La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE Docente Prof. Martucci

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE Docente Prof. Martucci"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE Docente Prof. Martucci
Corso di Storia delle Istituzioni Politiche, Prof. Martucci, a.a. 2007/2008 CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE Docente Prof. Martucci Unità 11 (Lezioni n.21/22) I SEMESTRE A.A Elaborazione: de Ciocchis, Tamburrini, Zanconi – Facoltà di Scienze Politiche

2 LO SPAZIO ISTITUZIONALE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
21.1 LO SPAZIO ISTITUZIONALE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

3 A. QUADRO NORMATIVO 1) Statuto Albertino
21.2 A. QUADRO NORMATIVO 1) Statuto Albertino Non contiene disposizioni relative al p.d.C

4 2) normativa pre - statutaria
21.3 A. QUADRO NORMATIVO 2) normativa pre - statutaria non risulta abrogata rinvio al Consiglio di Conferenza (28.V.1834) (cfr. Un.20/8, quadro C) preliminar disc. discussione definitiva Regio Biglietto 9.X.1841  riunione settimanale alla presenza del re

5 3) R.D. sulle attribuzioni del p.d.C. 1867
21.4 A. QUADRO NORMATIVO 3) R.D. sulle attribuzioni del p.d.C voluto da Ricasoli abrogato successivamente N.B. Manuale ad uso dei deputati al Parlamento nazionale XVIII legislatura Roma, Tipografia della Camera dei Dep., 1892 Menziona i Presidenti del CdM nella tabella sui Ministeri 1848 – 1892; pp

6 ma il C.d.M 6.VI.1861 indica Ricasoli
21.5 B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO a) lo Statuto tace 1- Monarchia liberale sardo-italiana 1848/1922 b) il re non ha vincoli nomina chi vuole con chi si consulta? pres. Senato Giolitti sostiene di aver suggerito dei nomi ma il C.d.M 6.VI.1861 indica Ricasoli

7 2- Monarchia fascista  il re
21.6 B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 2- Monarchia fascista  il re nomina B. Mussolini (31.X.1922) lo revoca e lo fa arrestare (25.VII.1943) a) l’art. 92 cost. non pone limiti 3- Repubblica italiana b) la prassi repubblicana ha reso il rituale bizantino

8 b) la prassi repubblicana ha reso il rituale bizantino
21.7 B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO 3- Repubblica italiana b) la prassi repubblicana ha reso il rituale bizantino 1- incarico di formare il governo 2- accettazione con riserva 3- scioglimento della riserva 4- sottoposizione al C d S lista ministri 5- DPR nomina ministri 6- giuramento ministri 7- voto di fiducia delle Camere

9 Stati europei  entro 24/48 ore dalle elazioni politiche
21.8 B. NOMINA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO N.B. tra le elezioni e la formazione del nuovo governo passano diverse settimane Stati europei  entro 24/48 ore dalle elazioni politiche

10 C. USCITA DI SCENA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
21.9 C. USCITA DI SCENA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO a) morte Cavour (6.VI.1861) d’Azeglio (3.XI.1852) b) dimissioni (ad esempio) Cavour (19.VII.1859) Giolitti  5 casi

11 c) il re sfiducia il pdC e impone le dimissioni  almeno 5 volte
21.10 C. USCITA DI SCENA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO c) il re sfiducia il pdC e impone le dimissioni  almeno 5 volte Alfieri 19.X.1848 I Ricasoli 3.III.1862 III Ricasoli 10.IV.1867 I Rattazzi 7.XII.1862 I Minghetti 24.IX.1864 [M. lo apprende dai giornali]

12 D. PRASSI PRESIDENZIALE
21.11 D. PRASSI PRESIDENZIALE 1- p.d.C. defilato M. d’Azeglio (7.V.1849 / 3.XI.1852) B. Cairoli 24.III / 12.XII.1878 14.VII / 25.XI.1879 25.XI.1879 / 29.V.1881 (Depretis Interni) L. Facta 26.II / 1°.VIII.1922 1°.VIII / 31.X.1922

13 D. PRASSI PRESIDENZIALE
21.12 D. PRASSI PRESIDENZIALE 2- p.d.C. meteore B. Ricasoli  12.VI.1861 / 3.III.1862 U. Rattazzi 3.III.1862 / 7.XII.1862 10.IV / 26.X.1867 Al. Fortis 28.III / 22.XII.1905 24.XII / 8.II.1906

14 D. PRASSI PRESIDENZIALE
21.13 D. PRASSI PRESIDENZIALE 3- p.d.C. effimeri L.C. Farini  8.XII.1862 / 21.III.1863 S. Sonnino 8.II / 27.V.1906 11.XII.1909 / 31.III.1910 uomini dei 100 gg. 4- dittatura parlamentare  rinvio

15 E. DITTATURA PARLAMENTARE
21.14 E. DITTATURA PARLAMENTARE a- in cosa consiste il p.d.C. gestisce le elezioni politiche dalle urne  schiacciante maggioranza governativa regime censitario (1848/1882) persuasione tramite prefetti  gestisce suffragio allargato (1882/1913) universale (1913/1921) intimidazione (collegi meridionali) cfr. G.Salvemini, Il ministro della malavita

16 b- chi la pratica Cavour 4.XI.1852 / 19.VII.1859 21.I.1860 / 6.VI.1861
21.15 E. DITTATURA PARLAMENTARE b- chi la pratica Cavour 4.XI.1852 / 19.VII.1859 21.I.1860 / 6.VI.1861 Depretis 25.XII.1876 / 23.III.1878 19.XII.1878 / 14.VII.1879 19.V.1881 / 19.VII.1887 Crispi 7.VIII.1887 / 6.II.1891 15.XII.1893 / 9.III.1896

17 b- chi la pratica Giolitti 15.V.1892 / 28.XI.1893
21.16 E. DITTATURA PARLAMENTARE b- chi la pratica Giolitti 15.V.1892 / 28.XI.1893 3.XI.1903 / 12.III.1905 29.V.1906 / 10.XII.1909 30.XI.1911 / 19.III.1914 15.VI.1920 / 4.VII.1921

18 F. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I 4 DITTATORI PARLAMENTARI
21.17 F. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I DITTATORI PARLAMENTARI 1- analogie i 4 statisti esercitano un controllo ferreo sulla maggioranza parlamentare politica ambiziosa Cavour Crispi 2- differenze a- prevalenza della politica estera  Cavour

19 b- galleggiamento ministeriale  Depretis
21.18 F. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I 4 DITTATORI PARLAMENTARI 2- differenze b- galleggiamento ministeriale  Depretis calcolato  Cavour avventura militare  Crispi c- rischio disagio  Cavour  Crispi d- routine di governo a proprio  Depretis agio  Giolitti

20 avversario  Sonnino (crisi grave) ascaro  Facta (crisi lieve)
21.19 F. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA I 4 DITTATORI PARLAMENTARI 2- differenze Cavour giganteggia e- crisi Giolitti si ritrae indica al re avversario  Sonnino (crisi grave) ascaro  Facta (crisi lieve)

21 SUFFRAGIO 1848/1924 A- SISTEMI ELETTORALI a- finalità
22.1 SUFFRAGIO 1848/1924 A- SISTEMI ELETTORALI a- finalità consentono di regolare la legittimazione delle Camere elettive (trasformazione dei voti in seggi parlamentari

22 N.B. non esiste il soggetto unico di diritti e d’imposta
22.2 A- SISTEMI ELETTORALI b- tipi e regimi Clero 1- Antico Regime (Francia) 1450/1789 3 corpi elettorali Nobiltà Terzo stato N.B. non esiste il soggetto unico di diritti e d’imposta

23 2- Regime rappresentativo
22.3 A- SISTEMI ELETTORALI b- tipi e regimi 2- Regime rappresentativo a) esercizio della rappresentanza suffragio maschile suffragio universale (M + F) censitario universale allargato

24 2- Regime rappresentativo
22.4 A- SISTEMI ELETTORALI b- tipi e regimi 2- Regime rappresentativo b) modalità 1- maggioritario uninominale secco doppio turno 2- proporzionale

25 B- UOMINI E DONNE a- Dal XVIII secolo al XX votano solo gli uomini
22.5 B- UOMINI E DONNE a- Dal XVIII secolo al XX votano solo gli uomini b- quando democratici, radicali e socialisti chiedono il suffragio universale lo chiedono solo per gli uomini U.S.A. c- il Movimento delle Suffragette si sviluppa per chiedere l’estensione del suffragio alle donne (fine ‘800/ anni ’20 del ‘900) Gran Bretagna

26 22.6 B- UOMINI E DONNE d- in sede di ricostruzione storica quando ci si riferisce al Sette/Ottocento bisogna sempre specificare che si tratta di suffragio maschile censitario allargato universale

27 voterebbero seguendo le indicazioni del capo-famiglia
22.7 B- UOMINI E DONNE N.B. a- le donne sono escluse dai diritti politici perché incluse nella famiglia il capo-famiglia come rappresentante naturale b- in società di deferenza basate su gerarchie sociali e familiari cristallizzate da secoli, se le donne votassero voterebbero seguendo le indicazioni del capo-famiglia

28 c- l’esclusione delle donne non ha motivazioni di tipo anti-femminile
22.8 B- UOMINI E DONNE N.B. c- l’esclusione delle donne non ha motivazioni di tipo anti-femminile Comunità dei Pirenei d’Antico regime successione matrilineare alle elezioni del Terzo Stato per gli Stati Generali del Regno di Francia, votano le madri di famiglia

29 « la metà dell’Universo»
22.9 B- UOMINI E DONNE N.B. d- il filosofo Condorcet è l’unico a teorizzare il diritto di voto per le donne che egli definisce « la metà dell’Universo»

30 22.10 C- SUFFRAGIO MASCHILE Regno di Sardegna 1848/60 Regno d’Italia 1861/1924 1- suffragio maschile censitario (1848/1881) maggioritario a doppio turno con ballottaggio c- Regno d’Italia 1861/1881 a- R° di Sardegna b- R°di Sardegna (Alta Italia) 1860

31 2- suffragio allargato (1882/1911)  proporzionale x poco tempo
22.11 C- SUFFRAGIO MASCHILE 2- suffragio allargato (1882/1911)  proporzionale x poco tempo  maggioritario doppio turno con ballottaggio a- Depretis ritarda 6 anni b- legge Zanardelli c- corpo elettorale quadruplicato d- estensione diritto di voto artigiani fittavoli mezzadri massari e- ambiguità art. 100 rinvio

32 3- suffragio larghissimo (1912/1913) legge Giolitti
22.12 C- SUFFRAGIO MASCHILE 3- suffragio larghissimo (1912/1913) legge Giolitti maggioritario a doppio turno con ballottaggio 4- suffragio universale maschile (1919/1924) legge Nitti (proporzionale) 5- legge Acerbo premio di maggioranza  25% voti = 2/3 seggi collegio unico nazionale


Scaricare ppt "CORSO DI STORIA DELLE ISTITUZIONI POLITICHE Docente Prof. Martucci"

Presentazioni simili


Annunci Google