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COMPLICANZE VASCOLARI NEL PAZIENTE DIABETICO
Corso ECM - 20/10/2007 “Il paziente diabetico: Neuropatie ed arteriopatie degli arti inferiori” E. STRATI (Chirurgia generale-Ospedale civile-Locri-AS 9) COMPLICANZE VASCOLARI NEL PAZIENTE DIABETICO Grand Hotel President-Siderno (RC)
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Principali organi bersaglio
Rene Occhio Sistema nervoso periferico Cuore Arterie Piede Apparato urogenitale Altri distretti
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Diabete Mellito e Macroangiopatia
Lesione di carattere aterosclerotico, che interessa i vasi arteriosi di medio e grosso calibro Ne sono espressione quadri clinici variabili, a seconda del distretto colpito: - coronaropatia - vasculopatia cerebrale - vasculopatia periferica (aop)
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Diabete Mellito e Macroangiopatia
Fattori di rischio non modificabili: Predisposizione genetica Età Sesso Durata della malattia diabetica
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Diabete Mellito e Macroangiopatia
Fattori di rischio modificabili (metabolici): Iperglicemia cronica Disfunzione endoteliale Dislipidemia Disordini emoreologici in senso protrombotico Insulino-resistenza Ipertensione arteriosa
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Diabete Mellito e Macroangiopatia
Fattori di rischio modificabili (ambientali): Sedentarietà Disordini alimentari Tabagismo
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Diabete Mellito e Microangiopatia
Arteriopatia periferica Interessamento prevalente delle arterie distali di minor calibro Possibile interessamento anche delle arterie di maggior calibro Claudicatio intermittens con assenza dei polsi periferici, alterazioni distrofiche della cute ed infine dolori a riposo
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Piede Organo bersaglio della malattia diabetica
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Piede diabetico Tutte le complicanze ulcerative e non del diabete agli arti inferiori
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15% dei pazienti diabetici = almeno una volta nella vita
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Causa principale di amputazione
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Amputazione per cause vascolari
20 volte maggiore in un diabetico
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Quindi…….. Attenta sorveglianza !!!
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Intervento specialistico precoce e aggressivo…….
Da parte di chi?
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Il chirurgo vascolare? Non basta !
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L’internista? Non basta !
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Il diabetologo? Non basta!
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Il neurologo? Non basta!
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Intervento specialistico precoce e aggressivo e……
multidisciplinare
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Classificazione dei soggetti a rischio
BASSO RISCHIO: sensibilità normale e polsi periferici palpabili MEDIO RISCHIO: neuropatia o assenza di polsi periferici o altri fattori di rischio ALTO RISCHIO: neuropatia + deformità del piede o segni cutanei di ischemia o pregresse ulcerazioni
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Quali sono le cause?
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Evoluzione complicanze croniche (neuropatia-micro-macroangiopatia periferica)
Esposizione del piede a traumi => primum movens
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Vera e propria catena patogenetica
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Componente motoria neuropatia = Ridotta motilità piede
Componente sensitiva neuropatia = Riduzione della sensibilità
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Sovraccarichi importanti non avvertiti
perchè Non dolorosi LESIONI (cute, fasce,tendini, spazi articolari, ossa)
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Nessun sintomo di avvertimento
Progressività della lesione Mal perforante plantare
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> 50% arteriopatia obliterante periferica
Ischemia Ulcera
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ZONE MARGINALI Localizzazioni più frequenti
(INSUFFICIENTE COMPENSO EMODINAMICO)
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Caratteristiche AOP diabetici non diabetici Età insorgenza
Interessamento Circoli collaterali Sintomaticità evoluzione 40-50 anni Polidistrettuale Scarsi Ridotta Rapida 60-70 anni Focale Presenti Spiccata Variabile
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per Ischemia complica il quadro clinico Ulteriore evoluzione
Riduzione processo di guarigione Ulteriore evoluzione Predisposizione aumentata alle infezioni (ascesso, gangrena, osteomielite)
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FISIOPATOLOGIA DELLA PAD
COINVOLGIMENTO DEL MICROCIRCOLO Durante un esercizio fisico vi è una aumentata richiesta di O2 a livello del muscolo scheletrico Nel paziente con PAD vi è un aumento del consumo endoteliale di O2 MICROCIRCOLO (ENDOTELIO) Maggior consumo in loco dell’O2 circolante MUSCOLO SCHELETRICO Pochissimo O2 utilizzabile dal tessuto Ne deriva una discrepanza nell’utilizzo dell’ O2 tra endotelio e muscolo scheletrico
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FISIOPATOLOGIA DELLA PAD
COINVOLGIMENTO DEL MICROCIRCOLO DANNO ENDOTELIALE AUMENTO DEL CONSUMO ENDOTELIALE DI O2 ATTIVAZIONE DELL’ENDOTELIO ATTIVAZIONE DEI LEUCOCITI E DELLE PIASTRINE ALTERAZIONI EMOREOLOGICHE
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ARTERIOPATIE DEGLI ARTI INFERIORI CONSIDERAZIONI RIASSUNTIVE
L’attivazione dei leucociti e delle piastrine favorisce i processi della coagulazione e l’occlusione dei vasi Il danno endoteliale, in condizione di attivazione del microcircolo, induce vasocostrizione, riduzione dell’attività fibrinolitica con formazione di microtrombi L’endotelio attivato aumenta il proprio consumo di ossigeno, cosicchè si verifica una ulteriore riduzione dell’ossigeno che raggiunge i tessuti, condizione che aggrava l’ipossia
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Grande problema del piede diabetico
INFEZIONE
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Infezione Immunodeficienza acquisita Ischemia distrettuale
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Evoluzione dell’infezione nel
piede diabetico
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Perché ?
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Caratteristiche del circolo arterioso
Prima peculiarità Caratteristiche del circolo arterioso “Sindrome delle dita blu”
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La sua struttura di organo osteo-muscolo-tendineo
Seconda peculiarità La sua struttura di organo osteo-muscolo-tendineo
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Vicinanza degli spazi articolari e dei segmenti ossei alla cute
Terza peculiarità Vicinanza degli spazi articolari e dei segmenti ossei alla cute
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Staphylococcus Aureus
Infezioni in oltre il 76% dei casi
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Dimensione del problema
IL SERVIZIO INFERMIERISTICO DOMICILIARE (SID) del Distretto di Montecchio segue attualmente i pazienti diabetici : per esecuzione di prelievi venosi per controllo della glicemia, per la gestione della terapia insulinica (stich glicemici e preparazione della insulina) per medicazioni per ulcere al piede per medicazioni di ulcere in altre sedi (ulcere da decubito)
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PREVENZIONE IN QUESTO CAMPO ESISTE LA MAGGIORE EVIDENZA A FAVORE DELL’EFFICACIA DEGLI INTERVENTI Studio condotto a Liverpool su 2001 diabetici ad alto rischio di ulcere del piede prevedeva nel gruppo di trattamento sedute settimanali eseguite da personale infermieristico e podologi in cui si insegnavano norme igienico-comportamentali, venivano prescritte scarpe adatte, veniva insegnata l’importanza dell’ispezione e della cura delle infezioni fungine, dei calli e delle ferite accidentali, e del controllo della glicemia. Nel gruppo di controllo venivano eseguiti i controlli e le cure abituali
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Dopo un follow up di un anno
RISULTATI Dopo un follow up di un anno LE ULCERE ERANO RIDOTTE IN MODO SIGNIFICATIVO: (7,76% ) contro 26 (26%) COSI’ COME LE AMPUTAZIONI : (6,79%) contro 21 (21%)
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Equipe medico-chirurgica integrata
Patologia multidisciplinare Equipe medico-chirurgica integrata
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Centro multidisciplinare del piede diabetico
Invito Chirurgo vascolare Neurologo Centro multidisciplinare del piede diabetico Diabetologo Medico di base Internista
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Ma soprattutto……… i politici
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Grazie per l'attenzione
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