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PubblicatoCristiano Guida Modificato 10 anni fa
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CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Lezione n. 18 I SEMESTRE A.A Facoltà di Scienze Politiche
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La curva di Phillips aumentata dalle aspettative
18.1 La curva di Phillips aumentata dalle aspettative La stagflazione
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La stagflazione degli anni ‘70 Rappresentazione grafica
18.2 La stagflazione degli anni ‘70 Rappresentazione grafica AD AS P1 P2 Y1 Y2
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18.3 Le aspettative
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La formulazione delle aspettative
18.4 La formulazione delle aspettative
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Che cosa è accaduto dal ’70 in poi?
18.5 Che cosa è accaduto dal ’70 in poi?
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La curva di Phillips nelle diverse interpretazioni
18.6 Curva di Phillips originaria Curva di Phillips inclinata negativamente nel breve periodo e verticale nel lungo periodo in corrispondenza di un (monetarismo: M. Friedman) Politiche economiche espansive nel LP falliscono; provocano solo inflazione Curva di Phillips verticale anche nel breve periodo (Scuola della N.E.C.; aspettative razionali; Lucas) Soggetti perfettamente razionali; assenza di illusione monetaria A qualsiasi livello di inflazione il sistema si trova in corrispondenza di un Inefficacia delle politiche economiche dal lato della domanda; politiche dell’offerta
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Il tasso naturale di disoccupazione (Un)
18.7 Il tasso naturale di disoccupazione (Un)
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Il tasso naturale di disoccupazione
18.8 Il tasso naturale di disoccupazione (continua)
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18.9 Riepilogo
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Variazioni del tasso naturale di disoccupazione
18.10 Variazioni del tasso naturale di disoccupazione
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Elevata inflazione e curve di Phillips
18.11 Elevata inflazione e curve di Phillips
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La relazione disoccupazione-inflazione in Europa
18.12 La relazione disoccupazione-inflazione in Europa
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18.13 Perché in Europa il “tasso naturale di disoccupazione” è particolarmente elevato?
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La disoccupazione in Italia
18.14 Caratteristiche della situazione occupazionale in Italia Tasso di disoccupazione lievemente superiore alla media EU Tasso di partecipazione particolarmente basso: inferiore di oltre dieci punti % rispetto alla media UE Tasso di occupazione femminile tra i più bassi dei Paesi sviluppati Alta quota di disoccupazione di lungo termine Elevata disoccupazione giovanile Disoccupazione qualificata alta e superiore alla media UE (difficoltà nel passaggio istruzione – lavoro) Notevole differenziazione regionale N.B. Le rilevazioni di fonte ISTAT non tengono conto del fenomeno dell’economia sommersa stimata intorno al 15% del PIL
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I tipi di disoccupazione
18.15 I tipi di disoccupazione
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La disoccupazione: riepilogo
18.16 La disoccupazione: riepilogo Tipi, cause e rimedi Tipi di disoccupaz. Cause Rimedi Classica Insufficiente accumulazione Incentivare l’accumulazione e gli investimenti Neoclassica Salari troppo elevati (superiori al We) Salari rigidi Elevato costo del lavoro (CLUP) Ridurre il costo del lavoro Aumentare la produttività del lavoro Liberalizzare,deregolamentare il mercato del lavoro Keynesiana Insufficienza di domanda aggregata (le imprese riducono produzione ed occupazione) Misure di sostegno alla domanda (politiche economiche espansive) Tecnologica Innovazioni di processo Migliore qualificazione del lavoro; investimenti in formazione; istruzione;…
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CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente: Prof.ssa M. Bevolo
Lezione n. 19 I SEMESTRE A.A Facoltà di Scienze Politiche
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L’inflazione nel tempo
19.1 L’inflazione nel tempo L’inflazione (aumento del livello generale dei prezzi) esiste da quando esistono le economie di mercato · Storicamente i prezzi salivano durante i periodi bellici, per poi ridiscendere nei periodi post-bellici · Solo a partire dalla Seconda Guerra Mondiale il trend inflativo è cambiato: i prezzi crescono, ma difficilmente si riduco Durante le fasi espansive i prezzi crescono rapidamente, durante le recessioni si stabilizzano
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Tra le cause della vischiosità dei prezzi si ricordano:
19.2 Prezzi vischiosi Con il termine di “prezzi vischiosi” si intende la tendenziale rigidità dei prezzi che si adattano lentamente alle variazioni delle quantità domandate Tra le cause della vischiosità dei prezzi si ricordano: Le reazioni negative dei consumatori di fronte a frequenti variazioni dei prezzi (Marshall, Okun) La funzione informativa dei prezzi (correlazione fra qualità e prezzo) Fenomeni di selezione avversa Costi di menu
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· Inflazione galoppante · Iperinflazione · Inflazione inerziale
19.3 I tipi di inflazione · Inflazione moderata · Inflazione galoppante · Iperinflazione · Inflazione inerziale · Inflazione imprevista · Inflazione prevista
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Gli effetti dell’inflazione
19.4 Gli effetti dell’inflazione · Effetti redistributivi § - L’inflazione imprevista ridistribuisce la ricchezza dai creditori ai debitori § - L’inflazione imprevista ha effetti redistributivi “perversi”: dai redditi inferiori a quelli più elevati · Effetti sull’efficienza economica § Distorsione dei prezzi relativi § Effetti distorsivi sulle imposte § L’inflazione come “imposta occulta” sui detentori di liquidità Effetti di freno sulla crescita economica
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Inflazione ed indicizzazione
19.5 Inflazione ed indicizzazione Gli effetti distorsivi dell’inflazione possono essere attenuati mediante l’indicizzazione che lega i termini di un contratto all’andamento dei prezzi Il tasso di interesse reale I mutui ipotecari a prezzo variabile Indicizzazione del debito pubblico Indicizzazione dei salari L’indicizzazione ostacola i meccanismi spontanei di adeguamento
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Le cause dell’inflazione: l’inflazione da domanda
19.6 Le cause dell’inflazione: l’inflazione da domanda · L’inflazione da domanda si verifica quando la domanda aggregata cresce più rapidamente del potenziale produttivo (eccede l’offerta aggregata) § - Non potendosi incrementare la produzione, l’equilibrio fra domanda ed offerta si ottiene attraverso un incremento dei prezzi · L’inflazione da domanda è compatibile con l’impostazione keynesiana: quando il sistema è entrato nella zona del pieno impiego · L’inflazione da domanda è tesi condivisa anche da altre scuole di pensiero (monetarismo e nuova macroeconomia neoclassica) - Secondo la scuola monetarista l’inflazione da domanda è attivata da una rapida crescita dell’offerta di moneta
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Le cause dell’inflazione: l’inflazione da costi
19.7 Le cause dell’inflazione: l’inflazione da costi · L’inflazione da costi si verifica quando i prezzi aumentano anche in presenza di disoccupazione e in una fase ciclica recessiva · L’inflazione da costi trae origine da un incremento dei costi di produzione (materie prime, salari, ecc.), i così detti shock dal lato dell’offerta § Le imprese trasferiscono sui prezzi gli incrementi di costo § La curva AS si sposta verso l’alto - Ad esempio, un incremento salariale superiore alla produttività del lavoro induce le imprese ad aumentare i prezzi di vendita, per lasciare inalterato il margine di profitto
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Crescita della moneta ed inflazione
19.8 Crescita della moneta ed inflazione
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Produzione-disoccupazione
19.9 Produzione-disoccupazione La legge do Okun La legge di Okun mette in relazione la crescita della produzione con il tasso di variazione della disoccupazione · L’evidenza empirica ha dimostrato che aumenti del PIL riducono il tasso di disoccupazione § Tuttavia un aumento della produzione non comporta un aumento 1 a 1 dell’occupazione: le imprese aggiustano l’occupazione in modo meno che proporzionale rispetto alla variazione della produzione A sua volta, un aumento del tasso di occupazione non produce una riduzione 1 a 1 del tasso di disoccupazione (aumenta la forza lavoro)
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Disoccupazione-inflazione
19.10 Disoccupazione-inflazione La curva di Phillips La curva di Phillips corretta con le aspettative mette in relazione il tasso di disoccupazione con il tasso di inflazione atteso § - Ricordando che il tasso naturale di disoccupazione è quel tasso che mantiene costante l’inflazione (NAIRU) o Una disoccupazione superiore al suo tasso naturale provoca una riduzione dell’inflazione o Una disoccupazione inferiore al suo tasso naturale fa aumentare l’inflazione Le statistiche indicano che quando il tasso di disoccupazione sale dell’1% sopra il tasso naturale, il tasso di inflazione si riduce dello 0,5% - Per ridurre l’inflazione di un punto percentuale la disoccupazione dovrebbe essere portata del 2% al di sopra del livello naturale
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Crescita della moneta, inflazione e crescita della produzione
19.11 Crescita della moneta, inflazione e crescita della produzione La domanda aggregata · La domanda aggregata (relazione fra livello dei prezzi e reddito basata sull’equilibrio reale monetario) subisce gli effetti di variazioni delle variabili esogene (Spesa pubblica, Imposte, Offerta di moneta) · Variazioni nell’offerta di moneta (saldi monetari reali) influenzano la produzione § Ad un dato livello di Y, un aumento di M riduce il tasso di interesse (la LM si sposta in basso, a destra) § Aumentano gli investimenti, la domanda aggregata, la produzione
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Di quanto aumenta la produzione?
19.12 Di quanto aumenta la produzione? Il tasso di crescita della produzione è uguale al tasso di crescita dello stock nominale di moneta, meno il tasso di inflazione Dato il tasso di crescita della moneta, una inflazione elevata riduce l’offerta reale di moneta e, quindi, anche il tasso di crescita della produzione Nel breve periodo, una elevata inflazione frena la crescita della produzione
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19.13 Il medio periodo Nel medio periodo il tasso di disoccupazione tende a stabilizzarsi; analogamente al tasso di crescita della produzione Se la produzione cresce ad un tasso costante, l’offerta di moneta deve anch’essa crescere allo stesso tasso per mantenere costante il tasso di inflazione Se lo stock di moneta cresce ad un tasso superiore rispetto a quello di crescita della produzione, la differenza è compensata dall’inflazione Nel medio periodo le variazioni del tasso di crescita della moneta non hanno effetto sulla produzione e sulla disoccupazione, ma si riflettono unicamente in una variazione del tasso di inflazione Secondo la visione monetarista l’inflazione è sempre e comunque un fenomeno monetario (rivisitazione della teoria quantitativa)
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Qual è il tasso ottimale di inflazione?
19.14 Qual è il tasso ottimale di inflazione? · L’inflazione è una patologia del sistema macroeconomico che le politiche contrastano con misure antinflazionistiche · L’obiettivo è dunque quello dell’inflazione zero? § Un’inflazione zero favorirebbe le scelte di investimento e risparmio di lungo periodo § Tuttavia, l’assenza di inflazione si configura come un’ipotesi ideale soprattutto in un sistema caratterizzato da molti “attriti”, primo fra tutti la rigidità dei salari monetari verso il basso · Le evidenze empiriche hanno dimostrato che un’inflazione zero sarebbe legata ad un livello di disoccupazione significativamente più elevato di quello naturale Un livello di prezzi in leggero aumento e prevedibile (inflazione costante fra il 2 e il 4%) risulta essere il clima migliore per una sana crescita economica
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Le politiche antinflazionistiche
19.15 Le politiche antinflazionistiche Le tipologie di intervento delle politiche dipendono dalle diverse cause dell’inflazione § - Se l’inflazione è dovuta ad “eccesso di moneta” (tesi monetarista) è necessario ridurre la moneta in circolazione § Se l’inflazione p originata da “eccesso di domanda” è necessario contrarre i consumi, ridurre gli investimenti, controllare il bilancio pubblico (con politiche fiscali e monetarie restrittive) - Se l’inflazione è originata dai costi è necessario frenare la crescita degli stessi (salari, profitti, ecc.) o incrementare la produttività (politiche dei redditi)
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