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Organizzazione del capitolo

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Presentazione sul tema: "Organizzazione del capitolo"— Transcript della presentazione:

1 Organizzazione del capitolo
Introduzione Un’analisi elementare dei dazi Costi e benefici di un dazio Altri strumenti di politica commerciale Gli effetti della politica commerciale: una sintesi Sommario Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

2 Università di Macerata
Introduzione Questo capitolo si concentra sulle questioni seguenti: quali effetti hanno i diversi strumenti di politica commerciale? Chi trae beneficio e chi risulta invece danneggiato da questi strumenti di politica commerciale? quali sono i costi ed i benefici del protezionismo? I benefici più che compensano i costi? quale dovrebbe essere la politica commerciale di un paese? Per esempio, gli Stati Uniti dovrebbero usare un dazio o un contingentamento per proteggere il loro settore automobilistico dalla concorrenza di Giappone e Corea del Sud? Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

3 Strumenti di poltica commerciale
Introduzione Classificazione degli strumenti di politica commerciale Strumenti di poltica commerciale Contrazione del commercio Espansione del commercio Prezzo Quantità Prezzo Quantità Dazio alle esportazio-ni Limitazioni volontarie alle esportazioni (VER) Sussidio alle importazioni / esportazioni Espansione volontaria delle importazioni (VIE) Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

4 Un’analisi elementare dei dazi
I dazi possono essere classificati in: Dazi specifici dazi prelevati come ammontare fisso per ogni unità di bene importato Esempio: un dazio specifico di 10$ su ogni bicicletta importata al prezzo internazionale di 100$ comporta il prelievo alla dogana di una somma fissa pari a 10$. Dazi ad valorem dazi prelevati come frazione sul valore dei beni importati Esempio: un dazio ad valorem del 20% sulle biciclette comporta il pagamento di 20$ per ogni 100$ di biciclette importate. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

5 Un’analisi elementare dei dazi
Tabella 8-1: Livello medio dei dazi nel mondo (%) Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

6 Un’analisi elementare dei dazi
Un dazio composto è la combinazione tra un dazio ad valorem ed uno specifico. I governi preferiscono solitamente adottare politiche protezionistiche basate su barriere non tariffarie, quali: quote all’importazione Limiti alla quantità d’importazioni restrizioni alle esportazioni Limiti alla quantità di esportazioni Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

7 Un’analisi elementare dei dazi: equilibrio parziale
Offerta, domanda e commercio internazionale in un singolo settore Supponiamo che ci siano due paesi (A e B). I due paesi consumano e producono grano, che può essere trasportato a costi nulli da un paese all’altro. In ogni paese, il settore del grano è perfettamente concorrenziale. Supponiamo che, in assenza di scambi, il prezzo del grano in A sia maggiore che in B. Ciò implica che gli operatori comincino a trasportare grano da A a B. L’esportazione di grano fa aumentare il prezzo in B e contemporaneamente fa diminuire il prezzo in A, fino a che le differenze iniziali tra i due prezzi vengono completamente eliminate. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

8 Un’analisi elementare dei dazi
Per determinare il prezzo mondiale (Pw) e la quantità di scambi (Qw), vengono definite due curve: la curva di domanda di importazioni di A Mostra la quantità massima di importazioni che il paese A vorrebbe consumare per ogni dato prezzo del bene importato. Si tratta dell’eccesso della domanda espressa dai consumatori di A rispetto all’offerta dei produttori di A: MD = D(P) – S(P) la curva di offerta di esportazioni di B Mostra la quantità massima di esportazioni che B vorrebbe fornire al resto del mondo per ogni dato prezzo. Si tratta dell’eccesso dell’offerta dei produttori di B rispetto alla domanda espressa dai consumatori di B: XS = S*(P*) – D*(P*) Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

9 Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-1: derivazione della curva di domanda di importazioni di A S Quantità, Q Prezzo, P D A PA MD S2 D2 D2 – S2 2 P2 S1 D1 D1 – S1 1 P1 Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

10 Un’analisi elementare dei dazi
Proprietà della curva di domanda interna di importazioni: interseca l’asse verticale in corrispondenza del prezzo di autarchia del paese importatore è decrescente è più piatta della curva di domanda domestica del paese importatore. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

11 Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-2: derivazione della curva di offerta di esportazioni di B Prezzo, P Quantità, Q S* XS D* P2 S*2 – D*2 S*2 D*2 P1 D*1 S*1 S*1 – D*1 P*A Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

12 Un’analisi elementare dei dazi
Proprietà della curva di offerta estera di esportazioni: interseca l’asse verticale in corrispondenza del prezzo di autarchia del paese esportatore è crescente è più piatta della curva di offerta domestica del paese esportatore Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

13 Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-3: equilibrio mondiale Prezzo, P Quantità, Q XS PW QW 1 MD Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

14 Un’analisi elementare dei dazi
Definizioni utili: la ragione di scambio è il prezzo relativo del bene di esportazione espresso in unità del bene d’importazione un paese piccolo è un paese che non è in grado di influenzare la sua ragione di scambio, indipendentemente da quanto commerci con il resto del mondo. L’analisi si baserà su una delle seguenti possibilità: due paesi grandi che commerciano tra loro un paese piccolo che commercia con il resto del mondo Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

15 Un’analisi dei dazi: paese grande
Effetti di un dazio Assumiamo che due paesi grandi commercino tra loro. Supponiamo che A imponga un dazio di 2$ su ogni chilo di grano importato. Allora gli operatori non vorranno trasportare grano a meno che la differenza di prezzo tra i due mercati sia pari ad almeno 2$. La Figura 8-4 illustra gli effetti di un dazio specifico di t$ per ogni unità di grano. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

16 Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-4: effetti di un dazio Prezzo, P Quantità, Q Home market World market Foreign market Mercato di A Mercato mondiale Mercato di B S D* S* XS 2 QT PT 1 QW PW t P*T 3 MD D Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

17 Un’analisi elementare dei dazi
In presenza del dazio, il prezzo del grano aumenta fino a PT in A e si riduce fino a P*T (= PT – t) in B, cioè sino a che la differenza diventa pari a $t. In A: i produttori offrono una quantità maggiore ed i consumatori domandano una quantità minore in conseguenza dell’aumento del prezzo, quindi si riduce la domanda di importazioni. In B: i produttori offrono una quantità minore ed i consumatori domandano una quantità maggiore in conseguenza della riduzione del prezzo, quindi si riduce l’offerta di esportazioni. Pertanto, il volume degli scambi di grano si riduce in conseguenza dell’introduzione di un dazio. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

18 Un’analisi elementare dei dazi
Quando il paese che impone il dazio è grande, l’incremento del prezzo domestico in A è inferiore al dazio perché parte del dazio si riflette nella riduzione del prezzo di esportazione di B. Se il paese è piccolo: Se A è un paese piccolo e introduce un dazio, allora il prezzo estero di esportazione rimane invariato ed il prezzo domestico in A (il paese importatore) aumenta dell’intero l’ammontare del dazio. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

19 Un’analisi elementare dei dazi
Figura 8-5: dazio in un paese piccolo Prezzo, P Quantità, Q S D PW + t D2 S2 PW S1 D1 Importazioni dopo il dazio Importazioni prima del dazio Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

20 Un’analisi elementare dei dazi
La misurazione del grado di protezione Nell’analisi pratica delle politiche commerciali, è importante conoscere il livello di protezione effettiva che una certa politica commerciale fornisce. Si può esprimere il livello di protezione come percentuale del prezzo che prevarrebbe in regime di libero scambio. Due problemi emergono con questo metodo di misurazione: nel caso di un paese grande, il dazio ridurrà il prezzo estero di esportazione i dazi possono produrre effetti diversi sui diversi stadi della produzione di un bene. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

21 Un’analisi elementare dei dazi
Tasso effettivo di protezione Bisogna considerare gli effetti di un dazio sia sul prezzo finale di un bene che sui costi degli input impiegati nella produzione. La protezione effettiva fornita da un dazio non sarà pari al dazio se beni intermedi importati sono impiegati nella produzione del bene soggetto alla protezione. Esempio: un aeroplano europeo venduto per 60 milioni di dollari ne costa 50 milioni. Metà del prezzo di vendita dell’aeroplano è rappresentata dal costo di componenti acquistate da altri paesi. Un sussidio da parte del governo europeo pari a 10 milioni di dollari riduce per i compratori il costo del valore aggiunto da 30 a 20 milioni di dollari. Quindi, il tasso effettivo di protezione è pari a (30-20)/20 = 50%. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

22 Costi e benefici di un dazio
Un dazio determina l’aumento del prezzo di un bene nel paese importatore e la sua riduzione nel paese esportatore. In conseguenza di queste variazioni nei prezzi: il benessere dei consumatori si riduce nel paese importatore e aumenta nel paese esportatore il benessere dei produttori aumenta nel paese importatore e si riduce nel paese esportatore il governo che introduce il dazio ottiene un gettito Per misurare e confrontare questi costi e benefici, dobbiamo definire il surplus del consumatore e quello del produttore. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

23 Costi e benefici di un dazio
Surplus del consumatore e del produttore Surplus del consumatore Misura il beneficio che un consumatore trae dall’acquistare come differenza tra il prezzo effettivamente pagato ed il prezzo che sarebbe stato disposto a pagare. Può essere derivato dalla curva della domanda di mercato. Graficamente, è pari all’area sottostante alla curva di domanda e situata al di sopra del prezzo. Esempio: supponiamo che una persona sia disposta a pagare 20$ per ogni scatola di pillole, ma che il prezzo è solamente di 5$. Allora, il surplus del consumatore, realizzato attraverso l’acquisto di un pacchetto di pillole, è di 15$. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

24 Costi e benefici di un dazio
Figura 8-6: derivazione del surplus del consumatore dalla curva di domanda Prezzo, P Quantità, Q D $12 9 8 $10 10 $9 11 Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

25 Costi e benefici di un dazio
Figura 8-7: geometria del surplus del consumatore Prezzo, P Quantità, Q a D P1 Q1 b P2 Q2 Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

26 Costi e benefici di un dazio
Surplus del produttore Misura il beneficio che un produttore trae dal vendere come differenza tra il prezzo effettivamente praticato ed il prezzo a cui sarebbe stato disposto a vendere. Può essere derivato dalla curva dell’offerta di mercato. Graficamente, è pari all’area sovrastante la curva di offerta e situata al di sotto del prezzo. Esempio: un produttore disposto a vendere un bene per 2$, ma che ne riceve 5$, realizza un surplus del produttore di 3$. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

27 Costi e benefici di un dazio
Figura 8-8: geometria del surplus del produttore Prezzo, P Quantità, Q S P2 d Q2 P1 Q1 c Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

28 Costi e benefici di un dazio
Misurazione di costi e benefici E’ possibile sommare il surplus del consumatore con quello del produttore? Assumiamo che al margine il guadagno o la perdita di un dollaro abbiano lo stesso valore sociale per ogni gruppo. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

29 Costi e benefici di un dazio
Figura 8-9: costi e benefici di un dazio per il paese importatore Prezzo, P Quantità, Q S D = perdita del consumatore (a + b + c + d) = beneficio del produttore (a) = gettito del governo (c + e) PT a D2 S2 b c d PW S1 D1 e P*T QT Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

30 Costi e benefici di un dazio
Le aree dei due triangoli b e d misurano la perdita subita dalla nazione nel suo insieme (perdita di efficienza) e l’area del rettangolo e misura i benefici in termini di ragione di scambio. La perdita di efficienza emerge perché un dazio distorce gli incentivi al consumo e alla produzione. I produttori ed i consumatori agiscono come se le importazioni fossero più care di quello che sono effettivamente. Il triangolo b rappresenta la distorsione nella produzione ed il triangolo d rappresenta la distorsione nel consumo. Il beneficio legato alla ragione di scambio emerge in quanto il dazio riduce il prezzo estero delle esportazioni. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

31 Costi e benefici di un dazio
Nel paese grande Se il beneficio legato alla ragione di scambio è maggiore della perdita di efficienza, il dazio migliora il benessere del paese importatore. Nel caso di un paese piccolo, il dazio riduce necessariamente il benessere del paese importatore Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

32 Costi e benefici di un dazio
Figura 8-10: effetto netto di benessere di un dazio Prezzo, P Quantità, Q S D = perdita di efficienza (b + d) = beneficio legato alla ragione di scambio (e) PT b d PW e P*T Importazioni Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

33 Altri strumenti di Politica commerciale
Tabella 8-2: Livello medio delle barriere non tariffarie nel mondo – tasso di copertura Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

34 Altri strumenti di Politica commerciale
I sussidi all’esportazione: la teoria Sussidio all’esportazione Pagamento del governo a favore di un’impresa o di un operatore che trasporta il bene all’estero Quando il governo offre un sussidio all’esportazione, gli operatori esportano il bene fino a che il prezzo domestico eccede il prezzo estero dell’intero ammontare del sussidio. Può essere specifico o ad valorem. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

35 Sussio all’export: paese grande
Figura 8-11: effetti di un sussidio all’esportazione Prezzo, P Quantità, Q S D PS Sussidio a b c d = guadagno del produttore (a + b + c) = perdita del consumatore (a + b) = costo del sussido per il governo (b + c + d + e + f + g) PW e f g P*S Esportazioni Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

36 Altri strumenti di Politica commerciale
Un sussidio all’esportazione provoca l’aumento dei prezzi nel paese esportatore e la loro diminuzione nel paese importatore. Inoltre, e al contrario di un dazio, un sussidio all’esportazione peggiora la ragione di scambio. Un sussidio all’esportazione genera dei costi che sono inevitabilmente superiori ai corrispondenti benefici. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

37 Altri strumenti di Politica commerciale
Figura 8-12: la Politica Agricola Comune europea Prezzo, P Quantità, Q S D Prezzo di sostegno Prezzo nell’UE in assenzadi importa- zioni = costo del sussidio per il governo Prezzo mondiale Esportazioni Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

38 Altri strumenti di Politica commerciale
I contingentamenti delle importazioni (Quote) Un contingentamento delle importazioni è una restrizione diretta alla quantità importate di un bene. Esempio: gli Stati Uniti hanno un contingentamento delle importazioni di formaggio straniero. La restrizione è spesso applicata mediante la concessione di licenze a gruppi di operatori o di imprese. Esempio: soltanto alcune compagnie commerciali sono abilitate ad importare formaggio. Per alcuni casi importanti, segnatamente lo zucchero e l’abbigliamento, il diritto di vendere negli Stati Uniti viene concesso direttamente al governo dei paesi esportatori. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

39 Altri strumenti di Politica commerciale
Un contingentamento delle importazioni comporta sempre l’aumento del prezzo domestico del bene importato. I titolari delle licenze possono acquistare i beni d’importazione e rivenderli ad un prezzo più alto sul mercato domestico. I profitti realizzati dai titolari delle licenze sono noti come rendite da contingentamento. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

40 Altri strumenti di Politica commerciale
Confronto di benessere tra dazio e contingentamento delle importazioni La differenza risiede nel fatto che con un contingentamento un governo non riceve alcun gettito. Nel determinare i costi ed i benefici di un contingentamento, è cruciale stabilire chi percepisce la rendita. Quando i diritti per vendere sul mercato domestico vengono assegnati ai governi dei paesi esportatori, il trasferimento della rendita all’estero rende i costi del contingentamento sostanzialmente pù alti del dazio equivalente. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

41 Altri strumenti di Politica commerciale
Figura 8-13: effetti del contingentamento statunitense sullo zucchero Prezzo, $/tonnellata Quantità di zucchero,milioni di tonnellate Offerta Domanda = perdita del consumatore (a + b + c + d) = guadagno del produttore (a) = rendita dal contingentamento (c) Prezzo nel mercato U.S.A. = 466 a 8.45 6.32 b c d Prezzo mondiale = 280 5.14 9.26 Contingentamento:2.13 milioni di tonnellate Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

42 Altri strumenti di Politica commerciale
Restrizioni volontarie alle esportazioni Una restrizione volontaria alle esportazioni (VER) è un contingentamento alle esportazioni amministrato dal paese esportatore. E’ noto anche come accordo volontario di restrizione (VRA). Le VER sono imposte dietro richiesta del paese importatore e accordate dall’esportatore per evitare altre restrizioni agli scambi. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

43 Altri strumenti di Politica commerciale
Una VER equivale ad un contingentamento in cui le licenze siano assegnate ai governo esteri, pertanto è molto costosa per il paese importatore. Una VER è sempre più costosa per il paese importatore di un dazio che limiti le importazioni dello stesso ammontare. Con una VER,il gettito del dazio equivalente si trasforma in rendita realizzata da operatori esteri. Esempio: circa i 2/3 del costo gravante sui consumatori statunitensi delle tre maggiori VER (su tessile, abbigliamento, acciaio e automobili) consiste in rendite realizzate da operatori esteri. Una Ver produce una perdita per il paese importatore. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

44 Altri strumenti di Politica commerciale
Requisiti di contenuto minimo della produzione Un requisito di contenuto minimo della produzione è una norma che richiede che una frazione predeterminata di bene finale sia prodotta localmente. Tale frazione può essere specificata in termini di unità fisiche o di valore. Leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale sono largamente impiegate dai paesi in via di sviluppo nel tentativo di indirizzare la propria struttura industriale dall’assemblaggio verso la produzione di beni intermedi. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

45 Altri strumenti di Politica commerciale
Le leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale non generano né un gettito né una rendita da contingentamento. Il prezzo finale del bene, osservato dai consumatori, riflette una media tra i prezzi degli input importati e quelli degli input prodotti localmente. Esempio: supponiamo che il 50% delle componenti usate dalle imprese di assemblaggio debba essere di produzione locale. Il costo delle componenti importate è di 6000$, mentre quello delle componenti prodotte localmente è di 10,000$. Allora, il costo medio delle componenti è pari a 8000$ (0.5 x 6000$ x 10,000$). E’ consentito alle imprese di soddisfare il requisito sui contenuti minimi nazionali esportando, invece che acquisendo componenti prodotte localmente. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

46 Altri strumenti di Politica commerciale
Crediti agevolati all’esportazione Forma di prestito agevolato concessa agli acquirenti. Hanno gli stessi effetti di un normale sussidio all’esportazione. Politica delle commesse pubbliche Gli acquisti da parte del governo (o di imprese soggette a specifici regolamenti) possono essere indirizzati a beni di produzione locale, nonostante siano più cari di quelli importati. Regolamenti Talvolta i governi frappongono barriere sostanziali agli scambi attraverso procedure doganali e l’imposizione di determinati standard sanitari o di sicurezza. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

47 Strumenti di Politica commerciale
Tabella 8-3: Livello di protezione medio di varie regioni importatrici (%) Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

48 Università di Macerata
Sommario Un dazio determina un cuneo tra i prezzi domestici e quelli esteri, aumentando il prezzo domestico, ma meno del dazio (eccetto nel caso di un “paese piccolo”). Nel caso di un “paese piccolo”, il dazio si riflette completamente nei prezzi domestici. I costi ed i benefici di un dazio o di altri strumenti di politica commerciale possono essere misurati mediante l’uso dei concetti di surplus del consumatore e di surplus del produttore. I produttori domestici del bene ci guadagnano I consumatori domestici ci rimettono Il governo realizza un gettito Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata

49 Università di Macerata
Sommario L’effetto netto di benessere di un dazio può essere scomposto in due componenti: perdita di efficienza (nel consumo e nella produzione) guadagno legato alla ragione di scambio (nullo nel caso di un paese piccolo) Un sussidio all’esportazione causa una perdita di efficienza in modo analogo rispetto ad un dazio, ma amplifica questa perdita deteriorando la ragione di scambio. In presenza di contingentamenti o restrizioni volontarie delle esportazioni, il governo non realizza alcun gettito. Teoria del commercio internazionale M.Scoppola Università di Macerata


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