento bilaterale aiuta al raggiungimento dell’obiettivo (simmetrizzazione del gesto)
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Ampiezza e frequenza Ampiezza: distanza percorsa per ciclo (SL Stroke lenght o DPS distance per stroke); è la distanza percorsa da qualsiasi punto del corpo del nuotatore in un ciclo completo di nuotata (attenzione al gesto corto che limita l’avanzamento) Frequenza : numero di cicli completi nell’unità di tempo (dall’entrata di una mano in acqua al suo rientro successivo) Massima velocità di avanzamento è differente da massima velocità di movimento
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Fluidità Conseguenza della coordinazione dei singoli impulsi di forza, dall’inerzia per organizzare una azione che sappia adattarsi alle resistenze incontrate Il ritmo condiziona la fluidità (pause ad inizio o fine recupero)
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