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PubblicatoGiosetta Furlan Modificato 10 anni fa
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CORSO DI ECONOMIA POLITICA 5° parte Docente Prof. GIOIA
Dietro la curva di offerta Le scelte dell’impresa I semestre a.a
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L’impresa Imprese: creano valore Input output Imprese:
individuali o società cooperative SPA Pubbliche e private Finalità diverse Supponiamo che l’obiettivo sia la massimizzazione del profitto
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Forme di mercato Concorrenza perfetta: Le imprese sono price-taker
Le imprese sono piccole e numerose Prodotto omogeneo Non ci sono barriere all’entrata e all’uscita L’informazione è diffusa omogeneamente Le imprese sono price-taker Possono decidere solo la quantitàprofitto massimo
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I costi di produzione L’impresa utilizza i fattori (terra, capitale e lavoro) Ha dei costi Costo opportunità: anche l’interesse rientra tra i costi. Distinzione tra breve e lungo periodo Nel breve periodo Costi fissi (CF) e costi variabili (CV) CT=CF+CV
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Costi medi e costi marginali
Costi medi unitari: Costi medi fissi: Costi medi variabili: Costo marginale costo dell’ultima unità (l’unità marginale) del bene prodotta dall’impresa: cma=
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I ricavi Ricavi totali prodotto della quantità venduta per il prezzo (P) della singola unità del bene RT = YP Ricavi medi rme= = = P Ricavi marginali: il rapporto tra la variazione del ricavo totale e la variazione del prodotto. rma= Profitto = RT-CT=P
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Funzione di produzione
Tecnica Pareto-efficiente: non esiste un’altra tecnica che permetta di ottenere la stessa quantità di output con una quantità minore di un input, senza che debba crescere la quantità utilizzata di qualche altro output Funzione di produzione: PT = f (T, L, K) Breve periodo: PT = f ( ) ovvero PT = f (L)
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Prodotto medio e prodotto marginale
prodotto medio (pme) di un fattore (es. il lavoro) il rapporto tra l’output e la quantità del fattore in questione complessivamente impiegata pmel= prodotto marginale di un fattore (il lavoro) la variazione del livello di output dovuta ad una dose aggiuntiva del fattore pmal=
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La legge della produttività marginale decrescente
Secondo la teoria marginalista, se aumentiamo progressivamente l’impiego di un fattore e teniamo tutti gli altri fattori fissi, da un certo punto in poi il prodotto marginale diviene decrescente. Si tratta di una legge “naturale” simmetrica a quella dell’utilità marginale decrescente Aumentano i lavoratori che utilizzano lo stesso macchinario, Quando i lavoratori sono “pochi”aumento del prodotto dell’ultimo lavoratore Quando diventano “tanti” alla fine si ostacolanodiminuzione del prodotto dell’ultimo lavoratore
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Il grafico del prodotto marginale del lavoro
Y PMal L’ L In genere si rappresenta il prodotto marginale (ad esempio del lavoro) come nel grafico All’aumentare dell’utilizzo di un fattore prima il prodotto marginale cresce, ma poi decresce perché “troppi” lavoratori vengono impiegati in un impianto dato. Lo stesso andamento hanno i prodotti marginali degli altri fattori
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Il grafico del prodotto totale
Quando pmal crescente PT concavo verso l’alto Quando pmal decrescente PT concavo verso il basso Notare il punto M Prodotto medio massimo
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Il prodotto medio pmal>pmel Pmal<pmel Pmal=pmel pmel pmel
Max pmel
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Costi di breve periodo Curve del prodotto le curve di costo cma=
Breve periodo: solo il lavoro variabile DCT=DwL =wDL cma= = (abbiamo diviso num e den per DL) cma = il rapporto tra w e pmal pmal crescente cma decrescente, pmal decrescente cma crescente.
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Il grafico del costo marginale
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Costi medi Stesso ragionamento (anche ora dividiamo num e den per L)
cv sono i costi variabili medi cf costi fissi medi- sono sempre decrescenti cme costi medi unitari: corrono sopra ai cv e la distanza è data dai costi fissi medi
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Il grafico
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I ricavi totali I ricavi totali dell’impresa sono dati dalla quantità venduta per il prezzo. RT = YP La rappresentazione grafica è una retta inclinata positivamente con pendenza P € Y
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Ricavi medi e ricavi marginali
I ricavi medi sono uguali ai ricavi marginali e al prezzo. i ricavi medi sono uguali al prezzo e poiché l’impresa non influenza il prezzo, sono uguali ai ricavi marginali (un’unità in più venduta fa variare il ricavo totale di P) € Y P=rme=rama
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La scelta dell’impresa
€ Y Ye cma p=rme=rma L’impresa sceglie la quantità che massimizza il profitto Finché cma < p conviene produrre un’unità in più Finché cma > p conviene produrre un’unità in meno Il profitto è massimizzato quando cma = p Il tratto crescente di cma rappresenta la curva di offerta dell’impresa
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I profitti nel breve periodo
Nel breve periodo (non possono essere modificati gli impianti, né possono entrare nuove imprese) l’impresa può fare extra-profitti (ricavi superiori ai costi opportunità) Il profitto è rappresentato dall’area del rettangolo giallo (profitto unitario (p-cme) per la quantità prodotta Ye
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Le perdite nel breve periodo
L’impresa se p<cme ha perdite Può avere convenienza a produrre p>cv L’impresa recupera una parte dei costi fissi Minimizza le perdite
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Domanda di lavoro cma=p ci dice anche la domanda di lavoro cma= P=
w/P = salario reale l’impresa assume lavoro fino a quando il salario reale eguaglia il prodotto marginale del lavoro
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Il grafico della domanda di lavoro dell’impresa
Se w/P<pmal conviene assumere lavoro Se w/P>pmal conviene diminuire il lavoro Equilibrio w/P=pmal Curva di domanda= tratto decrescente della pmal
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