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PubblicatoAnunciata Valli Modificato 11 anni fa
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Fattore di ricombinazione ionica ksat per camere a ionizzazione piatte
Università Cattolica di Roma Facoltà di Medicina e Chirurgia Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria Fattore di ricombinazione ionica ksat per camere a ionizzazione piatte nella dosimetria di fasci di elettroni ad elevata dose per impulso Andrea Pentiricci
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protocolli convenzionali
sovrastima ksat con protocolli convenzionali camere a ionizzazione piatte nella dosimetria di fasci di elettroni ad alto dose rate caratteristiche impiego di film MD-55-2 come dosimetri di riferimento (risposta indipendente dal dose rate) calibrazione (DWGAF) confronto con i Fricke controlli di qualità periodici: necessità delle c.i. piatte Ksat(Vo)
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acceleratore dedicato
acceleratore non dedicato IORT acceleratore dedicato NOVAC 7
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movimenti testa movimenti modulatore
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applicatori piatti e angolati
energia nominale: 3MeV, 5MeV, 7MeV, 9MeV dose rate: 30 mGy/pulse mGy/pulse caratteristiche Novac 7 fasci collimati, applicatori piatti e angolati
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MD – 55 – 2 elevata risoluzione spaziale risposta indipendente da
materiale acqua equivalente OD aumenta con T e con il tempo di lettura post irraggiamento dose rate energia del fascio angolo incidenza del fascio irraggiamento in un intervallo di 2 h temperatura di lettura costante ( °C ) tecnica del doppio irraggiamento precisione < 1%
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calibrazione MD – 55 – 2 linac convenzionale
fasci di elettroni di energia Eo = 6.2MeV c.i. cilindrica di reference OD = è il primo irraggiamento a 10 Gy fit con polinomiale del 3° ordine ( R2 = )
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indipendenza dall’energia del fascio
Eo = 4.4MeV, 5.6MeV, 7.2MeV
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indipendenza dal dose rate
dosimetri di Fricke: risposta indipendente dal dose rate fino a 10Gy/pulse, maggiore precisione (0.4%) e minore incertezza rispetto ai film (1.6%<2.7%) 0.390 mGy/pulse 28.9 mGy/pulse 56.8 mGy/pulse MD-55-2 possono essere usate come dosimetri di riferimento per la dosimetria di fasci di elettroni ad alto dose rate
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c.i. piatte elettroni non si attaccano alle
molecole di ossigeno del gas sovrastima di k ad alto dose rate dipendenza della risposta della camera dalla tensione di polarizzazione 2. per V>Vo non c’è linearità tra 1/M e 1/V (no teoria di Boag) metodo delle 2 tensioni: dose corretta per l’effetto di polarità, ma non per la ricombinazione ionica
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tensione di soglia Vo per le camere piatte
Boag theory Ms: estrapolazione lineare da 1/Mv vs 1/V Ms/Mv vs 1/V 0.390 mGy/pulse V=200,240,300V > Vo fit lineare per V<Vo Vo
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posso ricavare valori di c la cui consistenza verifico
determinando deff per ogni c.i. i valori sono entro il 10% in accordo con i valori d della distanza nominale degli elettrodi della camera
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dose assorbita in acqua per fasci prodotti dal Novac7
incertezza del 2.5% dovuta alla calibrazione dei film in quadratura con l’1% della riproducibiltà OD MD-55-2: 2.7% c.i. : 2% protocollo AIFB
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valori di DwTV non possono essere usati come valori asintotici
sovrastima del 20% rispetto ai film 3. f<0.95 ad alto dose rate nella valutazione di k devo considerare il contributo degli elettroni liberi alla carica raccolta
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u=c/V 1. p=frazione di elettroni liberi =p(V) 2. (incertezza del 4%)
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esistenza di una tensione soglia Vo
valori di p e c sono trovati con una procedura iterativa che minimizza le differenze tra primo e secondo membro dell’equazione 53 mGy/pulse differenze tra Ms/Mv e k entro il 5% esistenza di una tensione soglia Vo
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differenze tra la curva e la bisettrice
alto dose rate fit con polinomiale del secondo ordine differenze tra la curva e la bisettrice sono indicative del fattore di ricombinazione ionica alla tensione Vo, dato da:
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ksat(Vo) = 1.005 è ottenuto con
camera Markus usando metodo delle 2 tensioni, ad un tipico dose rate di un acceleratore convenzionale valori sperimentali di ksat(Vo) sono fittati dall’equazione più generale per k, tenuto conto che DwGAF è proporzionale a r
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considerazioni per ogni c.i. bisogna trovare l’appropriato
la camera Markus può essere utilizzata per determinare i valori di dose/pulse per fasci ad energia e dose rate differenti i risultati non sono operativi per camere a ionizzazione dello stesso modello Burns e Mc Ewen: differenze nella separazione degli elettrodi di 0.16mm si riflette in una variazione dell’8% in k per ogni c.i. bisogna trovare l’appropriato ksat(Vo) in funzione del dose rate, utilizzando un dosimetro di riferimento
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conclusioni MD-55-2: dosimetri di riferimento
2. uso di c.i. piatte comporta una sovrastima del 20% nel calcolo di k esistenza di una tensione di soglia Vo anche ad alto dose rate è confermata dal grafico di Ms/Mv vs 1/V stato dell’arte: ogni camera necessita di uno specifico ksat(Vo) in funzione del dose rate, tramite un dosimetro di riferimento la cui risposta sia indipendente dal dose rate stesso
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