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CORSO DI STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO Docente Prof. GIOIA

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Presentazione sul tema: "CORSO DI STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO Docente Prof. GIOIA"— Transcript della presentazione:

1 CORSO DI STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO Docente Prof. GIOIA
II SEMESTRE A.A Facoltà di Scienze Politiche

2 OGGETTO DELLA SPE 1. La scienza economica
   1. La scienza economica    2. Gli autori rappresentativi di essa, i metodi adottati, le spiegazioni scientifiche prodotte, i contesti entro cui esse hanno rilevanza.        3. E’ utile studiare le teorie economiche e gli autori del passato?  4. J. B. Say e Maffeo Pantaleoni: gli errori del passato e le verità di oggi.       6. Un doppio giudizio di Keynes: su mercantilismo e sul dibattito Malthus-Ricardo.

3 L’oggetto della scienza economica
Montchretien( ): la nascita dell’Economia Politica. Traité de l’économie politique A. Smith: la genesi e le cause della ricchezza delle nazioni Due temi illuministici: il rapporto tra ricchezza generale e benessere individuale; il rapporto tra felicità pubblica e felicità privata. Ricardo e J. Stuart Mill: il problema della distribuzione. Marx: l’economia politica e la critica dell’economia politica. Il marginalismo: la nascita dell’economia pura Economics: “studio della condotta umana come relazione tra scopi e mezzi scarsi per usi alternativi”. Bisogni, risorse e razionalità delle scelte Keynes: crescita economica e piena occupazione. xyz Facoltà di Scienze Politiche

4 Il significato delle teorie economiche
Che cos’è una spiegazione scientifica? I fatti e le relazioni tra i fatti Quali sono i fatti significativi? Il problema della priorità delle teorie: ogni selezione dei fatti presuppone una teoria. Cos’è una teoria? Teoria e sistemi scientifici

5 Sistemi scientifici e progresso teorico
Ogni sistema scientifico incorpora una visione del mondo Metafore del mondo e proposizione non dimostrate: l’Hotel Kwili di Mary Douglas (Credere e pensare, Il Mulino 1994, p. 161sgg) Spiegazioni, teorie e sistemi scientifici: differenze negli approcci Equilibrio economico generale e ciclo economico

6 Progresso teorico e rivoluzioni scientifiche
T. S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, Einaudi Il paradigma scientifico Scienza normale e le anomalie La rivoluzione paradigmatica L’andamento del progresso scientifico

7 Scienze della natura e della società
Le rivoluzioni paradigmatiche nelle scienze sociali Le scienze sociali: l’uomo come soggetto e oggetto dell’analisi Il problema dell’ideologia La verifica e l’esperimento La storia e le trasformazioni sociali: induzione e deduzione

8 Gli argomenti che tratteremo
Il mercantilismo La fisiocrazia L’economia politica nell’illuminismo L’economia politica classica: Smith, Ricardo, Malthus, J. B. Say, J. S. Mill Karl Marx

9 La nascita del marginalismo
Jevons, Walras Menger e la scuola austriaca La scuola storica tedesca e il Methodenstreit Pareto e Marshall Le teorie del ciclo: Spiethoff e Schumpeter Keynes Gli sviluppi contemporanei: cenni

10 Il mercantilismo Fase di sviluppo del mercantilismo
Il mercato e le nuove relazioni economiche Moneta, ricchezza, potenza militare: Il bullionismo La critica smithiana al protezionismo e al monopolio Il problema dello sviluppo economico e la crescita della popolazione Crescita della popolazione e bassi salari. Neessità dei bassi salari

11 Mercantilismo: laissez faire e mercati internazionali
- Mercati e incertezza Richard Cantillon: l’imprenditore, compra a prezzi certi e vende a pezzi incerti. Il Rischio e la giustificazione del profitto Prezzi e sviluppo: il ruolo della moneta Alti prezzi e sviluppo. Effetti della moneta sulle variabili reali Il commercio internazionale e la bilancia dei pagamenti Hume: aggiustamenti automatici della bilancia commerciale. Incremento o diminuzione della quantità di moneta ha effetti sui prezzi (rispetto a quelli dei concorrenti) e aumenta o diminuisce l’esportazione di beni e servizi. Equilibrio segue lo squilibrio iniziale: deflusso o afflusso di moneta.

12 Illuminismo e analisi economica
La lotta contro la visione pauperistica Condorcet: approccio materialistico e idea del “perfezionamento illimitato della specie umana” La lotta contro gli “oziosi” e le diseguaglianze Lumi e natura: l’ordine del mondo La libertà dei commerci: rapporti di fiducia e crescita della ricchezza Il riformismo illuministico: costituzione, istituzioni, formazione Felicità pubblica e felicità privata

13 La prima scuola economica Perché Fisiocrazia? F. Quesnay
Il problema dello sviluppo La centralità del sovrappiù Settore agricolo come settore produttivo. Il ruolo della rendita: l’imposta unica Settore industriale come settore sterile

14 Fisiocrazia: prezzi e commercio internazionale
Variazioni dei prezzi dipende dalla variazione delle quantità e dalle situazioni climatiche Fluttuazioni sono accentuate in un’economia chiusa e diminuiscono in un’economia aperta. Tanto più è esteso il mercato, tanto più si riducono le fluttuazioni. Bon prix (un prezzo che remunera gli investimenti dell’imprenditore) del grano si forma sui mercati internazionali Laissez faire e commercio internazionale Il Tableau Economique: illustrazione

15 IMPRENDITORI AGRICOLI
Tableau économique PROPRIETARI FONDIARI ARTIGIANI IMPRENDITORI AGRICOLI D M A M’

16 IMPRENDITORI AGRICOLI
Tableau Economique (1) PROPRIETARI FONDIARI ARTIGIANI IMPRENDITORI AGRICOLI D M A M’

17 IMPRENDITORI AGRICOLI
Tableau Economique (2) PROPRIETARI FONDIARI ARTIGIANI A M D D M IMPRENDITORI AGRICOLI M A A M’ M’

18 IMPRENDITORI AGRICOLI
Tableau Economique (3) PROPRIETARI FONDIARI ARTIGIANI A M A M’ M IMPRENDITORI AGRICOLI M A D D M’

19 Economia politica classica 1776-1848
Adam Smith David Ricardo Thomas Robert Malthus 1766 – 1834 Jean-Baptiste Say John Stuart Mill

20 Adam Smith Studia a Kirkaldy, suo paese natale e al Balliol College di Oxford 1748 ad Edimburgo, dove conosce D. Hume 1751 professore di Logica a Glasgow !752 professore di Filosofia Morale nella stessa università 1759: The Theory of Moral Sentiments 1776: Inquiry into the Nature and the Causes of the Wealth of Nations

21 Smith e la Theory Come funziona la società?
I processi di individualizzazione della società moderna Come mai comportamenti tesi al perseguimento dell’interesse generale non hanno effetti disgreganti sulla società? Sympathy o sentimento di partecipazione e comportamenti individuali “In ogni passione di cui la mente umana è capace, le emozioni dello spettatore sempre corrispondono a ciò che egli, riportando il caso a se stesso, immagina siano i sentimenti di colui che la sperimenta”

22 Individualismo e coesione sociale
Dalla tendenza naturale e spontanea dell’animo umano a immedesimarsi e a condividere nascono le emozioni simpatetiche sia le virtù gentili incentrate sull’indulgente umanità; sia le virtù nobili: rispetto, abnegazione, autocontrollo, onore e appropriatezza. La mia felicità e quella degli altri: dall’io al tu. Gli altri non potranno condividere la mia smodata ricerca di felicità, per cui appare necessario considerare “la mia felicità non in quella luce in cui appare a me stesso, ma in quella in cui essa appare all’umanità in generale” (Dugald Stewart, Resoconto della vita e delle opere di Adam Smith, p. 25)

23 Lo spettatore imparziale
“Se sono fatto oggetto di un’ingiustificata ingiuria, so che la società simpatizzerà con il mo risentimento; ma se io ledo gli interessi di chi non mi ha mai recato danno, semplicemente perché ostacola il mio cammino, percepisco chiaramente la società con il suo risentimento, e che io diventerò l’oggetto di un’indignazione generale” (Stewart, p. 25) Rimorso come conseguenza del mio comportamento Impartial Spectator e comportamento appropriato Senso del dovere fondato sull’applicazione a noi stessi del metro di giudizio che usiamo per gli altri.

24 Das Adam Smith Problem La scuola storica tedesca dell’economia e il problema dell’incoerenza tra TMS e WN Differenti visioni tra B. Hildebrand e G. von Schmoller: dalla incoerenza di Smith alla inadeguatezza delle interpretazioni. Nell’ultima parte della TMS Smith sposta il suo interesse dal tema della giustizia al tema della “convenienza”, individuando quell’ambito di relazioni economico-commerciali che saranno trattate nella WN

25 Adam Smith economista Inquiry into the Nature and the Causes of the Wealth of Nations (1776) Le peculiarità del capitalismo Divisione del lavoro: effetti sulla produttività del lavoro Effetti della divisione del lavoro sugli individui Educazione pubblica e sviluppo culturale Attori sociali: classi. Differenze tra le classi. Destino del capitalismo: caduta tendenziale del saggio medio di profitto Saggio medio di profitto

26 A. Smith ec. 2 Mercato e mano invisibile
Le ragioni di scambio dei beni Teoria del valore-lavoro: stadio primitivo e stadio capitalistico. Lavoro contenuto e lavoro comandato A (1h) = B (1h) A (1h) = C (1/2h) + D (1/2h) A “comanda” B o (C + D): i.e. le medesime quantità di tempo di lavoro. LAV CONTENUTO = LAV. COMANDATO

27 A. Smith ec. 3 Teoria del valore-lavoro: genesi del profitto
Valore Prezzo Redditi sociali (rendita, profitti e salari) Prezzo naturale Costo di produzione Prezzo di mercato: le leggi della domanda e dell’offerta Il problema del profitto

28 David Ricardo 1772 - 1823 Un uomo d’affari e un economista di successo
Lavoro in borsa e riflessione sui problemi monetari Essay on the influence of a low price of corn on the profits of stock (1815) On the Principles of political economy and taxation (1817, 1819, 1821) Rigore analitico Distribuzione del sovrappiù

29 Teoria del valore-lavoro e distribuzione
Leggi della distribuzione e sviluppo economico Analisi della distribuzione: profitto variabile fondamentale ai fini dello sviluppo economico (п S I ) Teoria del valore-lavoro Smith e il problema irrisolto della genesi del profitto. Composizione del valore nello stadio primitivo e nello stadio capitalistico Valore = lavoro indiretto (strumenti di prod e mat. prime)+ lavoro diretto Classi sociali e proprietà degli strumenti di produzione: spiegazione ricardiana del profitto come reddito residuale

30 Ricardo: la caduta del saggio di profitto
Il problema dello sviluppo economico La caduta tendenziale del saggio medio di profitto Rendimenti decrescenti in agricoltura La polemica contro i percettori di rendita

31 Rendimenti decrescenti in economia

32 Thomas Robert Malthus Il saggio sulla popolazione (1798)
I problemi dello sviluppo economico: la teoria delle crisi I limiti della concezione smith-ricardiana in tema di crisi e squilibri economici La concezione di Ricardo su progresso tecnico e occupazione La critica alla legge degli sbocchi o legge di Say

33 LA LEGGE DEGLI SBOCCHI (SAY)
O = D Y = reddito sociale; C = consumo; S= risparmio DA = C + I (domanda aggregata del paese) Y = C + S S I Y = C + I Le crisi come fenomeni congiunturali

34 Malthus: il sottoconsumismo
Che cosa si intende per sottoconsumismo Salari e consumo Profitto = Consumo + Risparmi Risparmi (parte di ricchezza non consumata), nel caso siano investiti aumentano la produzione (beni da consumare): chi può acquistare i nuovi beni? Ruolo della rendita

35 Dalla teoria del valore-lavoro alla teoria del costo di produzione.
John Stuart Mill Un grande intellettuale dell’Ottocento: economia, sociologia e scienza politica Dalla teoria del valore-lavoro alla teoria del costo di produzione. Il problema dello sviluppo economico Crisi e fluttuazioni: la difesa della legge di Say Caduta tendenziale del saggio medio di profitto Stato stazionario

36 KARL MARX MARX FILOSOFO, SOCIOLOGO ED ECONOMISTA: LE FONTI DEL PENSIERO MARXIANO MARX HEGEL MARX SOCIALISMO UTOPISTICO MARX E L’ECONOMIA POLITICA CLASSICA LA STORICITA’ DEGLI ISTITUTI ECONOMICI: CAPITALE, LAVORO, PROPRIETA’ MODI DI PRODUZIONE E FORMAZIONI SOCIALI La concezione materialistica della storia: circolarità condizioni materiali-evoluzione politico-istituzionale e culturale.

37 Marx: la critica dell’ec. politica
ETERNIZZAZIONE E NATURALIZZAZIONE DEI RAPPORTI ECONOMICI: IL PRESENTE COME STORIA LA TEORIA DEL VALORE-LAVORO: LA CRITICA A SMITH E A RICARDO W  L invece W = FL Distinzione tra Lavoro e Forza-lavoro SAGGIO DI SFRUTTAMENTO o di PLUSVALORE: Pv/v (v = capitale variabile)

38 IL PLUSVALORE Il capitalista acquista la forza lavoro per 8 ore in un giorno 8 ore  nuovo valore prodotto I salari contengono lavoro pari a 4 ore=lavoro necessario Giornata lavorativa - lavoro necessario= pluslavoro Pluslavoro (pv)= plusvalore che si trasforma in profitto SAGGIO DI PROFITTO: Pv/c+v (c = capitale costante)

39 MARX: SVILUPPO E CRISI RIPRODUZIONE SEMPLICE E RIPRODUZIONE ALLARGATA: M-D-M ; D-M-D’ D M (mp + v) Prod M D’ (D+ΔD) Riprod. Allargata: Dilatazione della produzione e del consumo Critica alla legge di Say Se per qualsiasi ragione DD troppo piccolo o lo sbocco dei beni dovesse trovare ostacoli la riproduzione allargata del capitale potrebbe incepparsi Crisi settoriali divengono crisi generali Il capitalismo ha un andamento ciclico Esercito industriale di riserva (disoccupati) - Ciclo dell’occupazione

40 La caduta tendenziale del saggio di profitto
Superamento dei limiti naturalistici delle concezioni di Smith, Ricardo, J. Stuart Mill. Le macchine che sostituiscono il lavoro aumento della produttività aumento del plusvalore Composizione organica del capitale q = c/v Ma aumenta la composizione organica del capitale (q)caduta (tendenziale) del saggio di profitto

41 UTILITA’ DEI BENI E MARGINALISMO TEORIA SOGGETTIVA DEL VALORE
Sullo sfondo c’è la filosofia “utilitarista” di J. Bentham ( ) Introduction to the Principles of Morals (1780) Scelte tra alternative: contenuto di benessere per i soggetti Consequenzialismo: si giudica un atto solo in base ai suoi risultati – non in base alle intenzioni o alle procedure L’obiettivo è il massimo di benessere per il maggior numero

42 MARGINALISMO:AUTORI William Stanley. Jevons, inglese (1835-1882)
(1871) Theory of Political Economy; l’austriaco Carl. Menger ( ), (1871) Principi fondamentali di Economia Politica il francese Leon Walras ( ), (1874) gli Elementi di economia pura (scritto indipendentemente) Anticipatore il tedesco Hermann Heinrich Gossen ( ). Sviluppo delle leggi del commercio umano (1854)

43 Dalle risorse ai beni finali
Produzione: “via a senso unico dalle risorse (input) ai beni finali (output) (Classici e Marx: processo circolare) Il prodotto è qualitativamente differente dai mezzi di produzione utilizzati

44 L’homo oeconomicus Scelte razionali degli individui
I primi marginalisti: “homo oeconomicus” soggetto che sceglie solo in base a regole economiche e non ha altre dimensioni Due sensazioni: piacere nel consumare e pena nel procurarsi i beni Pena deriva dalla scarsità Debbo lavorare Debbo rinunciare alle alternative

45 Scarsità, mercato ed equilibrio
Le scelte si impongono perché le risorse sono scarse Le scelte avvengono nel mercato Si raggiunge un equilibrio Si ha equilibrio quando, date le circostanze, nessuno ha convenienza a mutare le proprie scelte

46 LEGGE DI GOSSEN Livello di utilità decrescente mano a mano che consumiamo dosi successive di un bene Dosi Utilità marginale 1 80 2 30 3 20 4 10 5 8 6 7

47 Il grafico dell’utilità marginale
Ogni punto nella curva ha come coordinate l’utilità marginale (asse delle ordinate) e le dosi del bene (asse delle ascisse) La curva è decrescente

48 Dall’utilità marginale all’utilità totale
Utilità totale è la somma delle utilità marginali Quantità Utilità marginale Utilità totale 1 80 2 30 110 3 20 130 4 10 140 5 8 148 6 153 7 155

49 Utilità totale e utilità marginale
Utilità totale = somma delle utilità marginali delle dosi consumate tre dosi di cibo utilità totale = =130 utilità marginale = la variazione dell’utilità totale dovuta al consumo di un’unità in più del bene DUT/DQ, utilità marginale della terza dose di cibo = =20.

50 Il grafico dell’utilità totale
La curva dell’utilità totale è crescente E’ concava verso il basso (la sua pendenza diminuisce (cioè il tasso di crescita è decrescente)

51 La seconda legge di Gossen
Regola della massimizzazione Il soggetto ha un reddito limitato. Quali e quanti beni consumare per massimizzare l’utilità I dati del problema: reddito limitato e prezzi dei beni Soluzione: Eguagliare i rapporti tra le utilità marginali e i prezzi per tutti i beni L’ultima lira spesa in ciascun bene deve dare la stessa utilità Cibo e vestiario: Reddito = € 120 Prezzo cibo = €10 prezzo vestiario € 20

52 Massimizzare Supponiamo che: UMa cibo = 5 e Uma vestiario = 25.
Se rinuncio a due unità di cibo perderò approssimativamente un’ utilità pari a 10 (2x5) Con € 20 risparmiate posso consumare un’unità in più di vestiario che mi apporta un’utilità pari a 25 25>10. La mia soddisfazione è migliorata Si noti che i prezzi sono importanti perché dicono quanto vestiario in più posso consumare rinunciando al cibo e viceversa

53 Una tabella Quantità di cibo Utilità marginale totale di vestiairo 1 80 35 2 30 110 65 3 20 130 25 90 4 10 140 5 8 148 15 125 6 153 135 7 155 9 144

54 Spiegazione Da ricordare R=120 Pc=10 e Pv =20
L’utilità è massimizzata con 4 dosi di cibo e 4 di vestiario Somma delle utilità totali =250 (rapporto utilità marginali ponderate = 1) 6 di cibo e 3 vestiario somma utilità =243 (utilità marg. pond.= 0,5 e 1,25) 2 cibo e 5 vestiario =245 (utilità marg. pond. 3 e 0,75)

55 UTILITA’ CARDINALE E ORDINALE
SECONDA GENERAZIONE DI MARGINALISTI: Pareto, Edgeworth, Marshall UTILITA’ CARDINALE UTILITA’ ORDINALE


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