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PubblicatoVittorio Grilli Modificato 11 anni fa
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15-05-2012
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Lunità minima della comunicazione (Searle, 1969), con cui: Diciamo qualcosa, latto del dire, o locutorio Compiamo unazione, latto nel dire, o illocuorio Provochiamo un effetto, latto col dire, o perlocutorio (Austin, 1962)
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Ogni enunciato può compiere atti illocutori diversi, ovvero, ogni enunciato può avere una forza illocutoria diversa Che cosa aiuta ad attribuire a un enunciato la sua forza illocutoria? Ti ordino di fare i compiti Fa i compiti!
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Latto del complimentarsi è un atto espressivo usato con funzione conviviale, che si compie per stabilire la comity Fattori di variazione: Lattributo oggetto della valutazione positiva La forma linguistica in cui si esprimono La funzione che assolvono La risposta che sollecitano
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(italiani) Apparenza fisica (ti trovo bene) Abbigliamento (bella quella borsa!) Qualità personali (come sei buono!) Abilità (cucini proprio bene) Possedimenti (caspita, che bicicletta!)
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I complimenti sono espressi spesso con formule sintatticamente fisse
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Oltre alla primaria funzione di stabilire e mantenere la solidarietà tra interlocutori, i complimenti ne posso avere altre secondarie Wolfson (1083): Incoraggiare il ripetersi di comportamenti desiderabili Rafforzare un ringraziamento Attenuare una critica Accompagnare un saluto
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Accettazione minimalizza il disaccordo con llatro, e massimalizza laccordo (Massimo del Principio della Cortesia di Leech) Non Accettazione massimalizza la non-lode di te stesso e minimalizza la lode di te (Massima della modestia)
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Accettazione diretta Ringraziamento Accettazione compiaciuta Ricambio Accettazione limitata Minimizzazione Deflessione laterale: merito Deflessione laterale: qualità Deflessione riduttiva
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Non- accettazione Richiesta di rassicurazione Discredito del complimentatore rifiuto
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